Per degli
attimi interminabili
sembrò che tutti avessero smesso di respirare, preoccupando
non poco Jackson che si aspettava non fuochi d’artificio, ma
almeno qualche commento positivo per quello che era riuscito a fare.
Si, Jackson Avery talvolta peccava di ingenuità, anche se
non era del tutto colpa sua. In fondo non c’era ancora quando
era successo quello che era successo, per cui non sapeva niente nemmeno
di Erica e Callie. Non capiva perché non appena avesse
nominato la dottoressa Hahn, un silenzio tombale era sceso nella sala e
tutti avevano guardato, più o meno sfacciatamente, in
direzione della Torres. E ancora meno capiva perché in
quell’esatto momento, il chirurgo ortopedico s’era
quasi soffocata, a quanto pareva con l’aria,
finchè proprio lei decise di rompere
quell’assordante silenzio.
“Cosa?!” gli chiese Callie con una voce di mezzo
tono più alto del normale.
“Erica?Quella
Erica?Cioè…Erica…Erica?!”
“Quante altre Erica Hahn conosci, Torres?” la
guardò Avery stupito, capendo ancora meno di prima.
“Oh…bè…ecco…non…dirai
sul serio, Jackson!”
“Veramente si…il suo contratto con la Cleveland
Clinic è scaduto un paio di giorni fa, lei si stava
guardando intorno, mia madre l’ha saputo…ed ecco
fatto!” spiegò come fosse la cosa più
semplice del mondo e abbozzando un’espressione orgogliosa per
le doti persuasive di sua madre.
“Ecco fatto!” ripetè la Torres
visibilmente sconvolta.
“Bè…è una cosa buona, no?La
Hahn è un ottimo chirurgo..!” provò
a dire il povero Avery guardando gli altri in cerca di una qualsiasi
risposta. S’era aspettato complimenti e pacche sulle spalle
per aver procurato all’ospedale un cardiochirurgo di
altissimo livello, e tutto quello che stava ottenendo invece, erano
sguardi scettici e la Torres che sembrava sul punto di svenire.
“Come no…l’ultima volta ha reso
impossibile la vita di Cristina…” gli rispose Meredith.
“A-ha…ma stavolta sarei io il suo capo,
tecnicamente.” Forse mai prima di allora era apparso un
sorriso così soddisfatto sul viso di Cristina Yang.
“Per me va bene!” aggiunse quindi subito dopo.
“Anche per me…” dissero
all’unisono Derek e Meredith.
“Bè, io non la conosco…ho solo sentito
parlare di lei… - disse Arizona decisamente scura in volto
– Ma…immagino che professionalmente parlando, sia
un’ottima cosa per l’ospedale…per cui,
va bene.” Lanciò un’occhiata a Callie,
che si stava tormentando le mani.
“Calliope?” “Eh?” “Va
bene…no?” le chiese sua moglie.
“Si…si certo…benissimo…alla
grande!Davvero! – si alzò visibilmente innervosita
– Adesso però devo andare, ho un
intervento…ci…ci vediamo dopo, ok?”
Senza aspettare alcuna risposta, lasciò la stanza, in preda
ad un solo pensiero che le martellava la testa: Erica Hahn stava
tornando.
Dopo anni,
l’avrebbe rivista, le avrebbe di nuovo parlato. Non che
volesse, no, in effetti non voleva parlarle. No, in effetti non voleva
nemmeno vederla. Del resto l’ospedale era grande!Erica era un
cardiochirurgo, lei un chirurgo ortopedico, quante
possibilità c’erano che si incontrassero in
quell’enorme ospedale?Infinite, pensò
Callie mentre usciva dalla sala operatoria. Aveva pensato ad Erica per
tutta la durata dell’operazione, a come poteva essere
cambiata, a quello che l’aveva spinta a tornare in
quell’ospedale…Possibile che non si fosse posta il
problema di rivederla? Bè
no, è passato tanto tempo. Magari è sposata anche
lei, magari crede che lavori da un’altra parte, o forse mi ha
semplicemente dimenticata…Continuava a pensare a
lei e a tutte le possibili conseguenze che il suo arrivo avrebbe
portato, e al fatto che in quel momento Mark sarebbe stato un vero
toccasana; in quei momenti sentiva come un macigno la mancanza del suo
migliore amico. Quando nella sua testa c’era il caos, quando
c’erano mille domande e tremila risposte diverse, quando non
sapeva cosa fare, provare o pensare, quando non sapeva nemmeno se era
il caso di pensare a certe cose, Mark le mancava come l’aria.
Ma anche se lontano, lui riusciva a calmarla lo stesso,
perché pensare a lui, canalizzare i pensieri verso di lui
l’aiutava a ragionare, a non impazzire pensando ad altro.
Forse non era il massimo delle soluzioni, ma la malinconia che la
prendeva pensando a lui, la distraeva da tutto il resto.
