Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Water_wolf    25/04/2013    3 recensioni
Avete presente quelle storie che parlano di angeli? E quelle sui quattro elementi? Ecco, prendetele e buttatele nel cestino perché questa fanfiction non ha nulla a che vedere con la normalità. Perciò, ecco gli ingredienti per questa storia:
-Un angelo rincorso in metro
-Una quindicenne sempre in ritardo
-Una Milano piovosa
-Una sana dose di divertimento
-Tre cucchiai di buona musica
-Cavolate q.b
-Magia in abbondanza
-Quattro Elementi strampalati
-Una missione da compiere
-Un pizzico d'amore (attenzione a non esagerare!)
[Cap. 6 “Prendi appunti coscienza: quando un padre arrabbiato incontra un ragazzo semi nudo in casa con sua figlia, il ragazzo semi nudo è un ragazzo morto”. Il pugno lo colpì in pieno volto, l’angelo cadde a terra, dal labbro era iniziato a scendere sangue. ]
[Cap. 10 Devi aiutarlo. Devi salvarlo. Corri. Più forte. Va’ da lui. Lui ha bisogno di te. Jonas ha bisogno di te. Quei pensieri, quella consapevolezza, le facevano muovere le zampe freneticamente, mentre i cuore aveva abbandonato il petto già da un po’ per trovare una sistemazione più accogliente in gola. ]
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4bannerphp.jpg

Andrea gettò la borsa sul letto, senza curarsi di sporcare il lenzuolo arancione. Spalancò la finestra e una raffica di vento gli scompigliò i capelli.
Chiuse gli occhi, riempiendosi le narici dell’odore della salsedine. Pensò al giorno in cui Shai, quella figura scura, era apparsa sotto quella stessa finestra, per dirgli che non era un ragazzo normale, ma il Custode della Terra, e che avrebbe dovuto aiutarla a salvare una città sulle nuvole, Upward, abitata da angeli.
Gli era sempre piaciuta l’idea di creature fatate, ma mai ne avrebbe sospettato l’esistenza.
Si era allenato ogni giorno dopo quell’incontro, riscuotendo anche buoni risultati. Aspettava, però, la telefonata della ragazza con impazienza; voleva agire, svegliarsi dal torpore che lo aveva contraddistinto in quegli anni.
<< Andre’, tra poco è pronta la cena! >> lo avvisò sua madre, dalla cucina.
<< Sì, sì, ora scendo! >> gridò lui in risposta, riscuotendosi da quei pensieri.
Poggiò la mano sulla maniglia della porta, quando il telefono squillò. Fece dietro front in una frazione di secondo e si slanciò sulla borsa. Frugò tra le scarpe da calcetto, pantaloncini e varie magliette, in cerca del cellulare. Quando lo trovò rispose subito alla chiamata.
<< Chi è? >> domandò, nella foga si era dimenticato di vedere il numero di chi lo cercava.
<< Ciao Andrea. >>
Quella voce… la ricordava fin troppo bene. Sorrise.
<< Ciao Shai. >>

§


Chiara scarabocchiò qualche riga su un post-it, che appiccicò sull’anta del  frigorifero in cucina. Meglio far sapere dove stava andando, così suo padre non l’avrebbe tormentata fino allo sfinimento. Infilò le chiavi di casa nella borsa, agguantò la giacca di pelle nera, e aprì la porta.
Si scontrò contro qualcuno, finendo dritta tra le braccia dello sconosciuto.
Fa’ che non sia il vicino, ti prego, supplicò nella mente. Aveva già avuto dei disguidi con signore della porta accanto: sosteneva la tesi che Chiara fosse una ragazza da far ricoverare solo perché le piaceva ascoltare la musica ad alto volume e, quando c’era Emilia, quindi quasi ogni giorno, gridava come un’ossessa.
La quindicenne alzò lo sguardo e si chiese quanto avesse sbattuto forte la testa.
