Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: TheNowhereGirlOfYesterday    29/04/2013    0 recensioni
La storia di un amore fatto di delusioni, illusioni, sorrisi falsi e sorrisi veri, che fanno dimenticare per un momento i problemi e le lacrime piante per nessuno.
Ma nessuno ascolterà ciò che quelle lacrime vogliono in realtà dire. L’amore è muto. La mente è vuota ma allo stesso tempo piena. Piena delle parole che dovrebbero essere dette. Il cuore è messo a tacere dalla mente, forse l’unico ostacolo che impedisce la dichiarazione.
L’amore trionferà. Forse sarà troppo tardi, o forse no. Ma a parere di Paul non è mai troppo tardi per fare qualcosa, vuole provarci, vuole essere lui a mettere a tacere la mente per una volta.
Ma alla fine, tutto può essere superato, tutto finisce, le cose si trasformano.
" [...]È come se non provassi più sentimenti, come se qualcosa in me si fosse spento.. il mondo perde tutto il colore che aveva, diventa in bianco e nero. Come la TV, come un film.
Magari fosse un film, potrei avere un lieto fine, potrei cambiare regista, cambiare la trama, avrei tutto in pugno. Cosa più importante, saprei che è tutta una finzione.
Invece, questa non è finzione, è realtà. È la tanto odiata realtà, quella che ti sbattono in faccia senza pietà [...]"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6.  In spite of all the danger  (Strawberry fields forever) Pt. 2
 
Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hungabout
Strawberry Fields forever

Living is easy with eyes closed
Misunderstanding all you see
It's getting hard to be someone
But it all works out

