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Autore: Dama degli Intrighi    26/04/2013    3 recensioni
Questa non è solamente una fic ispirata dalla storia di una grandissima scrittrice, in questa fic io mi sono data una sfida, mi sono costretta a immaginarmi nei panni della Rowling che deve scrivere un "dopo Harry Potter" e mi sono chiesta cosa potrebbe succedere. Ho letto i libri della Rowling in originale e ho cercato di usare il suo stesso tipo di scrittura e da tutte queste mie ricerche e altre è nata questa Fic che spero che vi piaccia...
Gradirei molto sapere i vostri pareri tramite le recensioni!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Magic'
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***

Quell’anno a Hogwarts quasi nessun studente tornò a casa per le vacanze di Natale. Il 24 Dicembre i corridoi risuonavano ancora delle risa giovanili; le sale comuni quasi scoppiavano da quanto erano piene e per i professori erano consapevoli che il riposo non sarebbe mai arrivato. La neve scendeva fitta e aveva ormai imbiancato da giorni il castello grigio.
Con la scusa che le lezioni non c’erano, gli studenti erano in una fase di doppia festa. I libri erano stati sepolti infondo ai bauli… Beh,  non tutti! Rose ogni giorno andava in biblioteca e faceva i compiti che le erano stati assegnati per le vacanze; nel giro di pochi giorni li aveva finiti e ora non avendo più un modo per sfogarsi a colazione quella mattina era a dir poco agitata.
-Calmati, Rose, stai calma- si ripeteva mentre riempiva il suo calice di succo di zucca.
-Rose, che ti prende?- le chiese Pervinca.
-Devo fare la pozione “doma riccio ribelle” o i miei capelli non saranno pronti per sta sera-.
-Ok, allora dopo la facciamo, serve anche a me- le disse Darcy. -Ma ora calmati, abbiamo ancora tutta una giornata davanti a noi-.
-Già, dobbiamo andare a Hogsmeade e comprare ciò che ci manca- le ricordò Lily.
-Uh, vengo anche io!- rise Hugo. -Ho finito la scorta di dolci e devo fare rifornimento-.
-Io, invece, devo trovare i fiori giusti-
-Fiori? Al, non starai esagerando?- gli chiese Pervinca.
-Non è colpa mia, a Felicity manca un fiore per finire il suo vestito- si spiegò.
-Un fiore? Ma che significa?-
-Ah- sospirò il ragazzo. -Non chiederlo a me-.
Dopo la colazione il piccolo gruppo si diresse giù dalla collina del castello verso il villaggio vicino. Hogsmeade è praticamente l’unica cittadella completamente magica di tutta l’Inghilterra e quindi è sempre piena di maghi che vanno in giro per i negozi o che bevono qualcosa ai “Tre Manici di Scopa”. Il suo aspetto è quello di un villaggio natalizio, di quelli che si vedono sulle cartoline per gli auguri di natale.
-Oh, ecco il negozio di Mondomiele- esclamò Hugo avvolto in una sciarpa dello stesso colore dei suoi capelli. -Addio ragazzi! Ci troviamo dopo al Manico- e scomparve tra la massa.
-Credo che abbia un problema con i dolci- riflettè Pervinca.
-E lo hai scoperto ora?- rise Rose. -Avanti, andiamo all’emporio di Madame Betulla e tu Albus, ti conviene correre dal fioraio prima che chiuda-.
