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Autore: sososofia    27/04/2013    9 recensioni
E se non tutto fosse andato come sappiamo? E se nei One Direction ci fosse anche una ragazza? Non tutto è semplice come sembra e la convivenza può diventare disastrosa, soprattutto se la ragazza in questione ha avuto un passato difficile, che torna a tormentarla anche nel presente.
- - - - - - -
?:- Il suo battito si sta stabilizzando, era ora!
??:- Come fai a dirlo, sei un dottore Styles?
“Ah, c’è Harry… e quel tono scocciato mi pare di Elena”
Harry:- No… ma guardo molti film…
Elena:- Si vede…
Sorrisi e socchiusi gli occhi.
Rimasi ferita da tutto il bianco presente in quella stanza. Piano, piano avvertì l’eccitazione delle persone che mi attorniavano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Qui finisce la nostra storia. 
Ci sarebbe stato molto da dire e tanto da ascoltare, ma qui le nostre strade si dividono. 
Jade è cambiata, grazie ai suoi compagni di band, alle sue amiche e ai suoi figli, che il cielo le ha donato e che, probabilmente, non esiterebbe a toglierglieli.
Questa storia può avere molti finali, uno più bello dell’altro, ma io ve ne proporrò due. 
Sta a voi scegliere quello più adatto…
 
- Zayn? Zayn, aiuta i bambini a prepararsi!
 
Silenzio.
 
- Zayn, mi hai sentito?... Zayn non fare lo stupido.
 
Ancora silenzio. 
Salii spazientita le scale, per andare al piano di sopra.
Frugai in camera dei due bambini, in bagno e, infine, in camera nostra.
 
- Ma dove…? Ahhhhhh!! – strillai spaventata, quando tre corpi mi balzarono addosso, facendomi cadere sul letto dietro di me.
 
- AHAHAHAH! – risero, tutti e tre, lieti di avermi fatto perdere almeno dieci anni di vita.
 
- ZAYN! – strillai arrabbiata, osservando il ciuffo di mio marito emergere da sotto le coperte del letto appena RIFATTO. – Ma cosa insegni ai tuoi figli?
 
- Che la mamma è bella anche quando si arrabbia! – mi disse lui, circondandomi con un braccio le spalle.
 
- Ruffiano… - sibilai, mentre accarezzavo i capelli di Jasmine. 
 
- Mamma, non prendertela con papà. Siamo stati noi a chiederlo! – piccolo ruffiano di Juan, che cosa non faresti per proteggere tuo padre?
 
- Lo so… - dissi sorridendo, mentre prendevo un cuscino – per questo vi meritate una punizione.
 
Colpì delicatamente Juan sulla pancia, sfiorando poi Jasmine su un fianco. 
Si scatenò in un lampo una guerra di cuscini, che durò per una 
decina di minuti, fino a quando ci abbandonammo stanchi sul materasso.
 
- Mamma? 
 
- Che c’è, Jasmine? 
 
- Quando andiamo a trovare gli zii?
 
- Presto tesoro, presto!
 
- Papà? – chiese invece Juan.
 
- Che c’è, rospo? – rispose Zayn, mentre si accomodava sul letto, abbracciandoci tutti e tre contemporaneamente.
 
- Papà, ma zia Waly, non viene più a trovarci?
 
- Non può, Juan. Sai che aspetta un cuginetto e che non può muoversi!
 
Ad occhi estranei, potremmo essere una di quelle famiglie perfette, quelle della pubblicità, che si alzano tutte contente e con il sorriso stampato in faccia.
Errore. 
Le incomprensioni, come in tutte e famiglie, c’erano anche nella nostra. 
E dopo una settimana di litigi e soprattutto di lavoro, che ci aveva portato via dai nostri figli, avevamo deciso che avremmo trascorso tutto il sabato al luna park.
 
- Dai, andate a prepararvi!
 
- Dove andiamo? – chiese Jasmine, mentre con una mano si ravvivava i capelli, un gesto talmente tanto da Zayn, da lasciarmi interdetta per un secondo.
 
- Al luna park, J & J. Ci divertiremo molto! – rise Zayn.
 
I due bambini cominciarono a saltellare sul materasso, mentre io e Zayn ridevamo.
Poi scesero di corsa e si presero per mano, correndo in camera a prepararsi.
Mi sdraiai nuovamente accanto a mio marito e rimanemmo in silenzio a contemplare il soffitto.
 