-The Beatles
 
 
Più si avvicina, più il mio cuore batte: riesco a sentirlo.
Posa le sue labbra accanto alle mie, non osa toccarle, il mio cuore salta uno o magari due battiti.
Vorrei poter piangere come un disperato, urlare quanto tutto in questo momento mi ferisca in modo spropositato, credevo che dichiararmi mi avrebbe fatto sentire più leggero in un certo senso, ma non è così: sembra che stia giocando con i miei sentimenti, mi sento preso in giro, ma forse non si rende conto di quanto un gesto di semplice affetto, agli occhi di un innamorato, faccia male.
Lei  una ragazza ingenua, so bene che non fa cose come queste con le cattive intenzioni ed io non ho la minima intenzione di farle pesare le mie sensazioni, così mi limito a sorridere ma evito i suoi occhi: non voglio perdere ancora il contatto con la realtà.
Torna alla sua altezza e tenta d’incontrare i miei occhi “Paul.. ti voglio un bene che forse neppure immagini. Sono mortificata di averti causato sofferenze e mi sento una stupida al solo pensiero d’averti fatto star male ma credimi, non era mia intenzione.. non voglio perderti, sei tutto per me, sei un punto di riferimento sicuro. Perdonami, non volevo farti star male, appena hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non esitare a chiedere.”
“E se dovessi disturbarti quando sei con Robert?” la guardo timidamente inarcando le sopracciglia in modo da far trasparire il mi ostato d’animo. Mi siedo sulla panchina alla mia sinistra “Non farei altro disturbare..” dico per poi abbassare la testa.
Subito si siede al mio fianco, mi posa un braccio sulle spalle in modo  da accarezzarmi il braccio “Per te lascerò tutto e l’unica cosa di cui mi preoccuperò sarà farti star bene.”
“Ma non voglio portar via tempo a te e Robert..”
“Lui lo capisce, gli stai simpatico, è felice che io stia con te; tranquillo, Paulie..”
Alzo a lei lo sguardo sorridendo.
“Mi mancava il tuo sorriso, caro..” dice baciandomi la fronte.
Poggio le mani sui suoi fianchi e la tiro delicatamente a me fino a non far sfiorare il mio petto con il suo facendo trasformare la mia presa in un abbraccio ricambiato da lei che mette le braccia attorno il mio collo stringendosi a me.
Forse quest’abbraccio ha le stesse cause: cerchiamo protezione; ma non capisco perché lei la cerchi proprio da me.. noto qualcosa di strano accentuato da un suo respiro profondo.
Sciolgo l’abbraccio ma continuo a tenerla per i fianchi a guardarla negli occhi “Hey, tutto okay?”
Annuisce a testa bassa: non me la racconta giusta, dev’esserle successo qualcosa.
Le alzo il viso “Guardami Mary..” e lei così fa “Sai che puoi fidarti di me..”
Annuisce sospirando “Qualche giorno fa ero da sola al Cavern, un tipo ha cominciato a farmi le avances ma, nonostante gli abbia detto d’essere fidanzata lui…. Lui mi ha baciata…” detto ciò abbassa nuovamente la testa.
Le metto le mani sugli avambracci e la guardo preoccupato “Robert lo sa?”
Abbassa lo sguardo scuotendo la testa, la guardo intensamente alzandole il viso con una mano e con l’altra continuo ad accarezzarle l’avambraccio “Oddio, dimmi chi è stato: gliela farò pagare!”
Mi guarda “ No, no… ti prego.. sono un gruppo, ti farebbero male.. non preoccuparti.. la finiranno prima o poi, no?” il suo sguardo è pieno di paura e preoccupazione e mi fa star male.. tremendamente male.
“Oh, tesoro.. se non interveniamo continueranno e nessuno deve provare ad approfittarsi di te. Oggi ho una serata lì, tu stai con Robert.. non allontanarti mai.”
“Robert non.. non c’è…”
“Cosa?”
“Questa mattina è partito con la famiglia per Blackpool e torneranno tra una settimana.”
L’avvicino delicatamente a me carezzandole i capelli e gli sposto una piccola ciocca che le copriva un po’ il viso “Allora rimani ai piedi del palco, almeno io ed i ragazzi possiamo tenere tutto sotto controllo. Ah, quasi dimenticavo, Ringo è tornato dal suo tour con Rory and the Hurricanes, puoi stare con lui, c’è Anna.. non sei sola.”
“Grazie Paul, grazie mille.. non so cosa farei senza di te.” Mi abbraccia un po’ più tranquilla di prima.
Ricambio subito l’abbraccio: le carezzo la schiena e sussurro “Hey, è mio dovere difenderti. Ci sarò sempre, non scordartelo mai..” m’interrompo per baciarle la guancia “Ricordati la mia promessa, (Vedi “In spite of all the danger Pt. 1”) farò qualsiasi cosa tu voglia io faccia.. mettendo tutto me stesso a rischio.”
