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Autore: Salice_    23/04/2013    5 recensioni
SEQUEL di "Il mio cuore è gelido come l'inverno."
Sono passati sei mesi dalla battaglia finale contro Deep Blue e, da quel giorno, Zakuro non ha mai più visto Kisshu, l'alieno del quale è perdutamente innamorata.
Ma il destino, burattinaio maldestro, li farà rincontrare, divertendosi a spezzare e riallacciare le vite dei due amanti.
Con un nuovo e potente nemico da fronteggiare, la storia d'amore tra la Mew Lupo e l'alieno dagli occhi dorati prosegue.
Kisshu sbatté violentemente la ragazza contro il muro, i suoi occhi dai tratti felini illuminati dalla rabbia e dal rancore.
- Come puoi far finta di nulla, Zakuro?! – urlò esasperato. – Sono sei mesi, sei fottutissimi mesi che non ci vediamo, sei sparita dalla mia vita, mi hai fatto star male come un cane e hai ancora il coraggio di guardarmi negli occhi dicendomi una cosa del genere?! Tu mi fai schifo! –
Zakuro, per tutta risposta, si sollevò dalla parete contro la quale era stata spinta, e assestò uno schiaffo secco sulla guancia dell’alieno; questo si portò una mano alla parte lesa, guardando Zakuro stupefatto.
- Sei solo un idiota, Kisshu. -
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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Sull'orlo della follia.