Non c’era il suo vicino innanzi a lei, ma un ragazzo molto avvenente. Era alto e palestrato, gli addominali messi in evidenza da una t-shirt a maniche corte, la curva della bocca sensuale, un naso da statua greca, e occhi di un verde brillante, così accesso che sembrava finto, il prodotto di qualche colorificio; mentre dei capelli color del grano erano tagliati corti, cose spighe dorate.
Il ragazzo le porse la mano, gentilmente. << Piacere, sono il Custode della Terra, tu devi essere Chiara, giusto? >>
Lei annuì << Andrea? >>
Il fusto mosse il capo in un cenno d’assenso.
<< Dobbiamo muoverci, c’è una riunione da fare, non possiamo arrivare in ritardo! >> lo incalzò lei, iniziando a scendere le scale.
Andrea la seguì, senza chiedere spiegazioni, Shai gli aveva anticipato parecchie informazioni riguardo tutti i componenti del gruppo. Chiara si fermò all’improvviso, facendo inciampare Andrea, che si dovette aggrappare con forza al corrimano per non cadere.
Gli puntò un indice accusatorio contro, strizzò gli occhi, inquadrando il bel ragazzo.
<< Come hai fatto a trovarmi? >> domandò, secca.
Andrea sorrise, sfilò dalla tasca un foglietto e lo porse a Chiara.
Era il retro di uno scontrino, e sopra vi era appuntato il proprio indirizzo. Lo accartocciò e lo lanciò nella direzione del Custode, che lo afferrò al volo.
<< Chi te l’ha dato? >> gli chiese, sospettosa.
<< Shai. Non eravamo in ritardo? >> rispose lui.
Chiara sgranò gli occhi, si dimenticò della risposta, e ricominciò a correre.
Andrea rimase un attimo basito, poi si affrettò a raggiungere la quindicenne, già sulla strada.

§


Arrivarono in ritardo, persino dopo Emilia, secondo la quale l’orario non contava.
<< E’ tutta colpa tua… sei lento… >> ansimò Chiara, appoggiandosi sulle ginocchia.
Andrea rise << Ah, sì? E come mai io non ho il fiatone? >>
La quindicenne gli scoccò un’occhiataccia, che fu ricambiata da un sorriso malizioso, che avrebbe fatto sciogliere chiunque, uomini e donne.
<< Eh-ehm. >> tossì Dimitri, attirando la loro attenzione.
Si erano dati appuntamento fuori Milano, nello stesso luogo in cui facevano gli allenamenti. La primavera aveva dato i primi segni spolverando l’erba di un verde più vivo, e allungando le giornate, cosicché il cielo era ancora luminoso, nonostante fossero le 18.30.
Chiara si voltò verso Dimitri, inclinando a destra la testa.
<< Lui chi è? >> domandò, esaminando ogni centimetro della pelle del ladro.
<< Il Custode dello Spazio, Dimitri. >> rispose Jonas, senza giri di parole.
<< Ah… >> la quindicenne si ricordò solo in quel momento l’identità del ragazzo, annunciatole il giorno prima dall’amica.
<< Come il fidanzato della principessa russa? >> domandò subito, mentre le immagini di neve, Mosca, e cartoni animati le riempivano la mente.
<< A quanto pare. >> commentò Dimitri, pacato.
<< Sempre in ritardo, eh Ly? >> la schernì Emilia, schioccandole un bacio sulla guancia.
<< Meglio tardi che mai! >> si difese, ricambiando il saluto con un abbraccio.
<< J, Chiara, Emilia, Dimitri, lui è Andrea, il Custode della Terra. >> intervenne Shai, prevenendo altre domande.
Emilia lo squadrò da capo a piedi.
Gli puntò l’indice tra gli occhi e chiese << Porti le lenti a contato o sei l’unico essere umano con delle iridi così? >>
Il ragazzo le prese il polso, abbassandole la mano, e ribatté << Perché, avere degli occhi come i tuoi non sarebbe strano? >>
Emilia sorrise, si lisciò una ciocca bionda, e si voltò, non rispondendo alla questione. Si sedette a gambe incrociate per terra e dichiarò << Mi piace, il tipo. >>
Andrea scosse la testa e imitò la Custode del Fuoco, così come tutti gli altri.