“Oh, Paul.. promettimi che non ti faranno nulla, prometti che non lo permetterai.” Dice poggiando la testa al mio petto.
“Tranquilla, male che vada avrò qualche graffio e poi, ci sono i ragazzi!” le alzo il viso sorridendo.
Non convinta mi guarda storcendo il labbro ed inarcando le sopracciglia in modo da trasformare la sua espressione più quieta in una preoccupata.
“Suvvia, stai tranquilla. Non c’è di che aver paura, c’è tanta gente come loro.. non ho paura, devo pur saper difendere una persona speciale come te. Non mi faranno nulla, promesso.”
“Va bene..” annuisce sorridendo: ha un sorriso fantastico, così fantastico da farmi quasi dimenticare tutta la paura che in realtà ho.
Sì, ho paura.. conosco tutti al Cavern; quelli che ci provano in genere sono sempre molto più grandi, ovviamente agiscono in gruppo.. come i lupi che vanno a caccia per scovare una preda da lavorarsi per bene, loro trovano ragazze da “lavorarsi” per bene… oh, sì.. e lei non farà parte di queste ragazze!
E, anche se non ho tutta questa forza, proverò a difenderla con tutte le mie forze; non posso tirarmi in dietro: io devo proteggerla anche se so bene che mi costerà qualche giorno a casa ma, se devo essere sincero, non me ne frega.
Se riesco a far star bene lei, e a proteggerla, null’altro importa fuorché questo..
Le sorrido “Allora, madame, cosa le va di fare?”  lei mi prende sottobraccio ridendo “Dove vuole lei Sir, mi fido di lei, possiamo divertirci.”
“Perfetto signorina..” la prendo in braccio sorridendo “Con McCartney avrà solo il meglio!” le faccio l’occhiolino facendola sorridere, mi da un bacio sulla punta del naso ed io la faccio scendere.
“Non è che vorresti qualche 78 o 45 giri nuovi?”
“Certo!” la prendo per mano ed entriamo in un negozio di dischi: si guarda intorno affascinata.
Ad un tratto mi prende per mano e mi porta in un reparto dedicato esclusivamente a Buddy Holly e guarda il tutto sorridendo ampiamente il che mi fa star bene, comincia a prendere i vinili e dice il loro nome uno ad uno quasi incredula di averli in mano, li posa su di uno scaffale, apre la borsa ma il suo sorriso si spegne.
“Hey, ch’è successo?”
“Non ho soldi, dannazione..” dice riponendo i vinili ai loro posti, ma io la blocco.
“Paul, che fai?” dice con aria dubbiosa.
“Avanti, dimmi quello che vuoi comprare.” Le dico sorridendo e prendo in mano i vinili.
“Ma hai soldi…?”
“Mary, stai tranquilla, dimmi solo quello che vuoi e lo avrai.”
“Uhm.. okay.” Prende un vinile e me lo porge.
“Solo questo?”
“Sì, poi tornerò magari domani.. con dei soldi..” dice ridacchiando.
“Ma suvvia! Prendine quanti ne vuoi..” poi abbasso il tono di voce “Nella mia giacca entra tutto.” Ridacchio facendole l’occhiolino.
Ridacchia “Paul, ma che vuoi fare?”
“Shh, è da tanto che non lo facevo.” Le poso l’indice sulle labbra e ridacchio un po’, prendo i vinili scelti e li nascondo sotto la mia giacca, tenendoli ben nascosti con la mano sinistra.
Dopodiché la prendo per mano e c’avviamo verso l’uscita, lì ci ferma la commessa “Ragazzi, non avete trovato nulla?” dice guardando prima me, poi squadra Mary e torna a guardare me.
“No, eravamo qui solo per dare un’occhiata.”
Ci guarda per un altro po’, poi sorride “Va benissimo, speriamo di rivedervi presto!”
“Certo, arrivederci.” Usciamo dal negozio, facciamo qualche metro poi scoppiamo a ridere come dei bambini.
Ci sediamo su una panchina, poi mi sbottono la giacca e tiro fuori i vinili porgendoglieli.
“Paul…” inizia a ridere quasi incredula “…tu sei pazzo… sul serio. Ma ti adoro..” dice continuando a ridere.
“Ah, lo so d’essere pazzo.. ma sono stato un bravo ragazzo troppo a lungo, devo riprendermi.. Avanti, tieni.” Le porgo i vinili ma lei esita “Eh dai, male che vada finisco io nei guai..” dico ridacchiando.
Li prende in mano continuando a ridere “Non ci credo… davvero ti metteresti per me nei guai?” lentamente torna più seria.
Torno anche io serio “Certo che lo farei, per me sei speciale.. ma non solo per me..” le bacio la fronte sorridendo.
Volge a me lo sguardo: noto una strana dolcezza nei suoi occhi e se devo essere sincero mi piace.
 
