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Autore: paynesoul    24/04/2013    4 recensioni
Diciannovenne, bella, spietata ed imprevedibile. Si tratta di Eleanor Gray, femmina alfa di una delle più potenti famiglie di Guardiani che vivono in Inghilterra. 
Eleanor è una creatura magica, capace di trasformarsi in lupo, a cui è stata affidata l'importante incarico di proteggere dei luoghi sacri. 
Eleanor è destinata ad unirsi al maschio alfa del branco vicino, Louis Tomlinson, ma viene scombussolata quando la giovane decide di salvare la vita ad un imprudente escursionista, un ragazzo della sua stessa età, custode inconsapevole di un segreto che potrebbe cambiare le sorti del mondo.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Shadow

 


 Corrugai la fronte, rendendomi all’improvviso conto dell’oscurità più completa che ci circondava.
«Non c’era bisogno che la mandassi via.»
«Cos’è, hai paura di stare da sola con me?»
La sua voce mi attraeva come una fune. Provai a mantenere un tono fermo: «Io non ho paura di nulla».
«Di nulla? Questa è un’affermazione piuttosto forte anche per un’alfa.»
«Stai forse cercando di dire che c’è qualcosa di cui hai paura?»
Avvertii una stretta al petto quando vidi Louis trasalire.
 «Sì, c’è una cosa di cui ho paura.»

Riuscii a stento a sentire la sua risposta sussurrata e mi protesi verso di lui. «Che cosa?»

