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Autore: Sar_    26/04/2013    5 recensioni
C'è una ragazza, alla Beacon Hills High School, che non è mai stata notata. Ma lei c'era. C'era sempre. In disparte, vivendo la sua vita, ma c'era. E se qualcuno si accorgesse di lei? Se quel ragazzo si voltasse e la guardasse, per la prima volta, dopo tutte le sue preghiere? Se qualcuno nell'ombra approfittasse di tutto questo per trarlo a suo vantaggio? E se ci fosse qualcosa, ancora più a fondo nell'oscurità, in un regno di terrore e buio, che stesse tornando in superficie? Sta per scoppiare una guerra, e a ognuno dei tre schieramenti servono soldati.
......
Questa storia mi è venuta così, di getto, mentre spulciavo tra le fan fiction su teen wolf. Diciamo che è una mia versione della serie e delle origini dei lupetti. Può essere anche presa come una 'Bibbia' del soprannaturale.
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emma's Chronicles'
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Okay ragazze, una nota prima di cominciare: in questo capitolo la narrazione da parte di Emma sarà breve. Il capitolo è incentrato sul racconto (che tra poco leggerete) che è la mia personale versione delle origini di tutto. Copiate qualcosa e vi spezzo le manine.

Bon, vi amo tutti e buona lettura <3

 


 

Chapter twenty: Trust.

 

 


Musica consigliata:
Crystallize / Lindsey Stirling

 





Dopo pochi minuti che ero alla guida, cominciò a nevicare.
I fiocchi delicati danzavano davanti al parabrezza, dando un'aria da favola al bosco che mi sfrecciava accanto.

 

Ora dove?”

 

Vai a sinistra, nel bosco. Conta dieci secondi, poi gira a destra.”

 

Non chiesi il perché di quella strana indicazione.
Niente mi sorprendeva più, ormai.

Arrivai al decimo secondo, ma alla mia sinistra c'erano soltanto alberi.

 

Ehm...” “Gira a sinistra, ho detto.” “Ma...” “Gira!”

 

Premetti l'acceleratore con la punta del piede, andando piano verso gli alberi.
Mi aspettavo di tamponarlo dolcemente, ma ci passai attraverso.

Oltre essi, un loft dalle ampie vetrate era comparso, in mezzo a un prato circondato dagli alberi.

Ero stupefatta.

Non lo sentii più. Parcheggiai davanti alla casa e scesi, tremante per il freddo.
Corsi verso l'entrata e bussai, incerta.


«Entra!» quella voce, ormai, la attribuivo a una presenza nella mia testa. Sentirla dal vivo mi stranì un po'.

 

Obbedii, abbassando la maniglia.
L'arredamento lo avevo già visto da fuori, ma dall'interno della casa faceva un effetto diverso: un po' ovunque erano distribuite fontanelle artificiali, pareti a cascata con cromoterapia, pianticelle, candele.

L'atmosfera era suggestiva.

Camminai all'interno, oltrepassai una parete che tagliava a metà il corridoio, lasciando libera la metà sinistra per passare oltre, e mi ritrovai nel salotto: un divano bianco era posto contro la parete, ad angolo, e accanto ad esso c'era una poltrona dello stesso stile e colore. L'arredamento era moderno, con tavoli trasparenti, un caminetto bianco e dalle linee morbide, fiori colorati qua e là.

Sul divano, c'era lui.

Si alzò, sorridente, porgendomi la mano.

 

«Irima. Molto piacere di conoscerti. Di persona, intendo.»

 

Aveva la pelle lievemente scura, i lineamenti dal sapore leggermente asiatico e un gran sorriso bianco candido. Il suo accento era morbido, cadenzato. Indossava dei pantaloni color tortora dal taglio elegante e un maglione bianco dall'apparenza soffice.

 

«Tu sei...» cominciai, impacciata.

 

«Voi ci chiamate in tanti modi. Potrei essere... uno stregone, ecco.» il sorriso si allargò ancora di più.

 

Mi fece segno di accomodarmi sul divano, e io lo feci.
Sul tavolo, c'erano una teiera e due tazze.

 

«Ci sarà tempo per parlare di me. Ora, devi concentrarti su di te. Su, bevi.» versò il thè nelle tazze, e me ne porse una. «è un infuso speciale. Diciamo che... aiuta a ricordare.»

 

Lo annusai. Aveva un profumo buonissimo. Floreale e speziato insieme. Lo sorseggiai, e il mio stomaco brontolò furiosamente. Da quanto tempo non mettevo qualcosa sotto i denti? Ventiquattr'ore? In pochi secondi, avevo ingoiato tutto quel liquido bollente.

Lui rise.

 

«Chiudi gli occhi, Emma.»