- Otto anni… - prese la mia mano, con la fede, per poi intrecciarla alla sua. – Sono passati otto anni!
 
- Sette da quando abbiamo i bambini… passa in fretta il tempo, eh, Zazà?
 
- Troppo velocemente… così mi ritroverò vecchio e nonno senza neanche battere ciglio.
 
- Ma smettila. – gli tirai una cuscinata. – Godiamoci il tempo prima di diventare vecchi e brutti.
 
- Nel tuo caso solo vecchia! – sorrise, tentando di intenerirmi.
 
Lo ammetto, ma se lo dite a qualcuno negherò fino alla morte, ci riuscì anche.
 
- Grazie Zayn…
 
- MAMMA! MAMMA! Mamma, Juan non mi lascia entrare nel bagno!
 
- Juan, fai entrare anche tua sorella! – urlò Zayn. – Altrimenti non ti porto nel tunnel dell’orrore!
 
- Ma papà… va bene! Vieni Jas… 
 
- Tunnel dell’orrore? – domandai io scettica, alzando un sopracciglio.
 
- Infatti… entrerai tu con lui… ma non dirglielo!
 
Risi di cuore, abbracciando Zayn. 
Poi mi alzai e aprì l’armadio, buttando sul letto jeans, una canottiera, una camicia vecchia e un giacchetto in pelle, molto rocchettara.
 
- Vado a vestirmi di sotto. – sussurrai sfiorando le labbra di Zayn – guarda che i due non combinino disastri… almeno nella norma!
 
Scesi di corsa di sotto e in un lampo ero pronta. 
Dieci minuti alle dieci, scesero i miei due angioletti, talmente belli che mi venne da piangere.
Tutti e quattro salimmo in macchina, con me al volante. 
Zayn, poi, non aveva mantenuto la promessa: non aveva preso la patente… ma infondo, che importa?
Dopo una mezz’oretta, eravamo fuori Londra, diretti al più grande luna park di tutta la Gran Bretagna.
 
- Mamma, mi prendi lo zucchero filato?
 
- Papà, andiamo sulle montagne russe?
 
- Mamma, ma è facile il tiro al bersaglio?
 
- Papà, ma il circo è aperto?
 
- Mamma, è vero che hai paura dei pagliacci?
 
- Allora, tesoro? – chiese crudele Zayn. – E’ vero che hai paura dei pagliacci?
Sgranai gli occhi, arrossendo lievemente. 
Rafforzai la presa sul volante, quasi a volerlo piegare. 
 
- Io… non ho paura dei clown… assolutamente…
 
- Allora mamma… - disse Jasmine sventolandomi davanti agli occhi un clown di pezza.- Ti presento Sparkey… è un mio amico…
 
- TOGLI QUEL COSO!! – strillai come un’ossessa.
 
Zayn iniziò a ridere.
 
Mi voltai verso di lui, sorridendo, prima che qualcosa colpisse il fianco della mia baby. 
Era accaduto troppo in fretta. 
Vidi solamente Zayn sbattere la testa sul finestrino accanto a lui e il sangue che colava a fiotti, imbrattandogli il viso e i vestiti, mentre il petto smetteva di alzarsi e abbassarsi.
Il ferro del guad rail aveva trapassato il finestrino, come fosse burro, e mi si era conficcato nel petto, tremendamente vicino al cuore.
Rivolsi un’occhiata allo specchietto, osservando i miei bambini illesi, ma spaventati. 
Regalai un debole sorriso a Jasmine e un saluto a Juan, che mi stavano guardando e iniziai a piangere dal dolore della ferita e della perdita di mio marito, afferrando, con una mano gelida, una delle sue, ancora calde, e mi parve di sentire una scarica di adrenalina. 
Probabilmente dovute alla morte che incombeva.
 
- Ragazzi… la mamma… v-vi vuole… bene… n-non… dim-menticatelo mai…
 
Troppo stanca per fare altro, la presa sfuggì alla mano di Zayn e l’ultima cosa che vidi e che udì, prima di lasciarmi andare contro la gomma del volante, furono gli occhi pieni di amore di Jasmine e la frase dolce di mio figlio.
 
