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Autore: Vally98    30/04/2013    0 recensioni
una ragazza. improvvisamente sola, cambiata, col cuore spezzato. è inciampata, ha toccato il fondo, ma forse, con un piccolo aiuto e l'amore, riuscirà a rialzarsi, più forte di prima
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Finalmente una sera presi coraggio e gli scrissi. Non mi spiegavo perchè, ma tremavo, avevo i brividi, cercai di convincermi che fosse il freddo, per questo mi immersi in una clada coperta di lana.

22:26 Vale: ciao (:
22:26 Tancredi: cciao (:
22:26 Vale: come va? (:
22:26 Tancredi: mah, bene dai 
           te?
22:27 Vale: io bene (: te nn mi sembri molto convinto O.o
22:28 Tancredi: ahahah si scusa, è che sono 3/4 malato, e il restante è del tutto a terra
22:29 Vale: povero.. ahah sei proprio distrutto, eh!?
22:30 Tancredi: si, abbastanza 
22:31 Vale: Ma ancora vivo, no!? 
22:31 Tancredi: non lo so, aspetta
 si, mi sono tastato e mi pare di esistere ancora :')
22:32 Vale: Ahah bene sarebbe un po' sinistro parlare con un fantasma :S
22:34 Tancredi: concordo :|
ma non è invece un po' destro parlare con me?
(si, non ha senso come battuta, e non fa ridere)
22:35 Vale: AhahAhah oddioooo :')
22:37 Tancredi: già, esatto :')
22:39 Vale: dai era carina (:       Vabbè che fai di bello??
22:40 Tancredi: nulla :|
 
La chat mi sorprese alquanto.
A prima vista Tancredi mi era sembrato uno di quei ragazzi... come dire? Come se fosse un tipo molto ricercato, di quelli che possono avere tutte le ragazze che vogliono e che quindi finiscono per snobbare quelle meno "fighe", quelle più piccole e meno interessanti.
Invece il suo approccio fu molto amichevole, il che mi lasciò davvero stupita. E felice.
Mi riusciva naturale chattare con lui, serenamente, tra battute e scoperte. Mi chiesi se sarebbe stato lo stesso parlargli di persona.
Solitamente io andavo a dormire verso le undici, ma presa dal discorso con il ragazzo continuai a stare al computer fino a mezzanotte e mezza, quando fu lui a dichiarare di avere sonno.
Appena mi accorsi dell’ora lo imitai, mi infilai nel mio lettuccio, tra la miriade di cuscini che lo ricoprivano e rimasi lì, con gli occhi socchiusi, un sorriso ebete dipinto in faccia, il batticuore e una strana felicità. Perché?! Ancora non seppi rispondermi.
Sospirai. Finalmente, dopo un mese di sguardi nascosti, di attesa snervante e di perplessità avevo avuto una vaga idea di che tipo fosse. E mi piaceva!
Era uno di quei ragazzi che scherza su tutto, che sa farti ridere e che lo fa in modo naturale, che dice cose strane come fossero normali e non si stupisce se gli altri fanno lo stesso. Questo era lui.
E così ero anche io.
   
 
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