Cordelia se ne stava lì, fiera, di fronte a Kisshu e Zakuro. La sua lunga coda corvina dai riflessi blu ondeggiava mossa dal vento; con il braccio sinistro si reggeva il destro e, con movimenti rotatori del polso, sferzava la neve con la sua arma. Le labbra carnose dell’aliena si incresparono in un sorriso malato, che andò a scoprire due canini appuntiti, mentre i suoi occhi color del ghiaccio saettavano dall’uno all’altro.
- Allora Ikisatashi, ci rivediamo. – esordì Cordelia muovendo qualche passo verso la coppia; Kisshu e Zakuro richiamarono prontamente le loro armi, pronti a difendersi.
- Credevi che bastasse fuggire su un altro pianeta per liberarti di me? – continuò la sovrana con voce tagliente, rivolta a Kisshu. – Pensavi che io non avrei mantenuto la mia promessa di ucciderti? –
- Sempre che io non uccida prima te. – ringhiò Zakuro inaspettatamente, inchiodando l’aliena con i suoi occhi color zaffiro.
Cordelia le restituì lo sguardo, fissandola con un certo interesse.
- Oh, tu invece devi essere Mew Zakuro, la puttana per la quale Ikisatashi ha voltato le spalle a Deep Blue! –
Fu un attimo: la provocazione di Cordelia andò a segno.
A quelle parole, Kisshu si lanciò prontamente sull’aliena, cercando di colpirla con i suoi Sai; questa, però, era tutt’altro che impreparata. Infatti, ruotò su se stessa, schivando il colpo, per poi assestare un potente calcio alla spalla del ragazzo, che si lasciò sfuggire uno dei suoi Sai di mano.
- Non permetterti di parlare in questo modo di Zakuro! – urlò Kisshu, il volto deformato dalla rabbia, prima di avventarsi nuovamente su Cordelia.
Zakuro, prontamente, bloccò i polsi della ragazza aliena con la sua frusta, cogliendola di sorpresa. Questa, però, non venne colpita dal nuovo attacco di Kisshu; infatti, Cordelia si smaterializzò, per poi ricomparire a pochi centimetri dal viso di Zakuro, sferrandole così un pugno in piena faccia.
La Mew Lupo cadde rovinosamente a terra, mentre la neve si macchiava del sangue che fuoriusciva dalla sua bocca; la testa le girava violentemente, ma, nonostante il dolore, Zakuro si rialzò sui gomiti, voltandosi verso la sua nemica.
Kisshu e Cordelia avevano preso a combattere a mezz’aria, l’uno cercando di affondare la sua arma nella carne della giovane, l’altra schivandosi e ferendo il ragazzo con il gatto a nove code. Cordelia si portò a distanza di sicurezza e colpì Kisshu con un raggio azzurro scaturito dalla sua mano, atterrandolo in mezzo alla neve.
Zakuro si trascinò fino alla figura dell’amato, sconvolta.
- Kisshu! Stai bene? -
Per tutta risposta, l’alieno si rialzò e sputò del sangue sul suolo innevato.
- Si, tutto ok! -
Cordelia galleggiava a qualche metro dal suolo, osservando soddisfatta la scena.
- Sei proprio patetico, Ikisatashi. – lo schernì la ragazza. – Innamorarsi di un’umana. -
Dopodiché scoppiò nuovamente a ridere; questa volta, però, la sua risata venne messa a tacere quasi subito.
- ELETTROSILURO! -
Cordelia cadde in mezzo alla neve, colpita da un fulmine. La coppia sollevò il capo, notando con gioia che Pie e Mew Retasu erano appena giunti sul campo di battaglia.
L’aliena si alzò all’istante, rivolgendo uno sguardo di puro odio ai due nuovi arrivati, specialmente al suo suddito.
- Pie! – fece stizzita. – L’altro traditore della patria! -
Kisshu e Zakuro si rialzarono, schierandosi al fianco di Pie e Retasu, pronti al combattimento.
- Hai le ore contate, Cordelia! – le intimò Kisshu con rabbia, esponendo in bella vista i suoi canini appuntiti.
Gli occhi felini della ragazza aliena si assottigliarono, mentre la neve cadeva indisturbata sui suoi capelli corvini e macchiava il suo abito blu.
- Fossi in voi non ne sarei così sicura! – ribatté Cordelia, prima di spiccare un salto che la portò di fronte ai suoi quattro avversari. Nel giro di un secondo, colpì Mew Retasu con un calcio in piena faccia, facendola cadere a terra; dopodiché sferzò con forza la guancia di Pie, sulla quale si aprì un profondo taglio che prese a sanguinare.
Zakuro erse prontamente un muro di fiamme tra lei e la sua nemica, ma questo non bastò a contrastare Cordelia: l’aliena lo superò senza problemi, colpendo la Mew Lupo con un pugno alla bocca dello stomaco, che la fece piegare in due.
Kisshu, il suo ultimo avversario, cadde malamente tra la neve a seguito di un potente fascio di luce blu che lo aveva colpito.
Cordelia atterrò in piedi, guardandosi intorno con soddisfazione, vedendo i quattro nemici a terra, tremanti, che cercavano di rialzarsi.
- Ora, il colpo finale! – urlò estatica, prima di alzare le braccia al cielo; dai palmi delle sue mani affusolate cominciarono a crearsi potenti saette azzurre, che Cordelia scagliò senza pietà sui suoi quattro avversari, colpendoli in pieno.
Nessuno riuscì ad evitare il colpo.
Kisshu era sdraiato in una pozza di sangue, fuoriuscito dalle ferite che si era provocato in tutto il corpo e sulla testa; nonostante ciò, non aveva perso conoscenza, anche se le sue gambe si rifiutavano di collaborare, impedendogli di alzarsi.
Mew Zakuro era riversa al suolo e non dava alcun segno di vita.
Pie era scosso da tremori irrefrenabili e aveva preso a vomitare sangue, mentre Mew Retasu, livida e col vestito squarciato in più punti, si era avvicinata all’alieno per cercare di aiutarlo.
Cordelia si abbandonò ad un sorriso sadico, prima di voltare loro le spalle con tutto l’intento di andarsene e abbandonare i suoi nemici ad una morte certa.
 
