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Autore: WannaBeLoved    30/04/2013    1 recensioni
Uno sbaglio enorme che le costò tutta la vita. Un amore distrutto che prova a rinascere.
Ellen è a pezzi, non riesce più a vivere come prima. Ha bisogno di Niall, ha bisogno del suo pane quotidiano per sopravvivere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate circa due settimane da quando Ellen si era svegliata per la prima volta.

Nei giorni seguenti aveva recuperato gran parte della forza che aveva in corpo, e riusciva a fare anche passeggiate di quindici minuti.

Con un eccezione però: doveva usare le stampelle. Per lei era come andare sui pattini, cosa che non sapeva fare. Si abituò comunque in poco tempo.

In ospedale a Dublino era però tutto diverso ed Ellen non aveva nessuno con cui parlare, se non scambiare qualche parola con gli anziani vicini. Inoltre l'ospedale era enorme il triplo in confronto a quello di Mullingar e la ragazzina di diciassette anni si sentiva proprio fuori posto. Decise comunque di passare il pomeriggio nella sala grande del reparto in cui era ricoverata. Avrebbe visto un po' di televisione o letto qualche vecchia rivista.

Si sedette sulla piccola poltrona bianca nell'angolino e appoggiò le stampelle accanto al muro. I caloriferi erano spenti perché era appena arrivata la primavera ma Ellen pativa comunque il freddo. Si guardò attorno, osservando gli anziani signori che la circondavano.

<< Scusi, si può vedere un po' di telegiornale? >> chiese poi alla signora che aveva il telecomando in mano. Lei borbottò qualcosa e girò sul canale che voleva Ellen.

<< Grazie >> disse timidamente lei.

Ellen non respirava l'aria al di fuori dall'ospedale da mesi e voleva sapere quello che succedeva nel resto del mondo. Era sempre stata una ragazza curiosa e ribelle.

Sgranò i suoi grandi occhi marroni e si scostò una ciocca di capelli dal viso quando sentì parlare una giornalista in televisione.

 

La famosa band degli One Direction non trionfa ad XFACTOR UK ma le fan sono comunque felici perché il loro primo album di debutto uscirà tra due settimane” disse la giovane giornalista dai capelli biondi.

 

Ellen era curiosa di sapere qualcosa di più su questa band. Dal piccolo video che aveva trasmesso il telegiornale sembravano dei ragazzi giovani, quasi sulla sua età.

 

Così i 5 ragazzi più carini del momento sono diventati già una grande boyband qui in Gran Bretagna. Naturalmente parliamo di Zayn Malik, Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson e Niall Horan.”

 

Il cuore di Ellen aveva smesso di battere per un momento.

<< Niall, ha detto Niall Horan? >> chiese alle signore anziane che annuirono senza aver capito nulla di quello che aveva detto la giornalista. Gli occhi della giovane ragazza si illuminarono e delle farfalle iniziarono a svolazzare nel suo stomaco.

 

Sono tutti giovani, freschi e talentuosi. Tutti inglesi tranne Niall, che è irlandese di Mullingar. Sono fieri della loro famiglie e vogliono mostrare a tutto il mondo che il loro primo cd avrà un successo mondiale” continuò la giornalista.

 

Ellen corse via dalla stanza per andare a cercare un telefono, doveva chiamare assolutamente sua madre. Doveva assolutamente raccontarle di quello che aveva appena visto in televisione. Afferrò le stampelle e affrettò il passo.

Aveva rivisto l'unica persona che aveva veramente amato nella sua vita e non le interessava se non era più venuto a trovarla. Ellen lo amava ancora, lo amava più di prima.

<< Scusi, dov'è il telefono? >> chiese con il respiro affannato.

<< E' dietro di lei >> le rispose l'infermiera confusa << Si sente bene? >> chiese poi.

Ellen non le rispose e si voltò per prendere in mano la cornetta e digitare il numero di cellulare di sua madre, che conosceva a memoria.

