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Autore: Petronilla    02/09/2004    6 recensioni
"SQUILLI DI TROMBA, RULLI DI TAMBURO, ECCO A VOI L'ULTIMO CAPITOLO DELLA MIA STORIA... " Harry è in gravissimo pericolo, e questa volta tocca ad Hermione il compito di andare a salvarlo. Armata solo della sua bacchetta magica e del suo amore per lui, la nostra eroina affronterà un viaggio avventuroso su e giù per l'Italia. Riuscirà a salvare il suo Harry? Leggete e lo scoprirete...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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(N/A: Lentamente tutti i misteri si dissolvono.... ecco a voi il penultimo capitolo della mia storia.... grazie ancora per le vostre magnifiche recensioni, sono stata molto felice.... BUONA LETTURA!)

 

15. IL PORTALE DEL POTERE

Il cuore di Harry sussultò dalla sorpresa, quando vide comparire l’immagine di Albus Silente nel grande specchio di fronte a lui.

Ci rivediamo Harry!” Silente parlò con voce ferma e distaccata, ed aveva un curioso luccichio nei suoi profondi occhi blu.

“Professore… è venuto a salvarci!” Harry pronunziò queste parole sperando in una risposta affermativa.

Sarete voi a salvare  voi stessi… abbi fiducia, Harry… e segui sempre  il tuo cuore…” Le parole di Silente erano estremamente enigmatiche. Harry allungò una mano per toccare lo specchio e con sua grande meraviglia notò che era composto di materia fluida, e le sue dita scomparvero dentro di esso.

“Come farò a salvare me stesso ed i miei amici?” Chiese Harry confuso, mentre l’immagine di Silente stava lentamente scomparendo in un vortice di luce e nebbia.

Ricorda le  mie parole, e a tempo debito le comprenderai…” La voce di Silente echeggiò ancora nella mente di Harry, e lui si svegliò di soprassalto, ansimando.

Subito si rese conto di trovarsi nella cella angusta dove lui, Hermione e Marco erano stati portati la sera prima. Sentì un lieve peso sulla sua spalla destra, e si girò per vedere che la sua amica si era addormentata poggiandosi su di lui.

Harry sorrise fra sé, osservando il dolce profilo della ragazza, i folti capelli castani che le coprivano il volto. Annusò ad occhi chiusi il suo delicato profumo di vaniglia.

Per un attimo, tornò in dietro con la memoria al tempo della scuola, quando lui, Ron ed Hermione univano sempre le loro forze per uscire fuori dai guai. La sua migliore amica era nuovamente al suo fianco, pronta a lottare con lui fino alla fine.

Un lieve fremito della ragazza, fece comprendere ad Harry che si stava risvegliando. Subito Hermione si guardò attorno. Marco era disteso in un angolo della cella poco distante da loro, ancora profondamente addormentato. Poi Hermione si girò verso Harry, e gli sorrise dolcemente.

“Devo essermi addormentata… da quanto tempo sei sveglio?” Chiese lei preoccupata.

“Da poco… era da tanto che non riuscivo a chiudere occhio… si vede che questa volta avevo assoluto bisogno di un po’ di riposo… tu stai bene?” Chiese lui accennando un sorriso.

“Credo di si… anche se preferirei di gran lunga trovarmi in tutt’altro posto!” Rispose Hermione amaramente.

“Hai un piano su come uscire di qui?” Chiese lei seria.

“Non ho proprio un piano ma… c’è qualcosa di me che Voldemort proprio non si aspetta… hai ancora la tua bacchetta?” Chiese Harry con aria enigmatica.

“Si, è nella tasca dei miei jeans… perché?” Hermione non riusciva a capire come avrebbero potuto utilizzare la sua bacchetta, visto che erano ancora legati con corde magiche.

“Tu non preoccuparti… al momento opportuno ci penserò io…” Rispose lui, con un curioso luccichio negli occhi.

