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Autore: daylighter    28/04/2013    3 recensioni
Una voglia di baciarla di nuovo si appropriò di me, mi trattenni.
"Puoi baciarmi se vuoi" disse tranquillamente.
In quel momento, con quelle sue parole, qualcosa in me scattò.
"Non posso farlo scusa" l’espressione di stupore sul suo viso mi incupì.
Non desideravo altro che avere un contatto con lei, di nuovo.
Ma per la sua sicurezza, più le stavo lontano meglio era.
"Perché?" chiese innocentemente.
Perché, bella domanda.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16.
Ero scappata dalla tribù del fuoco e come al solito mi trovavo nella foresta con gli altri.
Ci incontravamo sempre da quando ero scappata e la cosa mi rendeva felice. Nel frattempo che passavano i giorni imparai a conoscerli sempre di più fino a che non diventammo un team praticamente inseparabile.
Ryan in quel periodo aveva quasi vent’anni, i capelli biondi si erano schiariti con l’arrivo dell’estate e i suoi occhi apparivano ancora più verdi.
Il suo dominio della terra era qualcosa di incredibile, sapeva padroneggiarlo alla perfezione.
Si era sposato anche lui, con una ragazza bellissima della sua tribù, un mese fa circa ce l’ha presentata e io sono rimasta estasiata dalla leggiadra e dalla bellezza che possedeva.
Lyza e Gram, le vedevo ogni giorno e anche loro, ormai sulla soglia dei ventidue erano cambiate molto rispetto alla prima volta che le incontrai.
Cambiavano insieme, come se fossero una cosa sola, all’unisono.
I capelli si erano allungati ad entrambe di esattamente dieci centimetri e i loro occhi di quell’azzurro in cui perdersi, erano più luminosi da quando avevano finalmente raggiunto il loro massimo potere.
Si raggiunge al compimento dei ventun’anni, tappa che loro avevano ormai superato da quasi un anno. Inutile dire che furono sempre incantevoli.
Glace invece era quello cambiato maggiormente, i morbidi capelli che aveva sulla fronte, avevano lasciato posto a venti chili di cera per tenerli su. Gli occhi ormai rossi, sprigionavano calore e timore allo stesso tempo.
Stentavo ancora a credere che quel ragazzo tanto perfetto fosse impegnato con la sottoscritta, eppure il destino aveva voluto unirci ed io non potevo essere più contenta.
« Silver, come te la passi sorella? » guardai Ryan in modo strano, il contatto con gli umani non gli faceva bene.
Suo padre lo aveva mandato sulla terra per quasi sei mesi, dove avrebbe imparato l’arte della falegnameria da un uomo.
« Alla grande fratello » gli schiacciai il cinque, mi aveva insegnato qualche parola del gergo giovanile degli umani.
Lyza ci guardava e scuoteva la testa disperata, pronunciando parole come “cosa farò io con voi”.
« Glace, sei arrivato finalmente. Ti davamo per disperso amico. »
« Sempre al tuo servizio pel di foglia. »
Non riuscii a trattenere una risata e scoppiai lì davanti a loro.
« Da dove ti è uscito pel di foglia? Sembra il nome di un coniglio » disse poi Ryan, cercando di ricomporsi.
« Mi è uscito naturale, non me lo chiedere » disse poi Glace, alzando le braccia.
« Concludendo che siete strani, direi che è ora di andare per noi. » disse Gram, sorridendomi.
Si portò via Ryan e io rimasi da sola con Justin.
Ci sedemmo sul solito albero, sui soliti rami.
« Justin perché devi sposarti per forza, se non dovessero accettarmi? »
Lo sentii sospirare.
« Silver, sono obbligato, non posso fare altrimenti. Ma voglio che sia tu mia moglie. »
« Lo sai che non posso, finiranno per riconoscermi e finiremo male entrambi. »
Lo guardaii con occhi tristi, cercando di non apparire troppo amareggiata per la situazione in cui entrambi ci trovavamo.
« Preferirei morire pur di sposare un’altra. » sorrisi.
« Vale la stessa cosa per me. »
« Ma tu ormai sei dispersa, non devi sposare nessuno. »
« Ma infatti io intendevo che preferire morire piuttosto che vederti con un’altra. »
Non riuscii a non ridere, nonostante stessimo parlando di un argomento delicato, non riuscivo a non guardarlo e sorridere.
« Cosa farai? » chiese lui.
« Cosa farò? Credo che scapperò lontano, magari tra i mortali. Che ne pensi? »
Lui esitò prima di rispondere, non capendo che lo stavo prendendo in giro. « Penso che se anche scappassi, non lo so, in Italia riuscirei a trovarti. »
« E se scappassi in Cina? »
« Ti troverei lo stesso. »
Scesi al suo livello e gli lasciai un bacio sulla guancia, per poi avvicinarmi ancora di più e lasciargliene uno sulla bocca.
« Quindi mi troveresti anche se facessi questo? » capendo cosa volessi fare scosse la testa.
« Non azzardarti a- »
Troppo tardi, ero sparita nell’aria e solo un altro Hudes dell’aria poteva vedermi.
« Silver? Tanto lo so che sei qui intorno »
Vederlo agitarsi in quel modo mi fece ridere, così tornai normale e scesi dall’albero, sedendomi lungo il tronco.
« Ti odio quando fai così » disse lui, rosso per la rabbia o per la vergogna.
« Ah si? Mi odi? »
Mi avvicinai talmente tanto che tra di noi c’era un millimetro di distanza.
« Odiarti io? Chi ha mai detto niente. »
Mi spostai e risi ancora.
« Tu sei completamente fuori. »
 