Ma qualcosa nel suo piano era andato storto.
Con tutto il silenzio e il passo felpato che caratterizzano i lupi, Mew Zakuro si alzò, dopo aver finto di essere svenuta, e si lanciò su Cordelia, prendendola alle spalle.
L’aliena cadde in avanti nella neve, mentre le mani di Zakuro andavano a cercare il suo esile collo, stringendolo e graffiandolo, con l’intento di strangolare quella creatura dagli occhi di ghiaccio.
Uno sguardo omicida saettò fra le due.
Occhi blu in occhi azzurri.
Cordelia riuscì a scrollarsi di dosso la Mew Lupo assestandole un calcio all’addome; ne approfittò immediatamente per rialzarsi e cercare di colpire Zakuro, quando alle orecchie dei presenti giunse l’inconfondibile rumore di una lama che fende l’aria.
Kisshu aveva disperatamente lanciato uno dei suoi Sai verso Cordelia, colpendola di striscio e procurandole un taglio sul fianco, lacerando la stoffa del vestito blu.
La sovrana di Edren lo fissò con astio, prima di urlare: - TI INSEGNO IO A STARE AL TUO POSTO! –
Con queste parole, fece comparire dal nulla delle funi, che si avvilupparono attorno al corpo di Kisshu, immobilizzandolo al suolo, in ginocchio, senza la facoltà di intromettersi nella battaglia.
Pie e Retasu, incapaci di muoversi, non potevano far altro che osservare la scena, scioccati.
Cordelia si voltò così verso Mew Zakuro, che si stava velocemente rialzando.
- E ora a noi due, umana! -
 
- KYLE, ACCIDENTI, VIENI QUI! – urlava Ryan in preda al panico di fronte ai monitor che avevano preso a lampeggiare come impazziti.
L’amico lo raggiunse di corsa nel laboratorio, e i due americani si ritrovarono di fronte alle scene della catastrofe che stava imperversando in città; quella calamità naturale di nome Cordelia.
- Presto, contatta le altre ragazze! – ordinò Ryan, mettendosi a elaborare disperatamente alcuni dati al computer.
- Subito Ryan! –
Kyle abbandonò la stanza, mentre Ryan assestava un pugno contro al muro, digrignando i denti.
“E’ troppo presto. Come siamo arrivati a questo punto?”
 
Kisshu cercava invano di liberarsi dalle funi che lo imprigionavano: i suoi poteri erano come bloccati e non riusciva a teletrasportarsi.
L’unica cosa che gli rimaneva da fare era osservare impotente la battaglia tra Mew Zakuro e Cordelia.
“Non è possibile! Io devo aiutarla!” pensava disperatamente l’alieno, ringhiando rabbioso.
I suoi occhi furono costretti ad assistere alla scena di Zakuro che si rialzava prontamente dalla neve, evitando per un pelo una frustata di Cordelia.
Mew Zakuro richiamò la sua arma e le due ragazze si attaccarono nello stesso momento: le loro due fruste si annodarono per qualche istante tra di loro, prima che le proprietarie le liberassero.
Due armi così simili.
Kisshu vide Cordelia tentare di sferrare un pugno in pieno viso a Zakuro, che fortunatamente si difese bloccandole la mano affusolata con la sua, prima di respingerla.
Mani bellissime, dalle dita lunghe e sottili.
Le due ragazze atterrarono in piedi contemporaneamente, per poi scagliarsi l’una contro l’altra, senza pietà. Il cinismo contrapposto alla follia.
Mew Zakuro colpì il viso di Cordelia con una frustrata, procurandole un taglio dal quale prese a scorrere il sangue, imbrattando quella pelle diafana. Sul volto di Zakuro si dipinse un sorriso trionfale.
Due ragazze dal viso perfetto, bellissimo, l’uno deformato dalla rabbia, l’altro dalla pazzia.
Mew Zakuro, in un momento di distrazione, venne atterrata dalla sua avversaria e spinta in mezzo alla neve, sovrastata dalla figura di Cordelia che cercava di tenerla ferma con tutte le sue forze.
La frusta di Zakuro e il gatto a nove code di Cordelia giacevano alcuni metri più in là, conficcati nella neve, abbandonati dalle loro proprietarie che erano entrambe finite disarmate.
Kisshu si ritrovò a urlare il nome della sua amata, impotente.
Cordelia avvicinò il suo volto di una bellezza sconvolgente a quello di Zakuro, come se si stesse sporgendo a specchiarsi in un lago.
Quella bocca carnosa.
- Hai perso, sudicia umana! – soffiò Cordelia sul viso di Zakuro, inchiodandola con lo sguardo.
Occhi gelidi.
- NO! – urlò Kisshu.
 
