Che
fatica pulire!(2)
Ormai erano due mesi che Minerva Malfoy e Artemide Potter
avevano iniziato la 'disinfestazione' di Hogwarts.
"Uff!" sbuffò Artemìs sedendosi per terra.
"Fin' adesso abbiamo abattuto: 5 Troll delle
montagne, 2 Demoni del fuoco, 7 parenti di Aragog, 12 Mollici, 3 Vampiri, un
Maentwrog e addirittura dei Dissenatori" al ricordo di quelle creature
capaci di risucchiare la felicità un brivido gli passò la schiena.
Anche Minerva si era lasciata scivolare sulla parete a
riprendere fiato.
"Dimentichi l' Incubus che abbiamo appena
abbattuto" aggiunse la bionda.
"E pensare che abbiamo disinfestato meno di un
decimo del castello" guardò Artemìs.
"Una pausa?" suggerì la mora ormai a terra.
"Aggiudicato!" disse con un sorriso la bella
bionda.
"Allora" cominciò a dire Minerva "Questo è
il corridoio nord del terzo piano" e con la bacchetta colpì il
corrispondente corridoio su di una cartina tridimensionale, che aveva fatto
comparire. La zona da verde divenne rossa.
"Sai non pensavo che i mostri fossero così tanti
" asserì Artemìs.
"Cosa credevi che fosse una scampagnata far
rinascere Hogwarts?" la punzecchiò la giovane Malfoy con ancora un po' di
fiatone.
"Che dici di ripulire la biblioteca come prossima
tappa?" suggerì la Potter.
"Mh, sì! I libri d' incantesimi potrebbero
risultarci utili... specialmente quelli della sezione proibita contro le Arti
Oscure"
"Bhè, allora andiamo!" disse Artemìs andando a
raccogliere la spada. Minerva dal canto suo era ancora appoggiata alla parete.
"Non dovresti utilizzare la magia" L' ammonì
improvvisamente
"Cos' è da quando sei così premurosa nei miei
confronti?" chiese irritata la
mora.
La Malfoy non rispose, invece disse "Se andiamo
avanti così, fra cent' anni saremmo ancora qui. Non possiamo farcela solo in
due"
"E' quello che ho pensato anch' io. Spero che tu non
ti arrabbi, ma ho mandato un messaggio al vecchio gruppo. Se non ci sono
problemi dovrei ricevere una risposta nei prossimi giorni."
Minerva si alzò e gli diede una pacca sulla spalla.
"Allora dov' era questa famosa biblioteca?"
Avevano trovato la biblioteca e ripulita dai mostri.
Stavano consultando alcuni libri del reparto proibito 'Come sconfiggere un vampiro in 80 secondi' e 'Guida rapida alla trasfigurazione in lupo mannaro' quando un'
acquila entrò dalla finestra posandosi sopra un libro che stava leggendo
Artemìs, facendo rovesciare una bocchetta d' inchiostro sul foglio su cui stava
prendendo appunti.
"Horus!" esclamò la bella morena.
Al sentir nominare il proprio nome il bel rapace allungò
la zampa che stringeva tra gli artigli un rotolo un po' malridotto.
"E' la risposta! finalmente è arrivata, brava
Horus!"
Artemìs prese il
rotolo e cominciò a leggere.
"Ciao ragazze,
abbiamo ricevuto
la vostra lettera e abbiamo dovuto discutere un po' per la questione, alla fine
samo giunti alla conclusione che... ragazze e lo chiedete?
Non aspettavamo altro! Saremo da voi appena Marcus sarà
tornato dalle sue gite notturne.
Pacche e abbracci Kami e il gruppo."
"Da quando Marcus fà il nottambulo?" chiese
Artemìs
"Da quando è diventato lupo mannaro!"
rispose calma Minerva.
Artemìs rimase di sasso a quell' affermazione. Mentre
Minerva, senza darlo avedere, se la godeva un mondo, quando voleva sapeva come
scioccare la sua amica.
"Cosa,
Come... Ma quando è successo? L' ultima volta che l' ho visto stava
benissimo!"
"Quando è stata l' ultima volta che lo hai
visto?" il tono di Minerva era talmente calmo da dare sui nervi.
"Bhè saranno stati...alcuni anni fa" concluse
triste la Potter.
Minerva smise di scrivere incrociò le braccia sul tavolo
e cominciò a parlare con fare assente.
"E' stato poco dopo che che tu eri diventata un
Amazzone e io entrata nel sacerdozio. Si diceva il giro che ormai che la
foresta era sicura e che tutte le bestie feroci erano state abattute. Ricordi la festa che fecero quando andasti
via?"
La mora fece segno d' assenso.
"Bhè, c' è poco da dire Marcus era andato nel bosco
per ritornare a casa, quando venne morso dal lupo. Lo ritrovammo due gioni
dopo, troppo tardi."
La giovane Malfoy aveva mantenuto un tono di voce
indifferente, come se stesse parlando di qualcosa di noioso, che della
disgrazia di un amico."Perciò se non ho capito male dovrebbero
arrivare..."