All’improvviso, Hermione sentì di dovergli dire qualcosa di estremamente importante.

 “Devo parlarti Harry… forse questi saranno gli ultimi momenti che passiamo insieme, e non mi potrei mai perdonare di non averlo fatto…” Disse lei con un filo di voce, mentre Harry prese a fissarla attentamente.

“Prima mi hai chiesto perché sono venuta a cercarti fino qui… beh… era il minimo che potessi fare, dopo che Edwige mi ha recapitato la tua lettera indirizzata a Silente… era ferita a morte poverina! NO, non preoccuparti, Edwige sta bene adesso…” Si affrettò ad aggiungere Hermione, notando che l’amico aveva sgranato gli occhi con apprensione.

“Ho cercato di contattare Silente, ma non sono riuscita a rintracciarlo… e tu stavi disperatamente chiedendo il suo aiuto… cos’altro avrei potuto fare?” Continuò Hermione sulla difensiva, mentre Harry ascoltava in silenzio.

“Poi a Parigi, sono andata all’appuntamento… ed invece di trovare te… ho trovato Angy, che mi ha riempito la testa di bugie, dicendomi che era un Auror… che lavorava insieme a te… e che era la tua fidanzata!” Hermione si fermò per un momento, cercando di decifrare lo sguardo sorpreso negli occhi di Harry, poi continuò a parlare.

“Non so perché, ma le ho creduto… e se devo essere sincera, ti ho anche odiato per questo…”

“Ma io non ho mai visto quella strega prima d’ora!” Affermò Harry inorridito.

“Lo so… lo so… e mi dispiace per averle creduto… ma in quel momento mi sono sentita tradita… cerca di capirmi! Comunque ho sbagliato a fidarmi di lei, sono stata una vera stupida! Non sono riuscita vedere al di là del mio naso… e adesso ne stiamo pagando tutti le conseguenze…” Aggiunse la ragazza profondamente mortificata.

“Non dire così… è il tuo carattere! Cerchi sempre di vedere il lato buono nelle persone… anche se a volte… questa tua fiducia negli altri… ti può trascinare in situazioni molto rischiose!” Harry la guardò con infinita comprensione, e lei sentì salire le lacrime agli occhi.

Come aveva potuto sbagliarsi in questo modo, come aveva potuto essere così irresponsabile?

Hermione emise un profondo sospiro, e cercò con tutte le sue forze di trattenersi dal piangere.

“Quello che sto cercando di dirti è che… accidenti è talmente difficile!” Hermione distolse lo sguardo per un momento, sentendo il cuore battere all’impazzata. Poi sospirò nuovamente, e tornò a fissare Harry dritto negli occhi.

“Io… ecco io… sono felice che Angy non sia la tua ragazza… perché… perché credo di… anzi sono sicura che…” Hermione non riusciva proprio a trovare le parole giuste per confessargli i suoi sentimenti.

Harry prese a fissarla con aria interrogativa, senza sospettare minimamente quello che l’amica stesse tentando di dirgli.

Alla fine, Hermione racimolò tutto il suo coraggio e parlò.

“Harry io…”

“SBANG!” All’improvviso la porta della cella si aprì bruscamente, ed entrarono tre Mangiamorte incappucciati.

“E’ arrivato il vostro momento… il Signore Oscuro vi sta aspettando!”.

***O***

Harry, Hermione e Marco si guardarono intorno. Erano stati appena trascinati di peso all’interno di una sala enorme e luminosa: il pavimento era di marmo blu come la notte, alle pareti pendevano fiaccole accese, al centro della sala c’era una piccola fontana circolare piena d’acqua e sul tetto, esattamente sopra di essa, il sole filtrava attraverso un foro rotondo, e si specchiava proprio dentro alla fontana. Numerose piccole statue di marmo, raffiguranti divinità greche abbellivano la sala tutto intorno.

