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Autore: sakuraenn    18/11/2007    3 recensioni
Questo è il mio primo romazo sui vampiri sarà una storia complessa e particolare è ambientata in un futuro dove i vampiri dominano il mondo, stabilendo le loro regole, Un ragazzo che è un vampiro bianco scopre che suo padre è il più potente vampiro del mondo. Così decide di partire alla sua ricerca e di conoscere meglio il mondo che i vampiri hanno creato.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda mattina di primavera tra i ghiacci della Siberia, Kain stava raccogliendo come al solito legna che poi legava alla slitta e conduceva al piccolo villaggio di igloo situato a poche miglia da lì.
Quella era anche la sua casa, l'unica che avesse mai conosciuto da quando era nato, spesso però sentiva che quello non era il suo posto.
Si asciugò la fronte dal sudore dopo aver controllato che le corde della slitta tenessero, raccolse da terra i finimenti econ fatica iniziò a trascinarla.
Il percorso fu abbastanza lungo e faticoso, ma il giovane aveva una possente muscolatura che rendeva il suo fisico asciutto e ben proporzionato.
A differenza degli altri abitanti del villaggio era di statura più alta, infatti era alto un metro e settantacinque centimetri, pesava sui settanta Kg e possedeva un bel volto con occhi azzurri e capelli biondi.
Una particolarità che aveva era la carnagione chiarssima quasi bianca che spesso la gente guardava con sospetto, il perchè non l'aveva mai capito, tuttavia con gli anni la gente del villaggo aveva imparato a conoscerlo e questa sua piccola particolarità era ormai stata silenziosamente accettata quasi da tutti.
Il sole splendeva alto nel cielo azzurro e terso e la neve sulla quale camminava sembrava un manto di luce, il ragazzo aspirò gioioso l'aria profumata e si lasciò illuminare dal sole, poi si guardò davanti vedendo il suo villaggio, affrettò il passo entrando nella zona abitata, si fermò davanti all'unico edificio in legno, la chiesa del villaggio, slacciò le corde prese una manciata di legna ed entrò.
Il parroco, un uomo sulla cinquantina dal volto severo ed i capelli striati di bianco gli venne incontro.
Kain gli sorrise poi disse << Al solito posto la legna padre? >>
L'uomo annuì mentre il ragazzo si dirigeva nelle stanze adiacenti alla chiesa per posare la legna vicino al focolare della cucina.
La moglie del parroco, una donna tarchiata e paffutella appena lo vide si fece il segno della croce sul petto,lo faceva ogni volta che lo vedeva fissandolo di sottecchi per tutto il tempo che impiegava a mettere in ordine la legna.
Kain si era abituato a quel gesto e ormai non ci faceva caso più di tanto, finito di sistemare i ciocchi chinava il capo in segno di saluto ed usciva notando che la donna si rilassava vedendolo andar via.
Tornato in chiesa da buon fedele si inginocchiava per dire una preghiera poi salutava il parroco che come sempre lo ammoniva di non affaticarsi troppo ed essere prudente.
Uscito dalla chiesa continuava il suo giro di consegne legna ricevendo come pagamento frutta e verdura, poi tornava al suo igloo prendeva il suo arco e andava a caccia per quasi tutto il pomeriggio.
A pranzo mangiava un po di frutta mentre perlustrava i boschi alla ricerca di una preda e rifletteva sul fatto che fosse solo, poco amato e che veniva trattato con diffidenza. Era stato sempre così fin da piccolo ma con il tempo ci aveva fatto l'abitudine e poi con il passare degli anni anche parecchi abitanti del villaggio erano diventati meno freddi con lui.
Si fermò a ridosso di un albero avendo visto poco distante un coniglio, si acquattò senza far rumore e incoccò la freccia, prese la mira poi scagliò con precisione il dardo colpendo il piccolo animale, si avvicinò di corsa, raccolse la carcassa e si diresse al fiume dove la pulì del sangue, della pelle e delle visceri.
Quel momento non gli piaceva molto non perchè provasse disgusto per il sangue, ma perchè qualcosa in lui provava un vago desiderio per quel liquido rosso.
