Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Knitting    25/04/2013    1 recensioni
Lidia, un'invasata di 24 anni, ha due ragioni di vita: i dolci e l'amore eterno.
Quando quest'ultimo la delude per l'ennesima volta decide di voltare pagina definitivamente, ormai le principesse sono in grado di salvarsi da sole e lei non sarà da meno.
Potranno un imprevisto, uno psicologo apocalittico e quello che sembrerebbe un principe farla ricadere nel capitolo della sua vita che aveva chiuso per sempre?
Una storia romantica immersa nell'umorismo,, meno superficiale di quello che sembra se si ha voglia di scavare.
Dal cpitolo 9:"Gli alberi divenivano viola, il cielo verde, gli occhi di un personaggio un arcobaleno empio di sfumature, di ricordi e immagini in cui poter sognare, in cui poter andare lontano."
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
sem Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori. (© elyxyz) (Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede) P.S. Buona festa della liberazione!

Sembri finta
ovvero
Lidia il punchingball

Sembri finta...”
Le lo aveva detto il suo primo ragazzo.
Era una persona dolce, Lidia lo aveva sempre visto come qualcosa di inafferrabile, ma anche molto complesso.
Aveva sempre avuto uno strano rapporto con l'altro sesso, a quei tempi non aveva nessuna relazione con un ragazzo, ne di amicizia ne amorosa. Gli facevano quasi paura.
Ma lui era diverso, era speciale, e da brava adolescente masochista si innamorò di lui nonostante fosse di un anno più grande e la considerasse una bambina.
Quello che le aveva detto era solo la prova che lui non l'avrebbe mai vista come una ragazza.
D'allora Lidia cambiò.
Iniziò a dire tutto quello che le passava per la mente, si stirò i capelli e si vestì in modo diverso, ma non era abbastanza, lui le ripeteva sempre la stessa cosa.

Sei troppo buona.”
Non era un pregio, perché i ragazzi non volevano le ragazze dolci e gentili, volevano quelle che sapevano farli ridere, con cui potevano flirtare e non erano inesperte come era lei.
Ma vi fu il miracolo, e lui le chiese di uscire e Lidia si mise in testa l'idea di piacergli per quello che era.
Grosso errore.
Forse era stato così all'inizio, ma un ragazzo non aveva bisogno di una bambina e l'aveva lasciata, con un sorriso triste e con delle parole di scuse, ma lo aveva fatto.
Poi, qualche tempo dopo, si era messo con una sua amica, la sua amica che aveva continuato a flirtare con lui nonostante fosse fidanzato con Lidia.
La bella mora, simpatica e provocante, che lei non sarebbe mai stata.
Che teatrale, eh? Ma era così, anno dopo anno veniva lasciata per lo stesso motivo, non c'era nessuno pronto ad amare una tappa, una nana di stirpe gnomica, che ancora vedeva i cartoni della Disney.
Mark sembrava avercela fatta, o per lo meno ci stava provando, e non si sarebbe lasciata scappare quest'occasione.

<< Batman, ho deciso! >>
<< Cosa? >> Lo sguardo impassibile dell'uomo si posò su di lei.
Lidia imitò il rullo di tamburi con le mani sull'amata scrivania dello psicologo. << Andiamo a fare box! >>
Lorence rise sommesso, quasi soffocandosi.
<< Wow, sei messo così male? Comunque, è giusto per un fiore come me sapersi difendere di questi tempi, e tu devi sfogare la tua tensione sessuale. Visto, due piccioni con un fava. >>
<< La vuoi piantare con questo discorso?! >> L'uomo si abbandonò stancamente sulla poltrona sapendo già di aver perso la guerra.
La ragazza al contrario, sapendo di avere in mano il potere, si raddrizzò indignata. << Anzi tre piccioni, sfogherò i miei istinti omicidi nei tuoi confronti. >>
<< Quest'idea non ha senso. Non ti colpirei, in qualche modo sei una donna, non domandarmi come e perderei tutto il fiato ad insultarti. >>
<< Oh! Muoio, una battuta! Hai fatto una battuta! >>
Lui sorrise appena. << Se questo ti ucciderà prendere lezioni da un circo... >>
<< Oh! Due battute in un giorno! Bene posso crepare felice...Guarda la box come una terapia di coppia. >>
<< Io sono un psicologo, le faccio agli altri le terapie. >>
Lidia alzò le spalle noncurante. << A mio parere nei hai sempre avuto bisogno... >>
L'uomo gli lanciò un'occhiata di sbieco mentre riponeva alcune carte.
<< E poi in terapia di coppia non si fa a pugni. >> Lorence incrociò le mani sulla scrivania, come ogniqualvolta che doveva puntualizzare. Cioè spesso.
<< Lo dica ai miei, mi ci portarono una vola. Il mio compito era impedire che si picchiassero e dal momento che non potevano farlo fra di loro rivolsero tutta la loro frustrazione su di me. Sembravo un punchingball... >>
Lidia mimò un movimento ondulatorio, di qua e di là, sotto lo sguardo perplesso di Lorence, prima di continuare. << E poi non li vuole un po' di muscoli? >>
<< No, il mio aspetto mi va bene così com'è. >>
<< Modestia... >>
Lorence risistemò per la centesima volta le carte, nel richiudere il cassetto impresse più forza del dovuto. << Non è questione di superbia ma di maturità, cosa che lei non sembra possedere... >>
<< Lei? >> Finalmente la ragazza aveva notato che le stava parlando usando la terza persona. << Non più del tu? >>
<< No, non più... >>
<< E come mai mister Iceberg ?>> Lidia incrociò le braccia al petto non semplicemente infastidita.
<< Dopo quello che è accad- >> Lorence non fu in grado di terminare la frase che fu interrotto dalle lamentele della ragazza.
Lidia si premette le mani sulle orecchie. << Lalala! Lalala! Se non ti sento non è vero! Lalala! Lalala! Se non ti sento non è vero! >>
L'uomo si alzò innervosito e le tolse le mani dalle testa con meno grazia del solito, cioè come una persona normale. << Smettila! Non è accaduto niente va bene! >>
La ragazza si zittì immediatamente, lo lasciò continuare. << È solo una stupida infatuazione che svanirà fra qualche tempo, una sciocchezza. Noi siamo impegnati, supereremo la cosa da adulti, mantenendo un profilo professionale. Io sarò il tuo psicologo, per un periodo smetteremo del darci del tu, smetterai di chiamarmi Batman, non ci sfioreremo e poi torneremo ad essere amici, come all'inizio...Non è accaduto nulla, è stato solo un sentore che abbiamo preso in tempo. >>
Dopo un primo momento di sollievo la ragazza cominciò a fissarlo ferita. << Preso in tempo? Sarebbe stato così terribile innamorasi di me? >>
Lui roteò gli occhi! << No! Lo sai cosa intendo Lidia! >>
<< Si lo so... >>
Lorence era inginocchiato davanti a lei, le mani strette alle sue sul suo grembo mentre gli parlava in modo dolce e sicuro. Sembrava un vero lord in quelle situazioni, forse era quello a farla arrossire.
<< Okai, allora va bene così? >>
<< Però io vorrei ancora chiamarti Batman... >> La ragazza tirò fuori il labbro inferiore.
<< Va bene, ma niente labbro in fuori. >> Lorence fu categorico prima di lasciargli le mani.








  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Knitting