 
Era notte fonda ormai, io e Justin eravamo insieme da quasi cinque ore, il suo calore mi scaldava il cuore.
Mi affrettai a lasciargli un bacio che lui ricambiò passionevolmente.
Una luce ci abbagliò, mi staccai velocemente per vedere chi fosse.
« Principe Justin, cosa ci fa lei qui? »
Iniziai a tremare, ci avevano visti.
« Io.. » non riusciva a trovare una scusa.
« Lei non è? » mi indicò e per la paura non riuscii nemmeno a nascondermi.
Justin si mise davanti a me come per coprirmi.
Dovevo ancora identificare chi fossero quegli uomini, ma a giudicare dalla divisa, dovevano essere dei controllori mandati dal consiglio.
« Barney, lei è la principessa Alexandra, quella scomparsa. » disse uno all’altro indicandomi.
Ero stata riconosciuta, cosa avrei fatto ora? Mi avrebbero costretta a combattere contro Justin.
« Sentite, lei non ha colpe, punite me. » disse Justin, ma non sarei mai stata così egoista da lasciarlo là così.
« Non scherzare nemmeno, se dovete prendere qualcuno prendete me, lui deve sposarsi e mandare avanti il regno. Io sono scappata e se morirò nessuno se ne accorgerà, ma vi prego lasciatelo andare.» risposi pregando quegli uomini.
Uno sembrò pensarci su, ma quando Glace intervenne di nuovo non volevano saperne di lasciarci andare.
« Vi porteremo a cospetto del Re e della Regina di entrambe le tribù e domani stesso duellerete. Le regole di Homnies sono chiare. Niente relazioni tra principi e principesse di diverse tribù. » disse arrabbiato. « Il resto lo sapete, vi siete cacciati in un bel guaio ragazzi. »
Justin scosse la testa, e mi abbracciò notando il mio stato pre valanga di lacrime.
« Vi prego, uccidete me, ma non fatemi combattere contro la ragazza che amo. » disse lui, stringendomi a se e provocando l’ira dei due controllori.
Ci staccarono e senza voler sentire scuse ci portarono dritti verso la tribù del fuoco, facendo rabbrividire Justin.
Quando fummo all’entrata, i due ci spinsero all’interno,facendoci entrare come due ladri.
« Non fate troppe storie. Gary va ad avvertire i controllori che avvertano il Re, immediatamente. »
Uno dei due sparì all’istante e tornò qualche minuto dopo con la sentinella del palazzo che non appena vide Justin si inchinò al suo cospetto.
« Signor Justin, come mai mi hanno fatto chiamare? » disse la sentinella. « E voi, togliete le vostre mani luride dal nostro signore.»
« Il principe è stato beccato a scambiarsi effusioni amorevoli con questa ragazza nella foresta. » mi spinse in avanti facendomi cadere.
Justin si strattonò per aiutarmi a rialzarmi. « Fallo ancora e ti uccido con le mie stesse mani. » minacciò la guardia che faceva di tutto pur di non ridere e sembrare stupido.
La sentinella, mi guardò confuso, fino a che il suo sguardo non si incupì. Doveva aver capito chi fossi.
« Principessa Alexandra. » mi disse infatti, venendomi ad accarezzare il viso. « La davamo per dispersa, i suoi genitori sono preoccupatissimi per lei. »
« Non mi importa dei miei genitori, voglio solo che non ci facciano combattere. La prego, l’amore non è un reato. » cercai di supplicarlo, ma i suoi occhi velati di lacrime si girarono, indicando alle sentinelle la strada per il castello.
« Vi prego lasciatelo. » continuai a singhiozzare.
« Basta lamentele signorina. »
Ci rinchiusero in due celle, nei sotterranei nel castello e se ne andarono.
Mi sentivo sola, volevo Glace vicino a me, ma questo non era possibile, un enorme muro in cemento ci divideva e l’unica cosa che riusciva a rilassarmi era il suono della sua voce.
« Andrà tutto bene Silver te lo prometto ». 



Angolo autrice. 
Ebbene si ragazze, siamo giunti al momento più critico della storia. 
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo e in più ci sarà un epilogo.
Chiedo scusa per l'infinità di errori presenti nel capitolo precedente, giuro che non l'ho fatto apposta, semplicemente quando scrivevo non pensavo. 
Aggiusterò tutto al più presto. 
Spero che questo capitolo vi piaccia, preparate i fazzoletti per il prossimo, perchè sarà triste. 
O almeno cercherò di farlo triste. 
Vi ringrazio tanto per tutte le belle recensioni che mi avete lasciato, sono contenta che la storia vi sia piaciuta e non so se sarei andata avanti a scrivere questa storia senza che voi mi aveste incoraggiata. 
Bene ho finito, un bacio a tutti. ^^
Rebecca. 

Ps. Ci vediamo domenica prossima con il prossimo. 


-2 alla fine. :'(

  
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