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Autore: Lallyo    27/04/2013    4 recensioni
"In un attimo mi resi conto che non era solo il mio migliore amico, era la persona che cercavo da tempo, quella che mi aveva davvero salvato. In quel preciso istante seppi che era da quando avevo cinque anni che lo amavo"
Cosa succede quando qualcuno o qualcosa sconvolge completamente la tua monotona vita? Rose è una ragazza tranquilla, segnata dalla morte della madre, con una grande tristezza dentro, che aspetta solo di essere portata via. La sua vita cambierà il primo giorno di scuola a San Antonio, la città in cui si è trasferita, dato che si imbatterà in qualcuno che le cambierà davvero la vita.
Spero che la leggiate, e spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 6Image and video hosting by TinyPic

La sveglia mi fece sussultare e mi guardai intorno mentre mi stropicciavo gli occhi con le mani.
Mi liberai dalle coperte con i gattini e mi infilai le pantofole, ciabattando verso la cucina.
Mentre entravo nella cucina, mi specchiai nel vetro della finestra.
Oh, merda, la giornata incominciava proprio bene. Avevo i capelli che sembravano un nido di vespe,  e gli occhi erano ancora socchiusi dal sonno. Che bello.
Lentamente mi avvicinai al frigorifero e tirai fuori un cartone di latte e me ne versai un po’ in una tazza, poi presi dallo scaffale a fianco al frigo i cereali al cioccolato. Mi munii di cucchiaio e versai i cereali nella tazza, per poi mangiarli. Mentre finivo di bere il latte, entrò mio fratello in cucina, facendomi un cenno con la mano. Lui sicuramente aveva già fatto colazione, ma era ancora semivestito, infatti gli mancava la maglietta. Ha davvero un bel fisico.ù
-         Hai un bell’aspetto- disse ridacchiando.
-         Non fai ridere. – dissi secca, passandomi una mano tra i capelli. Mi fermai più o meno subito dopo la radice dei capelli, squittendo dal dolore per aver intercettato un nodo.
-         Oh si, da morire- disse bevendo un bicchiere d’acqua. Roteai gli occhi.
-         Allora… chi era quel ragazzo, ieri?- chiese gesticolando.
-         Aspetta un attimo. Ci sono delle regole su di me, di prima mattina: MAI parlarmi quando sto facendo colazione, MAI accusarmi di qualcosa quando ho il ciclo e MAI finirmi i cereali.
-         Chi era?- continuò, scrollando le spalle.
-         Quale?- chiesi esasperata
-         Quello che era a fianco a te, quello con gli occhi verdi- disse fissandomi.
-         Austin- dissi sorridendo al pensiero che lo avrei rivisto
-         Ah… ok- disse guardandomi minaccioso. Meglio levare le tende, e anche in fretta. Mi alzai dal tavolo e appoggiai le stoviglie sul lavello e corsi in bagno, salutando mio fratello.
Mi lavai i denti e mi misi il deodorante, e poi mi vestii, infilandomi dei jeans e una  t shirt nera con le mezze maniche in pizzo. Nella borsa infilai anche degli shorts azzurri e una canottiera turchese, insieme alle scarpe da ginnastica. Mi infilai le All Star e corsi in bagno, per truccarmi, Mi misi un filo di eyeliner e mascara, la pelle andava bene così come era. Presi una spazzola e la fissai minacciosa, per poi passarla sui capelli. I nodi mi facevano davvero male. Con molta pazienza, riuscii a ottenere da quel groviglio di capelli una lunga e liscia chioma bionda. Spruzzai un po’ di profumo sul polso e sul collo, presi lo zaino e corsi alla porta, uscendo gridando un “CIAO IO VADO”, sperando che sentissero.
Quando arrivai a scuola, vidi Perrie intenta a leggere qualcosa su una panchina.
Mi stavo avvicinando, quando ad un certo punto vidi Mike andarle incontro. Mi fermai i di botto e rimasi a guardare. Mike salutò Perrie con un “ciao”, e riuscii a sentire tutta la conversazione.
-         Ehi Mike!- disse Perrie sollevando lo sguardo dal libro
-         Come stai?- chiese rimanendo in piedi davanti a Perrie
-         Ehm, bene, tu?- chiese lei passandosi una mano tra i capelli.
-         Bene, ora che ti ho visto sto molto meglio- disse diventando rosso. Oh merda aiuto, cioè le aveva detto che era speciale? Ahhhh.
-         Ehm, cioè grazie- disse Perrie sorridendo imbarazzata.
-         Oh, ehm, posso sedermi?- chiese Mike grattandosi la nuca
-         Certo!- disse Perrie illuminandosi
-         Okay… Senti Perrie, cioè io te lo dovrei dire, per favore non scappare, cioè, io volevo dirti che… mi piaci.- disse lui guardandola. Boccheggiai, e per poco non mi misi ad urlare.