Ricordava ancora quando da bambino aveva dato retta a quell'impulso e come risultato si era sentito malissimo. Il parroco che per lui era quasi come un padre era stato severissimo nei suoi confronti quella volta, il peggio però era stata la cura a quel suo male, aveva visto l'inferno quella volta, credeva che sarebbe morto poi invece lentamente si era ripreso ma quei momenti non li aveva più dimenticati.
Finì di scuoiare il coniglio, chiuse la carcassa in un sacco di pelle e ritornò al villaggio giusto per il tramonto.
Non era prudente stare fuori casa dopo che il sole era calato perchè i vampiri erranti assalivano gli esseri umani senza alcun riguardo, sebbene le loro leggi stabilissero che ogni villaggio dovesse dare una vittima al mese ai vampiri e che ogni settimana gli esseri umani dovesseroo donare un litro di sangue a persona per il sostentamento dei vampiri.
Le leggi del popolo della notte prevedevano anche che gli erranti fossero giustiziati dai nobili cacciatori della notte ma purtroppo questi presunti organi di legge passavano il tempo a bere oppure facendo finta di non vedere quel che accadeva.
Arrivato a casa si chiuse nel suo igloo e accese il fuoco mettendo ad arrostire la carne e sdraiandosi sul suo comodo giacilio fatto di piume, attendendo che la cena si cuocesse.
Lui personalmente non sopportava gli erranti e meno ancora i cacciatori. Nel villaggio c'èrano già state diverse vittime e gli abitanti avevano paura per loro stessi e per i loro cari e purtroppo la fede non serviva a niente.
Riemerse dai propri pensieri controllando l'arrosto, tirò fuori le noci da una mensola, tolse il coniglio dal fuoco e cominciò a mangiare.
Mentre si stava gustando la cena un urlo proveniente dal centro del villaggio interruppe il suo attimo di pace e tranquillità.
Si sentirono poi delle risa e lacrime supplichevoli da parte di una ragazza, Kain riconobbe la voce per merito del suo eccellente udito. Si alzò di scatto allarmato, afferrò arco e frecce abbandonando la cena e uscendo di casa senza nessuna cura di chiudersi la porta alle spalle.
Conosceva bene la persona che questa volta era stata aggredita, sperava di sbagliarsi ma il suo udito raramente commetteva errori.
Con il cuore in gola corse fino al centro del paese arrivando trafelato e trovandosi di fronte una scena terribile. Quattro cacciatori avevano circondato la ragazza e uno la teneva sollevata da terra per il collo, ridevano con i canini belli in mostra e la giovane piangeva mentre da un lato a terra il parroco e sua moglie, genitori della ragazza, fissavano la scena terrorizzati pallidi in volto.
Al suo arrivo ci fu un attimo di silenzio e tutti si voltarono verso di lui, lo sguardo della ragazza sembrava supplicarlo e Kain si sentì sopraffatto dalla rabbia.
I vampiri tornarono a ridere vedendo le armi del giovane, la ragazza fu scagiata con violenza da quello che la teneva nelle braccia di un altro, poi si avvicinò con passo deciso al ragazzo domandandogli << Allora giovincello che intenzioni hai con quell'arco? Non vorrai metterti a combattere con noi? >>
Il tono che usò fu miseramente mieloso e la sua chiara presa in giro scatenò un coro di ilarità. Un fremito di rabbia scosse il corpo di Kain che fissò il vampiro più o meno della sua statura con occhi colmi d'ira impotente, l'altro rise più forte mentre il giovane mentalmente si dava dell'imbecille domandandosi che cavolo gli era passato per la testa di uscire armato.