- Anche noi ti vogliamo bene, mamma…
 
Poi solo buio.
 
Dal camion che ci era venuto addosso, uscì un uomo, giovane e di bell’aspetto. 
Alto, riccio e con gli occhi verdi. 
Avanzò verso la macchina, mentre un sorriso soddisfatto prese possesso del suo volto.
 
- Ce l’ho fatta, Jade… ti avevo detto che non mi sarei dato per vinto. – ringhiò contro la macchina, dove vedeva la donna respirare lentamente, con un rivolo di sangue che le colava dal naso. – Mi dispiace solo aver fatto fuori tuo marito… ti amava così tanto… forse quasi quanto me…
 
Rimase lì, ad osservare la donna che lentamente chiudeva gli occhi e si lasciava cadere nel buio della morte.
Le portiere dei sedili posteriori si aprirono con fatica. 
Ryan osservò i due piccoli bambini scendere.
 
- Vieni Jasmine… - stava dicendo l’ometto. – Ti aiuto a scendere.
 
Si allontanarono dalla macchina e osservarono i genitori, entrambi morti.
 
- La mamma non sarà contenta quando vedrà la macchina, Juan.
 
- Lo so, Jas, ma le diremo che non è stata colpa nostra.
 
Il piccolo prese la mano della sorella e si voltò, notando l’uomo che non aveva ancora visto.
 
- Ciao! – lo salutò. – Sei un amico della mamma e del papà?
 
- Solo della mamma, piccolo! – rispose pazientemente L’uomo, mentre si avvicinava ai due bambini. 
 
Jasmine si nascose timorosa dietro al fratello.
 
- Assomigli a zio Harry, ma non sei lui!
 
- No, sono zio Ryan!
 
- La mamma e il papà stanno dormendo? – chiese timidamente Jasmine.
 
- Sì. Ma non si sveglieranno per un po’!
 
- E noi che facciamo? – chiese pratico il bambino.
 
- Potreste venire con me! La mamma avrebbe sicuramente accettato!
 
- Ok. – rispose felice Juan, afferrando la mano di Ryan.
 
Jasmine sembrava restia a fidarsi dell’uomo, ma il fratellino la convinse.
 
- Vieni, Jas. Hai sentito? E’ un amico di mamma! 
 
- Ok…
 
Afferrò anche lei la mano di Ryan e insieme si incamminarono verso il camion e sparirono, diretti verso Londra. 
                          - - - - - - - - - - - 
 
- Zayn? Zayn, aiuta i bambini a prepararsi!
 
Silenzio.
 
- Zayn, mi hai sentito?... Zayn non fare lo stupido.
 
Ancora silenzio. 
Salii spazientita le scale, per andare al piano di sopra.
Frugai in camera dei due bambini, in bagno e, infine, in camera nostra.
 
- Ma dove…? Ahhhhhh!! – strillai spaventata, quando tre corpi mi balzarono addosso, facendomi cadere sul letto dietro di me.
 
- AHAHAHAH! – risero, tutti e tre, lieti di avermi fatto perdere almeno dieci anni di vita.
 
- ZAYN! – strillai arrabbiata, osservando il ciuffo di mio marito emergere da sotto le coperte del letto appena RIFATTO. – Ma cosa insegni ai tuoi figli?
 
- Che la mamma è bella anche quando si arrabbia! – mi disse lui, circondandomi con un braccio le spalle.
 
- Ruffiano… - sibilai, mentre accarezzavo i capelli di Jasmine. 
 
- Mamma, non prendertela con papà. Siamo stati noi a chiederlo! – piccolo ruffiano di Juan, che cosa non faresti per proteggere tuo padre?
 
- Lo so… - dissi sorridendo, mentre prendevo un cuscino – per questo vi meritate una punizione.
 
Colpì delicatamente Juan sulla pancia, sfiorando poi Jasmine su un fianco. 
Si scatenò in un lampo una guerra di cuscini, che durò per una decina di minuti, fino a quando ci abbandonammo stanchi sul materasso.
 
- Mamma? 
 
- Che c’è, Jasmine? 
 
- Quando andiamo a trovare gli zii?
 
- Presto tesoro, presto!
 
- Papà? – chiese invece Juan.
 