- FIOCCO D’AZIONE! -
La freccia di Mew Minto colpì la spalla sinistra di Cordelia, che fu costretta a scostarsi dalla Mew Lupo, rimettendosi in piedi.
Di fronte a lei, si stavano avvicinando correndo Mew Minto, Mew Ichigo, Mew Purin, Taruto e Ryan.
Zakuro si rialzò, annaspando, mentre la speranza tornava a scaldare il suo cuore alla vista del resto della squadra.
Cordelia si guardò intorno, per la prima volta in difficoltà; non poteva combattere contro tutte quelle persone da sola. Era troppo persino per lei.
- Bene, la squadra Mew Mew al completo! – fece Cordelia sprezzante, asciugandosi il sangue dalla guancia con il dorso della mano. – Mi dispiace, ma ora vi devo abbandonare. Sappiate che avrete anche vinto la battaglia, ma non la guerra! -
E con questo, la sovrana di Edren si smaterializzò, sparendo tra la neve che cadeva dal cielo e le increspature d’aria.
 
Nel momento in cui Cordelia scomparve, anche le funi che tenevano legato Kisshu si dissolsero, liberandolo. Gli ultimi arrivati cominciarono a soccorrere i quattro compagni di squadra, mentre Kyle arrivava a tutta velocità in macchina, trasportando tutto il necessario per soccorrere gli infortunati.
Pie venne immediatamente caricato in macchina, seguito da Retasu e Taruto, ansiosi di accertarsi delle sue condizioni.
Ryan aiutò Kisshu a rialzarsi; questo, facendo forza sulle gambe atletiche, barcollò fino a raggiungere Zakuro, che stava cercando di ripulirsi dal sangue, aiutata da Minto e Ichigo. Appena vide il suo compagno avvicinarsi, si lasciò cadere fra le sue braccia, stringendolo a sé.
- Dio Zakuro, grazie al cielo sei salva. – mormorò l’alieno all’orecchio della ragazza, ora tornato umano.
- Già… Tu stai bene? –
Kisshu annuì, posando poi le sue labbra su quelle di Zakuro.
Quella bocca. 
Come se avesse ricevuto una scossa, l’alieno si scostò dalla ragazza per guardarla in volto.
Il resto della squadra era riunito attorno alla macchina di Kyle, preoccupati per le condizioni di Pie e Retasu.
Zakuro gli scoccò uno sguardo interrogativo.
- Tutto bene? -
Kisshu si soffermò sugli occhi di Zakuro, bellissimi, dalla forma particolare, e sui capelli scuri che le incorniciavano il viso.
“Devo essere impazzito.”
- Si… Tutto bene. -
 
Dopo la battaglia, il gruppo fece ritorno a casa di Ryan. I festeggiamenti della vigilia di Natale trascorsero in un’atmosfera tutt’altro che serena: in pochi riuscivano a mandar giù i manicaretti preparati da Kyle a causa di una potente morsa alla bocca dello stomaco. Fu Pie a rompere il silenzio carico di tensione che era sceso sulla tavolata.
- Non credevo che si scomodasse Cordelia in persona per cercarci. -
Kisshu scosse il capo a sua volta.
- Nemmeno io lo pensavo, eppure è così. -
- Mi chiedo solo perché non abbia continuato a combattere anche dopo il nostro arrivo! – esclamò Ichigo addentando una coscia di pollo. – A quanto ho visto su Edren, dispone di tutti i poteri necessari per fronteggiarci. –
Ryan incrociò le braccia al petto, pensieroso, prima di parlare.
- Evidentemente, le serve un piano ben preciso per attaccarvi tutti insieme. Quella di oggi non mi sembrava una mossa ampiamente pianificata. -
Kisshu rimase in silenzio, mentre la convinzione sempre maggiore che Cordelia quel giorno stesse cercando lui si faceva strada nella sua mente. Ma non comunicò questo suo presentimento al resto del gruppo; continuò, invece, a fissare il modo in cui la pelle candida di Zakuro, seduta al suo fianco, sembrava brillare sotto le luci al neon.
 
