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Autore: Amiche di tastiera    27/04/2013    0 recensioni
Louis e Harry sono amici da poco, frequentano lo stesso corso di storia e giocano nella squadra di football della scuola.
Solo che, ogni volta che sono in mensa o in classe, alzano gli occhi al cielo per il comportamento di due ragazze.
Non due ragazze qualsiasi... Le sorelle.
Elizabeth Tomlinson.
"Non ci posso credere che l'hai perdonata! E' così maleducata e..."
"La verità è che non lo sai neanche tu! Che cos'hai contro Charly?"
"Cosa? Cosa?! Mi ha trattata di merda! Se potessi la ucciderei con le mie mani!"
e Charlotte Peaky (sorellastra di Harry).
"E' suo fratello! Harry capisci?"
"Mh-mh."
"Come possono essere fratelli? Insomma.. Lui è bravo. E gentile. E simpatico. E carino..."
"Come?"
"Nulla. Voglio dire.. Ah! Se solo potessi averla un attimo qui con me, le strapperei quei bei dentini uno per uno!"
Qualcosa cambierà molto presto, aiutandosi cercheranno di mettere da parte il loro odio.
Una semplice foto farà capire loro che una seconda possibilità esiste.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
 
"Lou, Lou, hai visto il mio quaderno?"gridava la ragazza con tono disperato dalla sua stanza, accanto a quella di suo fratello maggiore.
Il ragazzo che si apprestava a chiudere l'ultimo scatolone contenente i suoi oggetti più cari, sbuffò sentendo il tono isterico della sorella.
"No, è la quarta volta che te lo ripeto Liz, non l'ho visto il tuo santo quaderno!" controbatté con tono scocciato il diciannovenne dalla stanza vicina.
Elizabeth ormai presa dallo sconforto, si portò nuovamente le mani tra i capelli ricci, scompigliandoli con foga e iniziando a sbuffare.
Era tutta la mattina che apriva e chiudeva scatoloni nella disperata ricerca di quell'oggetto così prezioso per lei ma i risultati, purtroppo, erano scarsi.
Una lacrima le solcò il viso ma lei, come al solito, la scacciò prontamente.
Guardò il terrazzo fuori dalla finestra della sua camera da letto, abbandonando il tentativo di trovare il suo quaderno.
Si avvicinò alla finestra aperta che faceva entrare dei timidi raggi di sole che si nascondevano sotto nuvole grigiastre dei primi inizi di Dicembre per poi appoggiarsi al muro e guardare fuori con aria assorta.
Non sapeva neanche lei come ma il suo inconscio l'aveva portata sul terrazzo.
I piedi scalzi a contatto con il pavimento gelido le facevano salire dei brividi sulla schiena e il suo abbigliamento, troppo estivo per quei mesi invernali, non le permetteva lunga permanenza all'esterno dell'appartamento.
Tornò all'interno della sua stanza prendendo un maglione leggermente largo e uscì nuovamente all'esterno per poi avvicinarsi alla ringhiera in pietra bianca del balcone.
Il parapetto era abbastanza ampio e da quando era bambina Elizabeth si rifugiava lì.
Si sedeva sulla ringhiera e guardava la favolosa New York prendere vita alle prime luci del tramonto.
Amava quel posto, quei colori accesi delle luci, la gente che camminava sotto i suoi occhi e non aveva mai avuto paura di esporsi troppo su quel parapetto che si trovavo al sessantesimo piano di uno dei grattaceli più alti della Grande Mela.
Liz si sedette sul lato superiore della ringhiera, una gamba piegata vicino al petto e l'altra a penzoloni.
Poggiò il viso sul ginocchio e tirò fuori dalla tasca del maglione, il pacchetto di sigarette da lei tanto amato, della nota marca di tabacco Lucky Strike .
Prese l'accendino mentre poggiava uno di quegli oggetti tanto odiati da suo fratello tra le labbra e accese la sigaretta.