In un angolo, troneggiava un enorme specchio rettangolare, alto fino al soffitto, con un’antica cornice di legno intarsiato. Hermione ed Harry lo riconobbero subito: si trattava proprio dello specchio dal quale Silente era apparso loro in sogno.

Oltre a loro tre, nella sala erano presenti anche diversi Mangiamorte incappucciati e vestiti di rosso, tra i quali riconobbero Angy, perché era l’unica a non portare il cappuccio.

“HAIAAAA!” D’un tratto Harry lanciò un urlo straziante, ed indietreggiò di alcuni passi, appoggiandosi con la schiena alla parete dietro di lui.

“Cosa c’è Harry? Ti senti male?” Chiese Hermione preoccupata.

“La cicatrice! “ Rispose lui ansimando e strizzando gli occhi per l’immenso dolore. Poi all’improvviso li spalancò e parlò con voce ferma.

“Lui è qui!”

D’un tratto le porte si aprirono, e Lord Voldemort entrò seguito dal suo stuolo di fedeli servitori. Anche lui era vestito in modo sontuoso, con un lungo mantello coloro porpora. Ma gli occhi erano gelidi e malefici, come quelli di un serpente. Un ghigno orribile gli solcava il volto cadaverico.

“E’ lui? E’ il mago cattivo?” Chiese Marco terrorizzato, ed Hermione annuì.

“Che piacere avervi tutti qui… specialmente il mio peggior nemico… il famoso Harry Potter…” Voldemort parlò con voce fredda e tagliente, mentre si avvicinava a passi lenti.

“Purtroppo non posso dire altrettanto!” Disse Harry con infinito disprezzo.

“Sempre il solito cattivo carattere… in questo non sei cambiato affatto… ma non ho tempo per stupide chiacchiere!” Tagliò corto Voldemort guardando Harry dritto negli occhi, quindi proseguì con tono solenne.

“Oggi è il terzo giorno, del terzo mese, del terzo secolo e sarete testimoni di un grandissimo evento… tra poco inizierà l’eclissi di sole… ma non sarà un eclissi come tutte le altre, questa è stata attesa da più di trecento anni… e voi avrete l’immenso privilegio di godervi lo spettacolo insieme a noi…” Voldemort emise una terrificante risata, quindi si diresse verso la fontana circolare, al centro della sala.

“Come vedete, in questo momento la luce del sole sta filtrando attraverso il foro sul tetto… e l’immagine del sole si riflette nell’acqua della fontana… non appena inizierà l’eclissi, noi tutti potremo osservare l’evento guardando dentro di essa… ma la parte più importante, riguarda lo specchio magico…” Voldemort indicò lo specchio posizionato in un angolo della sala.

“Adesso inizieremo una complessa cerimonia, grazie alla quale, durante l’eclissi, nello specchio si aprirà il Portale del Potere…” Voldemort si soffermò ad osservare lo specchio con uno scintillìo negli occhi, poi riprese a spiegare.

“Il Portale mi darà un immenso potere… contribuendo così… a farmi diventare il mago più grande di tutti i tempi… ma come tutte le cose belle, haimé, sarà necessario un piccolo sacrificio…” Il Signore Oscuro si girò verso i tre ragazzi con un ghigno malefico sul viso.

“Ed è qui che entri in scena tu, mio giovane Harry… quando l’eclissi raggiungerà la sua totalità, come scritto nella profezia, il Portale del Potere richiederà un sacrificio umano, per poter dischiudere a me il suo scrigno carico di doni…”

“Non crederai che mi arrenderò senza lottare!” Sbraitò Harry con rabbia.

“Mio piccolo, giovane ed inesperto ragazzo… come credi di riuscire a opporre resistenza al Signore Oscuro? L’unica cosa che potrebbe preoccuparmi, sarebbe il fatto che un solo sacrificio non fosse sufficiente… ma ho pensato anche a questo… infatti abbiamo qui presente la giovane Mezzosangue ed il ragazzo babbano… pronti a sacrificare le loro misere vite per la mia causa…”

“TU SEI COMPLETAMENTE PAZZO!” Harry aveva ormai perso il controllo, e stava urlando con tutte le sue forze, dimenandosi per cercare di liberarsi.

