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Autore: SuperThunder    26/04/2013    3 recensioni
Questa storia è ambientata circa 13 anni dopo le vicende di "Pokémon Ranger:tracce di luce". Si svolge a Unima(anche se gli spin-off con protagonisti i pokémon ranger non sono mai ambientate nelle regioni della saga ufficiale).
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Nami è una futura ranger,pronta a tutto per la pace dei pokémon e degli umani. Ha scelto di diventare una pokémon ranger dopo aver incontrato Marina e Martino,che hanno ispirato la sua vita.
Ma un giorno un'altra banda che ricorda i bracconieri di pokémon di Oblivia,compare a Unima.
Riuscirà la ragazza a salvare i pokémon e gli umani di Unima e del resto del mondo,come hanno fatto gli Eroi di Oblivia prima di lei?
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Giovanni, N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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La sveglia suonò alle 08.00 e la ragazza la spense. In realtà era stata inutile,poiché era già sveglia da mezz’ora,anche se era rimasta sotto le coperte.
Quello era un giorno speciale per lei:finalmente sarebbe diventata ufficialmente una pokémon ranger!
Dopo aver bevuto una tazza di latte caldo e aver mangiato qualche biscotto,si vestì,ma non badò molto a quello che indossò,perché sapeva che più tardi si sarebbe cambiata di nuovo e avrebbe indossato la divisa.

Uscì di casa,benché fossero appena la 08.45,quindi mancavano ancora tre quarti d’ora all’appuntamento. Si avviò verso la base ranger di Unima,immersa nei suoi pensieri e si ricapitolò a mente la sua vita; era nata a Kanto come secondogenita dopo suo fratello maggiore Akahito. All’età di 3 anni(6 per suo fratello)si erano trasferiti nella regione di Oblivia,più precisamente sull’isola di Solfonia perché sua madre aveva sempre amato i fiumi. Ma laggiù era successo di tutto,anche se,essendo piccola a quell'epoca,non ricordava molto. Sapeva solo che fu in quel periodo che incontrò due Eroi,coloro che ispirarono il suo cammino,la sua vita:si chiamavano Marina e Martino,due pokémon ranger e grandi amici,che,assieme all’aiuto dei loro pokémon compagni(un Pichu e uno Staraptor),liberarono Oblivia dai bracconieri di pokémon. Quando tutto fu finito,l’intera regione fece festa:tutti volevano onorare i due ragazzi. Lei era rimasta affascinata da tutto quel poco che capiva e prese parte ai festeggiamenti. Un anno dopo il pokémon di sua madre e suo padre,un Vulpix,scomparve. Chiesero aiuto ai due ranger,ormai i protettori della regione,che lo ritrovarono due giorni dopo su una montagna con una zampa rotta. Lo riportarono a casa e la bambina approfittò per chiedere loro un autografo. Dopo aver firmato,Marina disse la frase che definitivamente segnò il suo cammino:”Insegui i tuoi sogni e non arrenderti mai,ok piccola?”. Poi il suo amico annuì,le sorrise e le scompigliò i capelli,prima di uscire e volare via.
Due mesi dopo si trasferirono a Levantopoli,nella regione di Unima.
Le ci volle più o meno un anno di riflessione,poi decise che quello sarebbe stato il suo cammino. Frequentò la normale scuola dai 6 ai 10 anni;poi,finita quella, parlò coi suoi riguardo al suo sogno. Loro non erano convinti,ma suo fratello la aiutò. Lui,a quel tempo,aveva 13 anni e tre anni prima aveva deciso di diventare un allenatore e si era iscritto alla scuola per allenatori di Levantopoli;vide negli occhi della sorella che lo voleva davvero e parlò con i suoi genitori,convincendoli. Ma non c’erano scuole per ranger a Unima e si dovette iscrivere a Almia.Per i primi tre anni la accompagnava suo padre su e già tra Levantopoli e Vien(siccome era un fotografo poteva viaggiare quando voleva senza dover cambiare lavoro),poi al compimento dei 14 i suoi genitori decisero che forse era abbastanza grande e le fecero fare i viaggi sempre da sola,aspettandola ogni week-end a casa,ansiosi. Nel frattempo,Akahito,ormai 17enne,terminò gli studi e diventò ufficialmente un allenatore pokémon,iniziando il suo viaggio con un Tepig.
In fine aveva compiuto 16 e un mese prima avevo terminato gli studi da pokémon ranger e finalmente oggi sarebbe diventata ufficialmente una pokémon ranger,ruolo raro tra la gente di Unima.

