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Autore: Heart Breaker    24/04/2013    2 recensioni
“Sei Pronta Miky?” Sentii la voce di Zayn vicino al mio orecchio.
“Mai stata più pronta!”
“Bene, allora vinciamo!”
Vidi Niall in lontananza abbassare velocemente il braccio destro per farci partire.
In men che non si dica mi ritrovai lanciata a tutta velocità all’interno di un carrello della spesa, affiancata da Harry che correva spingendo un altro carrello occupato da Louis.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pancakes

 
Lentamente aprii gli occhi, svegliata da un invitante profumo proveniente dal mio comodino: nutella.
Mi rigirai nel letto, tirando fuori le braccia e stirandole verso l’alto; con il naso seguii la scia di quella deliziosa fragranza finché un piatto pieno di pancakes al cioccolato non attirò la mia attenzione.
Di colpo spalancai gli occhi e mi misi seduta con la schiena appoggiata alla testata del letto, allungandomi successivamente verso il mobiletto per afferrare quel ben di Dio.
Mi munii di coltello e forchetta e addentai il primo pezzo.
Minchia, che schifo!
No dai, scherzavo. Non era così male, però, cavoli, non assomigliavano per niente a dei pancakes! Non per vantarmi, ma io ero capace di cucinarli molto meglio.
A proposito, di chi era stata l’idea di portarmi a letto la “colazione”?!
Ancora assonnata spostai di malavoglia le coperte e uscii dal mio amato letto e stropicciandomi gli occhi mi avviai verso la porta.
“Hey!”
Di colpo scattai, saltando all’indietro e rischiando di cadere a terra dallo spavento. E forse tirai anche un urlo.
“Dico, ma sei matto?! È così che salutano le persone alla mattina presto?! Devi capire che a quest’ora il mio cervello è ancora laggiù, sotto le coperte, a dormire beatamente, quindi non rompere Styles!”
La sua espressione era seria, ma dopo pochi istanti lo sentii scoppiare a ridere.
Come faceva ad essere di così buon umore già di prima mattina?! Bah.
Feci per superarlo, in direzione del bagno, ma improvvisamente la sua risata s’interruppe.
“Ti sono piaciuti i pancakes?” Chiese.
Quindi li aveva fatti lui? Oh, cavolo. E ora cosa gli avrei potuto rispondere?
Avrei dovuto mentirgli dicendo che mi erano piaciuti, o forse avrei dovuto dirgli la verità e insegnargli a cucinare?
Scelsi la seconda opzione.
“Vuoi la verità, Harry? Io li so cucinare molto meglio.”
Vidi la sua bocca aprirsi lentamente, assumendo un’espressione leggermente sconvolta, cosa che mi fece scoppiare a ridere.
Tranquillamente mi voltai, ricominciando a camminare, ma ancora una volta la sua voce mi bloccò.
“Mi stai sfidando, Micky?”
Riuscivo a percepire il suo sguardo su di me.
Lentamente mi voltai fissando i miei occhi marroni nei suoi verdi mentre sollevavo un sopracciglio.
“Hai forse paura, Styles?” Il mio tono era beffardo.
“Sai con chi stai parlando, signorina? Io sono il re dell’arte culinaria.”
E questa?! Ma per favore!
“Questo è da vedere! Appuntamento ai fornelli tra venti minuti; e ci servirà un giudice per decretare quali sono i pancakes migliori.”
“Come se non si sapesse già…”
Però, quanta modestia!
Sbuffai, ignorando la sua ultima affermazione.
“Niaaall!” Gridai.
Nessuna risposta.
“Horaaan!”
Niente.
Molto delicatamente mi diressi verso la stanza dell’irlandese, aprendo la porta senza neanche bussare.
Il ragazzo biondo era sdraiato sotto le coperte, gli occhi chiusi e un sorrisino stampato in faccia.
Con un gesto secco spostai il pesante piumone, posizionandolo in fondo al letto.
Lo sentii brontolare qualcosa, dopo di che aprì quei suoi occhi azzurri e ancora assonnati.
“C-cosa c’è, Micky? Che ore sono? Cavolo stavo sognando…”
“Si si hai ragione, scusa. Ora passiamo alle cose serie: io e Harry ci siamo sfidati in una gara di pancakes…ti va di farci da giudice e decretare quali sono i più buoni?”
Ero sicura di quale sarebbe stata la risposta…
“Hai detto pancakes?”
Vidi il suo volto illuminarsi a quelle parole.
“Certo che sì!” per poco non si mise a saltare in giro per la stanza.
Lo osservai in tutta la sua contentezza, venendo poi contagiata dalla sua risata.
 