 

Un improvviso torpore mi pervase.
Mi accoccolai sul divano, buttando la testa all'indietro e chiudendo gli occhi.
Tirai su le gambe, incurante delle macchie che le mie scarpe avrebbero potuto lasciare sul divano bianco.

E iniziò.

 

In un paese racchiuso in una valle tra dei monti, abitava una popolazione pacifica, prosperosa e molto attaccata alle proprie leggende.
Il sovrano aveva tre figli. In ordine di nascita: Amon, Misha, Eyael. Amon era il guerriero migliore, il più saggio dei tre perché maggiore. Era il più attaccato alla patria. Misha era un corridore veloce, e avanzava con agilità su qualunque terreno (montagne, paludi, campi). Il figlio di mezzo sperava un giorno di andarsene dalla valle, ed esplorare il mondo esterno. Eyael era il minore, il più astuto di tutti. Erano merito suo le strategie delle poche battaglie, gli ingegnosi meccanismi d'irrigazione dei campi, il commercio stabile del paese.
Un anno, una terribile siccità colpì la popolazione. Non piovve per ben tre mesi. I tre fratelli si offrirono di andare sulla montagna più alta della catena, il Monte dell'Angelo, dove una leggenda raccontava che l'Angelo, un giorno, sarebbe sceso per aiutare il popolo. Il viaggio era molto pericoloso, e il rischio era di non tornare più, ma a loro non importava. Volevano solo che il loro popolo non morisse. Dopo giorni, settimane di cammino, giunsero sulla fredda cima del monte. Per dodici ore pregarono l'Angelo di venirgli in aiuto, senza riposare, senza mangiare né bere.
L'angelo, meravigliato dalla forza di volontà dei giovani, discese in loro aiuto.
I fratelli fecero la loro richiesta, e immediatamente il cielo si riempì di nuvole nere, e piovve, piovve per tre giorni. La gente, nel paese, festeggiava.
Nel frattempo, sulla montagna, l'Angelo propose un patto ai tre fratelli: poiché erano stati coraggiosi e altruisti, avrebbero potuto chiedere ognuno una dote speciale, purché non la tramandassero, perché restasse una concessione unica e divina.
I tre accettarono di buon grado. Amon chiese la forza e la potenza dei lupi, per proteggere il paese dagli invasori. Misha chiese le ali delle aquile, per avere libertà ed esplorare l'unico ambiente che gli era ostile: l'aria. Eyael, invece, chiese la furtività e l'astuzia dei serpenti, per ampliare le sue capacità nei commerci, negli scambi, nello studio.
Così, i tre fratelli tornarono al paese.
Fu solo felicità, fino alla prima luna piena. Quel giorno, era stata allestita una festa in onore dell'Angelo. Tutti e tre i fratelli conobbero delle donne, e vi passarono la notte, innamorandosene. Da quelle tre coppie, nacquero dei figli: Amon e Eyael ebbero due maschi, Misha una femmina. I tre fratelli divisero il villaggio, ormai espanso, in tre parti staccate, ai tre lati della valle.
Dopo i primi mesi vita, la natura della prole scoppiò: il piccolo Kanima, figlio di Eyael, perse il controllo. Tutto il villaggio li giudicava e li scherniva, perché il minore aveva perso in un duello d'onore contro un uomo del villaggio. Il desiderio di vendetta del padre era così forte che condizionò anche il bimbo: in una sola notte, sgusciando fuori dalla culla, massacrò mezza della sua frazione di villaggio nel sonno. La madre li ripudiò entrambi. Il padre lo portò via, e insieme si rifugiarono sulle montagne.
Il piccolo Lycos, il figlio di Amon, a causa della sua forza strabiliante, a otto anni era già destinato ad essere il capo della seconda frazione, e non solo per la discendenza sanguinea. Tutti erano sottomessi a suo padre. Lycos, con l'avvento dell'adolescenza, diventò sempre più avido di potere. Uccise un suo rivale, per assicurarsi il comando, pensando che fosse la cosa giusta. Disperati per l'amore provato per il figlio, i genitori lo portarono nei boschi, e lì s'insediarono. Rimasto solo, Misha non fu più accettato. Dopo la morte del padre, il popolo delle tre frazioni del villaggio, guidato dalla paura cieca, decise di eliminarli tutti e tre. La moglie, Margareth, fu uccisa, ma Misha riuscì a salvare la bimba, e volò via. L'Angelo, quando vide che i fratelli avevano disobbedito alle sue condizioni, s'infuriò. Poiché tutto era cominciato da una notte di Luna piena, a quella per sempre i loro discendenti sarebbero stati schiavi: durante ogni plenilunio, la loro natura si sarebbe rivelata, e mai più avrebbero potuto vivere tra gli umani.

 

Fu come risvegliarmi bruscamente dal sonno.
Appena la voce dello stregone cessò di raccontare, sobbalzai sul divano.

