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Autore: terebinthia    26/04/2013    2 recensioni
Taylor, una ragazza 17enne, viene costretta dalla madre a cercarsi un lavoro per pagarsi gli studi. Ottiene il lavoro di baby-sitter dalla famiglia Mason ma una sera mentre si trova con la bambina che le è stata affidata accadrà qualcosa di inaspettato...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
 
“Cacciare”… continua a rimanermi nei pensieri la frase pronunciata dal “vicino di casa”, ci mancava solo questa! Non camperei  neanche una settimana se dovessi rincorrere una bestia con arco e frecce; Dio solo sa cosa mi toccherà affrontare in questo posto nel giro di ventiquattrore!
 
Spalanco la porta, due terzi della stanza prendono colore dalla luce che proviene dall’esterno, lo scenario che mi si presenta davanti però non è quello che mi aspettavo.
Di impulso strattono violentemente le tende ai lati delle finestre- Non può essere…- la voce mi esce appena dalla bocca:  Anche all’ interno la casa si è completamente stravolta.
 Pareti di legno grezzo e mattoni circondano la stanza, tutti i tappeti che prima facevano bella mostra sul pavimento si sono sostituiti a pezze di forma irregolare e di un colore indefinibile, persino le lampade sono sparite!
Mi fiondo in cucina sperando di trovare  almeno la credenza con le cibarie,  ma tutto ciò che è rimasto è solo un tavolino, una tinozza con dell’acqua e due sacchi colmi di cereali- Taylol è casa nuova questa?- mi domanda April non appena mi raggiunge. Sono totalmente disorientata, ma non posso farglielo capire, peggiorerei la situazione, così decido di inventarmi qualcosa per tenere tranquilla la piccola- No April, è una specie di gioco, è tutto per finta, ora mettiti a dormire su quella sedia a dondolo e quando ti sveglierai sarà tutto come prima- Casa mia?- mi domanda poco convinta mentre la faccio sedere- Si, si, casa tua, chiudi gli occhi ora-le dico accarezzandole la testa, dopo pochi attimi stringe le manine attorno al cuscino e si addormenta. Mi getto sconsolata su di una poltrona vecchia- è  adesso?!-.
Sebbene le mie speranze siano minime, decido di ispezionare la casa per vedere se è rimasto qualcosa di uguale, magari una torcia, un phon…niente!
Tutto ciò che trovo sembra risalire ad un’altra epoca: vestiti impolverati ripiegati nei cassetti, scarpe e scarpette; ma la cosa più sorprendente è che le misure calzano a pennello con le mie e quelle di April! Mi caccio su un completo rosso a maniche lunghe, e dopo qualche aggiustamento sulle spalle scopro che mi calza alla  perfezione- Mi sta proprio bene!- dico con un sorriso compiaciuto mentre volteggio per la stanza.
Dentro ad un baule trovo invece abitini da bambina, uno più grazioso dell’altro, ne prendo uno a caso e lo posiziono delicatamente sopra April addormentata: anche a lei la misura di questi vestiti va bene.
Salendo una quindicina di scale in legno si raggiungono le camere da letto e una specie di micro bagno. Tutta la casa ha un aspetto trascurato, ma la cosa strana sta nel fatto che sembra non abbia mai ospitato nessuno; anche se c’è molta polvere sparsa in giro, e la prima impressione sia quella di una casetta abbandonata, le coperte dei letti, i tappeti…, sembra non siano mai stati toccati, come se tutto questo fosse stato preparato appositamente per il nostro arrivo.