- Che c’è, rospo? – rispose Zayn, mentre si accomodava sul letto, abbracciandoci tutti e tre contemporaneamente.
 
- Papà, ma zia Waly, non viene più a trovarci?
 
- Non può, Juan. Sai che aspetta un cuginetto e che non può muoversi!
 
Ad occhi estranei, potremmo essere una di quelle famiglie perfette, quelle della pubblicità, che si alzano tutte contente e con il sorriso stampato in faccia.
Errore. 
Le incomprensioni, come in tutte e famiglie, c’erano anche nella nostra. 
E dopo una settimana di litigi e soprattutto di lavoro, che ci aveva portato via dai nostri figli, avevamo deciso che avremmo trascorso tutto il sabato al luna park.
 
- Dai, andate a prepararvi!
 
- Dove andiamo? – chiese Jasmine, mentre con una mano si ravvivava i capelli, un gesto talmente tanto da Zayn, da lasciarmi interdetta per un secondo.
 
- Al luna park, J & J. Ci divertiremo molto! – rise Zayn.
 
I due bambini cominciarono a saltellare sul materasso, mentre io e Zayn ridevamo.
Poi scesero di corsa e si presero per mano, correndo in camera a prepararsi.
Mi sdraiai nuovamente accanto a mio marito e rimanemmo in silenzio a contemplare il soffitto.
 
- Otto anni… - prese la mia mano, con la fede, per poi intrecciarla alla sua. – Sono passati otto anni!
 
- Sette da quando abbiamo i bambini… passa in fretta il tempo, eh, Zazà?
 
- Troppo velocemente… così mi ritroverò vecchio e nonno senza neanche battere ciglio.
 
- Ma smettila. – gli tirai una cuscinata. – Godiamoci il tempo prima di diventare vecchi e brutti.
 
- Nel tuo caso solo vecchia! – sorrise, tentando di intenerirmi.
 
Lo ammetto, ma se lo dite a qualcuno negherò fino alla morte, ci riuscì anche.
 
- Grazie Zayn…
 
- MAMMA! MAMMA! Mamma, Juan non mi lascia entrare nel bagno!
 
- Juan, fai entrare anche tua sorella! – urlò Zayn. – Altrimenti non ti porto nel tunnel dell’orrore!
 
- Ma papà… va bene! Vieni Jas… 
 
- Tunnel dell’orrore? – domandai io scettica, alzando un sopracciglio.
 
- Infatti… entrerai tu con lui… ma non dirglielo!
 
Risi di cuore, abbracciando Zayn. 
Poi mi alzai e aprì l’armadio, buttando sul letto jeans, una canottiera, una camicia vecchia e un giacchetto in pelle, molto rocchettara.
 
- Vado a vestirmi di sotto. – sussurrai sfiorando le labbra di Zayn – guarda che i due non combinino disastri… almeno nella norma!
 
Scesi di corsa di sotto e in un lampo ero pronta. 
Dieci minuti alle dieci, scesero i miei due angioletti, talmente belli che mi venne da piangere.
Tutti e quattro salimmo in macchina, con me al volante. 
Zayn, poi, non aveva mantenuto la promessa: non aveva preso la patente… ma infondo, che importa?
Dopo una mezz’oretta, eravamo fuori Londra, diretti al più grande luna park di tutta la Gran Bretagna.
 
- Mamma, mi prendi lo zucchero filato?
 
- Papà, andiamo sulle montagne russe?
 
- Mamma, ma è facile il tiro al bersaglio?
 
- Papà, ma il circo è aperto?
 
- Mamma, è vero che hai paura dei pagliacci?
 
- Allora, tesoro? – chiese crudele Zayn. – E’ vero che hai paura dei pagliacci?
 
Sgranai gli occhi, arrossendo lievemente. 
Rafforzai la presa sul volante, quasi a volerlo piegare. 
 
- Io… non ho paura dei clown… assolutamente…
 
- Allora mamma… - disse Jasmine sventolandomi davanti agli occhi un clown di pezza.- Ti presento Sparkey… è un mio amico…
 
- TOGLI QUEL COSO!! – strillai come un’ossessa.
Zayn iniziò a ridere.
 
- Ma cosa ridi? – chiesi, mentre cambiavo marcia.
 
- Sei troppo buffa! – rise lui, mentre rispondeva al cellulare che aveva cominciato a squillare.
 
