Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: semplicementeme     13/11/2007    3 recensioni
- Sara, è meglio se stasera resti a dormire da me.
La ragazza neanche lo sentì. Si accucciò meglio tra le braccia dell’amico e continuò a dormire.

***On line Prologo + XXIV capitolo***
PROSSIMO AGGIORNAMENTO: A DATA DA DESTINARSI
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il sapore di un bacio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

CAPITOLO I

Il mattino successivo la ragazza si risvegliò nel letto dell’amico. Si stropicciò gli occhi e dopo aver trovato le sue scarpe, ai piedi del letto, scese dal suo giaciglio e si diresse con calma nella piccola cucina che era accanto alla stanza da letto. Guardò in direzione del soggiorno, che faceva anche da sala da pranzo, e notò Andrea sdraiato sul divano con una piccola coperta che a mala pena gli ricopriva le spalle. Sorrise all’amico e tornò indietro per prendere una delle coperte che aveva adagiato sul “suo” letto. Facendo attenzione a non svegliare l’amico, sistemò la coperta sulle sue spalle e dopo si diresse in cucina.

Nel silenzio più assoluto, e cercando di non fare il minimo rumore, al buio preparò il caffè. Dal frigo tirò fuori il cartone col latte, versò un po’ del contenuto in un pentolino che mise a riscaldare sul fornello. Preparò il vassoio dove mise delle fette biscottate e marmellata alla ciliegia, la preferita di Andrea, versò il caffè parte in una tazzina, parte in una tazza dove già era stato versato il latte appena scaldato, e silenziosamente andò dall’amico. Poggiò il vassoio sul tavolino, dove ancora giacevano i rifiuti della serata precedente, e spintonando delicatamente Andrea, iniziò a chiamarlo. Il ragazzo mugugnò un paio di volte prima di aprire gli occhi verdi e dopo un sonoro sbadiglio salutò l’amica.

- Buongiorno Scimmia. Sai che dovresti metterti a dieta? Ieri, per portarti a letto, a momenti mi veniva l’ernia.

- Molto gentile da parte tua Capellone.

Andrea fece una smorfia non appena sentì il nomignolo affibiatolgli dall’amica; si passò una mano tra i capelli, anzi tra ciò che ne restava, infatti, aveva deciso di rasarli perché iniziava a perderli, sbuffò e si girò a fissare Sara che, mentre parlava, aveva tirato le tende.

Fuori pioveva come ormai accadeva da tre giorni. Sara guardò la pioggia cadere e si sentì sprofondare nella depressione più nera, si volse verso l’amico che canticchiando si regalava un’abbondante dose di marmellata. Si avvicinò e sedendosi al suo fianco, e coprendosi le gambe con la coperta che aveva usato poco prima con lui, iniziò a sorseggiare il latte e caffè caldo.

- Appena finisco di bere devo scappare in ospedale.

Andrea si voltò a guardarla con espressione perplessa. Cercò un orologio ma non lo trovò, dove lo aveva messo?

- Sara… ma che ore sono?

- Le sei.

Andrea quasi cascò dal divano per la sorpresa. Lui aveva la mattina libera, poteva dormire fino a tardi e quella pazza della sua amica cosa faceva? Lo chiamava all’alba. Si passò una mano a stropicciare ancora una volta gli occhi. Si accomodò meglio sul divano e portò la testa indietro. Sospirò rumorosamente e riprese a sorseggiare il latte che aveva preso prima che Sara gli desse la “lieta novella”.

Andrea dopo aver finito il suo latte si alzò e si guardò attorno e prese una decisione: perso per perso, questa mattina avrebbe rimesso in ordine casa sua che iniziava ad apparire come un tugurio. E dire che Sara glielo ripeteva sempre: “O prendi una donne delle pulizie o giuro che la prossima volta che vengo qua utilizzerò tua maglia preferita per lavare il pavimento! ” Era arrivato il momento di prendere una donna delle pulizie? No, sarebbe stato lui a mettersi a sudare, olio di gomito e tutto splenderà.

- Prendo la giacca e ti accompagno in ospedale. Non mi va di mandarti in giro da sola a quest’ora.

Sara annuì, conosceva Andrea ed era certa che se fosse andata senza svegliarlo, l’amico avrebbe fatto fuoco e fiamme per la sua imprudenza. Andare in giro di “notte” da sola era un’assurdità. Da questo punto di vista era perfettamente siciliano e maschilista. Perché maschilista? Perché secondo lui era un’assurdità la sua idea di diventare chirurgo. Ma poi perché voleva diventare chirurgo? Il suo sogno non era oncologia pediatrica? La risposta è semplice. La sua era una rivalsa. Contro chi? Quella è un’altra storia.

- Sono pronto. Andiamo?

E così escono ed insieme, si dirigono verso l’ospedale Maria Vittoria dove prestavano servizio.

Riprendi fiato e con intenso trasporto
celebri un mite e insolito risveglio

Ecco il I capitolo della fic. Certo è corto ma ancora non siamo nel vivo della storia. Credo che continuerò così per altri due, tre capitoli al massimo. La canzone è, ancora una volta, di Carmen Consoli, ed è ancora “L’ultimo bacio”. Vorrei ringraziare le 38 persone che hanno letto il Prologo, sembrano pochi, ma per me sono tantissimi. Passando ai ringraziamenti:

- _LAURA_: spero di aver accontentato le tue aspettative e spero di poter leggere un altro tuo commento. Dimenticavo: grazie per aver messo la storia tra i preferiti.

- EGIPT: spero di ispirarti curiosità ancora una volta con questo capitolo. A presto.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: semplicementeme