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Autore: Yvonne_Annie    24/04/2013    1 recensioni
-Ti sei mai sentito cosi bene da sembrare di essere in paradiso,ma allo stesso tempo sai di star sbagliando e di commettere un peccato abominevole?.-
-Se non li commettessimo non saremmo umani,devi solo amare il tuo peccato.-
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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cap3

Capitolo 3

La mia mente mi diceva  di urlare come se non ci fosse un domani ed e' effettivamente quello che stavo facendo,beh  pero devo dire che non ha un brutto fisico..."No,no Nancy non devi perdere la testa,non in una situazione del genere!''

-Smettila di urlare se no sveglierai tutti!-

-Sei un pervertito!Copriti e vattene!-

Sono obbligata a guardarlo visto che ho solo 2 mani che mi servono per coprirmi.Lui mi guarda in faccia con aria interrogativa.

-Scusa ma dovresti andartene tu visto che è l'appartamento è mio-

-No scusa?L'appartamento è mio,potrò anche essere scema ma mica cieca-

-Poi sarei io il maniaco,mica sono io quello che faceva ritratti alla gente in aeroporto senza permesso.-

No,aspetta come fa a saperlo?Adesso che lo guardo meglio mi e' molto famigliare....Giusto!E' il ragazzo  che era seduto accanto  al biondo.Lui si mette l'asciugamano alla vita e si gira.

-Vado nell'appartamento accanto,ti do dieci minuti per vestirti e portare la tua roba fuori di qui-

Apre la porta e scompare dietro a quella.

-Ma chi si crede di essere?Pensa che può arrivare qua e cacciarmi dalla mia stanza?Ma ti tiro un calcio che ti faccio vedere le stelle!Buffone!Semmai sei te quello che se ne deve andare!Idiota.-

Certo,non sembro tanto normale quando faccio i soliloqui ma sono veramente arrabbiare.Prendo i miei vestiti da terra con cui mi copro ed apro la porta,mi guardo intorno per vedere se c'è' ancora quel pervertito in giro,aveva detto che sarebbe andato nell'appartamento accanto no?Mi avvio a piccoli passi verso la mia camera silenziosamente e quando finalmente sono la mi avvio verso i miei bagagli e tiro fuori la biancheria che mi ha messo mia madre.Dove sono gli uomini di una volta?quelli gentili  e dolci.Dove sono i principi delle fiabe?.Dopo essermi messa una tuta da ginnastica e una cannotta mi avvio in soggiorno dove noto,con mio dispiacere,che è pieno delle valige di quell'idiota,come fa un uomo ad avere cosi tanta roba?.Alzo gli occhi al cielo e mi viene un colpo di genio,sollevo una valigia  percorro il corridoio e lo butto fuori dalla porta,il resto fa la stessa fine.

-Ma che cazzo fai?Sei scema?Chi ti ha dato il permesso di prendere la mia roba?-

-Ti ho detto che è mia l'appartamento-

I suoi occhi stanno fiammeggiando dala rabbia,prende la rincorsa come se volesse farmi un caricone e con un presa da rugby mi prende dalla vita e mi solleva.

-Non giocare con il fuoco,se non fosse che sei cosi carina ti avrei già preso a schiaffi.-

-Lasciami andare,fammi scendere-

Mi attacco saldamente alla maniglia mentre lui cerca di staccarmi,uno strattone e poi un altro ma io rimango attaccata come una scimmia,urlo di lasciarmi ma lui non mi vuole dar ragione.Urlo ancora e ancora più forte,cosi forte che potrei spaccare i muri,poco dopo mi accorgo di essere osservata.

-Signor Leroy Moore Streiner Boelsgaard Ethan metta giù la signorina Alba Nancy,per favore.-

Subito sento che lascia la  presa facendomi cadere a terra,mi guardo intorno vendo che molti studenti sono in corridoio a guardarci anche se e' molto tardi,molto probabilmente per le urla che ho lanciato.C'è una signora davanti a noi,molto probabilmente la preside della scuola da come si veste.

-Mi dispiace signora non volevo disturbare la quiete dei dormitori-Dico rivolgendomi alla signora.

-Stia tranquilla signorina Alba e' il signorino Leroy quello che si dovrebbe scusare con lei e con il dormitorio.-

-Non lo faro!Poi le avevo detto che volevo un appartamento solo per me.-

-Mi dispiace signorino Leroy ma purtroppo la sua camera era l'unica rimasta con ancora un posto libero.-

-Non potevate buttarla nei dormitori dei poveracci?Chi è che ha un cognome più' importante del mio?-

-Ha ragione signorino ma....-

-Ma cosa?!La voglio subito fuori dal mio appartamento-

-Basta Ethan!Non voglio più ascoltare un tuo capriccio-

Tutti si girano a vedere chi fosse,un signore sulla  cinquantina che si teneva abbastanza in forma per la sua eta,vestito legante mente con i capelli tirati all'indietro ed ha una camminata decisa ma elegantemente.