 Quando mi guardò di nuovo, la sua espressione preoccupata era svanita.
«È un segreto. Non lo svelerò senza ottenere qualcosa in cambio.»
Nel frattempo la sua mano era scivolata sulla mia spalla e sotto la cascata dei miei capelli, e le sue dita indugiavano ora sulla base del collo. Mi tirò vicina a sé e la forza delle sue braccia mi fece ribollire il sangue nelle vene.
Mi divincolai liberandomi dalla sua presa. C’erano Custodi dappertutto.
«Tieni pure i tuoi segreti per te.»
 Per quanto bramassi il contatto fisico, non mi fidavo ancora di lui, avevo sentito troppe storie sulle sue scorribande amorose. Inoltre, avrebbe dovuto sapere che le femmine alfa dovevano arrivare vergini al giorno dell’unione, e questo significava niente smancerie prima della cerimonia.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Lou curvò le labbra in un sorriso malizioso e analizzò le mie curve.
«Sii sincera, riesci a respirare in quell’affare?»
 Affondai le unghie nel cuscino. Stai attento, Louis. A giocare col fuoco ci si può far male.
«E quindi, tu e Sabine?»
«Uh?» Si adagiò sui cuscini allontanandosi da me nell’oscurità della sala.
«Ah, capisco, allora è normale che tutte le ragazze Tomlinson ti facciano succhiotti sul collo?»
«Cosa?» urlò, il volto trasfigurato per la rabbia. «No, sei proprio fuori strada. Simon è ossessionato da Sabine: lei è la sua favorita. C’è qualcosa nel suo modo di fare che lo affascina. Stasera, appena siamo arrivati, le ha dato dell’ecstasy e, da quando l’ha presa, Sabine è diventata alquanto “giocherellona”.»
«Se lo dici tu...»
 Qualcosa nel suo modo di fare? Probabilmente a Simon piacciono le sgualdrine dalla lingua biforcuta. Louis fece lentamente scivolare il braccio intorno alla mia vita.
«Sei gelosa?» Gli afferrai il polso per impedire alla sua mano di proseguire oltre.
«Non essere ridicolo» ribattei, mentre la mia pelle fremeva a quel contatto.
Passi pesanti annunciarono l’arrivo di un corpulento Tomlinson. Ci separammo all’istante.
«Simon ti sta cercando.» La guardia si rivolse a Louis. «Ti aspetta nel suo ufficio.»
«Ma certo, scendo subito» rispose Louis e poi mi guardò. «Vuoi andare dagli altri? Non so per quanto ne avrò.»
La guardia di Simon scrollò la testa. «Vi vuole vedere entrambi, anche la Shadow.»
 Louis mi circondò la vita con le braccia e io non opposi alcuna resistenza. Cosa vuole da me il signore di Lou?
«Andiamo.» Louis deglutì rumorosamente, indicandomi di seguirlo. «Non facciamolo aspettare.»
 Il Guardiano più anziano grugnì in segno di approvazione e scomparve nell’oscurità del locale. Costeggiammo la brulicante pista da ballo e ci dirigemmo alle scale che avevamo salito in precedenza. Afferrai le dita di Louis, mentre sentivo ogni singolo battito del cuore rimbombarmi nelle vene. Simon Cowell. Il solo nome mi faceva rabbrividire. Facevo affidamento su Louis perché mi tenesse a debita distanza da quell’individuo. Sgusciammo in mezzo alla soffocante folla di umani al primo piano della discoteca e ci fermammo di fronte a un’alta porta di legno di quercia finemente intagliata. Feci un passo indietro per ammirarla meglio: vi era raffigurato l’arcangelo Michele mentre impediva l’accesso di Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden.
«Scelta interessante» esclamai indicando la porta con un cenno del capo.
«Simon ha un senso dell’umorismo tutto suo.» Louis mi strinse la mano, riuscendo, anche se solo per un attimo, a scacciare il freddo che sentivo. Bussò piano e un secondo dopo la porta si spalancò lasciandomi basita.
 Johanne Shadow fece un passo indietro per permetterci di entrare. «Benvenuti, ragazzi. Mi fa piacere vedervi!»
L’aria odorava di sigari e vodka. Affreschi a tutta parete raffiguranti scene dell’Inferno dantesco adornavano la stanza. Distolsi velocemente lo sguardo da quelle immagini crude.
Johanne si voltò verso Louis e disse: «Piacere di conoscerti. Mi chiamo Johanne Shadow. Simon non fa che tessere le tue lodi, caro ragazzo». Il suo sorriso era luminoso come un filo di perle.
 Louis inclinò la testa ringraziandola.
«Simon e io non vediamo l’ora di presentarvi un nuovo arrivato a Doncaster.» Così dicendo Johanne ci condusse verso due grosse sedie con lo schienale alto e un divano posto di fronte a un camino acceso. «Simon, i ragazzi sono qui.»
 Il divano era occupato da un uomo con un braccio appoggiato allo schienale e un bicchierino di brandy in mano. La sua pelle era pallida e aveva gli stessi capelli neri del figlio.
«Piacere di vederti, Louis.» Simon bevve un sorso dal bicchiere. «Ed ecco la deliziosa Eleanor. Finalmente ho il piacere di conoscerti.» Distese il braccio, facendomi cenno con un il dito di avvicinarmi.
 Io esitai, ma Johanne mi spinse verso di lui. Nell’istante in cui le mie dita lasciarono quelle di Louis sentii la morsa del freddo prendere possesso del mio corpo. Cercai di non tremare quando Simon mi premette le labbra sulla mano. I suoi occhi brillavano dello stesso luminoso color ambra che riluceva nel caminetto. Sentii una fitta al petto e dovetti fare appello a tutto il mio autocontrollo per rimanere ferma.
 «Accomodati.» Mantenne la mia mano nella sua e mi tirò sul divano.
Lanciai uno sguardo disperato a Louis, visibilmente angosciato. Johanne lo toccò sulla spalla.
 «Perché non li raggiungi?» E per la prima volta in tutta la mia vita, provai gratitudine verso la mia signora.
Louis si sedette velocemente accanto a me e io gli scivolai vicino cercando di allontanarmi il più possibile da Simon, cosa difficile dato che non mi mollava la mano.
«Avanti, ragazzi» ci riprese l’uomo. «Siamo qui per divertirci, giusto?» Mi lasciò andare ma solo per accarezzarmi la clavicola.
 La mia mente vacillò.
 Simon è ossessionato da Sabine: lei è la sua favorita.
Mi premetti ancora di più contro Lou, che mi cinse con un braccio e rivolse uno sguardo minaccioso al proprio signore.
 Per tutta risposta, Simon inarcò un sopracciglio e disse: «Faresti bene a stare al tuo posto, Louis».
«E tu dovresti fare lo stesso, Simon. Lasciala andare.» La voce vellutata di Johanne interruppe il suo corrispettivo: «Eleanor mi appartiene ancora per un mese. Sono sicura che Logan non sarebbe contento di sapere che amoreggi con le femmine del suo branco».
«Logan?» Louis si girò immediatamente verso Johanne, che annuì seccamente.
«Sì.» Simon rifilò la punta di un sigaro. «E stato stabilito che Logan erediterà il nuovo branco. Non potrei essere più contento. Logan ha l’età giusta e questo sarà il regalo perfetto per il suo diciottesimo compleanno... Mio figlio diventerà il vostro signore dopo la cerimonia dell’unione.»
 «È vero, ma la decisione non è nostra.» Johanne si protese verso Simon per accendergli il sigaro con la fiamma che si propagò dalla punta del suo dito. «È stata presa da...»
 Fu interrotta dall’improvviso aprirsi della porta. Johanne fissò i nuovi arrivati: un uomo alto ed elegantemente vestito fece il proprio ingresso nella stanza cingendo un braccio intorno a un ragazzo dall’aria esausta.
Per poco non precipitai dal divano. Deve per forza essere un sogno; non sta succedendo davvero. Affondai le unghie nella coscia di Louis.
 «Cosa?» Louis mantenne un tono di voce basso mentre si girava verso la porta. «Mmm... Di nuovo quel marmocchio?»

 






 «Vogliamo che capiate che Zayn fa parte della nostra famiglia, e per questo dovrete
proteggerlo esattamente come fate con i vostri compagni di branco.»

Senza staccare gli occhi di dosso dal suo signore, Louis disse a Zayn:
«Ma certo, facci sapere se hai bisogno di qualcosa».

Una risata asciutta scaturì dalla gola di Zayn. «Grazie.» 
   
 
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