Il sole si sta preparando per il tramonto e non ho nessuna intenzione di rimanere con le mani in mano ad attendere il buio, lego i capelli con uno chignon e mi rimbocco le maniche: strofino tutti i mobili della casa per rimuovere la polvere e dare una parvenza di ordine. A casa mia capitava molto di rado che mi facessi il letto o cose simili, ma in questo caso è una necessità.
Mentre sono presa a strofinare la superficie di un baule sento tintinnare qualcosa per terra, lo sguardo ricade subito sulla mano destra- L’anello!- controllo rapidamente il pavimento nelle vicinanze ma non vedo nulla- No, non è possibile era quello della nonna!...- il mio volto inizia ad assumere un’espressione di panico. –Etchi!- sento improvvisamente alle mie spalle- Etchi!- April starnuta con gli occhi che le lacrimano- Taylol, affreddore? Polvere cattiva nella casa nuova?- chiede preoccupata. Subito non capisco, poi collego la polvere agli starnuti: April è allergica alla polvere!- Oh cielo!- esclamo io andandole in contro- Perché la signora Mason non me l’ha detto?- la prendo in braccio e la porto fuori in giardino per qualche minuto, le porto un bicchiere d’acqua(il massimo che ci possiamo permettere come cura al momento!) e aspetto che il peggio passi.
-Va meglio April?- le sistemo un ciuffetto riccioluto dietro l’orecchio- No dottoe Taylol! dottoe cattivo, fa tante punture sul braccio!- mi risponde lei abbracciandomi- No, tranquilla April, non andiamo dal dottore- la abbraccio forte anch’io. Osservo le sfumature rosse ed arancioni che si dipingono sul cielo- …qui non ci sono i dottori che conosciamo noi. Siamo sole- sussurro.
 
April comincia a brontolare perché ha fame, per tenerla occupata in attesa che Hiram arrivi con il cibo, le faccio preparare la tavola: due bicchieri, due piatti, due forchette…- La mamma e il papà? Vengono anche loro a mangiae?- mi chiede con un’espressione confusa- Il papà e la mamma sono fuori a mangiare stasera- le rispondo. Che cosa penserà sua madre quando vedrà che non c’è nessuno a casa? Ma noi tecnicamente siamo a casa…toc!toc!  i miei pensieri vengono interrotti dal rumore di qualcuno che batte sulla porta – Spero proprio che sia lui…- dico mentre mi avvicino. Appena vedo i suoi capelli biondi tiro un sospiro di sollievo- Grazie al cielo! Non sapevo più come distrarla!- lui sorride un attimo poi estrae dalla sua borsa qualcosa e mi passa un coniglio- Oggi non sono riuscito a trovare molto, mi dispiace- sbircia alle mie spalle April che salta su una sedia della cucina- Come va con la casa?- mi chiede- Ho cercato di darle una sistematina ma c’è ancora molto da fare…- Hiram richiude la borsa frettolosamente- Ora devo proprio andare…è stato un piacere rivedervi…- Aspetta un attimo!- lo fermo, abbasso il tono della voce- Domani avrei bisogno di parlarti, non conosco il posto e…-, - Ok, io sono sempre lì- dice indicandomi casa sua- Ciao…oh, già, a proposito ti chiami Taylol o Taylor?- mi chiede mentre si allontana lentamente, mi scappa una risatina divertita- Taylor!.. grazie per la cena!-.
  
(Dopo l’ardua impresa di spellare e cuocere il coniglio credo di essere pronta per affrontare una missione spaziale!)lancio gli avanzi e gli ossi a Jimi che se li porta scodinzolante sotto al tavolo - Ecco a te principessina- porgo il piatto con la carne fumante ad April; comincio a mangiare - me lo tagli a pezzettini?- mi chiede dopo un po’ che se lo rigira sul piatto- Già scusa hai ragione me l’ero dimenticata!- lei mi fissa per un po’- Taylol, la mamma aveva detto che stasera mangiavo i bastoncini di pesce…- comincia a fare la ruffiana- Spiacente ma quelli non ce li abbiamo, sarà per un’altra volta- le rispondo tranquillamente- …A me piacciono di più gli anelli fritti di pesce però…- continua imperterrita. Sto per risponderle di non avere nemmeno quelli quando mi ricordo dell’anello- Oh cavolo!April finisci di mangiare che io arrivo subito- le spiego rapidamente mentre corro di sopra.
Accendo una candela ma non fa abbastanza luce per illuminare la stanza- Era qui..- farfuglio osservando per terra; infilo la testa sotto al letto, eccolo! Finalmente lo vedo, sono quasi arrivata ad afferrarlo ma il mio sguardo cade su di un altro oggetto che sta dietro all’anello, avvicino la candela per capire di cosa si tratta- E quello cos’è?-.   
 

  
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