Anche Albus lasciò le quattro ragazze da sole. Queste entrarono nel negozio di stoffe e comprarono ciò che le mancavano come nastri colorati e mantelline in tinta.
-Pervinca- la chiamò Darcy davanti a un modello di un vestito da sera lilla. -Tu ce lo hai un vestito, vero-.
-In teoria si, riesco a fare qualcosa con ciò che mi sono portata da casa-.
-Sicura? Sei una dei campioni, devi essere perfetta- le disse l’amica indicandole l’abito nuovo di zecca.
-Lo so, ma non potrei permettermi un abito nuovo, come lo spiego dopo ai miei?- sospirò. -“Ma, pà… Ho comprato un vestito nuovo fatto con la magia, in un negozio magico e pagato con soldi magici per partecipare a un ballo di maghi perché ero la partecipante di un torneo magico”- rise.
-Puoi omettere qualche dettaglio-.
-Certo…-
Dopo le spese tutti si ritrovarono intorno a un tavolo con sette boccali di burrobirra.
-Ripetetemi un attimo- disse Pervinca fissando il suo bicchiere. -Questa è birra?-
-Burrobirra, Pervinca!-
-Giusto! E che ha di speciale?-
-E’ fatta da maghi e streghe e sa da Butterscotch-.
-Ricevuto…-
Il locale era pieno di studenti, tutti eccitati per la serata in arrivo. C’era anche l’insopportabile Rita Skeeter con il ragazzino minuto alle spalle. Un blocco appunti era sospeso in aria di fianco a lei e una piuma verde ci slittava sopra con frenesia al minimo movimento di quelle labbra rosse e tirate. La giornalista intravide subito Pervinca e sorridendo corse comicamente verso di lei con i movimenti ridotti che quel vestito color kako le permetteva.
-Signorina Magik, che onore vederla qui con i suoi amici, giusto? Mi dica, viene spesso qui? Le piace? Può dire che il servizio è buono? Ci viene anche per appuntamenti privati? Che mi racconta del ballo che si terrà sta sera? Qualche impressione o segreto che mi vuole rivelare?- iniziò a declamare velocemente con la sua voce stridula mentre la piuma sembrava star per impazzire.
-Io ecco… Ehm-.
-Pervinca, non dire niente. Lei non è autorizzata a stare qui. Era stata bandita da Silente anni fa e ora anche la McGranitt è della stessa opinione- intervenne Albus.
-Oh, tu devi essere il piccolo Potter, prendi nota. Il fratellino minore del campione pluripremiato giocatore di Quidditch e capitano della squadra sportiva dei Grifondoro, James Potter, si sente così ignorato ed eclissato dai comportamenti del fratello da diventare scontroso e possessivo per quanto riguarda le amiche… Ma forse Pervinca Magik non è solo un’amica, che ne pensa Signorino Potter?-
Albus divenne rosso come un peperone. Stava per obbiettare, ma all’ultimo momento ci ripensò e se ne andò.
-Lo interpreteremo come un sì!- sentenziò la Skeeter. -E lei Signorina? Non dice niente? E’ forse intimorita da tutta la magia che la circonda? Ho indagato e o scoperto che viene da una nota famiglia babbana molto refrattaria alla magia, mi vuole dire qualcosa in merito a questo?-
-Andiamocene- sospirò la ragazza finendo la sua burrobirra e alzandosi prendendo il cappotto.
Gli amici la seguirono e uscirono dai Tre Manici di Scopa.
 
