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Autore: Skylar Firemind    27/04/2013    0 recensioni
Skylar Firemind è la Shadowhunter più pericolosa che Jace, Alec, Isabelle e Hodge abbiano mai conosciuta. E' conosciuta ad Idris per la sua crudeltà, forza e tenacia. Ma il ghiaccio brucia. Chi ne rimarrà scottato? E chi la sta distruggendo dall'interno? Chi sta sfruttando la maledizione che incombe su di lei per distruggerla?
"Mi chiusi la porta alle spalle e lo sorpassai con passo deciso, ero davvero furiosa col mondo, con chiunque avesse fatto tutto questo ad Alexander. Stanotte avrei investigato, vorrà dire che avrò modo di sfogarmi del tutto...che liberazione: non c'è sensazione più bella dello sfogarsi sulle persone, di fargli male, sia fisicamente che mentalmente; il loro sguardo perso nel tuo, la loro impotenza...è un dolce, dolce nettare".
Skylar non sa' cosa sia l'amore, un amore sano, sa' solo che l'amore DISTRUGGE, lei e chi ha intorno. Dovrà ricredersi? Riuscirà ad arrendersi a se stessa?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Hodge Starkweather, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo verso l'Istituto con il bigliettino in mano per l'indirizzo...le mie ballerine facevano rumore sul marciapiede e intanto il vento mi scompigliava i capelli...Trovai l'indirizzo, una chiesa.
Mi prendete in giro?!
Bussai alla porta e un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi di ghiaccio mi aprì la porta.
Si fermò a guardarmi torvo, intanto io li sorridevo accomodante.
<< Quando finisci... >>.
Continuava a guardarmi, premettendo che fosse un bel ragazzo, mi dava comunque fastidio essere guardata in quel modo.
<< scusa, chi sei? >> << Skylar, non so', sono stata mandata qui... >> << sì, t'aspettavamo, entra pure >>.
Entrai in quella che sembrava una chiesa quasi del tutto diroccata, ma non era come pensavo, era un incantesimo, ovviamente.
Appena entrai mi ritrovai nel bel mezzo di un salotto, tappeti persiani che coprivano il parquet scuro, tavoli d'epoca originali, vasi antichi, e quadri preziosi.
C'erano due scale a "C" che portavano al piano superiore, le scale bianche, anche loro coperte da tappeti e lo scorri mano di un marrone chiaro.
<< perchè mi avete chiamata? >> << io non ne so niente, Hodge ha richiesto di te, noi non sappiamo nulla... >> << ma in quanti siete qui dentro? >> << siamo io, Jace e Isabelle, più Hodge...in quattro >> << ah, ma vedo molte più stanze... >>.
Mormorai salendo al piano superiore e notando varie stanze numerate, "232, 233, 234...".
<< sì, tendiamo a offrire riparo ai cacciatori che viaggiano e passano di qua...>> <>.
Arrivammo difronte ad una porta, era diversa, il legno era rosso con delle sfumature nere, aveva un aria sofisticata.
Il ragazzo aprì la porta e, al contrario delle mie aspettative, mi ritrovai catapultata in una stanza enorme, con miliardi di teche di vetro contenenti scheletri di demoni, o armi rare. La luce era fioca, giallognola per colpa delle vetrate, il parquet era in bella vista, neanche un tappeto, o un arazzo, o un quadro, era spoglia.
Mentre ci avviavamo nella grande stanza, potevo vedere la scrivania in lontanza, questo era più un salone diciamo...
Mi ritrovai difronte a Hodge, un uomo segnato dal tempo, ma fisicamente giovane.
<< Skylar, è un piacere conoscerti >> <> <>.
Il lavoro è lavoro.
<>.
Ci alzammo e ci stringemmo la mano.
<< Segui Alec, ti porterà a conoscere gli altri...>> <>. Disse rivolgendosi ad Alec.
