Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Aven90    30/04/2013    2 recensioni
A di Aven, naturalmente! La storia si articola calcando un po' quello che è stato il manga, e conterà di tre saghe complessivamente, e in questa long verrà trattata la prima, la più lunga! A causa di varie esigenze, ci saranno personaggi OOC, ma spero che gradiate ugualmente!
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball A'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un lungo silenzio accompagnò la morte di Zenit.

“È finita” annunciò Goku. “non posso ancora crederci, era davvero pericoloso”

“Sono d’accordo… chissà, forse Kolom era davvero responsabile, però ognuno è responsabile delle proprie azioni, a prescindere delle Profezie che erano state fatte su di lui” commentò Lothar.

Quella frase era la conclusione a tutte le sue congetture. Non avrebbe mai saputo la verità, e probabilmente non voleva conoscerla.

Gli bastava sapere che il popolo Gi’isa era salvo, seppur con le dovute precisazioni. Il periodo di crisi non era finito solo perché la minaccia erra svanita.

“A questo punto, i Gì’isa devono contare su loro stessi. Io non me la sento di pormi come capo assoluto, tuttavia farò di tutto perché i sette Capi trovino coordinazione e si esca tutti assieme da questa crisi che ci attanaglia, senza dover guardare gli altri pianeti o ulteriori profezie.” Proseguì il generale.

Goku non rispose nulla, e dunque seguitarono altri attimi di silenzio, rotti solo da un leggero scirocco che si stava alzando.

“Grazie.” Alla fine, Lothar sorrise. Gli voltò le spalle e cominciò ad allontanarsi a piedi, ma Goku, rialzatosi e messosi in ginocchio, lo chiamò.

“Aspetta!”

 Lothar si voltò, e vedendo che non c’era  nessuno di cosciente a parte lui e confidando che non stesse parlando da solo, chiese di rimando. “Cosa c’è?”

“Come pensi di tornare sul tuo pianeta? L’Astronave è andata distrutta” lo avvertì il figlio di Bardack.

Era vero: Lothar era comunque intrappolato in quel pianetino sperduto della Galassia.

Non rispose, ma Goku gli tolse quell’incombenza. “Bulma avrà sicuramente qualche astronave da prestarti nel suo arsenale. Andiamo!”

Era incredibile, il cuore d’oro di quel Saiyan. Era impossibile non provare stima per lui, e non stentava più a credere che i suoi compagni gli avessero dato disinteressatamente quella quantità di energia che ha permesso di fermare il Predestinato.

Aiutò dunque quell’uomo a caricarsi dei corpi dei suoi amici, tuttavia prima di andare al Palazzo di Dio, notò che c’era ancora il corpo di Kolom da trarre.

Sembrava così indifeso, nella morte. Una morte indegna, e per mano sua.

“Cosa ne farete?” chiese a Goku, che si stava dirigendo al palazzo senza accortosi di nulla.

“Hm? Cosa faremo di cosa?” chiese Goku, ignorando l’argomento.

“Il corpo di Kolom, il mio compagno che ho ucciso con le mie mani, giace ancora sdraiato in quel punto. Cosa ne farete?”

Goku rifletté intensamente. “Lo seppelliremo, se a te fa piacere. In fondo, è come se lo avessimo disintegrato. In effetti, non mi sono mai ritrovato a seppellire i miei nemici, anche se in ogni caso non ho avuto l’onore di scontrarmi anche con lui”

E così, similarmente a quanto fatto da Piccolo e Gohan durante lo scontro contro Kroove e Mistrok, anche Goku e Lothar seppellirono quel cadavere.

Dopodiché poterono tornare da Dende.

Inutile dire che il Namecciano era contento di vedere Goku ancora integro.

“Sono contentissimo!” urlò al settimo cielo, e fattolo stendere, cominciò a curare ognuno dei guerrieri.

Tranne Lothar, che seduto, se ne stava in disparte, sentendosi estraneo a quel clima di festa..

Anche perché non era festa per lui. Non aveva mai festeggiato alcunché. Il clima sul suo pianeta non era dei migliori per mettersi a brindare.

Erano generazioni che si era smesso di consacrare le feste.

Ma una domanda voleva farla comunque.