<< Bene… >> iniziò Jonas << Siamo al completo. Tutti hanno accettato la missione di buon grado, sviluppando i vari domini, così da poter salvare Upward, sconfiggendo Zeigen. >>
<< Possiamo fare a meno dei preamboli, mister grigio. >>
Dimitri stroncò sul nascere il discorso dell’angelo. Jonas roteò gli occhi, scocciato.
<< Un paio di giorni fa, quando Shai ha scoperscoperto che Dimitri era il Custode dello Spazio, ha fatto un sogno, una sottospecie di visione.  >>
<< Esatto. >> la violinista confermò le parole di Jonas << Era una leggenda, su di noi, su gli antichi Custodi. Ma non è questo che ci interessa. Il sogno trattava anche di alcune doti innate dei Quattro Elementi. >>
<< Solo io, Emy, Jonas e Andrea, giusto? >> domandò Chiara, facendosi attenta.
Dimitri batté le mani. << No, guarda, anche quel piccione è un Custode, signorina domandina. >> la prese in giro.
La quindicenne spalancò la bocca. << Ma… ma, ma … brutto idiota! >> balbettò, offesa.
Dimitri rise, malvagio. Shai gli tirò un pugno sulla spalla, ordinandogli di smetterla. << Come stavo dicendo prima che qualcuno mi interrompesse, voi avete delle capacità esclusive per natura. La Wacan, per l’Acqua, è come la veggenza, oltre che una dote per far viaggiare tra vari mondi. Il Chion, per l’Aria, credo si reincarni un’arma, la Spada della Pace, capace di dividere, unire, fermare e iniziare. Il Xeyl, per il Fuoco, è il dono della sopravvivenza che permette a chi lo possiede di creare ciò che vuole, ma anche di distruggerlo. E infine, la Niayh, per la Terra, che si manifesta sotto forma dell’Atlante della Verità che può illuminare e oscurare, cambiare, scrivere e cancellare. >>
<< Questo non chiarisce quasi nulla, le conoscenze su Xeyl e Niayh sono molto sibilline. >> disse Andrea.
Shai annuì << Hai perfettamente ragione, Andre’, avrei voluto sapere di più anch’io. >>
<< Aspettate. >> intervenne Chiara << Mi stai dicendo che sarei una sorta di chiromante capace di fare viaggi inter-dimensionali? >>
<< Puoi solo leggere nel futuro, mica sei una medium! >> la rimbeccò la violinista.
Gli occhi nocciola della quindicenne brillarono. << Ma che figata! Se, per esempio, non ho soldi per andare in vacanza, ci posso andare lo stesso con il mio potere, ai Caraibi? >> esultò Chiara, che sprizzava di felicità da tutti i pori.
Shai si batté una mano sulla fronte e sospirò. Dimitri, Emilia e Jonas scoppiarono a ridere.
<< Sono indeciso tra signorina domandina o ragazzina cretina, tu quale preferisci? >> la schernì il ladro, che a stento tratteneva il sorriso.
Chiara creò un globo d’acqua e lo lanciò nella sua direzione, senza dargli alcuna  risposta. Dimitri bloccò quel misero attacco intrappolandolo in una scatola trasparente.
<< Un po’ di serietà, vi prego! >> li supplicò l’angelo.
Emy osservò l’espressione esasperata di J, e scoppiò a ridere, tenendosi la pancia.
<< Detto da te è proprio l’assurdità più assurda che abbia mai sentito! >> lo prese in giro.
<< Davvero? E io che credevo fosse l’esistenza del tuo cervello! >> si difese, guadagnandosi una gomitata nello stomaco.
<< Ti odio… >> boccheggiò l’angelo, tentando di assumere uno sguardo serio.
<< Menomale che pensavo d’essere il più strano… >> bisbigliò Andrea, osservando il cielo.