<< Pronto? >> disse una voce roca.

<< Mamma? Mamma! Sono Ellen! >> disse lei entusiasta.

La madre sussultò << Ellen stai bene? Che cosa ti è successo? >>

<< Niente mamma, sto benissimo! Niall non è scappato da me, è andato a XFACTOR UK e ha formato una band! Tra due settimane uscirà il loro CD! >>. Ellen non aveva più fiato in gola, e stava sprizzando felicità da tutti i pori.

<< Oh cielo, pensavo ti fosse successo qualcosa. Davvero? Beh, sono felice per te>> disse, ma nel suo tono di voce c'era qualcosa che non andava. Ellen si rese subito conto che Mary stava mentendo e che in realtà non era felice per lei.

<< Grazie, a proposito quando vieni a trovarmi? >> chiese.

<< Ora sono a lavoro in negozio tesoro, ma vengo sicuramente nel fine settimana >>.

<< Okay mamma. Ora ti lascio, buon lavoro >> e riattaccò la cornetta.

 

Il cuore di Ellen batteva a mille.

Quella sera Ellen rimase a fissare il soffitto color giallo crema della sua piccola stanza singola. Era fredda e luminosa, con un'ampia vista sulla strada.

Mancava solo una settimana ed Ellen sarebbe potuta uscire dall'ospedale, respirando di nuovo l'aria che le era mancata.

 

Una settimana dopo

 

Mary richiuse la piccola valigia rossa della figlia e la trascinò fino all'uscita dell'ospedale, dove il dottor Brown stava dando degli ultimi consigli ad Ellen. La ragazza aveva deciso di indossare il suo vestito a fiori preferito per l'occasione. Uscire dall'ospedale era come se fosse il suo compleanno, voleva festeggiarlo al meglio e il meglio che poteva fare era appunto indossare un vestito.
Le sue gambe erano magre ed esili in confronto a quelle che erano una volta.


<< Mi raccomando Ellen, guarisci in fretta >> le disse un'ultima volta.

Ellen annuì con un sorriso forzato. Mary passò quasi quindici minuti a parlare con il dottore ed Ellen che si stava reggendo in piedi sulle stampelle, stava quasi per cedere.

<< Mamma, possiamo andare >> mormorò << mi fanno male le gambe >>.

Mary spalancò la bocca << Oh cielo tesoro, dimenticavo! Grazie mille dottor Brown >>, strinse la mano a quella del dottore e poi si diresse verso la grande macchina nera.

Appoggiò la valigia rossa nei sedili posteriori e aiutò Ellen a salire in macchina.

Avrebbe dovuto tenere le stampelle ancora per due settimane e poi verificare se riusciva a stare in piedi. Si sentiva un po' come la sirenetta che non riusciva a camminare per via dei piedi, mezzo tutto nuovo per lei.

Durante il viaggio, che durò una lunga ora, Ellen si addormentò al suono delle ruote sull'asfalto. Quando riaprì gli occhi era ormai troppo tardi per tornare indietro.

La macchina sorpassò il grande cartello verde su cui era stampata a caratteri cubitali la frase “Welcome to Mulligar”.

E l'entusiasmo scomparve definitivamente dal suo volto quando sua madre fece capolinea con l'auto proprio davanti a quella casa di due piani, in cui non metteva piede da circa quattro mesi.

Quando Mary spalancò la grande porta lucida verde, con un'enorme maniglia oro in mezzo, un'ondata di profumo al muschio bianco invase le narici di Ellen.

<< Casa dolce casa >> disse sorridendo.

Aveva respirato per mesi l'odore dei medicinali, aveva dormito per mesi in un letto che non le era mai appartenuto e soprattutto in una stanza che non la rappresentava.

Ora però era tornata a casa e avrebbe potuto fare di nuovo tutto quello che faceva.


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