-         Stai scherzando? Cioè sei serio? Cioè, non prenderla come una cosa brutta… mi piaci da un anno, ormai- disse Perrie avvampando. Oh, che dolci.
- COOOSA?- chiese Mike con la bocca spalancata.
- Ehm, si… cioè hai capito…- disse Perrie passandosi una mano tra i capelli biondi.
- Posso fare una cosa?- chiese Mike, avvicinandosi.
- Certo!- disse Perrie sorridendo. Mike si avvicinò a Perrie e la baciò.
E che bacio.  Vidi Perrie sciogliersi, per poi rispondere al bacio con foga. Stavo per andarmene quando qualcuno da dietro mi prese per i fianchi. E chi poteva essere, se non lui.
-       Austin!- dissi girandomi verso di lui, trovando il suo viso ( LE SUE LABBRA ) a  tre centimetri dal mio.
-       Ehi piccola!- disse abbracciandomi. Il suo profumo mi inebriò, odorava di biscotti appena sfornati, profumo da uomo e gelsomino.
-       Hai un buon odore!- dissi, con il viso premuto contro il suo petto
-       E non solo quello- disse ridacchiando maliziosamente. Mi staccai e gli rifilai un colpo sul braccio, ridendo.
-       Cretino!- dissi io lamentandomi. Lui scrollò le spalle, prendendomi per mano e indicandomi i due piccioncini
-       Ci vanno dentro, eh?- disse facendo una faccia buffa.
-       Direi!- dissi osservandoli: Perrie si era seduta sopra Mike che la stringeva a sé. Forse per il momento è meglio scollarli, c’è un limite a tutto.
-       Vieni- dissi strattonando Austin per dirigermi verso i piccioncini, per poi fermarmi davanti a loro e urlare
-       BUONGIORNO, IL SOLE SPLENDE GLI UCCELLINI CANTANO E VOI DUE STATE PER – non riuscii a finire la frase, perché Austin mi tappò la bocca con le mani.
-       Shhh, poveri, sono traumatizzati- disse indicandoli. Feci una smorfia. Perrie, se confrontata a un papavero, sarebbe risultata  molto, molto rossa. Mike era imbarazzatissimo.
-       Ehi piccolini, non c’è bisogno di imbarazzarsi- dissi imitando la voce di quelle persone che parlano con gli animali spaventati.
-       Possiamo osservare due esemplari di fidanzati molto imbarazzati nel loro habitat, la scuola- disse Austin ridendo.
-       Che stronzi che siete, non abbiamo ancora finito, andatevene- disse Mike ridendo. Perrie mi fece l’occhiolino e le sillabai “mi racconti tutto dopo” mentre Austin mi trascinava via.
Mentre ci avviavamo verso Alex, Sarah, Jason e Robert, che erano dall’altra parte del cortile, incrociammo dei ragazzi del quarto anno e del quinto. E che ragazzi. Erano tutti altissimi e molto carini. Uno in particolare, con gli occhi neri e i capelli neri, mi squadrò da capo a piedi e si fermò.
-       Ehi Mahone, cosa c’è, non ci presenti questa bella ragazza?- chiese il ragazzo facendo cenno agli altri di fermarsi. Sentii Austin irrigidirsi e vidi la sua mascella contrarsi e lanciare un’occhiata a Alex, che incominciò ad avvicinarsi con Jason e Robert.
-        Chris Bolewood, non riesci nemmeno a parlare con una ragazza?- chiese Austin prendendomi per mano.
-       Ci riesco, fidati- disse sbeffeggiandolo, per poi fissarmi. I suoi occhi erano carbone allo stato puro, erano spiritati, e facevano paura, i suoi lineamenti erano duri, aspri, completamente diversi da quelli di Austin. Le labbra erano carnose.  E quando incominciò a parlarmi, un brivido mi percosse da capo a piedi. Chris… Chris, Chris… avevo già sentito questo nome.
-       E tu, nuova ragazza di Mahoncino, chi saresti?- chiese sorridendomi e allungando la mano. Non la allungai, e risposi semplicemente con :
-       Rose.-dissi  con cautela
-       Ah, Rose… mi sembra di averti già visto da qualche parte, sai?- tack. Tutti i pezzi combaciano. Lui era quello che mia aveva spinto giù dallo scivolo.
-       Può darsi- dissi scrollando le spalle.
-       Mahone, vedi, le piaccio già!- disse Chris mettendomi un braccio intorno alle spalle. Il suo tocco mi fece accapponare la pelle e mi fece venire un conato di vomito.
-       Preferirei  se ti staccassi- sputai, allontanandomi. Socchiuse gli occhi e si allontanò.