<< No, tu sei solo un figo, Andre’. >> lo stuzzicò Emy, godendo del rossore che aveva tinto le guance di Shai.
<< Belloccio genovese, ti piace? >> chiese Dimitri.
<< La vuoi smettere con questi soprannomi, fratello? >> lo apostrofò la violinista.
<< Eh? Siete parenti? >> domandò Chiara, meravigliata.
<< No, è solo mia sorella d’animo. >> spiegò il ladro.
La ragazza dai capelli nocciola rise a crepapelle, rovesciandosi di schiena e agitando le gambe per aria.
Sussurrò qualcosa all’orecchio di Emilia, e anche lei iniziò a ridere come una matta.
La bionda rivelò il segreto a Jonas che si contenne.
Shai lo prese per il lobo dell’orecchio e lo tirò a sé << Che cos’hanno da ridere? >> gli domandò con voce melliflua.
L’angelo divenne rosso. << Sai… ehm… >> tergiversò lui. <
< Dimmelo! >> urlò la violinista, stordendo il ragazzo.
<< Hai detto che è tuo fratello e loro.. beh… Chiara ha pensato… povero Dimitri che ha te per sorella… >> mormorò Jonas.
Shai scattò in piedi e lanciò un grido furioso.
<< Tu >> sibilò, tra i denti. << Morirai prima di domani! >> la minacciò.
Chiara sollevò la testa. La violinista era in piedi, le gote rosse di rabbia, gli occhi che la fulminavo, e i muscoli che tremavano per lo sforzo di non metterle le mani addosso.
<< Scusa, ma tu mi porgi queste battute su un piatto d’argento! >> si giustificò la Custode dell’Acqua.
Shai le fece la linguaccia, tornando al suo posto. << Dormi tranquilla, questa notte, mi raccomando… >> sussurrò, maligna.
Andrea prese le redini del discorso e propose << Perché non prendiamo un po’ di quella pozione e ci trasformiamo in animali? Io non ne ho mai avuto l’occasione… >> ammise infine.
Lo sguardo di Emilia si illuminò. << Sì! Stiamo facendo progressi, ormai non c’è quasi più bisogno di annusare quella ‘roba’ per trasformarci. >>
<< Chi doveva portarla? >> chiese Shai.
Un paio di dita indicarono Chiara, che fece lo stesso contro Emilia e Jonas, accusandosi a vicenda.
Dimitri rise << Siete proprio degli idioti. >>
<< Ha parlato il ragazzo più intelligente del mondo! >> ribatté Chiara, sarcastica.
L’angelo si frappose tra i due, evitando altri commenti sgraditi. Chiara e Jonas decisero di trasformarsi senza l’ausilio della pozione, mentre Emilia avrebbe tentato di spiegare a Andrea come fare. Vediamo se muto in qualcosa di più grosso di un gatto selvatico, pensò, sorridendo timidamente.
Si concentrò, cercando la natura ferina racchiusa nel suo animo, e ben presto avvertì i muscoli fremere. Le spalle le si ingrossarono, braccia e gambe si allungarono, coprendosi di tendini scattanti, le mani divennero zampe più grosse di un pugno, da cui spuntavano l’inizio degli artigli retrattili. Il corpo si contrasse, costringendola a quattro zampe, e si ricoprì di una folta peluria blu cobalto.
Sbatté le palpebre, si girò, e vide una lunga coda longilinea spuntarle da dietro.
<< Mi sa che non sono più un gatto, vero? >> chiese, osservando l’espressione stupita di Shai e Jonas.
La violinista annuì << Sei più… una pantera blu. >>
Chiara emise un gorgoglio di piacere, le pantere sì che erano degli animali aggraziati e potenti.
Jonas alzò le spalle, e imitò la Custode dell’Acqua. Sentì i muscoli tendersi, la faccia allungarsi nel muso di un equino, le mani scomparirono, lasciando il posto a grandi zoccoli di bronzo. Provò a spiegare le ali, se ancora c’erano, e l’erba al suo fianco fu sradicata da una raffica di vento.