Per questo ci mise qualche secondo in più del dovuto per
accorgersi del cercapersone che suonava: stavano arrivando dei pazienti
ed era richiesta la sua presenza, così si diresse subito
verso l’ingresso dell’ospedale dove attendevano le
ambulanze. Fa
che sia un grosso trauma…fa che ci siano sangue e ossa
spappolate da riscostruire… ripetè
mentalmente mentre raggiungeva la Bailey e gli specializzandi
già in attesa.
“Sappiamo già qualcosa?”
“E’ crollato il tetto di una casa…ci
sono sei persone ferite, con un bel po’ di danni e ossa
rotte…avrai da fare tutto il giorno,
Torres…”
“Oh grazie a Dio..!! - esultò il chirurgo
ortopedico – Oggi ho bisogno di seppellirmi in sala
operatoria e pensare solo ad operare!”
“Brutta giornata?” le chiese Miranda.
“Pessima!Non sai cosa è stato appena
deciso…” Ma non potè finire la frase
per l’arrivo delle ambulanze con i feriti.
Immediatamente con la Bailey e gli specializzandi si mise a lavoro, ed
effettivamente vista la gravità della situazione, fu
impegnata tutto il giorno; solo a sera inoltrata riuscì a
riposarsi un pò, sdraiandosi per qualche minuto sul divano
nel salottino degli strutturati, ingurgitando l’ennesimo
caffè della giornata. Fu lì che la
trovò sua moglie.
“Ehi!Giornata pesante eh?”
Callie si alzò di scatto, come una che è stata
sorpresa con le mani nella marmellata. “Si…si,
molto…”
“Non ti ho vista per tutto il giorno… - Arizona si
accomodò sul bracciolo del divano, e le sistemò
una ciocca di capelli – Tutto bene?”
“Bè…è stata una giornata
pesante…l’hai detto anche tu…”
“Non mi riferivo a questo, Calliope.” La
guardò dritto negli occhi.
“Ti sta bene che Erica Hahn torni a lavorare qui?”
La capacità che aveva Arizona di leggerle dritto
nell’anima, solo guardandola negli occhi, la sorprendeva
sempre; si sentiva nuda, priva di qualunque difesa quando la guardava
in quel modo, così abbassò lo sguardo e rimase in
silenzio per un pò. La verità è che
non lo sapeva se le stava bene o meno; non sapeva cosa avrebbe provato
quando l’avrebbe vista, non sapeva cosa le avrebbe detto, se
le avrebbe rivolto la parola, non sapeva niente di niente.
Erano passati anni dalla sera in cui Erica l’aveva
abbandonata così, di punto in bianco, e per tanto,
tantissimo tempo, il ricordo di quei momenti l’aveva
ossessionata. Poi era arrivata Arizona, con il suo amore, il suo
carattere, il suo sorriso super magico e tutto era cambiato: si erano
sposate, avevano avuto una bambina, certo avevano vissuto anche momenti
terribili, ma grazie all’amore che le legava li avevano
sempre superati, così, piano piano, il ricordo di Erica Hahn
era sparito dalla sua testa ed aveva finito col dimenticarla; o almeno
così aveva sempre pensato fino a quella mattina.
“Io…non lo so Arizona… -
iniziò a dire senza incrociare lo sguardo di sua moglie
– Erica mi ha fatto soffrire…molto…te
l’ho raccontato…”
“Bè, non devi essere sua amica
comunque…dovete solo lavorare insieme e non è
nemmeno detto…” Iniziò ad accarezzarle
la schiena dolcemente, come spesso faceva quando la vedeva
giù di morale.
Callie sospirò pesantemente e le poggiò una mano
sulla gamba.
“Hai
ragione…andrà…andrà
bene..!” disse per rassicurare più se stessa che
sua moglie, la quale si avvicinò lentamente e le
sfiorò le labbra con le sue. “Si, andrà
bene amore. Adesso però devo andare, ho un piccolo umano da
aiutare…ci vediamo direttamente a casa?” le chiese
Arizona mentre con calma alzò per dirigersi verso la porta.
“Ah…no, credo che resterò qui in
ospedale stanotte, sai, con quella famiglia che è arrivata
oggi…preferisco restare…con Sofia
c’è la babysitter, quindi…”
“Ah okey, io tornerò a casa tra un po’
comunque, quindi ci penserò io a lei…A
dopo!” le strizzò l’occhio e
uscì dalla stanza. Callie si sdraiò di nuovo sul
divano e chiuse gli occhi cercando di dormire un po’, anche
se in cuor suo sapeva che sarebbe stato un sonno agitato.
Rieccomi!La Hahn
arriverà a breve e vedremo che
combinerà…Intanto ringrazio chi mi ha recensito o
letto silenziosamente, e chi ha inserito la storia tra le seguite, come
direbbe Arizona: YAY!!!xD
Alla prossima. ;)