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Autore: Allyn    28/04/2013    6 recensioni
La mia prima long SasuNaru *W*, che adorabile coppietta
E se il nostro Naruto riuscisse a riportare a casa Sasuke?
Tutto bello, splendido, grandi festeggiamenti, lacrime, cuoricini ovunque, fangirl che strepitano...
Piccolo inconveniente? Dopo una lunga convalescenza all'ospedale di Konoha il caro Uzumaki potrebbe ritrovarsi un Sasuke un po' diverso, e soprattutto un po' difficile da gestire...Come si metteranno le cose per i due?
_____ note: la seguente fic trae ispirazione dalla doujinshi preesistente " la residenza del sole"
Ha pianto lacrime di sangue, prima che i suoi occhi si chiudessero celando quelle iridi rosse e innaturali divenute ormai nere. Ha pianto lacrime di sangue, e ne rimangono i segni, sulle sue guance smunte, pallide; scie scure, incrostate come il suo cuore, come i suoi ricordi più dolorosi, un rosso non più brillante, ma secco, spento, opaco.
[...]
Un Naruto innamorato alle prese con un Sasuke un po'...beh un po' fuori di sé, poverino...
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 1

Ha pianto lacrime di sangue, prima che i suoi occhi si chiudessero celando quelle iridi rosse e innaturali divenute ormai nere. Ha pianto lacrime di sangue, e ne rimangono i segni, sulle sue guance smunte, pallide; scie scure, incrostate come il suo cuore, come i suoi ricordi più dolorosi, un rosso non più brillante, ma secco, spento, opaco.

Una sbavatura di colore, su quel bianco cereo

“Non sappiamo se se la caverà...” Sono state le parole di Baa-chan. “So che ci tieni molto, Naruto, ma...lo sai, Uchiha è un traditore, forse uno dei più grandi nella storia della Foglia, per molti, la sua morte, non sarebbe poi una gran perdita” Le aveva sussurrate piano, ben sapendo che per me non sarebbe mai stato così, per me, Sasuke Uchiha, non sarebbe mai stato il terribile assassino pluriomicida ricercato in tutti i paesi, per me sarebbe sempre stato il mio migliore amico, il ragazzo serio e ferito, dagli occhi scuri, impenetrabili, dai mille misteri celati dietro una maschera di ghiaccio e tenebra.

 Sono rimasto li, raggomitolato su me stesso, senza rispondere, chino sul suo letto, seduto su una vecchia sedia di legno scuro, le dita ferite di lui tra le mie, immobili, fredde, le unghie corte ancora sporche di terra e di sangue.

Quanto ti ho cercato, quanto ho lottato, quanto ho pianto, ogni notte, sommessamente tra le lenzuola, sui campi di battagli, nelle mani, nella speranza che un giorno ti avrei ritrovato, e stretto a me. Quanto? Anni, millenni, solo per rivedere il tuo viso, i capelli lisci, corvini come la notte, incorniciare ogni tua espressione.

Solo per riportarti a casa.

Sasuke, ti prego, apri gli occhi, o tutto il mio dolore sarà stato inutile.

***

Mi risvegliai di soprassalto, dopo un sogno confuso, un incubo. Avevo rivissuto gli ultimi giorni di missione, avevo rivisto Sasuke combattere fino all’ultimo, fino a farsi ferire quasi a morte, avevo risentito le grida degli altri Ninja, intimarmi di finirlo, di ucciderlo.

Non ce l’avevo fatta.

Il suo corpo era caduto inerme, in ginocchio, di fronte al mio.

Entrambi distrutti, feriti.

Aveva sussurrato qualcosa, prima di piangere quelle lacrime di sangue, chiudere gli occhi e perdere coscienza.

L’avevo trascinato via, sotto gli sguardi esterrefatti dei compagni, salvandolo, contro ogni ordine, contro ogni aspettativa.

Mi scossi dal torpore di quel sogno agitato e mi guardai attorno.

Era ancora notte, poche stelle illuminavano il cielo nero, e il flebile pallore della luna riluceva su quella pelle altrettanto pallida.

