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Autore: ArizonaRobbins    23/04/2013    7 recensioni
ATTENZIONE SPOILER NONA STAGIONE
Tutto sembrava andare per il meglio per Callie Torres: i problemi con l'ospedale si erano sistemati ed anche con Arizona tutto procedeva perfettamente...ma i problemi arrivano proprio quando meno te l'aspetti, e sotto forme che nemmeno sospettavi.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Erica Hahn
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nona stagione
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Per degli attimi  interminabili sembrò che tutti avessero smesso di respirare, preoccupando non poco Jackson che si aspettava non fuochi d’artificio, ma almeno qualche commento positivo per quello che era riuscito a fare. Si, Jackson Avery talvolta peccava di ingenuità, anche se non era del tutto colpa sua. In fondo non c’era ancora quando era successo quello che era successo, per cui non sapeva niente nemmeno di Erica e Callie. Non capiva perché non appena avesse nominato la dottoressa Hahn, un silenzio tombale era sceso nella sala e tutti avevano guardato, più o meno sfacciatamente, in direzione della Torres. E ancora meno capiva perché in quell’esatto momento, il chirurgo ortopedico s’era quasi soffocata, a quanto pareva con l’aria, finchè proprio lei decise di rompere quell’assordante silenzio.
“Cosa?!” gli chiese Callie con una voce di mezzo tono più alto del normale.
“Erica?Quella Erica?Cioè…Erica…Erica?!”
“Quante altre Erica Hahn conosci, Torres?” la guardò Avery stupito, capendo ancora meno di prima.
“Oh…bè…ecco…non…dirai sul serio, Jackson!” 
“Veramente si…il suo contratto con la Cleveland Clinic è scaduto un paio di giorni fa, lei si stava guardando intorno, mia madre l’ha saputo…ed ecco fatto!” spiegò come fosse la cosa più semplice del mondo e abbozzando un’espressione orgogliosa per le doti persuasive di sua madre.
“Ecco fatto!” ripetè la Torres visibilmente sconvolta.
“Bè…è una cosa buona, no?La Hahn è un ottimo chirurgo..!”  provò a dire il povero Avery guardando gli altri in cerca di una qualsiasi risposta. S’era aspettato complimenti e pacche sulle spalle per aver procurato all’ospedale un cardiochirurgo di altissimo livello, e tutto quello che stava ottenendo invece, erano sguardi scettici e la Torres che sembrava sul punto di svenire.
“Come no…l’ultima volta ha reso impossibile la vita di Cristina…” gli rispose Meredith.
“A-ha…ma stavolta sarei io il suo capo, tecnicamente.” Forse mai prima di allora era apparso un sorriso così soddisfatto sul viso di Cristina Yang.
“Per me va bene!” aggiunse quindi subito dopo.
“Anche per me…” dissero all’unisono Derek e Meredith.
“Bè, io non la conosco…ho solo sentito parlare di lei… - disse Arizona decisamente scura in volto – Ma…immagino che professionalmente parlando, sia un’ottima cosa per l’ospedale…per cui, va bene.” Lanciò un’occhiata a Callie, che si stava tormentando le mani.
“Calliope?” “Eh?” “Va bene…no?” le chiese sua moglie. “Si…si certo…benissimo…alla grande!Davvero! – si alzò visibilmente innervosita – Adesso però devo andare, ho un intervento…ci…ci vediamo dopo, ok?” Senza aspettare alcuna risposta, lasciò la stanza, in preda ad un solo pensiero che le martellava la testa: Erica Hahn stava tornando.

