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Autore: _ayachan_    11/11/2007    9 recensioni
Naruto e Sakura: il giardino dell’Eden; i fratelli Uchiha: il serpente e la mela… Il peccato originale: il tradimento.
"Tutto ciò che credevo sicuro, si sgretolerà tra le mie mani...
Il mio passato, il mio presente, e il mio futuro...
Chi sono io?
Naruto o Kyuubi?"

[Pairing: cambieranno in corso d'opera, anche drasticamente! Threesome, in ogni caso. Molte]
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Naruto-16

Capitolo sedicesimo

Mistaken (prima parte)








Le code sono un simbolo, una mera emanazione di chakra.
Più il loro numero aumenta, maggiore è il chakra che il demone ha a disposizione.
Certo, hanno la loro utilità: possono frustare l’aria, spazzando dieci nemici in un colpo solo; oppure possono trasformarsi in mani con cui afferrare gli avversari.
Ma in ogni caso, la maggior parte delle volte, servono solo a mostrare il proprio potere.
I demoni sono creature vanesie...
E tuttavia il più forte di loro, la celebre e temuta volpe a nove code... stava rinunciando alla sua fama. A ciò che la rendeva il terrore del paese del Fuoco.

«Stai dicendo...» mormorò Madara, accigliandosi lentamente. «...che hai intenzione di conservare quel corpo?»
«Perché no?» replicò Kyuubi, ghignando con le labbra di Naruto. I suoi occhi scarlatti si posarono su una mano sporca di sangue, e aprirono e chiusero le dita meccanicamente. «Non hai la minima idea di quanto potere racchiuda... Lo sento scorrere nelle vene, lo sento bruciare...» Strinse la giacca in corrispondenza del cuore, dove era lacerata e macchiata. La carne al di sotto si era rigenerata completamente. «Questo cuore batte con una violenza che non ho mai sentito prima. E’ la cosa più viva che abbia mai incontrato...!» guardò Madara, gli occhi brillanti. «E’ semplicemente meraviglioso!»
«Quel corpo è mortale» gli fece notare l’Uchiha secco. «E ha molte meno possibilità del tuo aspetto precedente. Smettila di dire sciocchezze e riprendi la tua forma originale»
Nelle iridi feline di Kyuubi guizzò un lampo divertito.
«Pensi che le cose siano come diciotto anni fa?» domandò.
«Cosa intendi?»
«Pensi... che io sia ancora sotto il tuo controllo?»
Madara serrò impercettibilmente le labbra. Dopo una pausa lunga un istante, le stirò in un sorriso.
«Il rotolo della tua evocazione è nelle mie mani» rispose calmo. «Posso sigillarti in un attimo»
Naruto sorrise.
«Ed è qui che sei in errore»
Sollevò appena una mano, in uno scatto che mosse a malapena l’aria attorno al braccio. Eppure il rotolo che Madara stringeva tra le dita crepitò, e prese fuoco. L’Uchiha lo lasciò andare di scatto, e quello ondeggiò fino a terra, dove si consumò del tutto. Davanti a uno sharingan sconcertato, dell’arma più potente di Madara Uchiha rimase solo un mucchietto di cenere.
«Ora non sono più quella di una volta...» mormorò Kyuubi, alzandosi lentamente in piedi. Il coprifronte sulle sue ginocchia scivolò nella polvere, dimenticato. «Il mio chakra è stato ripristinato completamente. Ho un nuovo corpo, infinitamente più forte del precedente» posò una mano dietro la nuca, e inclinò la testa facendo scrocchiare il collo. «E... ho persino un obiettivo» snudò le zanne. «Ucciderti»
La fronte di Madara si corrugò.
Il cuore che non era davvero suo ebbe una piccola esitazione, nel petto.
Una nuova Kyuubi, più forte?
No. Stava mentendo... e che avesse distrutto il rotolo era solo un caso fortuito. In ogni caso avrebbe potuto procurarsene un altro nel paese del Vento. Avrebbe sicuramente trovato qualcuno in grado di crearne uno uguale... quello non era un problema. E non dimostrava nulla.
«Gli animali che si ribellano non fanno mai una bella fine...» mormorò minaccioso. «Dovresti saperlo»
«E invece sono ansiosa di dimostrare il contrario» replicò Kyuubi gorgogliando, nel vano tentativo di imitare le fusa di un felino. «Ora sono io ad avere un nuovo giocattolo»


