Rain - Il diluvio
Universale (Come andò veramente)
Importante: Harry fortunatamente non è mio. Ron nemmeno. La piattola neppure… parlando di Draco e di Hermione… beh, non si
può mica avere tutto nella vita, vero?
CAPITOLO 2.2 : TWO CATS AND CAOS
“Allora Potter, mettiamo bene le cose in chiaro… Io NON HO
INTENZIONE di dormire nel tuo letto.”
Harry
sembrava piuttosto incazzato e poco propenso alla
democrazia in quel momento. Insomma, lui, per colpa di quella demente di una
disposizione dei dormitori decisa dal preside aveva dovuto cedere il suo letto
al Furetto e andare a dormire in Sala Comune… e quel bastardo viziato aveva
anche da ridire?
“Forse sei tu Malfuretto a dover comprendere bene… io non ti sto chiedendo
di dormire qui. Ma te lo sto ordinando!”
Malfoy
mantenne ancora una volta la sua solita calma glaciale e rimase impassibile alla piccola
folla di curiosi accorsa per poter vedere cosa cavolo stavano combinando quei
due esaltati mentali.
“E
chi sei tu per darmi degli ordini? Eh, Potty?”
“Non chiamarmi
POTTY!”
“E
tu non chiamarmi Malferret!”
“Ma non ci penso per
niente…”
“Sai Potter quel niente dove te lo
ficco?”
“BASTA!”
Ad
urlare era stata Hermione Granger, che da parte sua trovava semplicemente infantile un
litigio del genere di prima mattina, proprio dopo una stressante nottata passata
a studiare Artimanzia.
“Allora, adesso si
fa come dico IO. Harry, tu dormirai nel tuo
letto…”
Draco
ghignò e Hermione pensò che riusciva a rendersi insopportabile in tutti i
momenti.
“…e Malfoy starà in Sala Comune.”
“Cosa Mezzosangue?
IO, nella vostra sudicia Sala da Grifondoro
Coraggiosi? Già è tanto che sono qui…”
Hermione,
spazientita, sbatte nervosamente il piede a terra.
“Oh, fai come vuoi,
cretino. O dormi in Sala Comune o non dormi.
Decidi.”
“Credo… credo che
prenderò una via più propensa, Granger.”
Lei scettica alzò un
sopracciglio.
“E
sarebbe…”
“Non sono tenuto ad
informarti.”
“Bene, problemi
tuoi.”
“Esatto, problemi miei.”
“Con questo io vado
a studiare in biblioteca… e voi vedete di circolare! Non abbiamo messo su un
circo di Mandragole!”
Hermione
girò i tacchi e allungando il passo uscì dalla Torre dei Grifoni, superando una
Parkinson schifata dalle loro poltrone morbide e
accoglienti e una Greengrass che guardava con aria di
sufficienza dei primini che stavano giocando a
scacchi.
Ma
non sapeva cosa ancora l’attendeva.
Perché si sa, Draco Malfoy sa essere stronzo e bastardo.
O,
a volte, tutte e due le cose insieme…
Verso le sei e mezzo
di quel pomeriggio autunnale Draco Malfoy aveva appena finito di sistemare le sue cose nella
sua futura stanza da letto da Caposcuola… singola, con bella vista… se non fosse
stato per il fatto che apparteneva a Hermione Jane Granger si sarebbe quasi
sentito bene.
Aveva preso di
soppiatto tutta la sua roba, tanto in quella Torre di malati mentali c’era il
caos, e nessuno avrebbe badato a lui, anche se si fosse messo a ballare mezzo
nudo la salsa con
C’era voluto un bel
po’ per sbloccare la miriade di incantesimi di protezione che quella maledetta
aveva messo sulla porta. Ma lui aveva tempo, tanto, conoscendola, sarebbe
rimasta in Biblioteca fino all’ora di cena, per poi
andare a mangiare qualcosa in Sala Grande.
E
non vedeva l’ora di trovarla tanto incazzata alla
vista delle sue cose lì…oh, si….sarebbe stato davvero uno
spasso.
Anche perché lui non
aveva intenzione di mollare quel letto a baldacchino tanto comodo per dormire su
uno squallido divano rosso e oro insieme e Finnigan e
alla Parkinson.
Prese una sigaretta
e l’accese con la
bacchetta.
Inizò
ad aspirare il fumo. Lentamente. Voleva impregnare bene quella stanza così
candida e pulita con la puzza del fumo.
Voleva
soffocarla.
Come avrebbe
soffocato Hermione Grenger.
O
più probabilmente l’avrebbe fatto lei.
Si, vederlo a petto
nudo, che fumava spargendo la cenere a terra e che sorseggiava ottimo vino rosso
non doveva essere molto piacevole per lei –mentre tante
altre avrebbero fatto la fila-.
Forse quella
convivenza si sarebbe rivelata interessante.
Tutto quello che
Draco vedeva era solo un po’ di sano
divertimento.
Solo
quello.
In
biblioteca, intanto,
Chiuse il libro, lo
rimise sullo scaffale e salutò Madama Pince.