***
Eravamo entrambi di spalle, intenti a preparare gli ingredienti che la ricetta richiedeva.
Gettai velocemente uno sguardo dietro la mia schiena giusto per controllare a che punto si trovasse il mio avversario: lo vidi trafficare con qualche confezione di zucchero, concentrato sulla misurazione delle quantità.
Ridacchiai silenziosamente, tornando poi alle mie attività.
“Guarda che ti ho sentito.” La voce di Harry mi colse di sorpresa.
“Io non sarei così tranquillo, se fossi in te, dato che ti sto per stracciare.”
Tsè.
“Sinceramente, Harry… non hai speranze.”
Fui io ad avere l’ultima parola, dato che lo sentii fermarsi di colpo e rimanere in silenzio; restò lì in piedi per qualche secondo, poi si avvicinò lentamente alla credenza per recuperare degli altri ingredienti.
Lo ignorai: non avevo tempo da perdere.
Approfittai della sua pausa per concentrarmi sul mio dolce e portarmi il più avanti possibile nella preparazione: aggiunsi un po’ di latte all’impasto di uova e zucchero e delicatamente iniziai a mischiare il tutto.
Avevo la vittoria in tasca, ormai. Nessuno avrebbe potuto battere la mia favolosa ricetta, ed era giunto il momento di farlo presente al ricciolino dietro di me una volta per tutte.
Di scatto mi voltai per dirgliene quattro: “E per la cronaca, mio caro Harry…”
Troppo tardi.
Troppo tardi.
Una consistente quantità di farina mi colpì in pieno volto, finendomi in bocca, tra i capelli e persino nel naso.
“Cazzo, Harry!”
Stronzo!
Se non fosse stato per il bianco candido della farina che ricopriva la mia pelle, il mio colorito avrebbe tranquillamente raggiunto la sfumatura bordeaux.
Il punto è che non mi ero minimamente mossa dalla mia posizione, troppo sconvolta per poter reagire, e limitandomi ad osservare il ragazzo davanti a me mentre lentamente soffocava dalle risate.
Che ricciolino simpatico! Ora gli avrei fatto vedere io!
Molto delicatamente, e spinta dal desiderio di vendetta, mi diressi verso il frigorifero; una volta aperto afferrai una bottiglia di succo d’arancia, e mi ci riempii la bocca. Completamente.
Poi, come se niente fosse, mi avvicinai ad Harry, ancora impegnato a ridacchiare, e mi posizionai di fronte a lui.
Il riccio mi rivolse uno sguardo interrogativo nel tentativo di capire quali fossero le mie intenzioni.
Purtroppo per lui, però, non glielo permisi: di colpo soffiai fuori tutta l’aria contenuta nei miei polmoni, facendo schizzare la bevanda arancione che riempiva la mia bocca direttamente in faccia al ragazzo.
La sua espressione era evidentemente sconvolta: lo avevo colto di sorpresa.
Questa volta toccò a me scoppiare a ridere sotto il suo sguardo fulminante e la cosa mi fece terribilmente piacere.
Tuttavia, con mio grande stupore, il ricciolino non perse tempo e, approfittando del mio momento di distrazione, prese tra le mani la grossa ciotola piena di impasto e con un rapido movimento la rovesciò sulla mia testa.
La dolce miscela di uova, farina, latte e zucchero si espanse sui miei capelli, gocciolando poi sul mio viso fino a raggiungere la mia bocca; curiosa lasciai scivolare fuori la punta della mia lingua, in modo da assaporare quella dolcezza.
Una volta terminata la mia merenda decisi di tornare all’attacco; cercai velocemente qualche ingrediente con cui ribattere e fortunatamente trovai una confezione di uova appoggiata sul bancone: subito ne afferrai due, dirigendomi successivamente verso Harry.
Senza attendere oltre mirai al suo petto, rompendogli addosso entrambe le uova e macchiando irrimediabilmente la sua maglietta bianca.
Non contenta, però, raccolsi altre munizioni, mirando stavolta ai suoi ricci; vidi l’albume scivolare su suo bel viso, mentre entrambi scoppiavamo a ridere disperatamente.
“Ammetti di aver perso, adesso?” Riuscii a prendere fiato dopo qualche minuto.
“Ah, è questo che speri? Eh no, signorina!” Lo vidi avvicinarsi velocemente fino ad afferrarmi per i fianchi con entrambe le braccia; in pochi secondi mi ritrovai sollevata da terra, con Harry alle mie spalle che mi scuoteva a destra e sinistra, intimandomi di arrendermi.
Ad un tratto, però, il mio ginocchio urtò qualcosa posizionato sopra al bancone e un attimo dopo entrambi venimmo investiti da una valanga di polvere bianca che si disperse nella stanza.
Sentii Harry scoppiare a ridere più che mai e ugualmente feci anch’io; questa volta, però, non resistemmo e, come due bambini, ci lasciammo cadere a terra, in mezzo alla farina che si era depositata sul pavimento.
“Mi è rimasta la voglia di pancakes…”
“Mmm…propongo di andare a mangiarli al bar qui all’angolo, che dici?”
“Ottima idea!”
A fatica ci rialzammo, appendendo i grembiuli alla maniglia della porta.
“Dici che dovremmo riordinare qui?” Vidi Harry indicare il “disastro” in cui si trovava la cucina con sguardo interrogativo.
“Nah…” Risposi alzando le spalle e dirigendomi fuori dalla porta d’ingresso.
Non avevamo percorso nemmeno l’intero vialetto quando udimmo una voce proveniente dalla casa.
“Si può sapere che cazzo è successo qui dentro?!” Era la voce di Zayn.
“E i miei pancakes?! Dove sono i miei pancakes?!” Riconobbi l’accento di Niall.
Lanciai un’occhiata a Harry, il quale mi rispose scoppiando semplicemente a ridere, mentre insieme iniziavamo a correre.
 
 


SO...BASICALLY
Vi prego perdonatemi ancora una volta….il fatto è che mia mamma mi ha tolto il computer e ultimamente la scuola non sta andando molto bene….scusate.
Spero che vi piaccia questa nuova storiella :P

Kiss (you) <3
Miky
  
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