Dopo la cena, la maggior parte dei commensali decise di recarsi a letto in quanto troppo provati dalla giornata appena trascorsa. Solo Kisshu, Zakuro, Ryan e Pie rimasero in sala a sorseggiare dell’ottimo vino bianco, forse nel vano tentativo di annebbiare i vari e vorticosi pensieri che non accennavano ad abbandonare la loro mente.
- Quindi, la vera e propria battaglia è appena iniziata. – affermò Zakuro con voce incolore, portandosi il flut alle labbra.
Ryan annuì con un movimento del capo, che gli fece ricadere alcuni ciuffi di capelli azzurri sugli occhi.
- Quindi, - cominciò Pie – suppongo che il messaggio che tu e Kisshu avete trovato all’interno del Caffè Mew Mew sia stato opera di Cordelia. -
- Lo credo anche io. A quanto pare, è venuta qui sulla Terra da sola, senza scorta. – asserì la Lupa.
Kisshu era ancora stranamente silenzioso. Si sentiva come se si trovasse sull’orlo della pazzia; era come se ci fosse un tassello mancante del puzzle che continuava a sfuggirgli, mentre i suoi pensieri si rincorrevano all’infinito, senza trovare un terreno fertile sul quale posarsi. Le immagini della battaglia del pomeriggio continuavano a scorrere davanti ai suoi occhi, e più cercava di dare loro un significato, più questo si dissolveva.
“Dannazione. Sto impazzendo.”
Si ritrovò a fissare le lunghe gambe elegantemente accavallate di Zakuro, il suo collo esile, la forma del viso.
Era come se, in quei tratti così familiari, ci fosse qualcosa che non tornava.
Aveva mal di testa e non sapeva dove le sue varie congetture sarebbero mai andate a parare.
Non visto, si soffermò sugli occhi a mandorla di Zakuro, blu come zaffiri; qualcosa in qualche angolo remoto del cervello di Kisshu, lo spinse ad immaginare quelle iridi infuocate di un altro colore. Prima di rendersene conto, nella sua mente balenava l’immagine di un paio di occhi color del ghiaccio.
Il rumore del bicchiere di Kisshu che si infrangeva al suolo spinse gli altri tre a voltarsi nella sua direzione.
L’alieno dai capelli verdi era seduto rigidamente sulla sedia, gli occhi dorati sbarrati, come se non vedesse realmente ciò che aveva di fronte.
Prontamente, Zakuro gli afferrò una mano, interrogandolo: - Kisshu, che sta succedendo?! –
Questo, per tutta risposta, ritrasse gentilmente la mano e si alzò, posando il suo sguardo sul suo compagno.
- Pie, vieni con me. -

E, senza attendere risposta, si recò fuori dalla stanza, seguito a ruota da Pie. Ryan e Zakuro rimasero soli in sala, a lanciarsi sguardi interrogativi e confusi.
 

Angolo Autrice:
Eccomi, sono tornata con il capitolo riguardante la battaglia che stavate aspettando. Ora la situazione si fa sempre più complicata e meno chiara; in più, abbiamo un Kisshu provato psicologicamente e sull’orlo della pazzia, cosa che, nella situazione in cui si trovano i nostri personaggi, non giova assolutamente. Cosa ne pensate?
Salice_
   
 
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