- Ciao, Dani… Sì… al luna park… ok… sì, va bene… sì, non ci sono problemi… ciao Dani, ciao! Era Danielle… lei e Liam sono al luna park assieme a tutti gli altri. Si sono incontrati per caso e hanno deciso di chiamarci per stare tutti insieme!
 
- Ok! – sorrisi contenta. – Ah… ricordati che se chiamerai nuovamente Danielle, Dani, chiederò il divorzio!
 
Lui scoppiò nuovamente a ridere, una risata così contagiosa, che anche i nostri due pulcini dietro, iniziarono a sghignazzare.
Arrivammo al luna park una ventina di minuti dopo.
Parcheggiammo la macchina molto lontano, perché i posti erano completamente occupati.
In lontananza, dopo aver camminato chilometri, vedemmo la chioma riccia di Danielle, quella rossa di Erica e la matassa informe di Harry che si stavano sbracciando.
Erica e Niall si erano portati dietro il loro erede maschio (anche unico) Michael, Elena e Harry, la loro progenie: Aisha, Thomas e Martin. 
All’ospedale, quando era nata Aisha, Elena aveva fatto lo scalpo a Harry perché lui voleva chiamarla Darcy. 
Povero Harry, qualche volta gli rido ancora in faccia per questo.
 
- Eccovi finalmente! – disse Erica, con smetteva un secondo di carezzare i capelli di Michael, che lanciava sguardi esasperati al padre. 
 
Il mio migliore amico gli lanciava un’occhiata che sembrava molto “taci e sopporta”.
Si levarono subito orde di contestazioni, su chi volesse andare in un posto o in un altro.
Infine, ignorando i commenti negativi miei e di Zayn, salirono tutti sulla ruota panoramica.
Liam e Danielle, che ancora non avevano figli, ma che sarebbero nati a breve, proposero di portare i nostri, mentre io e Zayn, a causa delle vertigini, saremmo rimasti a terra.
 
- Siamo due stupidi! – commentò lui, sedendosi vicino a me.
 
- A chi lo dici! Non possiamo avere paura dell’altezza! 
 
- Scherzavo! Volevo che tu mi dicessi che non sono stupido ma bellissimo!
 
- Ma questo era sottointeso!
 
- Se c’è una cosa che ho imparato, è che con te è meglio sentirsi dire le cose!
 
Sorrisi scuotendo il capo, mentre i nostri bambini ci salutavano dagli scomparti in vetro.
Zayn mi afferrò la mano, tirandomi su con velocità e correndo verso la fila del London Eye.
 
- Che vuoi fare? – chiesi, conoscendo la risposta.
 
- Secondo te?
 
- Io ho paura dell’altezza, idiota!
 
- Ma io sono con te!
 
- Allora sì che sono tranquilla!
 
- Ehi? – domandò lui. – Ti fidi di me?
 
- Purtroppo sì.
 
- Bene. Allora sappi che fino a quando sarai con me, tutto andrà bene!
 
- Grazie. Ti amo, Zayn.
 
- Anche io, Jade!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
OHOHOHOHOHO!! FESTEGGIATE GENTE!! CI SIAMO!!
La storia termina qui.
Mi scuso se all'inizio dei due finali, la parte è la solita, ma non sapevo davvero come fare!
J & J, sarebbe Juan & Jasmine, abbreviati! Non so, mi sembrava carino!!
Adesso, vi farò venire un be colpo al cuore: SCRIVERò UN ALTRO CAPITOLOOOOO!
Scherzo. Non mi linciate.
Sarà semplicemente un uovo capitolo, in cui ringrazierò persona per persona, coloro che mi hanno sostenuto e recensito.
Solo perchè è l'ultimo capitolo e siete contente di liberarvi di me, non significa che non dobbiate mettere recensioni su recensioni!!
Faccio i complimenti alla mia Rache, che non la sua nuova storia "Drunk" mi sta tenendo sulle spine! Andate a dare un'occhiata, merita tutta!
Ora passiamo a argomenti più belli!
FORSE, dico FORSE, tornerò assieme ad una mia amica con una nuova storia. Ve lo dirò nel prossimo capitolo!!
Bene gente, Jade si dilegua.
Ci vediamo ai ringraziamenti!!
Jade-sososofia
  
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