Itachi riconobbe lo sharingan ipnotico negli occhi di Sasuke, come aveva desiderato per anni.
Lo vide brillare, intenso e minaccioso, dietro a un velo di lacrime.
«...Piangi, Sasuke?» chiese piano, scordando momentaneamente Naruto e Madara.
Ricordò un sé stesso molto più giovane, che anni prima si era trovato nella stessa situazione... con le guance rigate nello stesso identico modo.
«Sta’ zitto» sibilò il minore degli Uchiha, tirandosi in piedi. «Non hai alcun diritto di aprire bocca... Tu mi hai portato a questo!»
«Ed era ciò che volevo» Itachi si accigliò. «Solo... avrei preferito un altro momento»
«Te l’ho già detto: non hai la facoltà di scegliere!» esclamò Sasuke, e la stretta della sua mano si fece più forte sul polso del fratello. «Oggi tu morirai qui!»
Il maggiore degli Uchiha fece lavorare in fretta il cervello.
Per quanto conosceva Sasuke, poteva essere certo che non avrebbe accettato intromissioni da parte dei suoi cosiddetti compagni. E per quanto conosceva lo sharingan ipnotico... poteva essere certo che il suo ingenuo fratellino non sarebbe stato in grado di usarlo contro di lui. Non in quel momento.
«Vuoi mettere alla prova i tuoi occhi, ora, subito?» chiese a bruciapelo.
«Sì» rispose Sasuke, secco.
«Va bene. Ricorda che lo hai chiesto tu»
Li attivarono contemporaneamente.
Lo sharingan ipnotico di Itachi, allenato ma abusato... e quello di Sasuke, fresco ed inesperto.
Entrambi si trovarono in una sorta di limbo oscuro, in una dimensione parallela e solitaria.
Il buio li avvolgeva come un manto, facendo scintillare sinistramente il rosso dei loro occhi.
«E ora?» chiese Itachi, e la sua voce si dilatò nello spazio infinito. «Cosa hai intenzione di fare?»
Si trovò improvvisamente circondato da Sasuke, su tutti i lati. Copie ovunque, tutte perfette, tutte determinate a farlo soffrire. A distruggerlo.
«Da questo momento e per venti ore...» mormorò l’originale, riecheggiando le parole che il fratello aveva pronunciato un tempo. «...Verrai ferito a morte da me»
Nelle mani dei suoi aguzzini si materializzarono centinaia di katane.
Itachi mosse a malapena gli occhi.
«Davvero?» chiese in un sussurro.
Non accennò a spostarsi nemmeno per un istante.
Lasciò che le copie del fratello si avvicinassero, fino a impedirgli qualunque movimento. Non distolse lo sguardo dal suo. Mai.
La prima katana penetrò tra le costole.
La seconda in una gamba.
La terza perforò un polmone.
La quarta un rene.
Tutte le altre... ogni centimetro di corpo restante.
Ma Itachi sorrise, sussultando debolmente.
Un filo di sangue corse dalle sue labbra fino al mento.
«Ora come ti senti?» chiese con voce roca.
«Non ne hai idea» rispose Sasuke.
Ma non sorrideva.
Inspiegabilmente, sentiva solo una gran voglia di piangere. Ancora.
«No... non hai capito» proseguì Itachi, sorridendo appena. «Non voglio sapere cosa provi ad uccidermi... voglio sapere come ti senti fisicamente»
«Cosa intendi?» chiese Sasuke, accigliandosi.
«Intendo...» le copie del minore degli Uchiha scomparvero bruscamente. «...usare quell’occhio non sarà troppo faticoso?»
Un frammento di oscurità si staccò dall’alto, e precipitò tra i due fratelli, infrangendosi come vetro nero... un cupo tintinnio riecheggiò nel buio.
Là dove era stato un attimo prima si aprì un prisma di luce. Attorno alla fessura si formarono crepe scricchiolanti, a migliaia. Un reticolo che si espandeva, che rombava, che si faceva avanti minaccioso...
...E il tetto di nera oscurità che li sovrastava si sgretolò, andando in frantumi.
Una pioggia di cristallo si rovesciò su entrambi, senza che loro ne risentissero minimamente.
La luce d’improvviso si fece accecante.
«Ora... è il mal di testa» mormorò Itachi.
Sasuke avvertì una fitta lancinante dietro gli occhi.
«...Come una lama incandescente che taglia in due il cervello...» continuò l’altro, senza clemenza.
«Ahh...!» gemette il minore degli Uchiha piegando la schiena e coprendosi gli occhi con le mani.
«...E inizi a pregare di morire, perché finisca»
Sasuke cadde in ginocchio, e premette la fronte sul pavimento gelido nel vano tentativo di alleviare il dolore.
«Sei stato ingenuo, Sasuke» mormorò Itachi, con una nota di rimpianto nella voce. «Non puoi pensare davvero di riuscire a usare lo sharingan ipnotico al primo tentativo...»
«Stai... zitto!» ansimò il minore dei due, sollevando gli occhi ricolmi d’ira sul maggiore. Attorno all’iride ancora marchiata dallo sharingan erano innaturalmente rossi, come sul punto di piangere.
Itachi sospirò appena.
Poi fu come se qualcosa avesse attirato la sua attenzione.
Voltò la testa, tendendo l’orecchio a un suono che Sasuke non poteva udire.
Si accigliò.
Sasuke credette di udire una parola scivolare dalle sue labbra, qualcosa che suonava come ‘la volpe...?’, ma non riuscì ad accertarsene.
«Sbrighiamocela in fretta» disse secco. «Settantacinque ore. E vedi di non disturbarmi più»
Questa volta a riempire lo spazio furono centinaia di Itachi.
Abbaglianti, nello splendore della luce che invadeva l’aria... demoni di nera oscurità in un inferno bianco.

