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Autore: Blueyes0907    28/04/2013    1 recensioni
Dal capitolo 3
"Salve"
"Oh ciao... Cosa prendi, baby?"
"Due cappuccini e due cornetti. E preferirei non essere chiamata baby..."
"Allora come ti devo chiamare?"
"Mi chiamo Liz."
"Beh, è un vero piacere conoscerti, Lizzie!. [...]Io ho finito il mio turno. Magari io e te possiamo andare a farci un giretto... "
"No grazie. Non esco con chi non conosco."
"Oh, sì... scusa. Io sono Niall. Niall Horan. E adesso ci esci con me?"
---
Elizabeth, detta Liz non è la tipica ragazza popolare né la tipica sfigata. E' una ragazza normalissima che però si sminuisce poichè non ha mai avuto un ragazzo. Quindi si nasconde dietro delle gigantesche felpe prese dall'armadio del fratello maggiore.
Sarà un barista molto particolare che, attaccando bottone con lei, darà una svolta alla sua vita, che come si scoprirà in seguito, non è sempre stata tutta rose e fiori...
Tra piccoli problemini di coscienza, amici un po'... ehm... strani, Liz ne avrà da perdere la testa!
"Ma detto sul serio... la mia vita è cambiata da così a così in pochissimo tempo. A volte mi capita di chiedermi: ma non è che sto sognando?"
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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*Il giorno seguente*
 
“Pronto?” risposi al telefono pettinandomi i capelli umidi, dopo la doccia. Era Chris.
 
“Liz? Ciao sono Chris...” mi disse lei con voce eccitata dall’altro capo. Sbuffai. E grazie al cavolo che era Chris! Sapevo il suo numero a memoria e poi il telefono mi diceva il nome, sopra il numero. E comunque e in ogni caso riconoscevo la sua voce.
 
“Sì. Lo so che sei Chris...” dissi con voce sommessa. “Comunque dove ti trovi?”
 
“Sono nel tuo giardino. Sei pronta?”
 
“Ancora qualche attimo, mi sto asciugando i capelli. Tu entra, tanto non c’è nessuno.”
 
Mi avvicinai alla porta di casa e la aprii. Uno spiffero entrò dentro la stanza e, anche se eravamo in pieno Maggio, un brivido mi percorse il braccio, ancora tiepido dopo la doccia calda. Come se una mano fredda me lo stesse sfiorando. Chris entrò sorridendo. Era eccitata, si vedeva lontano un miglio.
 
“Quanto hai?” mi chiese. Ovviamente parlava dei soldi che i miei mi avevano ‘generosamente’ donato per questo ‘speciale’ evento. La vidi stringere in mano la sua borsa, il che mi fece intuire che portava con sé una cifra non indifferente. Conoscendo la mia amica era riuscita a strappare ai sui genitori minimo 290£.
 
“I miei mi hanno dato 180 e io ne ho preso 90 dalla scatola dei risparmi. In tutto ne ho 270...”
 
“Mamma è stata generosa. Vuole che i miei 18 anni siano perfetti. Mi ha dato la bellezza di 300£!!”
 
Azz, ci avevi quasi azzeccato.
 
Ma che diavolo? Da quando in qua ho una vocina nella testa?
 
All’incirca da sempre. Ma... diciamo che non te ne sei mai accorta.
 
Certo, come no! Ho una vocina nella testa e nemmeno me ne accorgo? Vabbè, va. Seriamente, chi cazzo sei?
 
Sei molto fine, eh? Comunque sono la tua coscienza.
 
Ah, come quella di Pinocchio? Sei un Grillo Parlante?
 
Cominciai a tastarmi le spalle, quasi certa di trovarmi l’animaletto dei cartoni Walt Disney addosso.
 
Diciamo di sì. Ma non penso mi troverai sulle tue spalle. Io sono nella tua testa.
 
Sì, sì. Ok coscienza. Ti chiamerò Nick...
 
Veramente il mio nome è Carl...
 
“Chissene, io ti chiamo Nick!”
 
“Eh? Che hai detto, Liz?” mi chiese spaesata Chris. Merda, l’avevo detto invece di pensarlo! Intanto avevo preso l’asciugacapelli e l’avevo acceso e approfittando dell’assenza dei miei mi presi il lusso di usarlo in salotto, per non lasciare sola Chris. La quale aveva lasciato perdere la mia insensata frase e si era seduta sul divano e mi fissava.
 
“Ti avevo detto di farti trovare pronta...” sbuffò lei, abbastanza forte per superare il suono assordante del phon. Mi strinsi nelle spalle.
 
“Mi sono addormentata sul divano guardando un film...” mi giustificai alzando la voce, visto che per fare in fretta avevo aumentato l’intensità della potenza del phon.
 