Il vampiro lo spintonò a terra ammonendolo di godersi lo spettacolo, poi tornò dalla ragazza che si dimenava piangendo e le strappò il corsetto rivelando il seno. Kain fece per alzarsi in preda al panico e la rabbia, sudando freddo e sgranando gli occhi in preda a fremiti di furia, ma improvvisamente si sentì urlare << Kain! >>
Il parroco lo fissava ancora più pallido e allarmato supplicandolo con lo sguardo di mantenere la calma, sua moglie invece fissava i quattro vampiri inorridita vedendo le molestie su sua figlia. I pianti e le suppliche della giovane durarono a lungo, il tempo sembrava aver smesso di scorrere, ad un certo punto Kain abbassò lo sguardo mentre la rabbia aumentava i suoi tremiti, strinse l'arco più forte, poi agendo d'impulso incoccò una freccia e la scagliò sulla parete a fianco dell'uomo che l'aveva deriso urlando << Adesso smettetela! Vi siete divertiti vi prego basta! >>
Il vampiro che stava importunando la giovane lo guardò scuro in volto, in preda all'ira e gli urlò in risposta << Come osi minacciare me stupido umano! Non sai forse chi sono! >>
Si avvicinò rapidissimo e gli diede un colpo violentissimo in viso. Sputò a terra e tornò dalla ragazza che lo fissò terrorizzata infine la morse. Un urlo squarciò il silenzio della notte, Kain si stava rialzando quando assistette alla scena, in quel momento dentro di lui ci fu un crak, lasciò cadere le armi abbassando lo sguardo, tremando violentemente.
Nel frattempo il vampiro si era fermato gettando la ragazza in lacrime e ferita, con violenza davanti ai genitori. Si era trattenuto dall'ucciderla ma i suoi occhi rossi lasciarono capire quanto gli era costato fermarsi. La luna piena apparve in cielo con la sua pallida luce argentea presagio di ciò che stava per accadere.
Il vammpiro si era riunito ai suoi compagni bofonchiando frasi tipo piccola prostituta, colpa sua, e termini simili tra i denti, sul villaggio era calato un gelido silenzio e tutti quelli che avevano assistito a quell'orrido spettacolo se ne stavano immobili come statue di gesso.
Improvvisamente si sentì dire ad uno dei quattro << Cerchiamo una sgualdrinella più compiacente per divertirci questa sera! Quella maledetta mi ha fatto venire il nervoso ho bisogno di coccole! >>
Kain alzò lo sguardo rivelando due occhi grigi somiliantial ghiaccio, strinse i pugni con furia fissando i quattro, tremava ancora più violentemente di prima, digrignò i denti mostrando anche lui canini affilati, poi scattò.
Con un pugno ruppe il collo e staccò la testa ad uno dei quattro facendo sussultare gli altri che si apprestarono a reagire, Due di loro lo attaccarono ma finirono come il loro compagno colto di sorpresa, l'autore dell'aggressione fu afferrato per il collo e sollevato in aria con forza bruta dal ragazzo, che gli urlò con voce imperiosa << Ch sarebbela sgualdrina verme? >>
Lo fissò alcuni secondi dritto negli occhi, l'altro smise di divincolarsi guardandolo con terrore e osservando ad occhi spalancati i canini scintillanti che risplendevano ai raggi di luna. Dopo attimi di silenzio e immobilità il vampiro ricominciò ad agitarsi borbottando in preda ad un terrore folle << Tu..tu....Tu sei... >>
Non finì la frase che Kain gli strappò il cuore dal petto, lasciando poi cadere al suolo il cadavere assieme all'organo stritolato.
Tutto il villaggio era rimasto scioccato da ciò che era avvenuto, nessuno osava muovere un passo ma ad un tratto si sentì con voce fievole la ragazza pronunciare << Kain..... >>
Fu come se il ragazzo riemergesse da uno stato di trance, si guardò le mani sporche di sangue poi guardò i cadaveri a terra, cominciò ad osservare i volti delle persone impaurite che lo fissavano. Tremando in uno stato confusionale e sull'orlo del pianto implorò con lo sguardo aiuto e spiegazioni.
Il parroco si alzò e fece alcuni passi verso di lui chiamandolo, il giovane lo guardò con le lacrime agli occhi << Che ho fatto?...Io... padre io....non volevo..com'è potuto accadere io..io sono umano io.... non ho una forza del genere. >>
Singhiozzava apertamente, l'uomo gli si avvicinò e gli cinse le spalle sussurrandogli di calmarsi con tono grave, poi lo guardò negli occhi dicendogli << Temevo che questo giorno giungesse, ho fatto il possibile per tenerti lontano da questa realtà ma è giunto il momento che tu sappia. >>
Lo condusse all'interno della chiesa, mentre sua moglie si occupava di sua figlia. Quando furono nella costruzione lo fece lavare poi sedere su una panca, si fece il segno della croce rivolto al crocifisso poi sospirò guardando il ragazzo che stava a testa china.