Seguì il ragazzo da fuori la stanza e fece per imboccare un altra stanza...appena l'aprì mi ritrovai stupefatta: corridoio lunghissimo modernissimo rispetto al resto dell'Istituto...luci bianche, pareti attrezzate...ambiente sterile.
<>. Dissi, guardandomi intorno...
<< direi proprio di sì >>. Disse rivolgendomi uno sguardo ammiccante.
Strinsi i pugni nel giubbotto di pelle e feci finta di niente.
Arrivammo ad una porta di vetro, Alec inserì un codice disegnando un simbolo che non riuscì a riconoscere e la porta si aprì.
Dentro vi trovammo due ragazzi intenti a studiare le armi: un maschio ed una femmina.
Alec bussò alla parete per catturare la loro attenzione che alzarono la testa con gli stessi riflessi di un cane da guardia.
<< ragazzi, lei è Skylar, il nuovo "acquisto" di Hodge >>.
Lo guardai con un sopracciglio alzato, ACQUISTO? Ma vedi 'sto presuntuoso...
La ragazza si alzò con movimenti felini, si avvicinò a me e mi tese la mano << io sono Isabelle, la sorella di Alec >>.
Era una ragazza stupenda, capelli perfetti, scuri, occhi neri e con tratti sensuali. Scommetto anche un ottima cacciatrice.
Poi si alzò il ragazzo, con movimenti più "pericolosi", movimenti che mi incuriosirono davvero tanto...
<< Io sono Jace >>.
Mi tese la mano e nel momento in cui la strinsi notai di stringere un polsino di cuoio. Mi sorrise, ma era un sorriso freddo.
<< Finalmente una ragazza, ero stanca di essere la sola! >>, sentì mormorare da Isabelle, sorrisi.
Dietro di noi comparì all'improvviso Hodge. Quasi mi venne un colpo.
<< Skylar, non freintendere, ma saremmo tutti ansiosi di vederti combattere >>. 
Da quanto aspettavo questa domanda!
Sorrisi e seguì Hodge per il corridoio.
Aprì un altra stanza.
Era tutto buio...poi le luci si aprirono in sequenza mostrando vari demoni inferociti.
Ci dirigemmo in palestra, ormai avevo intuito contro chi avrei dovuto combattere.
<< Bene, tu entrerai in palestra e noi ti scaraventeremo contro vari demoni di livello diverso, non appena sarai stanca, basta che ce lo dici. Tutto chiaro? >> << cristallino >>.
Scesi le scale per arrivare al centro della palestra, legai i miei capelli albini in una comoda coda, mi levai il giubbotto di pelle e lo lanciai in un angolo.
<< PRONTA! >>.
Hodge mi sorrise e mi lancò contro un demone piccolino malefico, alla pari di un elfo dispettoso.
Mi girai e scoppiai a ridere.
<< LIVELLO 100! >>.
Sentì Alec buttare un urlo divertito e Jace applaudire, mentre Isabelle fare una ola.
<< sicura? Sei così... >> << delicata? Dammi il livello 100! >>.
Una volta che recepirono l'ordine mi buttarono contro un colosso, un "Orge". Un demone divoratore, uno dei più pericolosi e furbi che siamo mai esistiti. Sanno volare, ma non per lunghe distanze visto il loro peso. Hanno grandi corna sul loro capo e denti affilatissimi, una vista eccezzionale e la loro pelle è protetta da uno spesso strato di corazza.
Appena mi piombò davanti prese a ruggirmi contro, sputacchiandomi qua e la la sua bava...
Io scoppiai a ridere, cosa che lo fece infuriare, facendomi guadagnare un bel calcio frontale che mi scaraventò contro il muro.
Ripresi a ridere, mi alzai, mi aggiustai la maglia e presi la mia corsa. Incominciai a correrli intorno, salendo sulle pareti per prendere velocità. l'Orge rimaneva fermo, muovendo ogni tanto la testa, aveva capito cosa avrei tentato...