Il pugno di Naruto si abbatté sul muro di cemento armato subito alle spalle di Madara.
Nell’intonaco si aprì una spessa crepa, che risalì fino al secondo piano... e poi la parete cedette, trascinando con sé metà dell’edificio.
«Non scappare!» ghignò la volpe, esaltata. «Lasciati colpire, dai: provami di essere più resistente di me!»
Madara balzò distante, riflettendo rapidamente.
Doveva fermarla.
Avrebbe potuto sigillarla più tardi... ma prima occorreva bloccare i suoi movimenti, se non altro.
Il problema era che la sua forza era davvero aumentata. Sentiva il suo chakra lambirgli il viso, invadere l’ambiente circostante... la stessa aria si era fatta più calda, e non era merito del sole, anche ora illuminava ampi tratti del terreno di combattimento.
Fermare Kyuubi.
Ma come?
Congiunse le mani sotto il mento, ed evocò lingue di fiamma che andarono ad aggredire Naruto.
Bastò un suo ruggito perché si dissolvessero nel nulla.
«Tsk, maledizione!» imprecò, facendo schioccare la lingua.
«Ah, chissà se ne sono in grado...» gorgheggiò Kyuubi, sollevando una mano davanti a sé.
Un chakra rosso e denso prese a vorticare lentamente sul palmo, sotto gli occhi ora realmente inquieti di Madara.
«Che peccato...» mormorò la volpe, con leggero disappunto. «Sembra che io non riesca ad andare avanti più di così» sollevò lo sguardo ardente sull’Uchiha. «Ma in fondo posso sempre provare con questo e vedere che succede...»
Stirò le labbra in un sorriso che snudò le zanne.
E scagliò la sfera di chakra, vicina al rasengan ma incompleta, come un sasso qualunque.
Madara non riuscì ad evitarla.
Fu colpito alla spalla, appena sopra il cuore, e sentì il chakra bruciare gli abiti e ustionare la pelle, mentre la dilaniava vorticando. Lanciò un grido, portando la mano alla zona lesa, e strinse i denti in un gemito di dolore.
Quel corpo era già malandato, maledizione... lo aveva da vent’anni, ormai reggeva per miracolo. Non poteva sopportare ferite.
«Tu... piccola bastarda...» disse tra i denti, scoccando un’occhiata rovente a Kyuubi.
Ma lei sembrava distratta.
La testa inclinata, era come in ascolto di qualcosa.
Si riscosse all’improvviso.
«Già...» disse cupa. «Devo farla finita con lui. Una volta per tutte»
Si scagliò verso Madara, e là dove i suoi piedi fecero pressione l’asfalto devastato si incrinò ulteriormente.
Ogni colpo era di una pesantezza inaudita.
Parare un pugno significava sentire le ossa gemere, talvolta incrinarsi. Un calcio scatenava dolori intensi lungo tutto il corpo. Il suo chakra era come olio bollente che devastava i tessuti.
Madara cercò i suoi occhi, scoprendo l’ultima carta.
Quando li incontrò, scatenò lo sharingan ipnotico.
La volpe si sbilanciò per un attimo, stordita.
Poi scosse la testa e riacquistò lucidità.
«Non funziona più» ghignò, gongolante.
E il pugno colpì in pieno la guancia sinistra di Madara.
«Permetti? Fammi divertire un po’, che ne dici?» chiese afferrandolo per i capelli neri. «Lasciati torturare»
Le sue dita persero la presa all’improvviso.
I suoi occhi si fecero turbati.
Voltò la testa di scatto.
Vide Sakura, ancora accasciata contro il palazzo dove Madara l’aveva scagliata. E più oltre, da una stradina secondaria... vide Kakashi, Shino e un’altra sconosciuta avvicinarsi.
Ebbe un attimo di esitazione, che Madara sfruttò per liberarsi barcollante.
Scrollò di nuovo la testa, rimettendosi sulle sue tracce ringhiando.
Non si curò dei nuovi arrivati.
Non li vide raggiungere Sakura... e non vide gli occhi di Kakashi posarsi su Madara e sbarrarsi.
Non sentì le sillabe scioccate che sfuggirono alle sue labbra...
«...Obito?!»