“Sas’ke...svegliati...” Mugolai strusciandomi gli occhi, mettendo a fuoco la sua figura emaciata, incosciente. Per un attimo, ancora intontito da un sonno che di riposante non aveva avuto niente, credetti che sarebbero bastate quelle due semplici parole a far si che si ridestasse.

Ma lui non rispose, rimase ancora inerte, steso sul letto bianco d’ospedale, un sacco di piccoli tubicini che entravano e uscivano da quella pelle che avrei voluto baciare, riportare alla vita con le mie lacrime.

“Naruto...Non sappiamo quando, e se si sveglierà...vai a casa, hai bisogno di riposo” La voce dolce di Sakura mi arrivò alle spalle. Non l’avevo neppure sentita entrare.

La guardai avanzare, poggiarmi una mano sulla schiena, osservare il profilo smunto di quel Sasuke spaventosamente immobile.

“L’abbiamo cercato in lungo e in largo...inseguito, braccato...ed ora eccolo qui, senza catene ai polsi...” Sussurrò con dolore, sfiorandogli una guancia con affetto.

“E’ sempre così bello...” Continuò disegnando piccole linee immaginarie sulla sua fronte. Poi il suo sguardo verde cadde sulla mia mano, ancora intrecciata alle dita fredde e sporche di Sasuke.

“Sai vero...che anche se si svegliasse, potrebbe aver subito danni irreversibili, potrebbe anche non ricordarsi niente...e allora cosa farai?” Mi domandò, con voce tanto bassa che capii che come sempre cercava di trattenere le lacrime.

“Io...adesso voglio solo che si svegli...” Risposi.

***

Passarono molti giorni, le mie ferite erano completamente guarite, non erano neppure rimaste le cicatrici sulla pelle, con l’aiuto di quel chakra che non mi apparteneva e che tante volte mi aveva salvato dalla morte.

Guardai il corpo inerme di Sasuke, ancora steso sul letto, i tagli e gli ematomi sembravano esser migliorati, eppure i suoi occhi rimanevano chiusi, sigillati al mondo.

Gli presi la mano, portandomela al viso e piansi, bagnando la sua pelle pallida, baciandola, nel tentativo di asciugarla dalle mie lacrime.

Ero stanco.

Stanco della sua assenza nella mia vita, stanco di inseguirlo, di vederlo lontano, e ora, che finalmente era a casa, nel nostro villaggio, ancora mi sfuggiva a modo suo, con quel sonno che forse continuava per dispetto.

“Svegliati stupido Uchiha...” Quasi gridai contro il suo volto, la mano ancora stretta tra le mie.

E Sasuke aprì gli occhi, piano, come d’incanto, come in risposta al mio comando.

Il cuore sembrò volermi esplodere nel petto, batteva così forte che per un attimo ebbi paura potesse rompermi lo sterno, le costole, o schizzarmi fuori dalla gola.

“Sas...” Mormorai, ma la voce mi morì in gola, tanta era l’emozione di quel momento.

Il ragazzo, si guardò un po’ attorno, poi si portò la mano libera al volto, a fatica, quasi non ricordasse come muoversi. Incespicò un po’, prima di arrivare alla fronte, e scivolare giù sulle palpebre.

“Io...mi fanno male...gli occhi” Borbottò con voce impastata.

Gli lasciai la mano, che portò subito al viso, assieme all’altra, per coprirsi la vista.

“Chiudili, Sasuke” Dissi piano, con dolcezza, ricordando le lacrime di sangue, e quelle iridi rosse, le sue tecniche tremende, le illusioni senza fine.

“Chi...chi è Sasuke? Chi sei tu?” Sussurrò tremando.

 

Note:

Ehilà, la mia prima Long Sasu/Naru, Naru/Sasu... insomma, quella roba lì :P Adoro questa coppia, e be’, pensavo fosse divertente scriverne un po’ su... 

Evviva, approfittiamo di Sasuke con l’amnesia.Lasciate pure recensioni, insulti, commenti, insomma, cosa vi pare ahaha <3

   
 
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