-Signor Leroy Moore.-Dice la signora rivolgendosi a lui.

E' suo padre?.

-Guardati sei grande e grosso,hai 20 anni e ti lamenti per cosi poco?Io stesso ho acconsentito che stesse nel tuo stesso appartamento per cui se non ti va bene prendi le tue valige e vai via da qui.-

Ha una voce possente ed Ethan era li con lo sguardo fisso e non diceva una parola.

-Si padre,acconsentirò alla sua decisione se e' quello che vuole.-

-Bravo figliolo cosi si fa!Comunque dopodomani andiamo a mangiare insieme,adesso vado.-

Gli da una pacca sulla spalla e sene va canticchiando.

-Tornate tutti in camera non c'è niente da vedere-

Urla la signora che sembra visibilmente più acida con gli altri,guardandomi intorno pero noto che degli occhii azzurri ghiaccio mi osservano,mi giro e con grande stupore e' il ragazzo dell'aeroporto,resto li a fissarlo come una babbea ma lui distogli subito lo sguardo con freddezza.

Ethan,almeno ho capito che si chiamasse cosi,entra prima di me nell'appartamento senza preoccuparsi di riportare dentro le sue valige e sbattendomi la porta in faccia.Lo ammetto un po' mi vergogno di essere stata cosi cattiva,prendo le sue valige e le trascino nell'appartamento,non posso credere che un uomo abbia cosi tanta roba in una sola valigia.Quando le riesco a portare finalmente dentro mi sento come un senso di rimorso e di colpevolezza che non riesco a togliermi di dosso,dovrei scusarmi?Nemmeno per sogno!.Guardo l'orologio appeso alla parete.22.45.Mi siedo sul divano e piano piano diventa sempre più nero fino a quando non mi addormento.

Bamdabum..

Qualcosa si è chiuso,molto probabilmente sarà una finestra,è strano che Ethan sia cosi silenzioso.Poco dopo vengo svegliata da strani rumori in sottofondo,molto strani,i miei occhi si spalancano.

-Ahh sii,ahhh cosi-

Divento rossa già a sentire quei versi,sicuramente il mio "gentilissimo" coinquilino si è portata la ragazza a casa visto i versi che provengono dalla sua stanza.Certo che pero  non posso nemmeno ignorare le urla dello stomaco visto che l'orologio dice che sono le 4 della mattina.Frugo nel frigo ma non c'è proprio niente da mangiare,dovevo aspettarmelo,allora vado in camera a frugare nella valigia nella speranza di averci messo qualche merendina.Con mia sorpresa apro la valigia e trovo scorte di cibo che mi sarebbero durate una vita tra cui cera pasta sughi e altre cose varie.

Non dimenticarti di mangiare!

Un bacione,la mamma.

Io amo troppo quella donna,cosa sarei senza di lei.Tiro fuori un pacchetto di pasta e un barattolo di pesto e mi dirigo in cucina dove inizio a fare acrobazie con le padelle,per fortuna almeno quelle ci sono.Anche se sono passate ore mi sento ancora in colpa per prima per cui decido di cucinare una porzione anche per lui nel caso avesse fame.Metto il piatto sul tavolo e un foglio.

Scusa per la scenata di ieri Ethan.

Nancy.

Finito di mangiare mene ritorno in camera mia con la  pancia piena e senza ombra di rimorso,il le mie scuse le ho fatte poi tocca a lui accettarle o meno.


Mi alzo per andare alla prima lezione in questa scuola,faccio un po' fatica ad alzarmi visto che il letto è cosi comodo che non mi lascia andare.

-Ti prego letto lasciamo andare,dopo le lezioni sarò tutta tua.-dico rivolgendomi al letto.

Devo fare ancora le valige penso e tiro fuori da quelle un leggins nero,una canotta verde militare,una giacchetta nera a mezze maniche e insieme ci abbino le clarks nere che ho ricevuto per il mio compleanno.Mi guardo allo specchio,mi metto un po di matita e mascara,mi lego i capelli in una coda di cavallo e prendendo la mia borsa con i libri mi fiondo fuori visto che sono un po in ritardo.Passando per la cucina noto che il cibo non c'era più ma che il piatto era ridotto in mille frantumi a terra.Ma cos'è mangia con i piedi?

Apro la porta  ma appena lo richiudo vado a sbattere contro una figura alta e snella,cadendo.

-Oh scusa non volevo,lascia che ti aiuti.-

Mi tende la mano e io l'accetto.

-Mi chiamo Pablo,piacere-

-Piacere Nancy,scusa ma scappo che sono in ritardo.-

Mi scuso e corro via,che strano,sono tutti cosi gentili a New York?

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Scusate la brevita di questo capitolo ma oggi non avevo molto tempo,le critiche sono sempre ben eccette :3.Grazie per aver letto fino a qua e chi l ha messa fra i seguiti:
- Bho_99 
- Fog_ 
- Nyx_Selene 
- Rocket Girl

  
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