Dopo anni, l’avrebbe rivista, le avrebbe di nuovo parlato. Non che volesse, no, in effetti non voleva parlarle. No, in effetti non voleva nemmeno vederla. Del resto l’ospedale era grande!Erica era un cardiochirurgo, lei un chirurgo ortopedico, quante possibilità c’erano che si incontrassero in quell’enorme ospedale?Infinite, pensò Callie mentre usciva dalla sala operatoria. Aveva pensato ad Erica per tutta la durata dell’operazione, a come poteva essere cambiata, a quello che l’aveva spinta a tornare in quell’ospedale…Possibile che non si fosse posta il problema di rivederla? Bè no, è passato tanto tempo. Magari è sposata anche lei, magari crede che lavori da un’altra parte, o forse mi ha semplicemente dimenticata…Continuava a pensare a lei e a tutte le possibili conseguenze che il suo arrivo avrebbe portato, e al fatto che in quel momento Mark sarebbe stato un vero toccasana; in quei momenti sentiva come un macigno la mancanza del suo migliore amico. Quando nella sua testa c’era il caos, quando c’erano mille domande e tremila risposte diverse, quando non sapeva cosa fare, provare o pensare, quando non sapeva nemmeno se era il caso di pensare a certe cose, Mark le mancava come l’aria. Ma anche se lontano, lui riusciva a calmarla lo stesso, perché pensare a lui, canalizzare i pensieri verso di lui l’aiutava a ragionare, a non impazzire pensando ad altro. Forse non era il massimo delle soluzioni, ma la malinconia che la prendeva pensando a lui, la distraeva da tutto il resto.
Per questo ci mise qualche secondo in più del dovuto per accorgersi del cercapersone che suonava: stavano arrivando dei pazienti ed era richiesta la sua presenza, così si diresse subito verso l’ingresso dell’ospedale dove attendevano le ambulanze.  Fa che sia un grosso trauma…fa che ci siano sangue e ossa spappolate da riscostruire…  ripetè mentalmente mentre raggiungeva la Bailey e gli specializzandi già in attesa.
“Sappiamo già qualcosa?”
“E’ crollato il tetto di una casa…ci sono sei persone ferite, con un bel po’ di danni e ossa rotte…avrai da fare tutto il giorno, Torres…”
“Oh grazie a Dio..!! - esultò il chirurgo ortopedico – Oggi ho bisogno di seppellirmi in sala operatoria e pensare solo ad operare!”
“Brutta giornata?” le chiese Miranda.
“Pessima!Non sai cosa è stato appena deciso…” Ma non potè finire la frase per l’arrivo delle ambulanze con i feriti.
Immediatamente con la Bailey e gli specializzandi si mise a lavoro, ed effettivamente vista la gravità della situazione, fu impegnata tutto il giorno; solo a sera inoltrata riuscì a riposarsi un pò, sdraiandosi per qualche minuto sul divano nel salottino degli strutturati, ingurgitando l’ennesimo caffè della giornata. Fu lì che la trovò sua moglie. 
“Ehi!Giornata pesante eh?”
Callie si alzò di scatto, come una che è stata sorpresa con le mani nella marmellata. “Si…si, molto…”
“Non ti ho vista per tutto il giorno… - Arizona si accomodò sul bracciolo del divano, e le sistemò una ciocca di capelli – Tutto bene?”
“Bè…è stata una giornata pesante…l’hai detto anche tu…”
“Non mi riferivo a questo, Calliope.” La guardò dritto negli occhi.
“Ti sta bene che Erica Hahn torni a lavorare qui?”
La capacità che aveva Arizona di leggerle dritto nell’anima, solo guardandola negli occhi, la sorprendeva sempre; si sentiva nuda, priva di qualunque difesa quando la guardava in quel modo, così abbassò lo sguardo e rimase in silenzio per un pò. La verità è che non lo sapeva se le stava bene o meno; non sapeva cosa avrebbe provato quando l’avrebbe vista, non sapeva cosa le avrebbe detto, se le avrebbe rivolto la parola, non sapeva niente di niente.
Erano passati anni dalla sera in cui Erica l’aveva abbandonata così, di punto in bianco, e per tanto, tantissimo tempo, il ricordo di quei momenti l’aveva ossessionata. Poi era arrivata Arizona, con il suo amore, il suo carattere, il suo sorriso super magico e tutto era cambiato: si erano sposate, avevano avuto una bambina, certo avevano vissuto anche momenti terribili, ma grazie all’amore che le legava li avevano sempre superati, così, piano piano, il ricordo di Erica Hahn era sparito dalla sua testa ed aveva finito col dimenticarla; o almeno così aveva sempre pensato fino a quella mattina.
“Io…non lo so Arizona… - iniziò a dire senza incrociare lo sguardo di sua moglie – Erica mi ha fatto soffrire…molto…te l’ho raccontato…”
“Bè, non devi essere sua amica comunque…dovete solo lavorare insieme e non è nemmeno detto…” Iniziò ad accarezzarle la schiena dolcemente, come spesso faceva quando la vedeva giù di morale.
Callie sospirò pesantemente e le poggiò una mano sulla gamba.
“Hai ragione…andrà…andrà bene..!” disse per rassicurare più se stessa che sua moglie, la quale si avvicinò lentamente e le sfiorò le labbra con le sue. “Si, andrà bene amore. Adesso però devo andare, ho un piccolo umano da aiutare…ci vediamo direttamente a casa?” le chiese Arizona mentre con calma alzò per dirigersi verso la porta. “Ah…no, credo che resterò qui in ospedale stanotte, sai, con quella famiglia che è arrivata oggi…preferisco restare…con Sofia c’è la babysitter, quindi…” 
“Ah okey, io tornerò a casa tra un po’ comunque, quindi ci penserò io a lei…A dopo!” le strizzò l’occhio e uscì dalla stanza. Callie si sdraiò di nuovo sul divano e chiuse gli occhi cercando di dormire un po’, anche se in cuor suo sapeva che sarebbe stato un sonno agitato.

 

 

Rieccomi!La Hahn arriverà a breve e vedremo che combinerà…Intanto ringrazio chi mi ha recensito o letto silenziosamente, e chi ha inserito la storia tra le seguite, come direbbe Arizona: YAY!!!xD
Alla prossima. ;)

 



  
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