<< Kain....tu sei un vampiro. >>
Il ragazzo alzò lo sguardo scioccato, proprio in quel momento entrò la moglie del parroco che disse << Penelope sta dormendo >> Poi guardò il ragazzo e il marito infine chiese << Glielo hai detto? >>
L'uomo fece un cenno d'assenso, lei si strinse le mani avvicinandosi cupa in volto << E' grazie a me che sei nato! Diciotto anni fa tua madre arrivò in questo villaggio, ferita e incinta. Chiese asilo in questa chiesa nonostante la repulsione dei vampiri per le croci, pregandoci di farti nascere...>>
Guardò il marito che proseguì << Morì poco dopo la tua nascita chiedendomi di battesimarti e votarti alla luce in modo che tu fossi libero dal patto di sangue che lega la stirpe e la natura dei vampiri. << Quello che allora non sapevamo era chi fosse tuo padre... >>
Il parroco guardò il ragazzo ancora sconvolto, poi fissò la moglie che riprese la parola << In punto di morte quella donna c'è lo disse,ringraziandoci per tutto quello che avevamo fatto. Ma noi capimmo che nonostante tutto tu non saresti mai potuto diventare completamente libero da quel legame di sangue. >>
Nuovamente il parroco prese la parola << Tu sei un Vampiro Bianco cioè non soggetto alla legge di nutrimento di sangue e di vita al calar del sole, come gli altri della tua specie. Io ti ho amato come un figlio Kain ma è giunto per te il momento di comprendere a fondo chi sei senza più vivere nell'ignoranza delle tue capacità. Tuo padre è Lord Iglesias Dracul Vlad... >> Chiuse gli occhi per lasicar assimilare a fondo le parole dette, poi li riaprì aggiungendo << Il più potente vampiro di questo mondo e attuale sovrano reggente del popolo della notte. >>
Kain aveva abbassato il volto e se ne stava come inerme, la donna dopo essersi contorta le mani per un bel pezzo, le appoggiò sulle spalle del ragazzo dicendo << avanti figliolo vieni a bere una tazza di latte caldo...Ne ai bisogno. >>
Lui si lasciò condurre in cucina e la osservò mentre preparava la bevanda, quando gliela porse il giovane la guardò con gratitudine sul punto di piangere.
Lei gli si sedette di fronte << Tu sei un bravo ragazzo Kain non lo nego ma la tua natura mi ha sempre impedito di fidarmi completamente di te. Tua madre era una donna splendida ma era una purosangue, una creatura oscura, nonostante questo preferì morire piuttosto che nutrirsi di sangue e per questo l'ho ammirata. Io penso che quanto accaduto non sia un caso ma un intervento divino. Tu hai sempre saputo cos'era meglio fare e confido che lo sai anche adesso. >>
Lui l'osservò e abbassò lo sguardo sulla tazza annuendo e poi sussurrando << Devo capire per poter proteggere la gente del villaggio. >>
Lei annuì << Il tuo potere è un dono datoci dal signore per proteggerci e aiutarci, per renderci sicuri e darci tranquillità. Ma nessuno può obbligarti a prendere questa strada devi capire qual'è il tuo vero posto ora. >>
Il parroco entrò in cucina e si sedette, Kain li guardò entrambi poi con decisione disse << Cercherò mio padre e capirò meglio la natura dei vampiri per ora è solo questo ciò che posso fare per il villaggio! >>
Entrambi lo guardarono in silenzio poi annuirono. Il parroco prese parola << Si è la cosa più saggia che tu conosca la tua famiglia e che comprenda, poi tornerai e saprai difendere la nostra gente.>>
Il ragazzo annuì a sua volta, finendo di bere, poi il parroco l'accompagnò al campanile della chiesetta dove c'era una comoda stanza e lo lasciò a riposare. Kain solo, aveva voglia di riflettere ma la stanchezza e lo shock lo fecero sprofondare da subito in un sonno senza sogni.
  
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