Vagò un po’ per i
corridoi prima di arrivare alla Torre. Insomma… c’era un casino tremendo lì… lei
voleva solo un po’ di pace e di tranquillità.
Non aveva intenzione
di sentire i piagnistei della Brown, le urla della
Parkinson, la disperazione di Nott o, ancora peggio, le lagne di Furetto
Platinato.
Prima di entrare dal
buco del ritratto fece un sospiro profondo.
Calma Herm.
Calma.
Ma
lo spettacolo che le si parò davanti di calmo aveva
poco e niente.
Calì
stava sistemando il suo sacco a pelo rosso vicino al camino, ma
“Cazzo, Parkinson! Questa è la mia
sala comune… decido IO, dove devo dormire o no. Non mi
sembra che venga a fare il bello o il cattivo tempo da voi
Serpi!”
“Si ma voi non siete mai stati reduci di una catastrofe del
genere causata da qualcuno della nostra casata!”
“Lascia stare Ron, adesso!”
“Oh, certo… povero
nostro Re... intanto sta causando più casino dei Gemelli Weasley moltiplicati per sei.”
Calì
si spazientì. E anche molto.
“Non lo ha fatto
apposta!”
“Ah no? E allor…”
Hermione
sconsolata stava per scavalcare Nott accasciato a
terra quando Ginny le si parò
davanti.
“Oh Herm… non sai che macello!”
“Purtroppo Ginny, lo vedo benissimo…”
La
ragazzina si voltò proprio nel momento in cui
La
evitò per un pelo, e poi riprese il discorso.
“…ah! Ma io non
intendevo questo!”
Esasperata la
ragazza alzò gli occhi al cielo.
“Perché, c’è ancora
dell’altro?”
“Beh, insomma… è
meglio che tu veda di persona.”
Ormai completamente
afflitta seguì Ginny, che la portò nella stanza di
Harry, Dean, Neville, Seamus e Ron.
Proprio quest’ultimo
teneva in mano un gattino nero, con dei bellissimi occhi
verdi.
E
lo sfregio era a forma di saetta.
Con fare annoiato
chiese: “Avanti, chi è stato.”
Ron
infastidito dal graffiare di Harry lo scrollò a terra.
Harry
sembrò piuttosto infastidito e così di accoccolò ai
piedi di Ginny.
“
“E
quindi…”
“…e quindi gli ha
lanciato chissà quale frattura. A lei e alle bimbe,
intendo.”
Hermione
prese in braccio il gattino.
“E
le altre due?”
Neville spuntò da
dietro l’armadio con due gattine. La prima crema, un po’ arruffata con gli occhi
marroni, l’altra un po’ più scura con due occhietti verde
chiaro.
“Oddio…
sarebbero?”
“Francisca e Elizabeth Douglas.
Sorelle gemelle, secondo anno.”
Lasciò Harry a terra e prese le due.
“Poverine… cosa tentava di fargli quella vipera della Bulstrode?”
“Cercava di buttarle
giù dalla finestra.”
“Per quale
motivo?”
“Seguivano alla
lettera gli ordini di Seamus.” Disse Ginny
ridendo.
“E
naturalmente vi sembra normale che Seamus costringa
due ragazzine di 12 anni a fare qualcosa di illegale alla Bulstrode.”
Ron
sembrava stupito.
“Come fai a sapere
che era qualcosa di illegale?”
Per la centesima
volta in quella maledetta giornata,
“Da quando Seamus ha smesso di fare cose
legali?”
Weasley
sembrò pensarci per un po’.
“Bah, dal primo anno
mi pare.”
“Appunto.”
“Bene… tralasciamo i
particolari… domani troveremo un modo per sistemarli. Per adesso dategli una
cesta dove dormire e una colonnina di corda dove affilarsi le
unghie…”
“Spero tu stia
delirando Herm. Vuoi lasciarli così? Non è meglio
chiamare
“Vuoi far espellere
Seamus?”
E
con questo se ne andò dritta nella sua stanza, sperando di trovare un po’ di
pace.
Speranza vana, Hermione Granger.
Oddio perdonatemi
per il cronico ritardo!!!!
Ma
è colpa di word, maledetto… si era mezzo fracassato…scriveva in caratteri russi
-.-
Quindi, dopo le delucidazioni passo ai
ringraziamenti.
Shild e
Lic_GyM: Povero Draco? Ma
povera Herm… non sa ancora cosa l’aspetta!!! Baci ISO
8marta8: Un
mandrillo? Mi dispiace ma ormai lo vedo solo in veste
di furetto depravato e platinato….ghghgh…
Magicrossy:
Mhhh… no, no…qui si tratta di pura demenzialità!
Purtroppo la mia mente partorisce solo questo.
Malfy:Anche io loVVO la coppia Draco-Herm… sono
semplicemente perfetti insieme!
L3onor3_K:
Ehi POLLAAAA! WEEE! Si, la pulce
comporta tutto ciò purtroppo… che ci vuoi fare? Effetti collaterali del ginnasio
gh.