“Allora. Ti sei fatta un’idea di dove vorresti andare? Intendo per cominciare a cercare vestito, scarpe e il resto...” mi disse quando spensi l’asciugacapelli e presi la piastra. Ma Dio pesce palla, cosa potevo saperne io?
 
Come sei educata...
 
Zitto, Nick!
 
Mi chiamo Carl!
 
Non rompere!
 
Dicevo. Cosa potevo saperne io? Non ero mai entrata in un negozio del genere in vita mia! Solo in negozi sportivi.
 
“A... Foot Locker?” risposi dandole le spalle per darmi un’occhiata allo specchio. Dopotutto, quello era il negozio di scarpe migliore che conoscevo...
 
“Sì Liz. Andremo sicuramente a Foot Locker. E sotto il vestito mettiamo le Supra!” mi disse sarcastica. Mi sa che le dava un tantino fastidio il fatto che non davo molta importanza alla cosa... ma a me piaceva tanto farla arrabbiare!
 
Che dolce che sei...
 
Tu prenderti una vacanza no, eh?
 
Decisi di battere il ferro finché era caldo, con la piccola Chris. Ero veramente stronza e... no, aspetta! Sono ancora stronza!
 
“Però le prendiamo in tono col vestito. Se le cose vanno fatte, vanno fatte bene!” dissi alla mia amica, che mi guardò inviperita. Prese un respiro profondo e lasciò sbollire la rabbia. Cazzo. Sarà per la prossima volta...
 
“Io pensavo di andare in quella che noi chiamiamo ‘La Via della Moda’...” cominciò fingendo di non aver sentito il mio discorsetto riguardante le Supra.
 
“Aspetta, aspetta! Voi chi?” la interruppi.
 
Interrompere la gente è maleducazione.
 
Seriamente, quand’è che te ne  vai in pensione?
 
“Noi amanti della moda, ovviamente! Dicevo, pensavo di andare là perchè i prezzi sono solitamente molto buoni e i vestiti sono sempre belli e di buona qualità!” mi spiegò.
 
“E vada per la ‘Via dei Modaioli’...” scherzai prendendo la giacca di jeans. Lei si alzò e mi diede una gomitata. Ridendo e scherzando uscimmo di casa.
Arrivammo davanti a un negozio, situato nella fantomatica ‘Via della Moda’. Solo il nome mi fece arricciare il naso. ‘Beacoup de Style’, scritto tutto in corsivo e pieno di svolazzi. In vetrina erano esposti alcuni vestitini corti. Belli. Erano veramente belli. Sfiziosi. Delle cose così su Chris stavano d’incanto. Ma su di me... rabbrividii al pensiero.
Mi girai verso la mia amica, che fissava in estasi quel ben di Dio. Il suo sguardo si fermò su un abitino violetto (più o meno come questo qui: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=140403042810624&set=a.140403032810625.1073741826.140400272810901&type=1&theater ). Ai piedi del manichino erano posate delle scarpe dello stesso colore del vestito, che nella mia testa fece scattare un campanello d’allarme: il tacco era circa di 8cm e la scarpa si legava al piede grazie a un nastrino di raso che richiamavano le sfumature viola dell’abito. In quanto stratega e esperta di situazioni del genere, dopo l’esperienza di interminabili sessioni di shopping con mia madre, pensai di adulare tatticamente la mia amica. Se la scelta fosse stata rapida, per lo meno, poi saremmo andate in un bar qualunque a ingozzarci di cornetti al cioccolato. Per quanto mi riguardava avrei scelto il primo vestito che mi sarebbe capitato sotto mano, sicuramente il più economico. Decisi quindi di attuare il mio piano. Mi stesi in faccia un sorrisetto adulatorio
 
“Ti starebbe benissimo” continuai indicando il vestito viola col mento, continuando a sorridere.
 
Sei diabolica...
 
Senti, Nick. Niente di personale, ma se vuoi che questa cosa vada avanti devi essere un tantino meno rompicoglioni. Ti sento da appena un’ora e già non ti sopporto più!!
 
Dai, Elizabeth! Scherzavo!
 
E non chiamarmi Elizabeth...
 
Vidi Chris guardarmi spaesata.
 
“Non lo guardavo mica per me! Quello è per te!” mi disse, entrando decisa nel negozio. Rimasi interdetta per un attimo. Io? Quel vestito? ANCHE NO!
 
Perchè no? Secondo me ti starebbe bene...
 
Zitto Nick! Questa è una cosa da ragazze!
 
Corsi dietro Chris e la presi per un braccio trascinandola verso la vetrina.
 
“Ehi, ehi! Ferma! Time out! Quel vestito...” indicai la vetrina, presa dal panico. “Dovrei indossarlo io? Te lo sogni!” esclamai.
 