*MARY’S POV*
 
Ah, com’è dolce… Robert non avrebbe mai rubato dei vinili per me e se ci avesse provato si sarebbe fatto scoprire, non sa fare queste cose.
Ma Paul… Paul è dolcissimo, nonostante abbia sofferto così tanto a causa mia continua a fare come se nulla fosse, sembra quasi che tra noi due ci sia qualcosa che oltrepassi l’amicizia ma so che non è così.
Non può essere così, io sono fidanzata con Robert!
Meglio non tormentarsi con questi dilemmi.
Ad un certo punto Paul volge a me lo sguardo sorridendo divertito “Che ne dici di tornare indietro nel tempo?”
“Mmh, in che senso?”
Ridacchia poi mi porge i vinili ch’erano adagiati sulla panchina sino a qualche istante fa “Tieni i vinili..” li prendo e li tengo stretti al mio petto.
Lui si alza, mi porge la mano “Se mi concede l’onore di tenerla per mano, le mostrerò cosa il sottoscritto intendeva.”
Lo prendo per mano, lui si dirige verso una fontana e, ridendo si bagna un po’ i capelli a mo’ di signore dei primi del ‘900, poi prende un bastone ed inizia a farlo roteare camminando come Charlie Chaplin tentando di trattenere le risate.
Ed era proprio così che ci divertivamo un po’ di anni fa, quando Paul riusciva a tirare fuori un sorriso e a scacciare i cattivi pensieri dalla mente.. sì, scavalcavamo il cancello dello Strawberry Field, ci rintanavamo nel nostro posto segreto e parlavamo per ore, scherzavamo.. poi, da quando suo padre aveva ricominciato ad avere problemi con l’alcool a causa di debiti tutto cambiò: Paul tornò triste, lo vedevo poco anche se molte volte lo facevo stare da me per farlo distrarre. Mi raccontava di come fossero messi male, di come era difficile convivere con il padre che quelle poche volte che tornava era ubriaco, doveva sfogare la sua rabbia e lo faceva con il primo malcapitato sott’occhio.
Ricordo perfettamente tutte le volte che evitava d’incontrare il mio sguardo per paura di crollare, ricordo il terrore nei suoi occhi.. occhi che chiedevano aiuto, occhi che avevano paura di tornate indietro e rivedere la realtà.
Eppure, nonostante tutto, non si azzardava mai a far scendere neppure una lacrima.. certo, lo faceva di notte. Credeva che dormissi, in realtà ogni volta che c’era lui non dormivo perché ero preoccupata per lui..
Sentivo i singhiozzi che tentava di soffocare con il cuscino ed ero tentata dall’alzarmi e consolarlo ma temevo una sua brutta reazione.
Solo adesso si sta liberando, da un lato mi fa piacere, dall’altro mi spezza il cuore.
Ho sempre avuto un debole per lui, lo ammetto … come ragazzo e come persona l’ho sempre reputato fantastico ma probabilmente non ho fatto nulla per paura di combinare casini.
Così ho “comandato” al mio cuore di trovare qualcun altro.. Il problema è uno: Ce l’avevo fatta ma ogni volta che torniamo come i vecchi tempi, ogni volta che lo vedo piangere in me torna quell’amore smarrito…
D’altro canto, l’amore non si può dimenticare.
Probabilmente è per questo che sono particolarmente dolce e protettiva con lui.. ma non posso farci nulla, non sopporto il fatto di vederlo star male e so che lo terrei stretto a me tutto il tempo necessario per farlo sorridere..
E vederlo ridere sinceramente dopo tanto tempo credo sia tra le cose più belle che potessero capitarmi.
Rido anche io con lui “Paul, mi mancavano queste cose…”
Sorride dolcemente, lascia a terra il bastone e si risistema i capelli “Sai, mancavano anche a me …” mi prende sottobraccio e ricominciamo a camminare “Ti confesso che avevo paura..”
“Di cosa, Paul..?”
“Di non poter più rivivere queste cose, di non poter più stare con te.. sai com’è, c’è Robert.. vi amate. Ed io potrei essere di troppo, capisci?”
“Ma Paul, non lo sei.. è colpa mia, sono lunatica e lo sai.. ma adesso siamo insieme, questo è l’importante.”