Finita la “cura” e dopo che Vegeta ebbe riavuto la propria Battle Suite, Lothar interruppe il litigio che si era scatenato fra lui e il Namecciano riguardo quella vicenda chiedendo “Scusate, ma come fate ad essere così spensierati nonostante ci siano dei morti?”

Era vero: tutti guardarono meccanicamente i corpi senza vita dei caduti per mano di Zenit e della sua crudeltà.

Senza contare che vi erano altri due Terrestri nella lista, uccisi però da Kolom. Oltre alle vittime dell’esplosione dell’Armageddon.

“Tranquillo” lo rassicurò Goku. “Vedi Gohan? Sta contattando il re Kaioh che a sua volta contatterà il capo dei saggi di Namecc. Così avremo le vite di Diciassette, Diciotto, Crilin e Ten, e poi con le nostre Sfere del Drago potremo far tornare in vita gli altri che sono morti per la prima volta”

Il Saiyan suo interlocutore aveva dimenticato di spiegargli qual era quel processo che avrebbe potuto far tornare in vita i morti e che probabilmente c’era la possibilità che potessero tornare in vita i nemici appena sconfitti, ma non obiettò nulla. Era curioso di vedere come procedevano gli eventi senza anticipazioni.

Così Gohan si ritrovò a parlare con il Capo dei Saggi namecciano.

“Siamo sicuri che non farà obiezioni?” chiese Lothar sottovoce a Vegeta.

“Zitto!” gli ordinò. Se avesse fatto obiezioni ci avrebbe pensato lui stesso con quattro sganassoni a fargli cambiare idea. Voleva Bra viva, anche se era segretamente felice che Trunks fosse rimasto vivo, seppur fosse mancato poco alla sua dipartita.

“Qual buon vento, Son Gohan? Sei il figlio di Son Goku, eh? Non finiremo mai di ringraziare tuo padre per aver distrutto Freezer!” salutò il verde saggio.

“Già… senta, avremmo tuttavia un favore da chiederle” cominciò Gohan. Sì, andava bene, pensò fra sé. Non capiva esattamente perché suoi padre gli avesse dato quell’incombenza, però.

“Tutto, ragazzo, dimmi tutto” il Sommo rispose gioviale, e pronto ad ascoltare qualsivoglia richiesta.

“Avremmo degli amici che si sono battuti con onore ma purtroppo ci hanno lasciato prematuramente” disse Gohan.

“Ebbene?” chiese il saggio, non capendo il motivo di quel triste annuncio. Dopotutto era un alieno, i morti sulla Terra non erano di sua competenza.

“Ecco… potrebbe lasciarci usare le sue Sfere del Drago cosicché possano riassaporare il calore della vita?” chiese Gohan in tono gentile.

Il Saggio rifletté intensamente.

“Certo, la morte è dura per tutti… ma bisogna affrontarla. Mi spiace per i tuoi amici e ti mando le condoglianze dell’intero mio popolo, ma noi non possiamo sempre usare le Sfere per resuscitare le persone. E poi come puoi sapere che loro non avrebbero voluto anche così?”

Era del tutto inaspettata, quella risposta. Saggia, certo, ma i Namecciani non facevano mai troppe domande.

“Evidentemente, sono consapevoli delle Sfere del Drago, adesso” annunciò soddisfatto Kaioshin il Sommo, intromettendosi.

Al che, a Goku venne un’idea.

“Suvvia, Sommo… se intercede per noi, le farò vedere delle foto di una che conosco che non è niente male!” disse.

Vegeta sapeva bene che non si trattava di Bulma.

“Sarà la solita presa per il culo…” protestò il Sommo, facendo il finto disinteressato.

“Ah, sì?” chiese complice il Saiyan. “E se le faccio vedere… QUESTE?” mostrò dal nulla un foglio con disegnato due seni. E molto prosperosi, anche.

Nell’ignoranza, Lothar chiese “Ma come mai solo due seni?”, accettando democraticamente il fatto di far vedere a una divinità disegni porno.

Goku e Vegeta lo guardarono male. Forse, non era poi così retto.

