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Autore: letyourcolors_burst    28/04/2013    2 recensioni
Austin Mason. Un debole, secondo molti. Un eroe, secondo altri. Ciò che lo portò ad essere considerato tale cominciò a svilupparsi nella sua adolescenza. La morte del padre adottivo lo costrinse a fuggire dall'Inghilterra. Neanche i suoi familiari, quei pochi rimasti, seppero per molto tempo dove cercarlo. Di lui si perse ogni traccia. Quei pochi che lo consideravano un eroe lo diedero per morto. Non potevano immaginare, però, che il loro eroe sarebbe diventato il loro peggior nemico. Stava nascondendo qualcosa di grosso, qualcosa che non avrebbe potuto rimanere così per molto. Toccava a lei fermarlo. Ma l'amava. E questo avrebbe cambiato tutto. L'amore cambia tutto, di solito. E la loro storia sarebbe stata una delle più belle e complicate. Perchè non cominciate a leggere?
Salve a tutti, questa è la mia prima storia. Le recensioni mi aiuterebbero a migliorare, quindi, ringrazierei in anticipo tutti coloro che lo faranno.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.Avvenimenti imprevisti

Una settimana dopo.

Austin uscì dall'ospedale. La sensazione che provò nel tornare di nuovo a farsi accarezzare dal sole mattutino di marzo fu indescrivibile. Sentiva dentro un misto di felicità, voglia di vivere e leggerezza che non aveva mai provato prima di quel giorno. Uscendo, gettò in aria la sacca in cui aveva riposto i vestiti e la riprese poco sopra la sua testa, come un neolaureato fa con il suo tocco. I suoi movimenti erano ancora impediti dal gesso, ma la sua felicità riusciva ad ignorare il dolore. Esso si ripresentò quando nella sua mente si fece spazio il pensiero dei genitori. Ad aspettarlo fuori dalla struttura c'era Avalon, che decise di accompagnarlo a casa. Per la strada ripresero il discorso che era già stato interrotto troppe volte dal suo inizio.
 << Domani cominceranno le ricerche del lavoro. Che ne dici, potremmo incontrarci alle 9 davanti al bar vicino casa tua? >>
 << Dobbiamo proprio? Ehi, Avalon... Se può servire, so già che domani non caveremo un ragno dal buco. Fidati, lascia perdere, è solo uno spreco di tempo. >>
 << Io non credo. Quante volte le cose che ti ho detto si sono rivelate giuste? >>
 << Tutte, tranne una. >>
 << Ah sì? E quale? >>
 << Quella in cui mi hai detto che avrei trovato un lavoro. Ricordi? >>
 << Non fare lo spiritoso. Senti, Austin, so che ora sei depresso e che hai altre cose a cui pensare, ma il lavoro serve proprio a questo: a farti dimenticare tutto per un po'. E' come dormire, a quel tempo occupato a farlo corrispondono ore in cui la tua mente è libera dai pensieri, negativi e positivi. Ed i pensieri positivi torneranno quando stringerai la mano all'agente immobiliare. >>
 << Va bene. Non mi hai convinto, ma lo farò per vederti sorridere. Allora, siamo d'accordo. Oh, ecco casa mia. >>
<< Che noiosi. Yo, belli, vi avessi mai visti sorridere una volta, da quando vi conosco. Avete sempre quei due musi lunghi, sembra che il mondo ce l'abbia con voi. Un po' di vita, Santo Cielo! >> lo slang di strada caratterizzava Lucas, proveniente da una famiglia di rapper. Suo cugino, suo fratello e tutti i suoi amici avevano trovato nel rap "uno stile di vita, una religione, ed un credo sacro", secondo le loro stesse parole. Era inevitabile che finisse anche lui nelle grinfie della filosofia di vita che vedeva la strada come amica e compagna di vita. Austin e Lucas si erano già incontrati, la notte di uno dei suoi incontri clandestini, alle undici, davanti al capannone, teatro di uno dei loro numerosi litigi*. Erano coetanei, ma la maturità di uno distava da quella dell'altro quanto l'America dista dalla Russia. Come altre volte, Austin prese per mano Avalon e la trascinò via.
 << Dove andate? O meglio, dove credete di andare? >>
 << Dove ci pare. Siamo maggiorenni, e tu non sei  mia madre. Sparisci, Lucas. >>
 
<< Non così in fretta, piccioncini. Raga, a raccolta! >>
 << Che fai? O meglio, cosa hai intenzione di fare? Scusa se l'imitazione è scadente, ma questo è il tuo livello. >>
 Lucas tirò un pugno sul naso a Austin, che incominciò a sanguinare. Gli altri cinque cominciarono a tirare calci e pugni senza controllo e con ferocia, ed in pochi minuti furono in grado di stendere Austin. Giaceva svenuto a terra, mentre i sei violentavano Avalon. Le sue grida attirarono i genitori del ragazzo, che si precipitarono sulla folla.  Riconobbero Avalon ed Austin. Il padre si scagliò contro uno di loro, quello che, a giudicare dalla faccia, aveva appena assunto droghe. La madre rimase in un angolo, impietrita dalla paura e costretta a guardare quello spettacolo senza precedenti, e senza avere la possibilità di alzare un dito. Il ragazzo estrasse un coltello dalla tasca, che andò ad infilarsi nello stomaco del padre di Austin. Questi finì a terra, mentre la madre cercò di adoperarsi per chiamare un'ambulanza e la polizia, che sarebbero arrivate poco dopo, sollecitata l'urgenza dalla donna. Gli atri continuarono il violentamento di Avalon. Nè la polizia, nè l'ambulanza arrivarono prima di mezz'ora, per cause sconosciute, ed il padre morì durante lo scontro con la gang. Questa, infatti, non risparmiò colui che aveva cercato di mettere i bastoni fra le ruote ad una "azione di gruppo" , e continuarono ad accoltellarlo, fino a portarlo alla morte. La casa della famiglia Mason si trovava in una zona di Londra delle più emarginate, tanto da avere annesso solo uno squallido bar di periferia. Nessuno notò, o volle notare niente dell'accaduto, che regalò altre due settimane di ospedale ad Austin, lo chok della madre, che restò in quelle condizioni per mesi, a causa della sua personalità fragile e della sua impressionabilità, la morte di un uomo, in circostanze da terzo mondo e la trumatizzazione di una ragazza, appena ventenne. Niente finì sulle pagine dei giornali, nessuno scrisse di quella storia. I colpevoli non furono puniti, ogni particolare di quella mattinata sparì in una bolla di sapone.
 << Non avrei mai pensato che una cosà così grave sarebbe potuta succedere proprio a me. Troverò Lucas. La mia faccia massacrata sarà l'ultima cosa che vedrà. Giuro su Dio, sempre nel caso in cui esistesse. Lo prometto. >>







                                                                                                                                                                                                                                           *Vedi capitolo 2

Angolo:
Grazie per la visita. Spero che il 4° capitolo sia piaciuto ai lettori.
  
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