Il sapore del tabacco penetrò nelle sue labbra, raggiungendo le sue papille gustative mentre faceva uscire il fumo dalla sua bocca.
Amava il sapore delle sigarette ed amava come queste la facevano sentire.
Era una ragazza normale Lizzy, non aveva grandi fissazioni a parte quella di fumare almeno due volte al giorno.
Di certo non era tra quelli che riuscivano a finirsi il pacchetto in un giorno a lei ci volevano quasi due settimane ma nei momenti di crisi, di panico o quant'altro fumare la faceva rilassare come nessun'altra cosa.
Sono quei momenti che solo tu puoi capire e che nessun altro comprende.
In quei momenti l'unica cosa che riusciva a farla calmare era una sigaretta tra le labbra, il suo quaderno tra le mani e la sua chitarra, visto che non poteva portarsi il pianoforte a coda all'esterno dell'appartamento.
Non stava pensando a nulla di concreto Elizabeth, guardava solamente i grattacieli, le persone passare e il cielo di un indefinito colore grigio-azzurro.
"Trilly ho trovato il tuo quaderno" la voce squillante di suo fratello la fece saltare, rischiando di cadere.
Si girò velocemente per guardare dove fosse.
Dietro la finestra aperta Louis Tomlinson sventolava tra le mani il quaderno azzurro della sorella, ridendo leggermente.
Liz si apprestò a lanciare la sigaretta a terra, vedendo il ragazzo avvicinarsi, visto che se l'avesse beccata a fumare sarebbero stati guai seri.
La cicca, finì nel balcone del vicino di sotto un uomo abbastanza conosciuto nel condominio per la sua passione nel fumare che non si sarebbe insospettito nel vedere una sigaretta in più di quelle che si fumava giornalmente.
Elizabeth sorrise a suo fratello, quando lo vide avvicinarsi dopo che aveva posato l'oggetto del desiderio della sorella sul letto.
La ragazza tornò a fissare il vuoto, mentre la presenza del fratello le si faceva accanto.
Louis era seduto sulla ringhiera con le gambe a penzoloni e le braccia tese.
La sua maglietta a righe faceva bella mostra sul corpo muscoloso così come i pantaloni.
Il ragazzo si girò guardando il volto di sua sorella leggermente preoccupato, si accorse del suo stato vedendo il modo contorto in cui si mordicchiava le labbra tipico di quando era nervosa.
Gli occhi azzurri del ragazzo guardavano attentamente i movimenti di Elizabeth e lei a quegli occhi non era mai riuscita a resistere, facevano crollare tutte le sue barriere rendevano il suo mondo diverso.
"Trilly andrà tutto bene"disse il diciannovenne cercando di rassicurare la sorella diciassettenne, mentre le toglieva una ciocca ribelle dal volto.
Trilly il soprannome che le aveva affiabbiato Louis quando era nata.
Aveva appena visto il suo primo film della Disney, l'immancabile Peter Pan ed aveva iniziato da poco a parlare quando i suoi genitori portarono a casa, in un fagotto rosa, il nuovo membro della famiglia Tomlinson e lui l'unica cosa che disse quando la vide fu "Trilly" e da lì aveva chiamato la bambina solo con quel nome.
Elizabeth sbuffò, lasciando da parte per un secondo i mille dubbi che l'affliggevano.
Proprio nello stesso istante Lou la strinse a sé e lei sorridendo innocentemente con l'aria da angelo che aveva, ricambiò l'abbraccio sapendo che la sua unica ancora sarebbe stata solo lui, suo fratello.
"Speriamo Peter, speriamo" biascicò quelle parole sul petto di suo fratello, prima di far calare un silenzio tra di loro che valeva più di mille parole.
























Friend.
Ciao!
Siamo Charly e Liz, speriamo che il prologo vi abbia incuriosito!
Come avete notato (o no) la storia è scritta a quattro mani!
Vi aspettiamo nel primissimo capitolo!
Lasciateci un parere:)
  
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