Sasuke cadde in ginocchio, ansante.
Si accorse di tremare, e un conato di vomito gli strinse lo stomaco.
Itachi, leggermente pallido, chiuse per un attimo gli occhi.
Poi li riaprì, neri come l’inchiostro, e scoccò un’occhiata veloce a Juugo e Suigetsu, posizionati su due lati del palazzo. Erano immobili, in attesa. Non avrebbero fatto un passo senza un ordine preciso.
Itachi intrecciò le dita.
Con loro enorme sorpresa, entrambi si trovarono improvvisamente ad essere scagliati lontano, fino a fermarsi contro una parete, e una volta lì cavi d’acciaio robusto presero vita dal cemento e li avvolsero stretti.
«Che caz...?» imprecò Suigetsu, sentendo le sue due spade premere tra le costole. Cercò di divincolarsi, ma non riuscì nemmeno a modificare la sua struttura muscolare.
Juugo non era in condizioni migliori: i cavi gli toglievano persino il fiato. Avvertì una fitta alla testa, e questa volta non cercò di fermarla... lasciò che il suo sangue prendesse a ribollire, e che la sua pelle si coprisse di segni... Lasciò che la sua mente perdesse il controllo. Si divincolò, si agitò... ma tutto ciò che ottenne furono tagli profondi, e molto, molto sangue sui suoi vestiti...
Itachi posò gli occhi su Karin.
Lei sentì un brivido correre lungo la sua schiena...
Bastò un gesto minimo. Andò a sbattere contro il muretto di protezione del tetto, e la sua testa urtò pesantemente il cemento.
Perse i sensi.
«Non... è finita...!» ansimò Sasuke, sollevando gli occhi iniettati di sangue sul fratello.
Le vene del suo collo si gonfiarono nello sforzo, mentre tentava di nuovo di usare lo sharingan ipnotico.
Ancora una volta, sentì la lama incandescente che tagliava il suo cervello.
Per un attimo i suoi occhi si offuscarono, la sua vista fu incerta.
Itachi si accigliò.
«Sei uno stupido...» mormorò. «Se continuerai, finirai per ucciderti»
«Stai zitto!» gridò Sasuke, e intensificò lo sforzo.
Il suo cuore mancò un battito.
Uccidere suo fratello... era tutto ciò che voleva. Non aveva senso vivere sapendo di essere scappato.
Restò senza fiato, ma insisté comunque.
Itachi chiuse gli occhi.
«Non mi lasci scelta...» mormorò con un filo di voce. «Preferisco ucciderti con le mie mani... che vederti fare questa fine»
Intrecciò le dita.
Le sollevò davanti al petto.
«Addio, Sasuke»