“Ma...” cominciò lei.
 
“Nononono! Chris!! Segui il mio labbiale: io non metto quel vestito alla tua festa!
 
“Ma perchè? È semplicemente spaziale!”
 
“Appunto! Non mi renderò ridicola con un vestito così addosso. E hai visto quei tacchi? Mi romperò tutte e due le gambe come minimo!”
 
“Intanto però ti provi il vestito!” disse allegra dirigendosi verso una commessa con un gran sorriso sulle labbra. “Salve.”
“Ah salve. Prego, chiamatemi Jusy.” disse lei.
 
Nome da troia... cominciamo proprio bene...
 
Non avrei mai pensato di dirlo, Nick: ma sono d’accordo con te.
 
“In cosa posso esservi utile? Avete per caso visto qualche capo di vostro gradimento?” disse ‘Prego-chiametemi-Jusy’ con un sorriso adulatorio spiaccicato in faccia.
 
E io credevo di essere l’esperta in adulazione di amica/genitrici...
 
“La mia amica vuole provare il vestito viola in vetrina.”
 
Mi aspettai che Jusy scoppiasse a riderci in faccia. Con mia grande sorpresa prese molto sul serio le parole di Chris e cominciò a mettere mani tra alcune grucce, dove si vedevano appesi tanti vestitini viola, identici a quello in vetrina. Intanto la commessa aveva tirato fuori una gruccia e me l’aveva messa tra le mani.
“Questa è una 36 di taglia. Penso che per te vada bene. Lì ci sono i camerini, va’ pure a provarlo. Se pensi che ci voglia la taglia più grande non esitare a dirmelo, ok?” disse.
 
Lentamente, molto lentamente, mi avviai verso il camerino. Quando entrai una ragazza con i capelli castani, mossi cha arrivavano alle spalle mi fissava con due occhi verdi scuri. Sospirai fissando il mio riflesso nello specchio e chiusi la tendina di quel cubicolo. Mi tolsi, strato dopo strato, i vestiti di dosso, e presi l’abito che Chris aveva scelto per me. Non era brutto. Solo... non era adatto a me. Lo infilai di malavoglia e me lo stirai addosso con le mani.
 
Lo sai? Ti sta benissimo!
 
Oh Santa Madonna ingravidata da un pinguino, Nick!
 
Cosa c’è?
 
Non mi guardare! Dio castoro, sei maschio!
 
Diedi per scontato che Nick fosse una coscienza maschio (?)... aveva la voce da maschio, ora che ci penso molto simile a quella di Jhonny Depp...
 
Non penso di poterne fare a meno. Ricordi? Sono nella tua testa...
 
Almeno cerca di non fare apprezzamenti! È strana come cosa, del tipo: “Sai, la mia coscienza si chiama Nick e dice che ho un vestito che mi sta benissimo...”
 
 
“Liz! E allora? Quanto ci metti?” mi chiese Chris dall’altra parte della tendina del camerino. Tirai fuori la testa e la guardai. Accanto a lei ‘Prego-chiamatemi-Jusy’ mi guardava continuando a sorridere.
 
“Potrebbe, ecco... lasciarci sole?” chiesi alla commessa, sentendo le guance colorarsi di rosso. Lei si strinse nelle spalle e si allontanò.
 
Ma perchè fai tutte queste storie per un vestito?
 
Vai a farti fottere, Nick!
 
“Allora!” disse Chris. “Non sto più nella pelle! Fammi vedere come ti sta questo benedetto vestito”
 
Io presi un respiro profondo e aprii la tenda tutta di un colpo, facendo un timido passo avanti.



COMMENTINI DELLE AUTRICI :3

Saremo brevi perchè è la terza volta che riscriviamo la sezione dei nostri commenti. andando per ordine:
- Ringraziamo Dorlan per aver recensito il primo capitolo (un megabacio!!)
- Non ci è piaciuto molto descrivere Liz così timida e insicura, perchè l'idea principale era una ragazza molto decisa, combattiva e un tantino aggressiva (come dimostrerà di essere con Niall e Harry nei prossimi capitoli). Ma pazienza, sono esigenze di copione e vi assicuriamo che Liz ne avrà a bizzeffe di motivazioni per tirare fuori il suo lato cattivello ahahah!
- In questa storia niente è lasciato al caso. Particolari che adesso vi possono sembrare inutili e messi solo per contorno poi si potrebbero rivelare importanti e...
M: GRAZIA! STAVI PER SVELARE IL FINALE!
G: no, ma... 
M: NO! BASTA! ZITTA! MI SONO SFONDATA IL DERETANO PER CREARE QUEL FINALE, TU NON ME LO FOTTI COSI'!!!
*sfogotime*
#Marti&Gra
   
 
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