Mi guarda sorridendo ed io ricambio il sorriso; mi avvolge mettendo il braccio sulla mie spalle e mi stringe a sé continuando a camminare “Ricordati che farò il possibile per tenerti al sicuro, sarò il tuo bodyguard.” Ridacchia e mi bacia i capelli.
Subito dopo gli cingo la vita son un braccio e con l’altro tengo stretti a me quei vinili.
Dopo poco tempo ci troviamo vicino una tra le migliori pizzerie di West Allerton e lui non perde occasione. “Hey, dato che è quasi ora di pranzo, ti va se ci fermiamo a mangiare qualcosa? Ho  soldi tranquilla, non rubo anche pizze.” Dice ridendo.
Annuisco ridacchiando ed entriamo in pizzeria ma sfortunatamente è pieno ma non si arrende e va al bancone tenendomi per meno “Scusi, quanto ci vorrebbe perché si liberi un tavolo?”
“All’incirca un’ora. Se non volete aspettare vi prepariamo senza problemi delle pizze da asporto.” Dice il cameriere sorridendo.
“Va bene, grazie.” Detto ciò ordiniamo due pizze e due birre e qualche minuto dopo siamo fuori.
“Oddio, me la mangerei con cartone e tutto!” dice Paul ridendo ed inspirando profondamente mentre socchiude gli occhi.
Lo guardo ridendo “Avanti, mangione, troviamoci un posticino dove poter stare in pace.”
“Mh, che ne dici di tornare al nostro posto allo Strawberry field? Dai sono anni che non ci andiamo!”
“Va bene, ma devi aiutarmi a scavalcare.. non lo faccio da molto tempo..” ridacchio e ci avviamo.
Per fortuna Beaconsfield Rd. non è lontana così in una decina di minuti arriviamo.
“Okay..” Poggia le pizze e le due birre sul muretto e in un niente lo scavalca ma ci resta sopra, mi porge la mano e mi aiuta a salire.
Dopo essere scesi prendiamo le nostre cose e ci avviamo verso il nostro posto segreto. “Wow..” mi guardo intorno mentre continuiamo a camminare.
“Che c’è?” dice Paul sorridendo.
“Non me lo ricordavo bene… davvero, è favoloso. Non sembra vero..”
Ridacchia poi d’un tratto mi prende per il polso e mi tira a sé “Attenta, lì ci sono dei rovi, non voglio che ti faccia male..”
“Grazie Mille, Paul.. sei davvero carino.” Lo guardo sorridendo.
Continua a tenermi a sé e camminiamo.
Sento una strana sensazione ed il mio battito cardiaco accelera ma non posso fare a meno di stare con lui, non voglio lasciarlo, mi sento al sicuro con lui e non ho la più pallida idea di cosa cavolo mi stia succedendo.
Da quando l’ho visto ubriaco, con gli occhi gonfi e pieni di lacrime c’è stato qualcosa che mi ha fatta sentire tremendamente in colpa più di quanto mi sentissi già.
“Eccoci, siamo arrivati” mi guardo intorno e vedo un posto a dir poco straordinario: circondato dagli alberi, un piccolo laghetto con un salice piangente nelle vicinanze e una panchina in legno sotto le fronde di esso.
“Ma… ma è fantastico, Paul… adesso ricordo tutto!” mi sorride dolcemente e guarda in alto “Abbiamo gran parte della nostra vita custodita qui dentro..” poi sospira.
A questo punto accenno un sorriso e volgo anch’io lo sguardo al cielo che non si vede poiché coperto dalle fronde degli arbusti che ci circondano facendo filtrare solo qualche piccolo raggio di sole.. sembra una favola.
“Dai, andiamo sulla panchina..”
“No…”
Mi guarda inclinando un po’ la testa verso sinistra non capendo il motivo della mia risposta.
Mi siedo a terra ridendo e lo guardo dal basso sorridendo “Io mi siedo qui.”
Ridacchia e si siede al mio fianco poggiando le pizze e le due birre tra noi due, le apre e me ne porge una sorridendo dolcemente.
“Grazie..” prendo la pizza e lo aspetto per iniziare come siamo soliti fare.
“Buon appetito Mary!” addenta un pezzo di pizza sorridendo ed io lo seguo a ruota.
Dopo la pizza beviamo le nostre birre perdendoci nei meandri della nostra memoria, parlando dei vecchi tempi con nostalgia e divertimento.
