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Autore: Isoski_01    13/11/2007    8 recensioni
[...]Certo Weasley, davvero divertente, uno spasso, DIVERTENTISSIMO. Lo sarebbe anche stato se dopo un’ oretta scarsa dalla tua citazione non fosse scesa dal cielo una valanga d’acqua insolitamente abbondante. E soprattutto se quella pioggia alluvionale a distanza di otto giorno non avesse ancora smesso di scendere e non si fosse allagata l’intera Gran Bretagna! Che Salazar ci aiuti[...]
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

 

Importante: Harry fortunatamente non è mio. Ron nemmeno. La piattola neppure… parlando di Draco e di Hermione… beh, non si può mica avere tutto nella vita, vero?

 

CAPITOLO 2.2 : TWO CATS AND CAOS

 

“Allora Potter, mettiamo bene le cose in chiaro… Io NON HO INTENZIONE di dormire nel tuo letto.

 

Harry sembrava piuttosto incazzato e poco propenso alla democrazia in quel momento. Insomma, lui, per colpa di quella demente di una disposizione dei dormitori decisa dal preside aveva dovuto cedere il suo letto al Furetto e andare a dormire in Sala Comune… e quel bastardo viziato aveva anche da ridire?

 

“Forse sei tu Malfuretto a dover comprendere bene… io non ti sto chiedendo di dormire qui. Ma te lo sto ordinando!”

 

Malfoy mantenne ancora una volta la sua solita calma glaciale  e rimase impassibile alla piccola folla di curiosi accorsa per poter vedere cosa cavolo stavano combinando quei due esaltati mentali.

 

“E chi sei tu per darmi degli ordini? Eh, Potty?”

 

“Non chiamarmi POTTY!”

 

“E tu non chiamarmi Malferret!”

 

“Ma non ci penso per niente…”

 

“Sai Potter quel niente dove te lo ficco?”

 

“BASTA!”

 

Ad urlare era stata Hermione Granger, che da parte sua trovava semplicemente infantile un litigio del genere di prima mattina, proprio dopo una stressante nottata passata a studiare Artimanzia.

 

“Allora, adesso si fa come dico IO. Harry, tu dormirai nel tuo letto…”

 

Draco ghignò e Hermione pensò che riusciva a rendersi insopportabile in tutti i momenti.

 

“…e Malfoy starà in Sala Comune.”

 

“Cosa Mezzosangue? IO, nella vostra sudicia Sala da Grifondoro Coraggiosi? Già è tanto che sono qui…”

 

Hermione, spazientita, sbatte nervosamente il piede a terra.

 

“Oh, fai come vuoi, cretino. O dormi in Sala Comune o non dormi. Decidi.”

 

“Credo… credo che prenderò una via più propensa, Granger.

 

Lei scettica alzò un sopracciglio.

 

“E sarebbe…”

 

“Non sono tenuto ad informarti.”

 

“Bene, problemi tuoi.”

 

Esatto, problemi miei.”

 

“Con questo io vado a studiare in biblioteca… e voi vedete di circolare! Non abbiamo messo su un circo di Mandragole!”

 

Hermione girò i tacchi e allungando il passo uscì dalla Torre dei Grifoni, superando una Parkinson schifata dalle loro poltrone morbide e accoglienti e una Greengrass che guardava con aria di sufficienza dei primini che stavano giocando a scacchi.

 

Ma non sapeva cosa ancora l’attendeva.

 

Perché si sa, Draco Malfoy sa essere stronzo e bastardo.

 

O, a volte, tutte e due le cose insieme…

 

Verso le sei e mezzo di quel pomeriggio autunnale Draco Malfoy aveva appena finito di sistemare le sue cose nella sua futura stanza da letto da Caposcuola… singola, con bella vista… se non fosse stato per il fatto che apparteneva a Hermione Jane Granger si sarebbe quasi sentito bene.

 

Aveva preso di soppiatto tutta la sua roba, tanto in quella Torre di malati mentali c’era il caos, e nessuno avrebbe badato a lui, anche se si fosse messo a ballare mezzo nudo la salsa con la Piattola, e aveva portato tutto nella stanza da Caposcuola della Mezzosangue.

 

C’era voluto un bel po’ per sbloccare la miriade di incantesimi di protezione che quella maledetta aveva messo sulla porta. Ma lui aveva tempo, tanto, conoscendola, sarebbe rimasta in Biblioteca fino all’ora di cena, per poi andare a mangiare qualcosa in Sala Grande.

 

E non vedeva l’ora di trovarla tanto incazzata alla vista delle sue cose lì…oh, si….sarebbe stato davvero uno spasso.

 

Anche perché lui non aveva intenzione di mollare quel letto a baldacchino tanto comodo per dormire su uno squallido divano rosso e oro insieme e Finnigan e alla Parkinson.

 

Prese una sigaretta e l’accese con la bacchetta.

 

Inizò ad aspirare il fumo. Lentamente. Voleva impregnare bene quella stanza così candida e pulita con la puzza del fumo.

 

Voleva soffocarla.

 

Come avrebbe soffocato Hermione Grenger.

 

O più probabilmente l’avrebbe fatto lei.

 

Si, vederlo a petto nudo, che fumava spargendo la cenere a terra e che sorseggiava ottimo vino rosso non doveva essere molto piacevole per lei –mentre tante altre avrebbero fatto la fila-.

 

Forse quella convivenza si sarebbe rivelata interessante.

 

Tutto quello che Draco vedeva era solo un po’ di sano divertimento.

 

Solo quello.

 

In biblioteca, intanto, la Grifoncina aveva appena finito di memorizzare un paragrafo importante di Trasfigurazione.

 

Chiuse il libro, lo rimise sullo scaffale e salutò Madama Pince.