Girò la testa, tentando di controllare come era riuscito a fare ciò. Si ritrovò a compiere un giro infinito, in cui scorgeva solo una lunga coda fatta di crini lattei, e quarti posteriori prestanti.
Chiara rise, una risata roca per via del suo aspetto mutato << J, sei la copia sputata di un cavallo alato! >>
L’angelo si voltò verso di lei << Non scherzare, qualche giorno fa ero solo un albatros troppo cresciuto, non posso essere diventato all’improvviso un pegaso! >>
<< Invece puoi eccome, perché io ti sono salita in groppa. >> lo convinse Shai, che era montata sopra Jonas.
L’angelo fremette ed emise un nitrito scocciato. << Non sono un pony, Shai. >>
La violinista si chinò sul collo di Jonas, accarezzandogli la criniera così bianca che sembrava finta. << Infatti pony non volano, tu sì. >>  sussurrò.
Jonas scrollò il capo e, finalmente, avvertì la presenza di due ali piumate.
<< Ti va un voletto, allora? >>  chiese.
Non attese risposta, prese una piccola rincorsa e si lanciò in aria. Sbatté le ali più volte, andando sempre più su, nel cielo blu, catturando le correnti aeree.
La pantera scosse la testa << Esibizionista. >>
I gridolini di gioia di Shai riempirono l’ambiente circostante e, quando Jonas atterrò, lei scese barcollando, per poi cadere tra una risata e l’altra. Chiara le scoccò un’occhiata penetrante da felino, e si allontanò ancheggiando verso la sorgente d’acqua, muovendo la coda con eleganza.
Prima che potesse chinarsi per bere, un boato la fece voltare. Andrea, supponeva, si era appena trasformato. Era un giaguaro dal vello color del petrolio, illuminato da riflessi verdi, e i suoi occhi verdi brillavano come smeraldi su quel muso scuro come la notte. Sulla fronte, poi, c’erano gli accenni di due piccoli corni da cervo.
Emilia gli affondò le braccia nel pelo del petto ed esultò << Ce l’hai fatta, Andre’! >>
Il giaguaro emise un brontolio compiaciuto, e leccò una guancia della Custode del Fuoco.
<< Ora tocca a te. Mi hanno detto che la prima volta eri un colibrì… >>
<< Sì, un uccellino che sparava palle infuocate! >> scherzò lei.
Si slegò i capelli, prima tenuti insieme da una coda alta, e le ciocche bionde brillarono di luce propria. Non ci fu quasi bisogno di concentrazione, per lei, la sua natura era già in superficie.
La pelle bruciò, ma senza dolore, poi s’indurì, in squame magenta. Il corpo si allungò a dismisura, tanto che le gambe si fusero con esso; le braccia si accorciarono, diventando tozze zampe dagli artigli color della pietra. Il viso divenne il muso di un drago cinese, cui mancavano i baffi, dove gli occhi fiammeggianti di Emilia trovarono un posto perfetto nel mezzo di tutto quel rubino. Dalla coda fino al capo partiva una cresta ispida e frastagliata, che andava dal bianco al carminio, e dal vermiglio al viola, con alcune punte blu. Era lunga più o meno quanto un camion trasportatore, ma sinuosa e tondeggiante.
Il giaguaro le si avvicinò, e fece un lungo gorgheggio d’ammirazione.
Chiara si affrettò a raggiungere l’amica, e la guardò con occhi sgranati.
<< Da colibrì a drago, ecco a voi la ragazza calorifero! >> annunciò Dimitri, con una classe che avrebbe fatto invidia a un presentatore televisivo americano.
Emy si voltò verso di lui, squadrando quel figurino. Sorrise, mostrando tutte le zanne; si controllò gli artigli, e commentò, con falso disinteresse << Ho un po’ di fame… mi servirebbe uno spuntino… >>
Dimitri le sorrise, con aria di sfida.

Testarono le loro abilità, trovando la loro tempra migliorata notevolmente. Emilia e Jonas erano ineguagliabili, erano la perfetta immagine del Pegaso Alato e del Drago Rubino.
