Una moglie per il Kazekage
«Ehi Nii-chan»
Temari, rigorosamente senza bussare,
piombò nello studio del Kazekage che, ormai abituato ad essere disturbato di
continuo, alzò gli occhi e sbuffò rumorosamente. «Anch'io sono felice di
vederti, Nii-chan!»
«Ti prego, Temari, non chiamarmi con quel nome ridicolo»
disse lui a denti stretti.
«Ok come vuoi» Temari si avvicinò alla scrivania,
come se quella fosse di sua proprietà. «Volevo solo avvisarti che vado per un
po' a stare a Konoha»
«D'accordo» rispose distaccato lui, tornando a
concentrarsi sul suo lavoro. La sorella era convinta che avrebbe acconsentito
senza fare troppe storie, perciò attese qualche momento prima di aggiungere
«...e porto Matsuri con me»
Temari chiuse gli occhi, in previsione della
reazione del fratello. Gaara alzò di scatto lo sguardo, sgranando gli occhi, si
alzò e sbattè le mani sulla scrivania, facendo saltare tutto ciò che vi era
sopra «Cosa?! E per quale ragione??»
La donna alzò le spalle «Chissà, vorrà
vedere un po' il mondo! Fosse per te rimarrebbe eternamente fra queste quattro
mura di sabbia» spiegò lei, furbetta. Dato che il Kazekage non sembrava per
nulla convinto, continuò «Ricordati che io ho trovato l'uomo della mia vita
fuori da Suna. Nessuno esclude che la stessa sorte capiti a lei...» gli fece
l'occhiolino, «...o a te!»
Gaara sbuffò contrariato, risedendosi e
incrociando le braccia. «Non mi fido a lasciarla nelle mani di una squinternata
come te» «Chi sarebbe la squinternata?!» protestò lei, irritata, con le mani sui
fianchi e lo sguardo di fuoco.
«Calmati, stavo scherzando. Ho solo paura che
mi stia combinando uno scherzetto» disse tranquillo Gaara, volgendo gli occhi al
panorama del villaggio che si vedeva dalla sua finestra. «Non so perchè, ma si è
messa in testa di trovarmi una moglie»
Temari negò con un dito, sorridendo
divertita «Eh già... alla fiorente età di ventiquattro anni è impensabile che
una persona che ti vuole bene voglia renderti felice mettendoti una donna tra le
braccia..!!»
Il ragazzo le lanciò un'occhiata che di ironia aveva ben poco.
«Temari, ascoltami bene» disse serio, posando le mani sulla scrivania, «in
questo momento occuparmi di una donna è l'ultima cosa che mi serve. Il mio
compito è proteggere e amministrare Suna. Non voglio assolutamente altri impicci
per la testa»
La bionda sospirò. Era questo il problema del fratello, pensava
solo al lavoro...
«Come vuoi... vorrà dire che terrò d'occhio quella piccola
peste. Però lascia che venga con me! Almeno girerà un po'» propose lei, esibendo
la sua migliore espressione da cucciolo.
Gaara cacciò un profondo respiro.
Con sua sorella non si poteva ragionare, se voleva una cosa l'avrebbe ottenuta a
qualsiasi costo... Forse era per questo che stava con quel Nara, pensò...
«E
va bene...» «Grazie Nii-chan! Vedrai, le farà solo bene» concluse allegra,
lasciando il Kazekage al suo lavoro.
Gaara era ben poco convinto. Tuttavia,
sua sorella aveva ragione: forse le avrebbe fatto bene, una visita a Konoha...
In fondo, anche lui in quel villaggio aveva incontrato la persona che gli aveva
dimostrato come i legami potevano placare la solitudine. Quando a Suna nessuno
era disposto ad accettarlo, a Konoha c'erano persone disposte a capirlo, e ad
aiutarlo.
Ma sì, le
avrebbe fatto solo bene...
«Cos'ha detto? Cos'ha detto??» domandò scalpitante la
ragazzina, mentre Temari chiudeva piano la porta dell'ufficio del Kazekage per
non disturbarlo, come se finora non avesse fatto altro. L'espressione della
donna aveva un ghigno di vittoria. «Tieniti forte... puoi venire!!» «Sììì!!»
urlò allegra Matsuri, correndo al collo della donna e abbracciandola. «Grazie
Temari-san! Il Nii-san sarà felice anche per merito tuo!»
«Oh, che bello»
ridacchiò la bionda. «Pronta? Faremo una
bella sorpresa a Shikamaru...»
Il viaggio di tre giorni da Suna a Konoha era sfiancante,
sotto tutti i punti di vista: il freddo, la fatica, gli attacchi imprevisti. Ma
con una ninja esperta come Temari, che sapeva difendersi benissimo e conosceva
la strada come le sue tasche, Matsuri non aveva nulla di cui
preoccuparsi.
«Secondo te che tipo sarà, la donna della vita del Nii-san?»
domandò la giovane, mentre si divertiva a calpestare i rami secchi. «Me lo sono
chiesta spesso» rispose la donna, osservando le nuvole che fluttuavano serene in
cielo, «ma non sono mai riuscita a capire i suoi gusti... Insomma, prima del suo
cambiamento, odiava tutti. Ora, ama chiunque. Persino io che sono sua sorella
non ho mai trovato una ragazza che potesse piacergli»
«Oh andiamo, non
esagerare» protestò Matsuri, «prima non odiava tutti, come ora non ama chiunque.
Solo che prima era lievemente suscettibile e ora è piuttosto
protettivo»
L'occhiata sbilenca e divertita che le rivolse Temari la
costrinse a toccare un altro tasto. «E comunque, se non hai mai capito qual'era
il suo tipo di ragazza, la colpa è tua che sei una sorella maggiore
squinternata!!» rise.