"Domani!" esclamò la mora con un battito di
mani con un sorriso che fece diventare il suo volto da bambina ancora più
infatile.
L' acquila la guardò severa e fece scattare il becco.
"Non sei preoccupata di avre un lupo mannaro come
amico?" chiese tranquilla la bionda
"No." rispose semplice Artemìs "Anche se
ora è un lupo mannaro Marcus resta sempre Marcus, e io gli vorrò bene come
gliel' ho sempre voluto."
La bella morena si mise a saltellare per gli scaffali,
come ballando, alla ricerca di un altro libro.
Minerva scosse il capo.
"Non riesco ancora a capire come tu sia la regina
delle amazzoni. Sei talmente infantile" disse contraria la givane Malfoy.
"Te l' ho già detto tempo fà" Artemìs sbucò da
uno scaffale "Tra le Amazzoni si elegge la regina con una specie di gara
di forza, non fisica, ma del cuore e della mente . Si và nella Foresta e la
prima che riesce a tornare a cavallo di un unicorno viene riconosciuta regina.
Come ben sai gli unicorni capiscono il cuore degli esseri viventi, umani o
bestie che siano. Se si ha un cuore malvagio non riesci neanche a vedere l'
ombra di unicorno" la givane Potter si sistemò i capelli dietro la schiena
a aprì il libro che aveva preso 'Come
prendere per il naso i nasomolle'.
Immprovvisamente la Sacerdotessa si alzò, bacchetta in
mano, e si diresse verso la finestra. Si avvicinò senza il minimo rumore.
"Che c'è"
"Schh!"
Minerva si apposto dietro il vetro... poi di colpo portò
il braccio fuori dalla finesta ritirandolo seguto da una testa di capelli rossi
con il corpo al seguito, che cadde a terra con un sonora 'Tonf '.
"Louis!" esclamò Artemis
"Hai hai ragazze, ma trattate così tutti i bei
ragazzi che trovate?" Chiese il ragazzo con un sorriso
Effetivamente il rosso era proprio un bel ragazzo, i
capelli tagliati corti tranne una treccina dietro la nuca gli conferivano un
aria da ladruncolo. I vestiti lievemente larghi con i loro colori sgargianti
gli davano un aspetto zingaresco, che veniva confermato da un piccolo orecchino
d' oro che luccicava. Il volto dai lineamenti marcati , ma non sgradevoli, la bocca
carnosa e dolcissimi occhi d' ambra.
"No, ma tu non rientri nella categoria" disse
con voce vellutata la bionda.
"Le tue parole mi feriscono snifh" e Louis
imitò un bambino in lacrime.
"Poverino" intervenne in suo aiuto Artemìs
"Ti tratta male"
I tre si guardarono e poi scoppiarono a ridere. Il rumore
spaventò Horus che volò fino alla cima di uno scaffale emettemdo un verso
contrariato.
"Caspità ragazze, mi siete mancate!"
abbracciando prima Artemìs e poi Minerva
"Fatevi vedere, accipicchia siete diventate
veramente uno schianto!" confermò con un lungo fischio. Guardando la scura
tunica di Minerva ricamata con fili d' argento e acquamarina, lievemente
attillata in vita e la sollatura, che lascava intavadere la bianca pelle della
Malfoy. Anche se era un po' sgualcita le stava divinamente, facendo giustizia a
tutte le sue forme. Poi posò gli occhi sul vestito d' amazzone di Artemìs, che
lasciava scoperte braccia e gambe dello stesso colore della cannella.
"Senti fratello di Pippi calze lunghe" lo
punzecchiò Minerva
"Non chamarmi così" rispose Louis
"Come mai se già qui?" continuò Minerva facendo
finta di non sentire " Vi aspettavamo domani"
"E' vero, Horus è arrivata oggi con la
lettera..." l' animale planò con tutta la sua grazia sulle gambe della
morena " e.... ma sei solo?" notò Artemìs che aveva cominciato ad
accarezzare il folto piumaggio dell' acquila.
"E' che volevo farvi una sorpresa, ma alla fine non
è riuscita. Un vero peccato" Louis scosse la testa con fare sconsolato.
"Bhè per oggi qui abbiamo finito" disse la
biona chiudendo di scatto il libro che stava leggendo e facendo un
impercettibile occhiolini ad Artemìs, che colta la palla al balzo
"Giusto" fece, stiracchiando le braccia dietro
la schiena. Horus alzò la testa piumata cercando di capire cosa avesse
interrotto le sue coccole.
"Senti Louis ormai che sei qui ci daresti una mano
con un certo lavoretto?"
"Quello che vuoi bellezza!" rispose gaio il
rosso
"Sai c' è una pianticina nella serra n4 che non
riusciamoa togliere" cominciò Artemìs
"Se non vado errato tu ti vantavi di avere un
pollice verde favoloso" Minerva cercava di provocarlo
"Certo, sono un dio con le piante! Serra n4 avete
detto" e così dicendo si avviò e uscì dalla biblioteca