“Ti ricordi quando il guardiano ci scovò e c’insegui con il manganello fino al cancello?” dice ridendo così tanto da far quasi lacrimare i suoi occhi.
“Oddio, eccome se lo ricordo! Sai cosa? Vorrei rivederlo..” ridacchio guardandolo.
“Già, anche io. Ma non adesso che sono pieno come una botte.” Si batte la ano sullo stomaco ridendo.
Ridiamo un altro po’ finchè non cominciamo a scambiarci sguardi, la cosa peggiore è che non capisco cosa vogliano dire: c’è impazienza, curiosità, dolcezza ed io mi sono persa ancora una volta nei suoi splendidi occhi nocciola da cucciolo.
Lentamente ed involontariamente, ci avviciniamo l’un l’altra; il mio cuore accelera improvvisamente.. devo fermarmi! Sono fidanzata, sembrerei una poco di buono e farei del male soprattutto a Paul, non posso illuderlo.. non voglio che soffra ancora, non sopporterei di vederlo ancora piangere, è il peggior dolore che possa provare.
Ma, prima ancora che finisca il pensiero, sento le sue labbra, dolci, morbide, calde.. perfette, premute sulle mie, entrambi abbiamo gli occhi chiusi.
Poco dopo, come se riprendessimo coscienza, ci stacchiamo.
Paul impallidisce completamente e balbetta visibilmente preoccupato “S-scusami.. scusami! Non dovevo, sono stato un deficiente! Ti prego, perdonami.. io… io-“
“Paul, stai calmo, non sono arrabbiata.”
“Lo sapevo! Adesso… adesso t’ho persa definitivamente..” subito si blocca e pensa per qualche secondo e mi fissa socchiudendo gli occhi come se si stesse concentrando “A-aspetta… potresti ripetere, per favore?”
“Non sono arrabbiata..”
Quasi sollevato accenna un sorriso per poi tornare subito serio “In ogni caso, perdonami… sono stato un idiota anche se.. quest’idiota ti ama sul serio..”
A quelle parole resto impietrita: è impressionante come solo un gesto, delle parole, trascurabili per molti, possa capovolgere completamente una situazione.
“Continuerò a ripetermelo in eterno..” poggia entrambe le mani sul suo petto come per farmi capire la sua sincerità “Che sono strano, forse troppo ingenuo alle volte, del tutto senza cervello è risaputo.. ma io ti amo sul serio, credimi. Non mentirei mai su questo genere di cose, non potrei soprattutto perché sono stato in primis l’oggetto di queste prese in giro che mi hanno ridotto in questo modo. L’ho fatto perché lo sentivo, perché è da troppo che mi trattengo, anche io alla fine scoppio..”
“Ascoltami.. ammetto che mi sei sempre piaciuto anche tu… ho sempre tentato di nasconderlo, ho tentato di convincermi che non ti amavo ma è stato inutile.. sei un ragazzo bello, dolce, gentile, intelligente, coraggioso.. non è da tutti..”
“Sull’intelligenza ho i miei dubbi alle volte.. sarò anche bello come dite voi ma, credimi, sono tremendamente stupido.. ed oggi ne hai avuta la dimostrazione..” mi guarda sospirando e fa spallucce.
“Hey, non sei affatto stupido.. sei molto intelligente, sei la dolcezza fatta persona.. credimi.”
Mi guarda sorridendo appena “Troppo gentile… ma ammettilo, ho fatto una scemenza, non ho autocontrollo..”
“Ma smettila, non è vero. Ne hai avuto fin troppo. Ti prego di perdonarmi, volevo solo proteggere il nostro rapporto.. poi mi piaceva Robert, adesso quello che provavo per te s’è accentuato.. non so che fare.”
“Ascoltami… tu sei fidanzata con lui. E… e anche se provi qualcosa per me e c’è stato questo bacio.. io direi di non parlarne con nessuno, sarà un nostro segreto. Okay?”
“Hai ragione…”
“Sai … voglio confessarti una cosa: mi sento sollevato a sapere che provi qualcosa per me.. ma sono anche preoccupato per te e Robert.”
“Anche io lo sono… ma quello che sarà dovremo accettarlo.”
“Già… siamo tutti parte del piano del destino..”
Ci scambiamo un sorriso per poi passare ad un abbraccio.
 