Kyuubi riuscì a mettere le mani sul bavero di Madara, e a bloccarlo contro un muro.
Il fondatore degli Uchiha rimase senza fiato quando sentì la pressione sullo sterno, e istintivamente affondò le unghie nei polsi di Naruto.
«Che bella sensazione!» gridò la volpe, piena di entusiasmo. «Questo è ciò che voglio, questo è ciò che ho sempre desiderato!»
Madara strinse i denti. Lentamente, a fatica, portò due dita sotto il mento.
Non si sarebbe arreso.
Non al suo animale domestico.
L’aveva sconfitta una volta, quando l’aveva ammaestrata... lo avrebbe fatto di nuovo, ora.
«Sì, dai, provaci» lo incitò Kyuubi. «Fammi divertire»
Poi voltò la testa di scatto, verso l’alto. Verso il palazzo su cui combattevano Itachi e Sasuke.
Madara la vide distratta, e attivò la tecnica.
Ma prima che potesse davvero colpire, Naruto era scomparso.
La sua mano non gli stringeva più il collo, la pressione sullo sterno era scomparsa.
Un intero essere umano si era dileguato nel nulla.
O meglio... si era spostato così velocemente che il suo unico occhio stanco non lo aveva individuato.
Alzò lo sguardo, seguendo la traccia del suo chakra, e lo sentì provenire dal tetto su cui si affrontavano gli Uchiha. Corrugò la fronte indispettito: era stato messo al secondo posto?
Da Kyuubi?
Stava per seguirla e riprendere da dove si era interrotto... quando una voce sconosciuta lo chiamò, con il nome sbagliato:
«Obito?»
Abbassò lo sguardo, infastidito, e incontrò...
...l’occhio che gli mancava.

Sasuke non staccò gli occhi da quelli del fratello nemmeno per un istante.
Se doveva morire... senza vendicare il suo clan... coprendosi di vergogna... almeno non avrebbe abbassato lo sguardo.
Mai.
Avrebbe guardato la morte in faccia.
Sarebbe sprofondato negli occhi di ossidiana di suo fratello, accusandolo fino alla fine, odiandolo fino alla fine...
...Ma, all’ultimo istante, un’ombra guizzò tra loro.
Sentì una mano afferrarlo per i capelli, brusca, e spingerlo indietro fino a farlo cadere sulla schiena. Lo sharingan scomparve.
Confuso, alzò lo sguardo sul nuovo arrivato, e spalancò le palpebre incredulo.
Davanti a Itachi, con le mani serrate attorno ai suoi polsi, c’era Naruto.
Vivo.
Dalla sua posizione vedeva la sua schiena larga, le braccia forti che riuscivano a costringere Itachi a sciogliere la posizione delle mani, e la zazzera bionda ora macchiata di rosso.
Poi... una sorta di alone scarlatto che lo circondava.
Lo sentì ringhiare piano.
Itachi si accigliò.
«...Kyuubi?» chiese, quasi incerto.
Fu scaraventato a terra, senza che potesse ribellarsi, e strisciò sul cemento per un lungo tratto.
Sasuke strinse i denti.
Naruto... era intervenuto a salvarlo?
Da Itachi?
Non solo lui si era fatto sopraffare, non solo scopriva di non essere riuscito a ucciderlo nemmeno con il raikiri...
...ma era anche stato salvato da Naruto?!
Ricordi che pensava di aver dimenticato, immagini di un passato morto e sepolto tornarono ad affollarsi nella sua mente.
Stai bene, fifone?”
Le nocche delle sue mani sbiancarono mentre le dita premevano sul cemento.
No.
No, non ci stava!
Si era allenato fino allo stremo, aveva seguito Orochimaru, distrutto ciò che era, venduto la sua anima e quasi il suo orgoglio... e non era cambiato niente?
«Itachi!» gridò, fuori di sé dalla rabbia.
Come si permetteva, il suo invincibile e diabolico fratello, di farsi atterrare così?
Da Naruto?
Si avventò su di lui senza quasi rendersene conto, per sfogare la rabbia che provava contro sé stesso e contro gli altri, quegli altri che, per quanto lui facesse, erano sempre un passo avanti...
Tutti sostenevano che era un genio.
Itachi diceva che era colui che lo avrebbe raggiunto.
Naruto che era il suo rivale.
Orochimaru che era il suo corpo perfetto.
Kakashi gli aveva insegnato il raikiri!
Ma c’era sempre qualcosa che non andava.
Per quanto fosse dotato, per quanto fosse forte... c’era sempre qualcosa che non andava!
Itachi lo vide gettarsi su di lui, con una ferocia sconosciuta negli occhi.
Con disperazione.
Non vedeva uno sguardo del genere da anni, dalla notte in cui, obbedendo a Madara, aveva testato le proprie capacità.
Sorrise, e lo fermò stringendo le dita attorno al suo collo un attimo prima che gli fosse addosso.
«...Sei un vero Uchiha» mormorò.
Primo e ultimo segno di stima disinteressata che gli avrebbe mai mostrato...
Sasuke sentì le dita aumentare la pressione, la trachea serrarsi dolorosamente.