-       Non è finita qui, carina, fidati.- sembrava una minaccia. E forse lo era. Nel frattempo Alex e gli altri si erano avvicinati, e Jason era rosso in viso. Austin mi guardò e mi baciò la fronte, sussurrando un “mi dispiace”, e io lo abbracciai
-       Sai che stai diventando il mio migliore amico?- chiesi.
-       Oh, è quello che speravo!- dissi sorridendo.
-       Rose, posso parlarti?- chiese Jason sorridendomi, mentre Austin si rabbuiava in viso.
-       Certo!- dissi avvicinandomi a Jason
-       Ma tu sei la ragazza di Austin?- chiese lui torcendosi le mani
-       No, tranquillo. Oggi a che ora?- chiesi sorridendo maliziosa.
-       Alle sette?- chiese lui illuminandosi.
-       Andata- dissi, stampandogli un bacio sulla guancia mentre  entravamo a scuola.
 
Alla terza ora incontrammo Leah, che ci avvisò che i provini erano spostati al giorno dopo.
 
-       Perrie, come cazzo mi sta questa cosa?- chiesi ad un’esasperata Perrie che si strafogava di patatine al formaggio.
-       Mmmm, ti shta tutto bene- disse ficcandosi un’altra manciata di patatine in bocca, mentre facevo una giravolta avvolta ( lol ) nel mio vestitino blu in pizzo. Presi una cintura a vita alta e la fissai. Perfetto.
-       Sei molto d’aiuto, davvero- dissi sarcastica.
-       Non rompermi le palle- disse mentre sorrideva al cellulare, probabilmente le era arrivato un messaggio da Mike.
-       Ehi cucciolotta innamorata, come sto?- chiesi finendo di ritoccare l’eyeliner e lo chignon morbido che mi ero fatta. Lasciai del ciuffi che mi incorniciassero il viso, devo ammettere che stavo bene.
-       Sei una gnoccolona di patate- crunch crunch. Grazie Pezza.
-       Grazie. Aiuto, secondo te come andrà?- chiesi ricontrollandomi il trucco
-       Benissimo, come potrebbe andare?- chiese lei roteando gli occhi
-       Non lo so, potrebbe cadermi il vino addosso…- dissi ridendo
-       Non bevi vino, idiota- disse perrie ridendo
-       Dettagli.- AHAHAHAHAAHAHAHAH che cretina. In quel preciso istante suonò il campanello.
-       Aiuto porca zoccola- dissi disperata.
-       La finezza al primo posto!- disse Perrie accompagnandomi giù
-       Certo- dissi io mentre scendevamo
-       Okay, prendi queste- disse Perrie mettendomi dentro la borsa bianca delle mentine. La abbracciai ridendo
-       Grazie Pezza, davvero- dissi mentre lei ricambiava l’abbraccio.
-       Okay, ora io me ne vado dalla porta sul retro, ciao mi raccomando!- disse Perrie mentre si avviava verso la porta sul retro che le avevo mostrato prima. Ero pronta. Andai alla porta e aprii, rimanendo senza fiato.
Jason indossava dei jeans e una camicia bianca che lo fasciava benissimo, ma aveva le mani nascoste dietro la schiena.
-       Ehi bellissima!- Disse lui illuminandosi mentre lo salutavo.
-       Ehi Jason! Stai benissimo!- dissi sorridendo.
-       Queste sono per te- disse sorridendo felice mentre mi porgeva un mazzo di rose rosse e bianche. Era bellissimo. C’era il tramonto, e i suoi capelli sembravano infuocati, i suoi occhi esprimevano gioia, e mi guardava come se fossi stata… una playstation in offerta? No, di meglio, qualcosa di realmente unico. Mi sorrise, e io gli presi le rose dalle mani, odorandole.
-       Sono splendide…- dissi inspirando il loro dolce profumo, mentre chiudevo gli occhi inebriata.
-       Mai quanto te…- disse lui sorridendo dolcemente.
-       Oh, grazie…- dissi imbarazzata.
-       Vieni, ho prenotato un ristorante molto carino, cioè, spero che ti piaccia…- disse lui imbarazzato
-       Mi piacerebbe anche una topaia.- dissi ridendo, e lui mi fissò curioso.
-       No, forse no- dissi finendo la frase e scoppiando  in una fragorosa risata alla quale lui si unì volentieri. Salii sulla sua macchina, una range rover tirata a lucido. I sedili erano in pelle, lucidissimi e comodissimi, e dentro c’era un odore di fresco, di pulito.
-       Ci tieni molto alla tua macchina, vedo…- dissi sfiorando  il sedile con il polpastrello.
