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Autore: BRUNOMARSISMYIDOLBITCHES    28/04/2013    12 recensioni
"Ho incominciato a chiudermi con me stessa,non esco più di casa,non mangio più, esco dalla mia stanza solo per andare in bagno,non rispondo a messaggi e chiamate, mi sento persa e senza un punto di riferimento. "
"'Summer,sorridi sempre,promettimelo' questa promessa non sono riuscita ancora a mantenerla ma ci sto provando in tutti i modi, ci riuscirò un giorno. "
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3. 
17 settembre. 
- Summer, è l'ultima volta che ti chiamo eh. Vuoi fare tardi pure il primo giorno di scuola?
Tolsi le lenzuola che mi impedivano di vedere la sveglia e controllai l'ora. 
Maledizione: le sette e mezza; feci un balzo dal letto e una corsa verso il bagno. 
Era il mio ultimo anno di scuola,finalmente; chissà come mi sarei trovata,insomma,nuovi compagni,nuove amicizie,nuovi professori,nuove materie: mi spaventava tutto questo.
Era passata una settimana da quel maledetto incontro in spiaggia, e aveva ancora paura di mettere piede fuori casa. 
Avevo ancora un pò di lividi ma si vedevano poco,per fortuna. 
Mi infilai velocemente un paio di jeans,una maglietta,le mie meravigliose vans e corsi di sotto. 
- Fai colazione e poi ti porto a scuola. -disse papà. 
- Ma sei matto? è tardissimo, muoviti e andiamo! 
- Summer, da domani fai colazione tutte le mattine ok? Stai diventando anoressica.
- Sì,certo. 
Uscii di casa sbuffando e salii in macchina aspettando che mio papà mettesse in moto la macchina. 
La scuola non era molto lontana da casa, ci volevano soltanto cinque minuti di macchina. 
Arrivati davanti a scuola,salutai papà e scesi. 
C'era moltissima gente che aspettava il suono della campanella per entrare. 
Mi avvicinai anche io all'ingresso e notai delle persone famigliari, guardai meglio e capii che erano le ragazze della spiaggia insieme ad altri ragazzi. 
Cercai di non farmi notare,di non saltare all'occhio ma non ci riuscii: le ragazze mi notarono subito e incominciarono a ridacchiare. 
Incominciai a tremare,a sudare freddo,avevo paura. 
La campanella mi salvò. 
Mi immischiai in mezzo alla gente  e entrai a scuola cercando disperatamente il mio armadietto, il 198. 
196..197..eccolo! 
Velocemente misi la cartella dentro e presi i libri per la prima ora, storia dell'arte. 
Chiusi bruscamente l'armadietto e mi trovai di fianco il ragazzo del meraviglioso sorriso che stava sistemando l'armadietto. 
"Merda" pensai, dovevo trovarlo pure qui? E per di più era pure il mio vicino d'armadietto,volevo morire in quel preciso istante. 
- Hei calma,calma. Rischierai di romperlo quel povero armadietto! - disse sorridendomi. 
"Muori" pensai e me ne andai senza nemmeno rispondergli. 
Incominciai a cercare la mia aula ma mentre camminavo qualcuno mi fece lo sgambetto e caddi a terra. 
Sentii delle risate di sottofondo. 
Paura,vergogna,dolore. 
Alzai gli occhi da terra e vidi il ragazzo dal meraviglioso sorriso che mi porgeva la sua mano con un sorriso a tremila denti.
Presi la sua mano e stringendola forte mi alzai.
Le ragazze che mi avevano fatto lo sgambetto erano sempre le stesse,e quando videro il ragazzo aiutarmi rimasero a bocca aperta. 
- Peter, che cavolo stai facendo? 
Peter,Peter,Peter,Peter,Peter. 
- Smettetela ragazze,basta! - disse urlando. 
Ritornò a guardarmi e a sorridermi. 
- Stai bene?