«Vuoi che ti abbandoni per caso da sola nella
foresta??» «Ehm, lo sai che
ti voglio bene, Temari-san?»
Le due donne, dopo tre giorni di viaggio, giunsero alle
porte di Konoha.
«Shikamaru lo sa che ci sono anch'io?» «Veramente non sa
nemmeno che ci sono io» disse Temari, furbetta, «volevo fargli una
sorpresa...»
«Uh» disse sorpresa Matsuri, sbirciando all'interno del
villaggio, «e secondo te dov'è?»
«Facile... vieni con me» La bionda non la
fece entrare a Konoha, ma la condusse intorno alle mura della città, fino a che
raggiunsero una piccola radura tra gli alberi. Proprio lì in mezzo c'era
Shikamaru che, a quanto pareva, stava pisolando tranquillo.
«Sshhh.. ora gli
faccio venire un bello spavento» sussurrò Temari, mentre la giovane soffocava un
risolino divertito. Usando tutta la sua abilità di mimetizzazione, arrivò
silenziosamente alle spalle all'uomo, e con un improvviso scatto gli piombò
addosso.
Solo che non atterrò di botto sul suo stomaco, ma fra le sue
braccia: Shikamaru infatti, accortosi del pericolo, non le permise di ammazzarlo
ma l'acchiappò prima che potesse rendersi conto che non stava affatto
dormendo.
Temari era intrappolata «Dai, scemo!! Potevi darmela, una piccola
soddisfazione!»
«Ma ciao amore... volevi uccidermi per caso?» La bionda provò
a dibattersi, ma lui non la lasciava nemmeno muovere «Uffa, lasciami!!»
«Hai
fatto la cattiva, signorina della sabbia... ora mi tocca punirti...» sussurrò il
ragazzo maliziosamente, cominciando a baciarle il collo con avidità «Cretino!!
Sta' fermo!»
«Cosa c'è? Mica sei venuta per mollarmi?!?» domandò preoccupato
il ragazzo, sentendosi così brutalmente rifiutato. «No scemo, è che non sono
venuta da sola»
Shikamaru, lasciandola e ritraendosi alla velocità della
luce, si guardò febbrilmente intorno, terrorizzato «Oddio, non dirmi che c'è
anche tuo fratello!!!»
Temari scoppiò a ridere. «Sei proprio uno scemo... no,
è venuta Matsuri con me»
«La ragazzina?!» Matsuri, che stava osservando con
molto interesse lo svolgersi della situazione, sbucò fuori dai cespugli e si
gettò addosso all'uomo, che stavolta non riuscì a schivarla in tempo e si prese
quaranta chili in pieno stomaco «Ouch!!» «Ciao Shika-kun!!»
Il moro guardò la
giovane stranito. Poi si rivolse alla fidanzata «E perchè ti sei portata 'sta
mocciosa?!»
«La pianti di chiamarmi mocciosa?! Ho sedici anni io» protestò la
giovane, accoccolandosi. Temari, che notò tutta questa confidenza, si fiondò a
far compagnia alla ragazza sulle gambe di Shikamaru. Il poveretto, a cui stava
andando in cancrena la parte inferiore del corpo, mugolò «Ragazze... pesate un
po'...»
«Mi stai dicendo che sono grassa???» «Ma no amore!!» ribattè lui
spaventato.
Le due si stavano divertendo come non mai. Matsuri cominciò a
capire perchè Temari era andata così lontana da Suna, a cercare l'uomo della sua
vita...
«Temari-san, dobbiamo portare a termine un lavoro» disse la giovane,
riportando la mente sulla retta via. «Che lavoro?» domandò Shikamaru curioso,
dato che ormai non sentiva più le gambe. «Ah giusto. Amore, sono venuta con un
preciso scopo: trovare una moglie per mio fratello» «Ma tuo fratello non l'ha
già trovata nel villaggio della Cascata?!» Shikamaru era sempre più confuso. Ci
pensò la stessa Matsuri a schiarirgli le idee. «Shika-kun, sei tanto
intelligente ma certe volte sei davvero un ottuso. Stava parlando di Gaara-sama!
Il mio Nii-san non ne vuole sapere di trovarsi una donna, così gliela cerchiamo
io e Temari-san!»
L'uomo, poggiandosi a terra con il gomito, alzò gli occhi
al cielo e sbuffò. «Se non vuole una donna, non capisco perchè costringerlo...»
ma, dati gli sguardi fulminanti delle due donne, si corresse «Okok, vi aiuto
io... però ora potete scendere dalle
mie gambe, per favore??»
NDA: Perdonate il lieve fuori-tema, ma
una scena di questo genere dovevo proprio scriverla *-* Dal prossimo capitolo i
tre inviati speciali cominceranno a setacciare Konoha in cerca di una ragazza
perfetta per il Kazekage... impresa ardua?
Ringrazio tantissimo le infinite
persone che mi hanno recensito, Ladykazekage, Julia83, Tsuyuko,
Junkochan, Kecca94, Ferula_91, Dastrea, celiane4ever, angela3, bambi88, Romance,
arwen5786 e robba!! No sul serio, mi sono
commossa... ç.ç
Dopo questo capitolo spero che non mi odierete! Ma, da brava
sfegatata sostenitrice delle Shika\Tema, volevo mettere un po' in risalto la
loro intimità e la loro profonda complicità... non sono tenerissimi? *-* Ma
prometto che dal prossimo sarà in primo piano la ricerca della ragazza
perfetta... e chissà che non succeda qualche casino imprevisto!!
Alla
prossima!! Un zalutone, Niraw^^