Capitolo 11.
Conoscenti?
Amici?
Migliori amici?
Innamorati?
Fidanzati?
Quello fu il
mio unico pensiero quando rividi Matt il
mattino seguente durante ricreazione.
-Possiamo
parlare?- mi
domandò. In quell’istante tutto
ciò che si era accumulato nel mio cervello per ore,
scomparve lasciando spazio
alla voglia di scoprire quale fosse la verità. –Certo.- sorrisi mostrandomi
tranquilla e sicura, cose che non ero
affatto. Mi prese per
mano portandomi in un corridoio secondario più appartato. –Riguarda ieri sera…- disse
lasciando la frase in sospeso. Eccoci. –Ero ubriaco, non volevo baciarti
davvero, mi dispiace così tanto.
Amici come prima?- concluse imbarazzato.
Trattieni le
lacrime.
Non fare la
figura
della smidollata.
Non mostrarti
debole.
Non mostrare
quanto
tieni a lui.
-Sicuro!- dissi alzando
le spalle, come se
non me ne fosse interessato molto, anche
se per me quel bacio era stato d’importanza vitale. –Perfetto!- sorrise rilassato.
Si avvicinò e strinse le sue forti
braccia attorno alla parte inferiore della mia schiena, appena sopra al
lato B,
stringendomi in un abbraccio. Incastrai la testa nell’incavo
del suo collo, in quella posizione era come
se tutti i miei
problemi fossero momentaneamente scomparsi. –Forse
questo non è proprio un abbraccio da amici.-
ridacchiò. –Già.-
gli diedi ragione, staccandomi
da lui.
Mi
salutò tramite un cenno con la testa e se ne
andò.
Mi sentii
improvvisamente male, come se mi si fosse stata
tolta la terra da sotto i piedi. Ero solamente una stupida illusa che
credeva
di aver fatto innamorare uno dei ragazzi più popolari di
tutto San Antonio.
I miei occhi
divennero improvvisamente lucidi, non dovevo
piangere.
-Mi dispiace.-
arrivò
Austin di soppiatto,
mettendosi di fronte a me, esattamente dove poco prima Matt mi aveva
detto
tutto. Doveva aver origliato tutta la
conversazione. –Fanculo.- mi strofinai gli
occhi con la manica della felpa, per
poi allontanarmi dal mio amico, non avevo
voglia di parlare con nessuno.
***
Il sole,
appena comparso dopo essere stato nascosto dietro
ad alcune nuvole, illuminava flebile la casa.
Il silenzio
prevaleva su tutto, niente genitori pronti a
rimproverarti per qualsiasi minimo errore tu potessi fare, niente di
niente;
solo io e la musica che mi rimbombava nelle orecchie.
Mi distesi sul
divano di tessuto blu, cercando di
cancellare ogni ricordo della mattinata disastrosa appena passata. Era
strano
il modo in cui un attimo prima ero la ragazza più felice
della Terra e quello
dopo era una delle più tristi; e solo
per un ragazzo, un ragazzo che per me significava tutto.
Qualche
istante dopo sentii suonare il campanello di casa,
non avevo la minima idea di chi potesse
essere.
Appoggiai
l’Ipod sul piccolo tavolino del salotto, e spiai
lo sconosciuto dalla finestra della cucina.
Vidi che era
Austin, e non esitai ad aprire la porta. Solo
dopo mi ricordai che ero in condizioni pietose: ero in pigiama, con i
capelli
raccolti in una coda molto molle e che per metà
fuoriuscivano da essa, e con il
volto rosso e appiccicaticcio per via delle numerose lacrime.
-Hey.- mi
salutò, in evidente imbarazzo. –Scusa.-
abbassai il capo e puntai lo
sguardo sulle mie pantofole a forma di coniglietto rosa. –Vieni
pure.- continuai la frase poco dopo, spostandomi
dall’ingresso
per farlo entrare. Salimmo le scale fino in camera mia, circondati da
un
pesante strato di timidezza. Era una cosa insolita, solitamente
entrambi ci
sentivamo a nostro agio con l’altro, eppure quel giorno
eravamo quasi legati da
un filo spesso di tensione.
Mi sedetti
sull’angolo del letto e l’osservai, mentre lui
scrutava la stanza in cerca di ogni piccolo possibile cambiamento dalla
sua
ultima visita. Poi si voltò anch’esso verso di me,
guardando il mondo in cui
ero conciata. –Sei carina col tuo
nuovo
look.- espresse infine ridendo. Si sedette accanto a me e
posizionò, la sua
mano sulla mia schiena, facendo movimenti semicircolari per
accarezzarmela.
Doveva essere un modo indiretto per dire ‘Piccola,
sono qui. Puoi sfogarti con me ora’.
–Mi sento stupida.- dissi
sbuffando e appoggiando la testa sulla sua spalla. –Perché
devo sempre vivere nelle illusioni?- continuai con la voce
tremante per la paura di piangere, e di rendermi quindi debole davanti
a
qualcuno, non che in quello stato non lo dessi già a vedere.
–Ti ha baciata per davvero, ti ha
fatto
credere di essere importante per lui. E’ un testa di cazzo.- mi
rassicurò
come solo lui sapeva fare. –Che
giorno è
oggi?- continuò qualche istante dopo, fissando il
computer. –Venerdi.- sollevai
la testa e mi
voltai a guardare il suo profilo che sembrava appartenere ad un angelo.
–E se facessimo un Austream?- concluse
voltandosi a sua volta verso di me e sorridendomi.
Ed
eccoci qua.
Dopo
questo penso che sarete ancora più contro Matt di quanto non
lo siate mai state
lol
Oggi
non
vi parlo molto del capitolo o di quello che succederà in
seguito perché vi devo
sire altre cose.
Il
06|04|13 è stato il giorno più bello della mia
vita.
Il
cantante da cui ho preso ispirazione per Matt, circa un mese fa, verso
le 23.30
mi ha notata in twitcam, se ci penso mi vengono
ancora i brividi. Ha
detto ‘I
love u, Sofia from
Italy’.
Spero succeda anche
a voi una cosa del genere, è qualcosa di indescrivibile. Mi sono sentita amata e
protetta, come se lui
avesse saputo davvero chi fossi e me l’avesse detto
seriamente come due
conoscenti, una specie di dichiarazione d’amore, ecco. Sto piangendo al solo
ricordo, ho il cuore a
mille. Mi ha scelta fra centinaia di tweet, mi sembra così
strano, troppo impossibile per una come me
direbbe Cathy lol
Lui
è Daniel
J, un sedicenne che mette cover su youtube e mi ricorda molto Austin
quando metteva cover.
Ecco
una
sua foto:
So
che
non ha gli occhi azzurri nella realtà e non è
nemmeno un puttaniere, ma quando
ho iniziato a scrivere questa fanfic (un lontano settembre) non lo
conoscevo
ancora.
Non
lo
conoscerete con molte probabilità, perché non
è famoso, e sono contenta così.
Quanto
riguarda James, in realtà non mi sono ispirata a nessuno,
volevo solo ottenere
qualche recensione in più e ci sono riuscita AHAHAHAHA lol
Sono
davvero molto felice per le mixers e le mayniacs che in questi giorni
hanno
incontrato/sono state al concerto dei propri idoli.
Alla
prossima,
Sofia.
P.s
fra
poco tocca a me incontrare i ragazzi (-22)
can’t wait.