Suonò l’interpoké,che le avevano regalato i suoi genitori come augurio di buona fortuna,e si ridestò dai suoi pensieri. Rispose.
-Ehi Nami!Come va?Domani è il gran giorno,eh?-era Akahito,che la stava chiamando da Sinnoh,dove era andato per vincere le 8 medaglie della regione,visto che quella di Unima le aveva già conquistate tutte.
-Ciao Aki!Beh...bene,ma il gran giorno è oggi!
-Ah davvero?Che stupido,scusa...è che ho molto da fare. Sai,gli allenmenti,le medaglie...
-Sì,capisco!Piuttosto,quante medaglie hai fin'ora?
Ahakito tirò fuori il suo portamedaglie ed espose ben 5 medaglie alla sorella.
-Adesso sono a Canalipoli,sto finendo di allenarmi,credo che tra due giorni andrò a sfidare Ferruccio,il capopalestra di qui!
-Ok,allora buona fortuna in anticipo!
-Semmai dovrei dirlo io a te!Hai già deciso chi sarà il tuo pokémon compagno?
-No,certo che no...ma quando lo vedrò lo riconoscerò!
-Secondo me te lo farai sfuggire da sotto il naso!-la prese in giro il 19enne.
-Ah-ah-ah...ma che simpatico!Adesso devo andare,manca solo un quarto d'ora e devo arrivare in tempo!
-Qualcosa mi dice che tu sia già lì,ma che vorrai entrare prima!
-Ehm...
-Mi basta come "sì". Non capisco perché arrivi sempre così in anticipo!
-Sono solo fatta così.
-Haha,ma sì,dai,scherzo!Beh,allora ti lascio!Ciao,buona fortuna!Ti chiamo io questa sera,ok?ciao!-il ragazzo buttò giù,Nami si mise un po' in ordine,fece un profondo respiro,aprì la porta ed entrò.


-S-salve...!

-Ciao,carissima!-la professoressa Aralia stava guardando dei fogli e quando vide la giovane entrare,le corse incontro.

-Buon giorno professoressa!Come mai qui?

-Ooh,non chiamarmi così!Mi fai sentire una sconosciuta!Semmai è tuo fratello a dovermi chiamare così:dopo che gli ho dato il primo pokémon,l'ho salvato da uno stormo di Unfezant e l'ho scongelato dal ghiaccio in cui l'aveva imprigionato un Beartic,direi che il rispetto me lo deve!-la donna le dette una piccola gomitata e le fece l'occhiolino in segno di complicità.

-Ma non ho risposto alla tua domanda. Beh,semplicemente vengo a Quattroventi una volta al mese,per controllare la situazione qui,assieme ad Aristide,il Presidente della regione di Unima. Casualmente poi ho saputo che venivi anche tu,per iniziare la tua carriera da ranger.

-Signora Aralia,ci sarebbe un problema nel bosco Girandola...sa,liti tra pokémon per il territorio. Oggi Sewaddle e Whimsicott. Il piccolino è in difficoltà,il batuffolo deve averci dato dentro!-una voce burbera arrivò da un corridoio,dal quale comparve Aristide in persona. Nami rimase impressionata,non aveva mai visto una persona di grande importanza in persona...beh,oltre,naturalmente,ai due Eroi di Oblivia.

-Uhm...Nami Neko?-una ragazza dai capelli corti e biondi,con una ciocca azzurra,comparve da un altro corridoio. Indossava una lunga veste bianca da scienziata. I suoi occhi erano azzurri.

-Sono io!-disse a voce alta la ragazza e avvicinandosi alla bionda.

-Bene!Sono Kazumi,ma chiamami Occhioblu.-Nami credette di non aver sentito bene:Occhioblu?Ma non era il nome con cui si faceva chiamere una donna a capo di una parte dei bracconieri?In effetti in quanto ad aspetto erano identiche.Che ci faceva lì?

Mille domande sulla donna riempivano in fretta la mente della futura ranger,domande a cui,però,avrebbe cercato la risposta più tardi:ora la voce di Kazumi la riportò alla realtà.

-Vieni,la signorina Hiyoko ci sta aspettando.

  
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