- S-s-sì. Grazie mille per l'aiuto! - dissi imbarazzata. 
- Non sembra,non ti reggi in piedi. 
- Sto benissimo,davvero! Ora vado in classe se no farò darti. Grazie ancora. 
In verità stavo morendo dentro e non mi reggevo veramente in piedi, non mi ero fatta niente cadendo ma erano le ferite che mi avevano fatto settimana scorsa che si facevano ancora sentire. 
Ma mi chiedevo perchè mi aveva aiutata? Perchè? Prima in spiaggia mi deride e poi mi aiuta? Che razza di ragazzo è? Mille domande occuparono la mia testa. 
Dopo aver trovato la mia classe,entrai. La lezione era già iniziata. 
- Tu devi essere la nuova alunna,giusto? - disse il professore. 
- S-sì! - dissi abbassando lo sguardo. 
- In ritardo già il primo giorno?
- Mi scusi..
- Siediti là in fondo,all'ultimo banco, di fianco a Lawrence. 
Attraversai l'aula e in un attimo tutti gli occhi si puntarono addosso a me. 
Subito le mie guancie diventarono di un rosso accesso che non se ne andò fin quando il prof rincominciò a spiegare.
- Ciao,sono Philip!
- Piacere,Summer! -dissi sorridendo. 
- Summer..è un nome meraviglioso. E poi vuol dire estate,e l'estate è sempre il meglio. 
Scoppiai a ridere. 
- Io invece lo odio.
- Ma è originale e bello,come te. 
In un secondo arrossii, era davvero da tanto che un ragazzo non mi faceva un complimento. 
- G-grazie mille! 
- Allora,raccontami un pò di te! Perchè ti sei trasferita qui? Di dov'eri?
- Abitavo a Milano,in Italia..
- Oddio,io amo l'Italia! Sarebbe un sogno andarci!
Sorrisi e gli dissi - Ti ci porterò io. 
- Scappiamo insieme?
- Sì,quando vuoi. 
- E abiteremo in un palazzo, io sarò il principe e tu la mia principessa.
Scoppiammo in un risata così forte che anche il prof ci rimproverò. 
- Storia dell'arte è la materia più noiosa che ci sia, e poi con questo prof ti viene la voglia di ucciderti sul banco. -disse. 
- Dai..manca solo un minuto e suona! - dissi controllando l'orologio. 
- Di già? 
- Eh già,ahahahahahah!
Il resto della mattinata passò molto velocemente. 
Philip era simpaticissimo,era da tantissimo che non mi sentivo così bene come con lui, mi faceva ridere ogni santo minuto. 
In quelle sei ore passate con lui mi ero dimenticata di tutto: delle botte,degli schiaffi,degli scherzi,del dolore provocato dalla morte di mia mamma, di Peter,della mia schifosa vita. 
Mi sentivo bene,avevo trovato finalmente un amico.
Quando suonò la campanella che annunciava la fine della mattinata, io e Philip uscimmo insieme.
- Beh..io vado Philip,ci vediamo domani. - dissi sorridendo. 
- Aspetta, cosa fai oggi pomeriggio?
- Emh..nulla! 
- Fatti trovare davanti a scuola alla quattro ok? 
- Ok! Ma dove andiamo? 
- Hai presente di quella band che ti ho parlato? Gli "Hooligans"? 
- Sì,certo. 
- Ecco, assisterai alle nostre prove. 
- Davvero? Oddio,non vedo l'ora. 
- Perfetto, allora ci vediamo dopo Summer. 
- Ok, ciao Philip. 
Mi girai cercando la macchina di mio papà quando sentii Philip di nuovo chiamarmi. 
- Ah,Summer!
- Dimmi!
- Non chiamarmi Philip,chiamami Phil. 
- Sarà fatto. Ciao Phil! - dissi scoppiando a ridere. 
Mi rigirai e dopo aver trovato la macchina di mio papà tornai a casa. 
 
 
 
Ciao bellezzee❤❤
allora scusate il ritardo ma sono stata via un pò di giorni e non ho potuto scrivere. 
ma finalmente l'ho pubblicato c: 
allora,cosa ne pensate? ve gusta? lasciatemi una recensione :3 
alla prossima ❤
  
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