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Autore: Sabry_Narumaki89    30/04/2013    1 recensioni
Tom Orvoloson Riddle ha sedicanni, già dopo cinque anni alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è diventato tra i migliori e splendidi studenti di tutti i tempi. Ma nessuno sa cosa questo ambizioso ragazzo dall'aspetto affascinante tiene nascosto dentro di sè. Nessuno sa quanto è oscuro e malvagio il suo cuore. Nessuno, tranne i suoi fedeli compagni che sono per lui come dei ammiratori che provano per lui inestimabile rispetto e approvazione, arrivando fino ad amarlo e temerlo allo stesso tempo.
Cosa sarà mai successo, nella fantasia di qualcuno, in quei giorni quando il fatidico Lord Voldemort aveva appena sedicanni?
In questi capitoli racconterò secondo la mia fantasia, le giornate, i pensieri, i sentimenti stessi che forse il vero Tom Riddle non avrà mai provato... ma chi lo sa? Potrebbe anche esistere un amore segreto che nessuno ha mai scoperto.
ps:Tom Orvoloson Riddle Alias Frank Dillane
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Si era concluso un capitolo. Almeno per i prossimi due anni. La condanna caduta sulle spalle di Thomas Flerik, sarebbe giunta al termine un giorno. Il lurido mezzosangue, sarebbe tornato alla sua pacifica e tranquilla vita, ma non sapendo quale malefatta il suo destino aveva in serbo per lui.

Già, la vita era proprio crudele. Pensare che un essere umano, un essere umano speciale come un mago, doveva morire solo dopo una centina d’anni, era davvero ridicolo e sconvolgente. Almeno per Tom. Con i migliaia progetti racchiusi nella sua mente sublime, come avrebbe fatto? Tom Riddle non doveva essere sepolto per poi essere dimenticato. No! Noi dobbiamo vivere in eterno e renderci padroni del mondo per sempre. << Stai in silenzio serpe, sono io a decidere, io diventerò padrone del mondo, non “noi”, possiamo dire che tu ne farai parte assieme al grande Tom Riddle. >> Mosse le labbra attraverso il suo solito riflesso, al ché sempre affascinante.

Per diventare il più potente mago mai esistito, il più feroce e crudele di ogni altro vissuto nel passato, doveva diventare immortale. Indistruttibile. Come una divinità. E come? Questa domanda era fissa nella sua testa, fissa come un chiodo colpito a dure martellate. Eppure doveva pur esistere un arte oscura, molto oscura, che comprendeva quello che lui stava cercando da tempo. L’immortalità, l’eterno vivere era il sogno, insieme a tanti altri, che doveva assolutamente realizzare. Se così non fosse stato, sarebbe comunque diventato potente e invincibile, ma ad un limite. Con il passare del tempo sarebbe invecchiato, il suo corpo sarebbe caduto sotto alle sue stesse pieghe, sarebbe stato fragile e stanco, e infine la morte l’avrebbe preso con sé. E diventare potente, non significava non avere nemici pronti a tradirti ed ucciderti. Tom Riddle non poteva permettere che il fatidico destino, avrebbe riservato a lui, una tale fine come a tanti altri. Avrebbe potuto usufruire della sapienza dei professori. Avrebbe dovuto scegliere con grande cautela e con molta cura, a chi avrebbe rivolto le sue sospettose domande. Non sarebbe stato facile ma aveva già l’idea di un nome. Ma prima, forse…

Attese la mezzanotte. Nessuno lo avrebbe infastidito nel suo piccolo affare. Se per disgrazia avesse incontrato sulla strada un professore o il custode del castello, che spesso si aggirava nei i corridoi, avrebbe usato la scusa che lui stesso era un Prefetto e così autorizzato a controllare se tutto fosse in ordine.

Cautamente uscì dalla sala comune dei serpeverde.

<< Lumos. >> Si incamminò giù per le scale, attento a non far rumore, si addentrò poi presso il corridoio a sinistra. Hogwarts a quell’ora della notte era così piacevole e silenziosa, riusciva più facile pensare a qualsiasi cosa. Persino facile per lui, cospirare.