“Se adesso vuoi scusarmi… mi attende una cerimonia…” Concluse Voldemort girandosi verso i suoi seguaci.

La cerimonia ebbe inizio: uno dei Mangiamorte aprì un enorme libro polveroso, e Voldemort lesse delle complesse formule magiche in una lingua sconosciuta, mentre tutti gli altri sedevano in ginocchio con il capo chino. Nel frattempo un ombra scura cominciava a calare lentamente sul sole riflesso nell’acqua della fontana

“Cosa possiamo fare?” Chiese Hermione con voce tremante, cercando di liberare le mani dalle corde magiche.

“Hai detto che la tua bacchetta magica si trova nella tasca dei jeans?” Le sussurrò Harry.

“Si, ma…”

“Ti fidi di me?”  Chiese lui guardandola intensamente negli occhi e lei annuì.

Subito Harry prese a fissare la bacchetta con grande concentrazione, e d’un tratto questa prese vita e si mise a levitare fuori dalla tasca. Hermione sussultò dalla sorpresa, poi si guardò attorno con aria circospetta, sperando che nessuno stesse guardando. Fortunatamente, tutti erano estremamente impegnati a seguire la cerimonia.

Con la forza della mente, Harry comandò alla bacchetta di puntare ai suoi polsi dietro alla schiena, e magicamente le corde che li tenevano legati si dissolsero nell’aria. Senza perdere altro tempo, prese la bacchetta tra le mani, e la puntò verso le caviglie, e poi liberò anche i suoi compagni.

Harry però, aspettava ancora il momento opportuno prima di agire.

Quando Voldemort ebbe terminato con le formule magiche, congedò tutti i Mangiamorte presenti, che uscirono dalla sala in fila indiana. Angy comunque rimase dentro, e sigillò la porta con la magia. Poi il Signore Oscuro si girò verso i tre ragazzi.

“Adesso tocca a te, giovane Harry!”

“Credo che per il momento il Portale dovrà fare a meno del mio sacrificio…” Rispose lui con aria di sfida, puntando la bacchetta contro il suo nemico.

“Avrei dovuto aspettarmi un colpo d’ingegno da parte tua… ma non credere di spaventarmi… vuoi duellare? Lo abbiamo già fatto in passato…” Disse Voldemort senza scomporsi, ed estrasse la sua bacchetta da sotto al mantello.

Subito i due si fronteggiarono: entrambi camminavano a passi lenti girando attorno alla fontana, dove l’ombra scura era già arrivata a coprire il sole per metà.

Harry si concentrò sulle statue attorno alla sala, e all’improvviso queste presero a levitare a diversi centimetri da terra. Prima che Voldemort potesse reagire in qualche modo, Harry usò tutta la sua forza mentale per scagliare le statue violentemente contro il suo nemico.

Malgrado la sua sorpresa, il Signore Oscuro reagì prontamente.

“AVADA KEDAVRA!”

Al suo comando, un raggio di luce verde uscì dalla bacchetta e colpì le statue che non era riuscito a schivare, frantumandole in mille pezzi.

“Complimenti, Harry… mi è piaciuto questo tuo primo attacco… ma non credere di potermi sconfiggere con alcuni pezzi di marmo volanti!” Disse Voldemort sogghignando.

D’un tratto Hermione notò con orrore che nello specchio magico si era formato un velocissimo vortice di luce e nebbia, in grado di risucchiare dentro qualsiasi cosa si trovasse davanti ad esso.

Il Portale del Potere si era finalmente aperto.

“Harry! Stai attento allo specchio!” Gli urlò lei, ma il giovane era troppo concentrato sul duello e sul suo nemico, e non voleva in nessun modo abbassare la guardia.