Quando il Sole iniziò a calare si trasformarono in umani. Si infilarono sul primo autobus verso Milano, consci che non ne sarebbero passati più molti a quell’orario.
Si sedettero sui sedili azzurri pelosi, tutti vicini. C’erano solo altre tre persone sull’autobus, ma bisbigliarono ugualmente.
Shai fu la prima a iniziare il discorso << Io credo che sia ora. Di andare a Upward, intendo. >>
Jonas annuì, dando man forte alla sua compagna << Andrea non potrà rimanere qui senza far nulla per molto, non ho nemmeno la più pallida idea di che scusa abbia usato per venire qui. Sfruttiamo questi momenti. >>
<< Penso sia la cosa giusta da fare. Il tempo non è dalla nostra, chissà cos’è successo lassù in tutto questo periodo. >> aggiunse Andre’.
Chiara ci rifletté in silenzio. I tre ragazzi avevano ragione, non potevano allenarsi in eterno. Emilia e Jonas erano già entranti in simbiosi con la loro parte animale, ed erano pronti a battersi.
<< Sono d’accordo. >> dichiarò << Se andiamo a Upward, poi, potremmo scoprire qualcosa in più riguardo a Wacan, Chion, Xeyl e Niayh, dato che vostra “cultura magica” non si basa su leggende che parlano di folletti. >>
Emy scosse la testa << E come facciamo con le nostre famiglie? Ho due fratelli, una madre e un padre, e penso che sia lo stesso per Andre’. Non posso scomparire di punto in bianco, Lyra. >>
Shai si diede una botta sulla fronte, le era venuta in mente la soluzione per tutto.
<< Farò un incantesimo. Fermerò il tempo, o almeno lo rallenterò, cosicché potremmo fare tutto con comodo. Sono o no la Custode del Tempo? >>
<< E se non funzionasse? >> domandarono all’unisono Andrea e Emilia.
Dimitri si stiracchiò sul sedile. << Abbiate fiducia nelle capacità della mia sorellina. >> li rassicurò.
Il silenziò calò sui sei ragazzi.
<< Allora è deciso. >> disse Jonas, rompendo il giaccio. << Idee su quando partiremo? >> li incalzò.
<< Domani. >> rispose subito Chiara << Avremmo tempo per salutare tutti quelli a cui vogliamo bene, ma non per i ripensamenti. >>
L’amica la fissò con decisione, scontrandosi con la determinazione e la fiducia della Custode dell’Acqua. << All’alba, da Giovanni. >> decretò.
Tutti annuirono.
La scelta era stata presa.

***

Angolo dell'autrice
Ta-daaan! La squadretta è finalmente al completo, e hanno deciso di partire, finalmente!
Mi sto pregustando Upward, la mia bella città sospesa tra le nuvole....
Battute idiote che fioccano da tutte le parti, così come i nomignoli mongoli *senza offesa per i mongoli XD* di Dimitri. Se volete catturarmi come animale da circo, be' sappiate che il WWF sarà sulle vostre tracce, sono una specie protetta, io v.v
Emilia e Jonas sono i più potenti tra i Quattro Elementi per ora: se vi ricordate gli Animali Elementari erano il Drago Rubino, il Pegaso Alato, la Tigre Azzurra e il Giaguaro della Foresta. A Chiara manca ancora un po' di carattere, mentre a Andrea devono solo spuntare le corna xD
Se vi interessa, ecco voi Jonas-Pegaso http://fc02.deviantart.net/fs14/f/2007/104/d/6/Pegasus_by_WhisperingSoul.jpg e Emilia-Drago http://fc03.deviantart.net/fs71/i/2012/362/4/c/sunset_dragon__d_by_lucky978-d5phdg9.jpg
I don't own anything, I'm too dump to do that :')
Spero vi sia piaciuto, grazie per non esservi dimenticata di me e questa storia nonostante gli aggiornamenti lenti, vedrò di darmi una mossa!

Water_wolf

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Water_wolf