 

«Cosa significa? Irima, cosa c'entra questo con...»

 

Lui sembrò sorpreso che io non capissi.

 

«Emma, ti devo spiegare tutto? Ti credevo più perspicace.» appoggiò la tazza sul tavolino di cristallo, sospirando, come scocciato «Malaikat, la bambina che hai sognato, è una tua antenata. Sei la mille-volte-pro-nipote di Misha.»

 

Rimasi impassibile.

 

«Scusa, ma ti sbagli.»

 

Lui non sorrise, come faceva prima. Anzi, sembrò ancora più infastidito.

 

«Ah, sapevo che era troppo facile. Sei testarda. Non riesci proprio a vedere quello che è esattamente davanti al tuo naso.» mi schioccò le dita davanti agli occhi, e rimbalzai indietro con il busto.

Ero convintissima delle mie motivazioni.

 

«Ma se questa cosa si tramanda con la discendenza, anche Neir, in teoria, dovrebbe valere quanto me. Invece lo trattano come i licantropi. E parlando di licantropi, dovrebbero essere tutti discendenti di...» cercai di ricordarmi il nome «Amon. Com'è possibile? Si riproducono come i conigli? In più, nessuno dei miei genitori è per metà poiana.» sbottai.

 

Lui sembrò offeso dalle mie parole, come se l'avessi insultato.

 

«Tutte le persone di cui parli... sono stati tutti morsi, da persone morse a loro volta. Beh, a parte Hale... ma è un'altra storia. Ah, anche il povero Jackson... la sua situazione dipende da altro. Tu ce l'hai nel sangue. Loro sono coincidenze, tu sei la regola. Tutti sono affascinati da te, dalla tua particolarità. Tutti i prodotti delle discendenze di Amon, Misha e Eyael.» parlava come se stesse citando la Bibbia.

 

«Riguardo i tuoi genitori, beh, ho indagato. I registri dell'ospedale sono troppo accessibili, a proposito. So che sei già abbastanza sotto shock...» il suo viso rimase impassibile «ma tuo padre è sterile, Emma. I tuoi genitori hanno usufruito di una... donazione.»

 

La mascella mi cedette, e spalancai la bocca.
Mia madre aveva fatto l'inseminazione artificiale?

 

«Ma...» boccheggiavo, in cerca d'aria «no! Me l'avrebbero detto. Non è una serie tv latina scadente, questa è...» stavo per dire “la vita reale”.

 

Ma non avevo più idea di cosa fosse reale e cosa no.
Abbassai la testa, stringendola tra le mani.

 

«Oh, non fare la melodrammatica. Non è come scoprire di essere adottati. È la natura...» lo bloccai, alzando una mano.

 

«Zitto. Stai zittosibilai.

 

I discendenti di Eyael...

Scavai tra le immagini che poco prima mi erano apparse in testa. Un uomo-serpente. Sibilava...
L'aggressione.
Non voleva farmi del male.
Voleva osservarmi.
Frantumandomi le costole.
Come un cane troppo forte che gioca con un bimbo.

Era la goccia che fece traboccare il vaso.
Che situazione di merda.

Mi alzai e marciai verso la porta.

 

«Dove vai? Tutta la città vi cerca, Emma!»

 

Aprii la porta.
Il vento faceva vorticare dolcemente i fiocchi di neve, in buffe coreografie.
L'aria fredda mi schiaffeggiò con forza.

 

«Vado a prendere quel coglione di cui sono innamorata.»





"The story of us looks a lot like a tragedy now!"


Eccomi! Scusate se non ho risposto a nessuna recensione questa settimana, ma sono stata molto impegnata... (non sono proprio entrata su EFP in realtà o.o) in compenso, anche se non ve ne frega niente, ho preso 7 e mezzo in spagnolo *O*
Vabè, allora... il capitolo: come vi ho anticipato all'inizio, è una mia... "rivisitazione" delle origini dei mutaforma. Lo so, è un casino... ma ho avuto l'approvazione di due ragazze nello wolf pack, quindi spero vi soddisfi c:
Qualcosa è stato rivelato... insomma, è una bomba, una cosa dura da digerire... quant'è vicina Emma al crollo? Quanto ancora puo' sopportare? Cosa succederà alla base dei cacciatori? Tutto puo' ancora succedere. 
Ringrazio chi legge, chi recensisce, chi inserisce nelle categorie... insomma, siete tutti fantastici, anche se leggete silenziosamente <3
Ogni visualizzazione in più è una scarica di endorfine! Davvero, grazie.

Vi mando tutti gli abbracci che volete, e...
CHE LA FORTUNA POSSA SEMPRE  ESSERE A VOSTRO FAVORE.

Sara <3

  
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