“EXPELLIARMUS!” Gridò Harry, ed un raggio di luce rossa uscì dalla bacchetta in direzione di Voldemort.

“PROTEGO!” Al comando del Signore Oscuro, uno scudo magico si materializzò davanti a lui, neutralizzando l’attacco.

“CRUCIO!” Ordinò Voldemort, ed un raggio di luce saettante partì dalla sua bacchetta. Harry però fu più veloce, e con un balzo schivò il colpo appiattendosi sul pavimento, per poi rotolare sulla schiena ed alzarsi subito dopo.

Entrambi continuarono a duellare senza sosta, mentre l’eclissi stava già raggiungendo la sua totalità. Hermione seguiva tutta la scena con il fiato sospeso e le mani premute sulla bocca, notando preoccupata che Harry continuava a passare pericolosamente accanto al vortice del Portale.

Hermione doveva assolutamente avvertirlo, per impedirgli di venire risucchiato dentro allo specchio. Racimolò tutto il suo coraggio e corse verso di lui, quando all’improvviso…

“RIKTUSEMPRA!” Un raggio di luce violetto uscì dalla bacchetta del Signore Oscuro, che colpì la ragazza dritto allo stomaco, facendola volare all’indietro, e sbattere contro la parete di marmo.

 Harry seguì tutta la scena con orrore. Stava già movendo alcuni passi verso di lei, quando Voldemort approfittò di quel momento di debolezza, e gli lanciò un altro incantesimo micidiale.

“RIKTUSEMPRA!” Harry fu colpito in pieno petto, fece una capriola all’indietro e cadde proprio davanti al Portale del Potere, che iniziò a risucchiarlo dentro con forza inaudita.

“NOOOOO!” Hermione si mise ad urlare con tutto il fiato che aveva in gola, e si alzò immediatamente in piedi per raggiungerlo.

Nel frattempo, il giovane si era aggrappato ad una colonna vicina allo specchio, e stava lottando con tutto sé stesso per non venire inghiottito dal vortice.

“PRESTO… DAMMI LA MANO… DAMMI LA MANO!” Gridò Hermione disperata, tendendo il braccio, mentre l’aria fortissima e la luce accecante emanate dal vortice le impedivano di vedere chiaramente. Con l’altro braccio, afferrò la colonna più vicina e cercò di fare resistenza come meglio potè.

“NON CE LA FACCIO! MI STA TRASCINANDO DENTRO!” Urlò lui terrorizzato, ma tentò ugualmente: staccò una mano dalla colonna, e cercò di afferrare quella tesa di Hermione.

Erano ormai a pochi centimetri, le loro dita di stavano già sfiorando. La ragazza si stava sforzando con tutta sé stessa per non cedere, anche se sentiva che le forze la stavano ormai abbandonando.

“AGGRAPPATI A ME! NON TI LASCERO’ ANDARE … TE LO PROMETTO AMORE MIO!”

In quell’istante, i due ragazzi si guardarono dritto negli occhi, e finalmente, Hermione riuscì a prendergli la mano, stringendola il più possibile nella sua.

“Non permetterò che quella stupida Mezzosangue rovini tutto… RIKTUSEMPRA!” Ordinò Voldemort, e un altro raggio di luce saettante uscì dalla sua bacchetta, colpendoli esattamente alle mani.

Senza neanche avere il tempo di reagire, Harry lasciò definitivamente la presa.

“NOOOOO! HARRY!” Urlò Hermione disperata.

In un baleno il ragazzo fu inghiottito dal terribile vortice di luce e nebbia, scomparendo per sempre dalla loro vista.

(N/A: Non sarà mica tutto finito? Purtroppo, mi tocca lasciarvi ancora una volta sulle spine.... ma cos'è la vita senza un pò di suspance? Domani pubblicherò l'ultimo capitolo, quindi, tenete duro ancora un pò... CIAO!)

  
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