In meno di dieci minuti arrivò alla gigantesca biblioteca. Si fece avanti tra i vecchi e polverosi scaffali, contenenti una molteplice vasta scelta di libri su ogni genere o argomento, in grado di illuminare la mente su tutti i punti di domanda. Tom entrò nella sezione proibita. Era lì e solo lì, che poteva trovare la risposta tanto aspirata. Si mise alla ricerca. Cercò, tentò e cercò. Stava per perdere la pazienza, quando una parola scritta in rosso, sul dorso di un sottile libro, attirò la sua attenzione. “La morte in cambio del potere”. Tom spalancò le palpebre, gli iridi si allargarono sovrapponendo il verde dei suoi occhi, un brivido di eccitazione gli percosse la spina dorsale. Sfilò il libro dallo scaffale e si sedette sulla prima sedia che trovò a portata di mano. Dall’entusiasmo, quasi si ritrovò con il sedere a terra. Con una mano ancorata al bordo del tavolo si raddrizzò, assetato di sapere e conoscere. Un etichetta, appiccicata probabilmente da qualche responsabile o preside di Hogwarts, avvisava; “questo libro è vietato agli studenti di questa scuola, chi solo oserà leggerlo sarà punito”. Tom ghignò, e come se non avesse mai letto quell’avviso, aprì il libro avido come non mai. Magia oscura, magia oscura, altamente oscura, quel libro doveva avere il suo nome stampato sopra, pareva la proprietà del suo cervello malvagio e crudele. Continuò ininterrottamente a leggere e a sfogliare velocemente le pagine di quel magnifico libro, quando la parola “Horcrux” lo bloccò. Puntò gli occhi sulla definizione sottostante, lesse sempre più avido. “Un Horcrux è un oggetto in cui un Mago Oscuro ha nascosto un frammento della propria anima al fine di raggiungere l’immortalità. La creazione di un Horcrux è considerata la forma più orribile di magia, della peggior specie di malvagità, poiché viola le leggi della natura e della morale, e richiede un atto terribile come l’assassinio per essere realizzato”. A impatto Tom non riuscì a capire fino in fondo, cosa volesse dire realmente quella definizione. << Ha nascosto un frammento della propria anima… >> Si prese il mento tra le dita e cercò di concentrare la sua mente preziosa. << Oggetto… >> Doveva provare a rileggerla con più calma e forse avrebbe capito. Non era uno stupido. Lesse a un sussurro, sillabando leggermente le parole poco alla volta. << Un Horcrux è un oggetto in cui un Mago Oscuro, ha nascosto un frammento della propria anima al fine di raggiungere l’immortalità. La creazione di un Horcrux è considerata la forma più orribile di magia, della peggior specie di malvagità, poiché viola le leggi della natura e della morale, e richiede un atto terribile come l’assassinio per essere realizzato. >> Tutto gli risultava più chiaro. Ma non riusciva a capire esattamente, come si poteva nascondere il frammento della propria anima chiuso in un oggetto? E in quale oggetto? Un oggetto qualunque? Un oggetto prezioso? Sì, un oggetto prezioso per te, un oggetto che ti faccia ricordare una parte della tua vita, un oggetto talmente prezioso da non essere facilmente distrutto. La serpe in lui non sbagliava mai di un colpo.

<< Richiede un atto terribile come l’assassinio per essere… >> Soppesò quella frase. << Per essere realizzato… >> Tom si rese conto che un omicidio, lui, l’aveva già commesso. L’omicidio di Mirtilla Malcontenta. Anche l’oggetto poteva già esistere. Il diario oscuro, in cui aveva affidato le sue terribili imprese dello scorso anno, in cui raccontava della camera dei segreti, del basilisco usato su quella sciocca mezzosangue. Forse, quell’oggetto ora conteneva parte della sua anima e lui non lo sapeva? Era una teoria probabile, ma doveva avere la certezza, la conferma che lui, Tom Riddle aveva già creato un Horcrux inconsapevole, con dentro un pezzetto della sua anima. << Se ne potranno creare di più…? >> Chiese fra sè e sé.

La serpe questa volta non gli fu d’aiuto.

L’unico modo per scoprirlo era uno solo. L’indomani ci sarebbe stato il circolo informale, nominato Lumaclub, presieduto dal professore Horace Lumacorno in persona. Lui era l’unico che avrebbe potuto garantirgli una risposta definitiva. Era l’unico di cui potersi fidare. L’unico che sarebbe potuto cadere nel suo tranello, da bravo studente volenteroso di studiare, e incolpevole di apprendere. Sarebbe stato un loro segreto e nessuno lo avrebbe scoperto. E tanto per cominciare, avrebbe portato quell’ananas che faceva tanto ingolosire il professore Lumacorno.

L’eternità era a pochi passi da lui.

  
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