*LA SERA STESSA AL CAVERN*
 
Questa sera c’è molta agitazione al Cavern.. troppa per  i miei gusti ma non solo, anche per quelli di Paul.
Mi tiene stretta a sé come se avesse paura di perdermi, lo fa per proteggermi.
Anna non verrà questa sera purtroppo ma per fortuna c’è Ringo, l’unico problema adesso è trovarlo: ci guardiamo intorno di continuo finché non riesco a scorgere i suoi occhioni azzurri e quel sorriso che prende posizione sul suo volto non appena ci vede.
Ci viene subito incontro facendosi strada tra la folla.
“Mary! Paul!” dice sorridente salutandoci con la mano.
Noi gli andiamo subito incontro tenendoci involontariamente per mano; Ringo ci guarda ridendo poi si rivolge a Paul “Hehe alla fine il nostro McCartney si è fidanzato, con una bellissima ragazza anche, complimenti!”
Entrambi diventiamo rossi “Ringo…. Non siamo fidanzati..” dice Paul accennando una risatina.
“Hahah davvero? Scusatemi, ma lasciatemelo dire: sareste perfetti insieme!” annuisce sorridendo.
“Okay Richie, okay..” ridacchia e poi ritorna serio “Posso chiederti un favore? Un grande favore..”
“Certo, tutto per voi. Dimmi pure.”
“Proteggi Mary, ti prego.. ci sono dei ragazzi che la importunano da molto, lei è fidanzata, io sono il suo migliore amico e nessuno deve toccarla.”
“Lo farò Paul, fidati, Richard Starkey mantiene le promesse e poi c’è anche la mia band, non le faranno nulla. Te lo assicuro.”
Volgo dolcemente lo sguardo a Paul per poi abbracciarlo “Paul.. sei dolcissimo, grazie, grazie di tutto…”
Lui ricambia subito l’abbraccio carezzandomi la schiena “Hey, è mio dovere.” Mi bacia la guancia per poi interrompere l’abbraccio “Io devo scappare, ricordati che anche da quel palco sarò con te.. a dopo.” Sorride e raggiunge subito gli altri di corsa: lo perdo di vista tra la folla.
Io e Ringo raggiungiamo il tavolo.
Ormai è arrivato l’orario dell’esibizione, sul palco ci sono tutti meno che Paul.. non so dove sia finito.
Ad un tratto John, visibilmente preoccupato, prende il microfono “Attenzione, se qualcuno dovesse vedere Paul… Paul McCartney, il nostro bassista e chitarrista.. gli dica di venire subito qui, ve ne prego..” non l’aveva mai fatto prima.
Tutti cominciamo a guardarci intorno quando vediamo molta agitazione in un angolino all’angolino sinistro della stanza.
Mi volto verso il palco, i ragazzi scendono di corsa, si fanno spazio tra la folla e corrono verso quell’angolo.
Cala  il silenzio in tutto il Cavern non appena si sente il rumore sordo di un corpo accasciarsi sul pavimento freddo del locale.
 
[To be continued..]
 
 
***Angolo dell’autrice:  Bene, bene, bene… eccomi qui dopo circa un altro mese.
Vi sono mancata? Non credo ma vabbè. :’D
Per quelle poche persone che hanno la volontà di leggere e recensire vado avanti, grazie a tutti. C:
Passiamo al capitolo: Mary, Mary.. ci tiene nascosto tutto per capitoli e adesso ci rivela tutto. (L’ha rivelato anche a me a dire il vero. LOL. )
Paul, e come potrebbe non essere felice? :’) Riguardo la fine.. lo so, troppa suspance ma vi giuro che devo metterla.. altrimenti non avrebbe senso.
Non so se farò una terza parte o se passerò a un nuovo capitolo ma, molto probabilmente, avrete “In spite of all the danger Pt.3” con qualche altro sottotitolo come sta volta.
Che ne pensate del capitolo? Qual è la vostra parte preferita? Avete consigli?
Grazie a tutti quelli che leggono, recensiscono e seguono i miei capitoli ma.. posso chiedervi un piccolo favore?
Lasciatemi una piccola recensione, il mio obiettivo è anche dialogare con i lettori, se c’è qualcosa che a vostro parere dovrebbe essere migliorate ditemelo, sapete bene che accetto le critiche purché siano educate e costruttive..
Vabbè, vi lascio.. al prossimo capitolo e ancora grazie di tutto! :3
Love you all. ♥
xxx
-TheNowhereGirlOfYesterday
 
 
 
 
 
 
 
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: TheNowhereGirlOfYesterday