 

Vagò un po’ per i corridoi prima di arrivare alla Torre. Insomma… c’era un casino tremendo lì… lei voleva solo un po’ di pace e di tranquillità.

 

Non aveva intenzione di sentire i piagnistei della Brown, le urla della Parkinson, la disperazione di Nott o, ancora peggio, le lagne di Furetto Platinato.

 

Prima di entrare dal buco del ritratto fece un sospiro profondo.

 

Calma Herm.

 

Calma.

Ma lo spettacolo che le si parò davanti di calmo aveva poco e niente.

 

Calì stava sistemando il suo sacco a pelo rosso vicino al camino, ma la Parkinson si opponeva gridando che se lei era l’ospite aveva tutto il sacrosanto diritto di dormire dove gli pareva.

 

Cazzo, Parkinson! Questa è la mia sala comune… decido IO, dove devo dormire o no. Non mi sembra che venga a fare il bello o il cattivo tempo da voi Serpi!”

 

Si ma voi non siete mai stati reduci di una catastrofe del genere causata da qualcuno della nostra casata!”

 

“Lascia stare Ron, adesso!”

 

“Oh, certo… povero nostro Re... intanto sta causando più casino dei Gemelli Weasley moltiplicati per sei.

 

Calì si spazientì. E anche molto.

 

“Non lo ha fatto apposta!”

 

“Ah no? E allor…”

 

Hermione sconsolata stava per scavalcare Nott accasciato a terra quando Ginny le si parò davanti.

 

“Oh Herm… non sai che macello!”

 

“Purtroppo Ginny, lo vedo benissimo…”

 

La ragazzina si voltò proprio nel momento in cui la Greengrass tentava di fare yoga per isolare la mente e Seamus lanciava una caccabomba insieme a Lavanda.

 

La evitò per un pelo, e poi riprese il discorso.

 

“…ah! Ma io non intendevo questo!”

 

Esasperata la ragazza alzò gli occhi al cielo.

 

“Perché, c’è ancora dell’altro?”

 

“Beh, insomma… è meglio che tu veda di persona.

 

Ormai completamente afflitta seguì Ginny, che la portò nella stanza di Harry, Dean, Neville, Seamus e Ron.

 

Proprio quest’ultimo teneva in mano un gattino nero, con dei bellissimi occhi verdi.

 

La Granger lo guardò interrogativa, ma poi capì al volo vedendo che il micio aveva un piccolo sfregio in mezzo alla fronte.

 

E lo sfregio era a forma di saetta.

 

Con fare annoiato chiese: “Avanti, chi è stato.

 

Ron infastidito dal graffiare di Harry lo scrollò a terra.

 

Harry sembrò piuttosto infastidito e così di accoccolò ai piedi di Ginny.

 

La Bulstrode. Era nervosa perché Harry l’aveva minacciata di morte nel sonno se non avesse lasciato in pace due bimbe del secondo anno.”

 

“E quindi…”

 

“…e quindi gli ha lanciato chissà quale frattura. A lei e alle bimbe, intendo.”

 

Hermione prese in braccio il gattino.

 

“E le altre due?”

 

Neville spuntò da dietro l’armadio con due gattine. La prima crema, un po’ arruffata con gli occhi marroni, l’altra un po’ più scura con due occhietti verde chiaro.

 

“Oddio… sarebbero?”

 

Francisca e Elizabeth Douglas. Sorelle gemelle, secondo anno.”

 

Lasciò Harry a terra e prese le due.

 

Poverine… cosa tentava di fargli quella vipera della Bulstrode?”

 

“Cercava di buttarle giù dalla finestra.”

 

“Per quale motivo?”

 

“Seguivano alla lettera gli ordini di Seamus. Disse Ginny ridendo.

 

“E naturalmente vi sembra normale che Seamus costringa due ragazzine di 12 anni a fare qualcosa di illegale alla Bulstrode.

 

Ron sembrava stupito.

 

“Come fai a sapere che era qualcosa di illegale?”

 

Per la centesima volta in quella maledetta giornata, la Grifoncina alzò gli occhi per aria.

 

“Da quando Seamus ha smesso di fare cose legali?”

 

Weasley sembrò pensarci per un po’.

 

“Bah, dal primo anno mi pare.”

 

“Appunto.”

 

“Bene… tralasciamo i particolari… domani troveremo un modo per sistemarli. Per adesso dategli una cesta dove dormire e una colonnina di corda dove affilarsi le unghie…”

 

“Spero tu stia delirando Herm. Vuoi lasciarli così? Non è meglio chiamare la McGrannit e…”

 

“Vuoi far espellere Seamus?”

 

E con questo se ne andò dritta nella sua stanza, sperando di trovare un po’ di pace.

 

Speranza vana, Hermione Granger.

 

 

 

Oddio perdonatemi per il cronico ritardo!!!!

 

Ma è colpa di word, maledetto… si era mezzo fracassato…scriveva in caratteri russi -.-

 

Quindi, dopo le delucidazioni passo ai ringraziamenti.

 

Shild e Lic_GyM: Povero Draco? Ma povera Herm… non sa ancora cosa l’aspetta!!! Baci ISO

 

8marta8: Un mandrillo? Mi dispiace ma ormai lo vedo solo in veste di furetto depravato e platinato….ghghgh

 

Magicrossy: Mhhh… no, no…qui si tratta di pura demenzialità! Purtroppo la mia mente partorisce solo questo.

 

Malfy:Anche io loVVO la coppia Draco-Herm… sono semplicemente perfetti insieme!

 

L3onor3_K: Ehi POLLAAAA! WEEE! Si, la pulce comporta tutto ciò purtroppo… che ci vuoi fare? Effetti collaterali del ginnasio gh.

 

 

 

 

 

 

 

  
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