Li salì in spalla, ma lui, con le mani pronte mi buttò a terra, ma fortunatamente atterrai di grazia in piedi.
Sentì un boato dietro di me, e scoppiai a ridere.
Stanca di fare spettacolo ripresi la mia corsa, li salì addosso, riscì a staccarli le corna dal capo e con entrambe gli cavai gli occhi. Le buttai a terra e presi a giocare.
In effetti era divertente ora...
L'Orge girava in tondo cercando di acciuffarmi alla cieca, non capendo da dove provenissero i colpi che li affondavo.
Per aumentare il mio divertimento, con una capriola li staccai un braccio sentendolo urlare dal dolore. Io cominciai a ridere.
Vederlo ridotto in quello stato era comico.
Provava a camminare in avanti, li misi uno sgambetto e cadde a terra, urlando ancora, e più forte.
Decisi di mettere fine alle sue pene per il semplice fatto che la mia canotta bianca era diventata rosso sangue a forza di assorbire il sangue che zampillava...
Mi misi a cavalcioni sul suo collo e gli ruppi l'osso come niente.
Ecco la calma.
Ora era tutto calmo, nessun rumore demoniaco, solo il mio respiro.
Poco dopo venni riportata sulla terra dagli applausi dei miei futuri "amici".
<< Sei impressionante Skyler! Era vero allora quello che dicevano di te, sei davvero imbatttibile! >>. Esclamò contento Hodge, e io li sorrisi flebilmente.
Isabelle mi venne in contro, e dopo avermi dato una pacca sulla spalla andò ad esaminare la carcassa dell'Orge.
<< un ottimo lavoro Skyler, impressionante! >>.
Disse sorridendomi, io le feci un altro sorriso.
Intanto Hodge prendeva ad esaminarmi, neanche un graffio.
<< sei davvero speciale, devono averti allenata davvero molto bene! >> << già...non mi davano pace... >>.
Ed era vero.
La mia mente riportò i ricordi, i più dolorisi, le frustate, gli abusi, le lacrime, le morti...tutto quello era servito per questo.
Che senso aveva?!
<< parlaci un po' di te, ti prego! >>. Hodge era letteralmente in contemplazione.
<< sì, bhè, i miei erano Cacciatori, sono stata addestrata dall'età di 2 anni. Il mio Istituto era il Saint Ever. Ora i miei genitori sono morti, uccisi, ma non si sa' da chi, e sono cresciuta in quell'Istituto fino a poco fa. Ero la migliore, venivo mandata per le missioni più pericolose. Poi, due giorni fa, mi avete chiamata voi ed ora eccomi qua. Piuttosto... >> << usi armi? >> << ehm, no, ma le so' usare, ma preferisco il contatto vero, come avete ben notato >> << qual'è la tua tattica? >> << non ne ho una, mi faccio ispirare ahah... >>.
Hodge mi abbracciò e poi se ne andò tutto contento senza salutare nessuno.
Sospirai e mi sedetti a terra portandomi le mani alla testa, dimenticandomi dei presenti.
<< stanca? >>.
Alec mi sorrise, piegandosi su di me.
<< per così poco? Ahahah, no, pensavo… >>.
Mi alzai ripulendomi il sedere da un ipotetica polvere…
<< chi mi accompagna nel mio alloggio? >>.
Isabelle alzò la mano e mi scortò in quella che sarebbe diventata la mia stanza.
Non appena arrivai e Isabelle se ne andò, chiusi con cura la porta e feci un incantesimo per insonorizzare la stanza. Mi rilassai, e mi lasciai cadere a terra, urlante e in preda alle convulsioni.

Angolo Autrice:
Ok, sarà la 2234 volta che modifico questo capitolo perchè mi cancella sempre parti su parti, spero vivamente che sia la volta buona! Spero vi piaccia e che recensiate in molti!
  
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