-       Oh, è di mio padre, mi scuoia vivo se non la tratto bene- disse ridendo mentre metteva in  moto la macchina. Ci dirigemmo verso una zona della città che non conoscevo, ed entrammo in un parco molto carino, con gli alberi adornati da lucine non troppo forti e delle specie di lampade cinesi appese a dei fili invisibili.
-       Ti piace?- chiese Jason indicandomi il parco.
-       Moltissimo… - dissi ammaliata da quella meraviglia. Lui sorrise e mi prese per mano, guidandomi verso il centro del parco. Lo lasciai fare, la sua mano era così rassicurante.
Il centro del parco mi lasciò senza parole: c’erano delle strutture attaccate agli alberi, sembravano alveari giganti. In ogni albero c’era una scala che portava a quest’alveare. Mi venne solo una parola in mente: case sugli alberi.
-       Wow…- esclamai mentre ci avvicinavamo   alle case.
-       Lo so- disse Jason sorridendo. Una ragazza rossa ci venne incontro, fissando Jason.
-       Buonasera! Posso esservi d’aiuto?- chiese lei fissandoci, o meglio, fissando Jason: era parecchio carina.
-       Ho prenotato per due persone, la casa sull’albero più carina che avete- disse Jason lanciandomi un’occhiatina, e io sgranai gli occhi.
-       Oh, certo, prego, seguitemi- disse la ragazza mentre mi squadrava. Si girò e ci portò verso una casa sull’albero particolarmente alta. Dentro era accogliente: Il tavolo era in legno, le sedie anche, ma erano rivestite di morbidi cuscini. C’era un divanetto molto carino su un lato, e il pavimento era in parquet. Era molto accogliente. Ci accomodammo e io ordinai degli spaghetti ai pomodori, e così fece anche Jason. La cameriera prese le ordinazioni e se ne andò.
-       Wow… è fantastico!- esclamai per la centesima volta. Jason si mise a ridere e incominciammo a parlare del più e del meno. Finalmente arrivarono le ordinazioni, e mangiammo tutto con gusto, e Jason volle pagare il conto da solo. Feci finta di offendermi e lui mi disse che era necessario, e io sbuffai. Dopo aver cenato, ce ne andammo e incominciammo a camminare per il parco, e ci sedemmo su una panchina che dava su un laghetto. Il laghetto risplendeva per le luci, e l’erba sembrava un arcobaleno. Si stava d’incanto.
-       Rose, posso dirti una cosa?- chiese Jason prendendomi la mano. Annuii.
-       Sei bellissima, cioè adoro tutto di te, vorresti essere la mia ragazza?- mi chiese diventando rosso. Io venni presa da un momento di panico, mentre lo guardavo. Non sembrerò troppo… facile? Ma sono una ragazza, devo pur divertirmi. Sorrisi, e annuii nuovamente. Lui si illuminò e si avvicinò.
-       Sei meravigliosa.- due parole che mi fecero commuovere. Due parole grandi quanto l’universo. Poco dopo le nostre labbra si incontrarono, e mi sentii completa.
*AUSTIN*
Rose mi aveva promesso che mi avrebbe fatto sapere qualcosa sull’appuntamento. Erano le nove e mezza ormai… Mah. Mi infilai in bocca una manciata di patatine e incominciai a girare su face book.
*Drreeen* oh, la suoneria dei messaggi! Vuoi vedere che…
Ehi Aus! Indovina? MI HA BACIATA, AIUTOOOOOO aw sono così felice” sorrisi, ma dentro il mio cuore si riduceva ad un inutile ammasso di vene, arterie e pensieri stupendi spezzati.
Crack.



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*SPAZIO AUTRICE*
IO.VI.AMO.LO.GIURO.
Nell’altro capitolo mi avete lasciato QUATTRO RECENSIONI.
QUATTRO.
AKRNJKFVNERBGNERL vi adoro, mi sono commossa seriamente. Grazie mille, davvero.
E ho anche incominciato a sclerare quando ho visto la storia tra le popolari!! Grazie mille…
Beh, ora so che mi odierete per questo capitolo lol, per come finisce.
Anche io non posso vederlo così, ma è necessario. Beh, in questo capitolo succedono parecchie cose, cosa ne pensate? Ah, vorrei ringraziare Demismysmiley per il banner, a lei non piace  ma a me si , tantissimo lol  ed è il primo che fa oldngjkrgnerl
Se volete potete farmene uno anche voi, lo metto MOLTO volentieri, potrei alternarli lol, Rose è un po’ Emily Osment ekfnjkrgnjkenrl. Beh, spero che me ne facciate lol
LASCIATE UNA RECENSIONE? POR FAVOR!
Scusate per eventuali errori, non mi sento molto bene
Un bacione, grazie mille, SIETE FANTASTICHE!
  
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