In quel momento... accaddero molte cose.







Nel prossimo capitolo:

La prima cosa che i suoi occhi cercarono fu Itachi.
Quando lo trovarono, il suo cuore mancò un battito.
Si alzò, barcollando su una caviglia dolorante, e lo raggiunse ansando.
Ricadde in ginocchio.
Suo fratello teneva gli occhi chiusi, come addormentato. I capelli giacevano scomposti attorno al suo capo, di un nero lucido e intenso, ma impolverato. Il suo corpo sembrava integro.
Eppure era inequivocabilmente morto.














*      *     *   *    ȣ    *   *     *      *

Spazio autore

Di solito metto un capitolo diviso in due in ogni fanfic, e questo è il capitolo scelto per questa!
Qualcuno dice che l'ho interrotto in un punto bastardissimo, ma a me va benissimo così e non ho intenzione di cambiarlo!
XD
Nei prossimi due capitoli, con i quali finalmente terminerà lo scontro infinito, mi sbizzarrirò a torturare Sasuke...
Li dedico a tutti coloro che non lo sopportano! XD
(ci saranno capitoli simili anche per altri personaggi, eh!)

GloGlo the best: sì, devi sentirti profondamente in colpa per non aver mai commentato! XD Scherzi a parte... questa è una cosa che dico a te e a tutti: io vedo quando mettete la fan nei preferiti, e quindi so che bene o male apprezzate... e, se non leggo mai vostri commenti, so altrettanto bene che siete irrimediabilmente PIGRI! Nel momento in cui, quindi, mi trovo a leggere un vostro parere, prima di tutto sono felice. E soltanto in un secondo momento un tantino irritata! XD Grazie per i complimenti, dunque, e spero di poterti risentire ancora in futuro! ^^
Kaho_chan: noooooo! Non paragonare il mio adorato Voldemort a Madara! XD Comunque hai ragione: per una volta anche io mi trovo davanti a un cattivo che non capisco per niente (a livello emotivo, intendo), e probabilmente questo si vede in ciò che scrivo; credo che sia per questo che Madara è uscito così bastardo! Kyuubi invece... beh, è Kyuubi! Io la amo troppo, non posso farne a meno! XD
OneWingedAngel: wow, sono lusingata! Prima di tutto dal commento sullo stile, che dici essere stato una vera sorpresa, e poi anche per il paragone con Kishimoto! Non so quanto sia meritato, ma grazie davvero! Eh, cosa sta succedendo a Naruto? XD E ti sembra che te lo dico adesso? Impara una cosa: essendo io logorroica, le spiegazioni spesso vengono differite di un bel po'! Quindi con me bisogna armarsi di santa pazienza e aspettare i due capitoli che di solito mi servono per tenervi sulle spine! (nello specifico... capirai bene cosa succede a Naruto con il prossimo aggiornamento!)

Una lieta novella per tutti!
Con il capitolo 18 si conclude questo combattimento infinito!
Gioite! XD
(naturalmente non tutti ne usciranno vivi...)

Aya
  
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