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Autore: VanyxJuve    30/04/2013    3 recensioni
E' una storia molto appassionante, romantica ma tragica allo stesso tempo, perlopiù verosimile di due ragazzi che si erano amati, si rincontrano a distanza di un anno e vedono scoppiare di nuovo il loro amore ma a causa della distanza e dell'ostilità della madre di lei non possono stare insieme.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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“Il vento soffiava forte sulla nostra pelle,
sui nostri vestiti,
scompigliava i nostri capelli,
entrava nei nostri corpi infreddoliti,
penetrava nei nostri cuori felici.
Cos'è la felicità?
Ha il tuo nome.”



La sera mi portò a cena.

C'era la luna piena nonostante fosse pieno inverno, era così romantico!

Non potevamo più fare a meno l'uno dell'altra e viceversa.

Lo capivamo dai piccoli gesti, dalle emozioni che provavamo, dalla inebriante felicità reciproca, dai nostri sorrisi, dagli sguardi che intercorrevano in quegli istanti, così complici, così affezionati.
Ero completamente ubriaca di lui.

Stare con lui mi faceva stare dannatamente bene, eravamo così uniti, così vicini.

Andammo nel parco, ci sedemmo su una panchina, ci baciammo.
Le mie mani nelle sue, i nostri occhi si incrociavano.
Niente e nessuno avrebbe mai rovinato quel momento, tutto nostro.
Già, perchè per la prima volta usavo il pronome personale noi,«we», prima persona plurale.

Una parola molto difficile, estremamente complicata.
Mi ricordo bene quello che mi disse la prima volta che ci incontrammo: 'Potrei diventare di tua proprietà'

Io gli risposi così: 'Non ho mai avuto qualcosa di proprietà', lui mi disse: 'Vedremo'; aveva intenzione di corteggiarmi, quella dolcezza per fortuna non si è mai spenta, lui mi faceva sentire sempre più importante, così al centro dell'attenzione.

Non ero abituata per niente a quei piccoli gesti così significativi, all'inizio mi sentivo un po' spiazzata, poi mi lasciai andare.
Era come se il mondo si fosse fermato, come se ci fossimo solo io e lui, tutto intorno era solo un patetico sceneggiato.
Il sogno si intrecciava con la realtà, era meraviglioso, non riuscivo ancora a crederci, non ero consapevole di ciò che mi stava accadendo.

Le luci soffuse quella sera rendevano tutto così romantico e perfetto: come lui.
Lui era perfetto con la sua camicia. Le nostre figure si allontanavano nella notte, mi baciò con trasporto e passione sotto un porticato. Era forse un'illusione?
No, tutto meravigliosamente vero **. Non avrei voluto altro che lui.
Non volevo solo il suo corpo, volevo anche il suo cuore.

Harry:“Mi hai rubato il cuore, principessa.”

Amavo quando mi chiamava così.

Io: “Anche tu, mio principe”

Le mie dita scompigliarono dolcemente i suoi ricci.
Le sue labbra mordevano e sfioravano le mie, baciavano il mio collo.
Mi mise una mano sotto la maglietta.
All'inizio lo respinsi, poi mi lasciai andare.

Di lui mi fidavo, a dispetto di ciò che mi era successo in passato.
Nonostante avessi 17 anni avevo poca esperienza con i ragazzi, ritenevo di essere carina, a detta di molti ero bellissima.
Occhi e capelli castani, seno prosperoso, labbra carnose, abbastanza alta.

Avevo avuto solo una piccola relazione di 15 giorni con un ragazzo che scoprii solo dopo essere bugiardo.
Non mi fidavo più di nessuno, a malapena di me stessa, ma di Harry mi fidavo ciecamente, avrei affidato la mia vita nelle sue mani, totalmente.
Sapevo che persona fosse, non avrebbe mai tradito la mia fiducia, mi avrebbe resa felice.

Avevo parlato di questo con la mia amica, con l'esortazione di non dirlo a nessuno, di mantenere il segreto, ma lo disse ad una sua amica, il che mi diede molto fastidio; quest'ultima mi aveva anche criticata, a me non importava assolutamente nulla degli altri.

Ma ad Harry i giudizi degli altri importavano e come, specialmente quelli dei suoi amici, lo condizionavano troppo.

In estate delle volte quando c'erano anche loro con me cambiava atteggiamento, diventava spavaldo, non mi piaceva il suo comportamento.
Io non avevo niente da perdere con lui, ma tutto da guadagnare, perchè la mia vita fino ad allora non aveva avuto un senso, lui me ne dava uno per vivere.
La falsità della gente era davvero incredibile: perchè giudicare su due piedi una persona che non si conosce nemmeno? Io l'avevo mai fatto?
No, mai, non mi ero mai permessa di farlo con nessuno.
Forse perchè ero troppo corretta con tutti, troppo disponibile con lei, la mia amica e compagna di banco, nonostante in passato mi avesse anche delusa, e molto, l'avevo perdonata, avevo deciso di dimenticare il male che mi aveva fatto, avevo sopportato le peggiori umiliazioni dai miei compagni di classe, mi pugnalavano continuamente alle spalle, come se loro fossero stati perfetti e io fossi stata la peggiore delle persone.

Volevo dimenticare, dimenticare tutto e tutti, mi faceva troppo male il passato.

Quella scuola era un incubo, sempre stress e nervosismo, me la ricordo bene quella brutta sensazione.
Tutto passato per fortuna, almeno speravo, la situazione era cambiata.
Ma quanto sarebbe durata quella situazione?
Finalmente non avevo più paura di soffrire, di dare il mio cuore a qualcun altro.
Era troppo bello per essere vero, troppo davvero per me.
Forse un giorno quella felicità l'avrei pagata a caro prezzo, la vita riservava sempre un tornaconto...



   
 
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