Alle sette di quella sera ogni corridoio era vuoto. La Sala Grande era chiusa e sigillata mentre i professori, al suo interno, l’addobbavano. Ogni studente, nella propria camera, si stava preparando adornandosi a festa con minuzia.
-Jioyelle, non posso portarti con me-.
La serpentella sibilò frustrata.
-E’ una festa e non posso- si giustificò la padrona.
Qualcuno bussò alla porta della stanza.
-Avanti- urlò Rose mentre prendeva altra pozione liscia capelli.
-Pervinca?- la chiamò Darcy entrando nella camera con un pacco viola dal nastro rosso. -Questo è per te-.
-Oh, Darcy, ma cosa hai fatto?- le chiese Pervinca stupita.
-Ma non l’ho comprato io! L’ha portato Nick Quasi-Senza-Testa, dice che l’ha consegnato una fenice ed è per te-.
-Cosa?-
-Aprilo- urlarono le ragazze del dormitorio.
Pervinca posò il pacco sul suo letto e sfilando il nastro aprì la scatola. Tra la carta velina ben piegato giaceva il vestito lilla che c’era all’emporio di Madame Betulla quella mattina. Su questo c’era posato un biglietto di pergamena piegato a farfalla. Era dello stesso colore delicato del vestito e come la ragazza lo prese in mano comparirono delle lettere viola.
-“Divertiti al ballo”- lesse Pervinca.
-Chi te lo manda?- le chiese Rose avvicinandosi.
-Non c’è scritto…-
-Mettilo!- la incoraggiò Darcy.
Mezzora dopo i primi ragazzi arrivarono davanti al portone chiuso della Sala Grande. La McGranitt cercava di riunire i quattro campioni mentre Albus e Rose aspettavano i loro cavalieri. James era già insieme a Darcy in un angolo del corridoio. Poi in un rullo di tamburi arrivarono gli allievi di Tanzeempak avvolti nella loro divisa blu con lo stemma della scuola sul petto. Aadil si diresse subito verso Rose che era vestita di rosa, probabilmente portava un vestito appartenuto alla madre.
-Sei venuta!-
-Non eri tu quello senza dubbi?-
-Ovviamente- rise tendendole una mano. -Vieni, andiamo-.
Successivamente, avvolta in un vestito di seta verde con le maniche di pizzo floreale e con una coroncina di fiori tra i capelli, arrivò Felicity che trascinò Albus verso la preside. Pervinca era nascosta sull’ultimo tornante delle scale. Si lisciava convulsamente il vestito in ansia per l’entrata nella sala. I professori avevano fatto entrare tutti tranne i campioni e i loro accompagnatori.
-Campionessa! Vieni?- la chiamò un ragazzo dai capelli biondi sorridendole.
La ragazza scese gli scalini e gli andò vicino ammirando il suo partner nel suo smoking nero perfettamente cucito su misura.
-Sei bellissima-.
-Grazie, Scorpius-.
-Avanti, mancate solo voi- li chiamò il Signor Potter.
Quando i campioni furono tutti in fila le porte della Sala Grande si aprirono per lasciarli passare. La sala era stata completamente ricoperta di bianco. Dal soffitto nevica. Ogni angolo della sala era addobbato con alberi di natale, dodici per la precisione, arricchiti con ghiaccioli colorati. I tavoli grandi e lunghi erano stati rimpiazzati da tavoli rotondi di venti posti ciascuno; abbelliti da una scultura di ghiaccio come centro tavola. Arrivati alla pista da ballo un valzer partì e i quattro campioni aprirono le danze.
A loro si unirono presto gli altri, persino i professori. Hugo ballava una danza tutta sua, o forse era colpa dei troppi zuccheri ingeriti. Albus, che ballava con Felicity, ogni tanto buttava lo sguardo sull’amica che ballava con il biondo Serpeverde, rimanendo ogni volta sconcertato al pensiero di quei due insieme. Blaze, che era riuscita non si sa come a farsi inviata da un Tanzeempak, fissava Pervinca molto contrariata e questo voleva dire che nemmeno lei aveva saputo niente su quei due prima di quella sera.
Quando finalmente le danze si velocizzarono gli insegnati si ritirarono dalla pista per far spazio alle danze scatenate dei ragazzi. Lily ballava con Lorcan e si divertivano molto. Hilary Cellester sembrava aver accettato i movimenti convulsi di Hugo e gli assecondava con un sorriso sulle labbra rosee. Era ormai quasi la fine del ballo che la pista iniziò a sgomberarsi. Suonava un lento e la McGranitt era stata invitata a ballare da Mr. Daviz, il quale era nettamente più basso di lei.
Rose era già sparita con il bel pakistano e James chiacchierava con Darcy a un tavolo. Presto si unirono a loro anche Felicity e Albus, ma quando arrivò Pervinca si zittirono.
-Che seratona, eh? Non pensavo di potermi divertire così tanto!-
Nessuno le rispose.
-Andiamo, che vi prende?-
-Perché hai accettato il suo invito?- le chiese Albus.
-Beh, ho dovuto- rispose divertita. -Abbiamo fatto una scommessa, io ho perso e allora…-
-DOVEVI DIRCELO!-
-Calmati, Albus- lo richiamò il fratello.
-NO! Non sto calmo! Lui è un Serpeverde, è il nemico-
Pervinca si alzò battendo i palmi delle mani sul tavolo. Ora il suo sorriso era sparito.
-Non ve l’ho detto perché sapevo di questa scenata e speravo che qui, a una festa, non l’avresti fatta!- urlò. -E ora, ringraziandovi per avermi rovinato la serata, me ne vado a dormire… Addio!-
A testa alta uscì dalla sala.

Salve a tutti! Eccoci qui con il capitolo del ballo del ceppo, spero che vi sia gradito! Spero anche che mi lascerete qua sotto delle recensioni, non mi offendo mica, anzi!
Vi ringrazio per leggere,
Baci, Dray xx


 

  
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