“Uhm…” il Sommo studiò quei particolari con vistosa libidine. “… E va bene. Saggio, concedi questa volta ai terrestri di usare le Sfere. Goku, DEVI farmi conoscere quella ragazza! Se tanto mi da tanto, deve essere una bella puledrona!”

“Lo è!” annuì Goku, inventando sul momento.

E così, il Capo dei Saggi, rosso dalla vergogna, concesse di far usare per i loro scopi il dio drago Polunga.

Poi sarebbe toccato a Shenron, ed era quello che Lothar voleva vedere.

“Kakaroth, dov’è che hai imparato a disegnare?” chiamò Vegeta.

“Sì? Sono bravo, eh? In realtà, l’ho rubato a Goten… mi sa che non è poi tanto normale, quel ragazzo” disse sottovoce, ma sottovoce per Goku significava urlare, e quindi tutti guardarono il secondogenito che arrossì.

Nel frattempo, Shenron apparve in tutta la sua maestosità.

 Lothar non pensava che nella sua vita avrebbe visto un drago di cotanta magniloquenza.

“Chiedetemi, esaudirò ogni vostra richiesta” borbottò il dio drago.

“Orsù, Shenron, riporta in vita i nostri amici e tutti quelli che sono stati eliminati da un Gi’isa, escluso i malvagi, infine restaura la situazione terrestre come lo era fino a … una settimana fa!” chiese con fermezza Crilin.

“Che emozione… grazie, perlomeno mi sono reso utile”. Festeggiava, anche.

Vegeta avrebbe pensato a “Piccole soddisfazioni terrestri”, ma Lothar era contento che Goku avesse permesso a uno scricciolo di poter contribuire alla causa.

E così, anche Bra e Pan tornarono in vita, così come tutti quelli che erano stati eliminati da un Gi’isa, esclusi i malvagi.

“Come previsto, non sono resuscitati” si affrettò a dire Goku a Lothar.

Quest’ultimo si congratulò. “Avete pensato proprio a tutto, complimenti”.

“Non proprio a tutto” intervenne Gohan. “Kroove e Mistrok non sono risuscitati, e loro non erano malvagi”

“Anche se ce ne fosse stata la possibilità, a loro non sarebbe piaciuto” lo rassicurò Lothar. “A noi Gi’isa non piace confessare i sentimenti”

“Urca, che timidi che siete!” commentò Goku, suscitando l’ilarità generale.

Era bello. Era molto bello scherzare con i Terrestri, la loro spensieratezza era contagiosa.

Spensieratezza: ecco cosa ci voleva in Gi’isa.

E lui avrebbe portato quel bagaglio di esperienze anche lì, laddove la serietà e la malinconia regnavano sovrane.

Una volta esauditi tutti i desideri, ognuno tornò a casa, ma Lothar seguì Goku, che fece da intermediario verso Bulma.

“Ah! Ma certo, certo che ce l’ho, un’astronave! Ti va bene qualsiasi modello?” chiese lei, vedendo quella creatura enorme entrare a casa sua.

“Ma certo, signora Bulma” Lothar si inchinò col massimo rispetto, ma…

“NON CHIAMARMI SIGNORA, BASTARDO! SONO ANCORA GIOVANE!” lo ammonì, ma fu volentieri che gli prestò un’astronave. Da rottamare, ma pur sempre funzionante. E poi a un Generale come lui gli andavano bene tutti i modelli.

“Chissà se se la caverà… voglio dire, con i Capi” chiese Gohan a Piccolo, mentre gli altri lo salutavano.

“Non ho alcun dubbio” Piccolo non poteva nemmeno pensare al contrario. Sarebbe stato troppo anche per lui.

 Lothar non avrebbe mai dimenticato la Terra e Son Goku, e fu con estrema malinconia che se la lasciò alle spalle. Chissà cosa gli avrebbe riservato da allora in poi il futuro.

Ripensandoci, forse era meglio restare lì.

 

 

 

E invece parte! Rimanete incollati al monitor, perché l'ultimo capitolo di questa prima parte è alle porte! Lascerò lì tutti i ringraziamenti del caso, nel frattempo, chiederei un parere su questo capitolo! Shenron fa sempre il suo lavoro sporco, ma siete d'accordo con i Namecciani?

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Aven90