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Autore: isghighi    30/04/2013    4 recensioni
“Andrè, ti arruoli nelle guardie metropolitane hai capito?” urlava totalmente fuori di sé ” Non devi lasciare un secondo quella stupida cocciuta fin quando il suo orgoglio sarà a pezzi e tornerà sui suoi passi” Andrè annuì e lui e se ne andò via sbottando “la guardia metropolitana, dannazione, la guardia metropolitana, stupida! Incosciente!”
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sbattè la porta del suo ufficio come una furia, marciando verso la grande finestra. Andrè la seguì e chiuse dolcemente la porta dietro di lui, ora la rabbia feroce che lo aveva acceso stava lasciando il posto ad una stretta al cuore nel vederla tremante,così piccola, vicino alla finestra. Li avrebbe uccisi con le sue mani, avrebbe spaccato la testa a quel dannato Alain se non fosse accorso il colonnello D'agout e quella cocciuta di Oscar non si fosse messa in mezzo dicendo che non era successo niente.

Legare il comandante ad una sedia e minacciare di abusare di lei era niente?

Non si sarebbe mai più allontanato un secondo da lei, nemmeno se fosse stata Oscar stessa a chiederlo come aveva fatto quella sera...per cosa poi? Per scortare quell'idiota di Fersen all'uscita del bosco della regina. Se quella notte non avesse trovato loro di guardia ora sarebbe in guai seri.

La rabbia tornò a salire facendogli stringere i pugni. Ce l'aveva anche con Oscar che si ostinava a non punire gli atti di ribellione di quei buzzurri verso di lei.

“Dannazione Oscar ma perchè ti ostini a non punirli?Ti rendi conto di cosa sarebbe potuto succedere se non fossi arrivato in tempo?” urlò avvicinandosi a lei, quando però la raggiunse e la vide immobile a fissare il vuoto con un'espressione indecifrabile la tenerezza tornò a superare la rabbia.

“Oscar” sussurrò dolcemente

Lei si voltò a guardarlo con gli occhi ridotti a due fessure per la rabbia

“A cosa servirebbe punirli? A cosa, Andrè? A dargli ragione? A dimostrargli che sono un altro parassita nobile capace solo di usare i propri privilegi?” Gridò come fuori di sè avvicinandosi alla scrivania per prendere a calci una sedia.

Lui aspettò che si calmasse, sfasciando quella povera sedia. Sarebbe stato inutile risponderle ora, e quando la vide ansimante ed esausta poggiarsi al tavolo le si avvicinò.

“Cosa sto sbagliando Andrè? Perchè dannazione sono nata donna?E' questa la mia colpa?” Questa volta la sua voce era appena un sussuro , le parole spezzate.

“Andrè” pronunciò il suo nome come una preghiera e gli si lanciò tra le braccia lasciandosi scuotere dalle lacrime

Lui aspirò il profumo dei suoi capelli e la strinse. Quanto avrebbe voluto essere in grado di liberarla da tutto, di darle tutto quello che voleva...avrebbe voluto avere una forza sovrumana, oppure....sarebbe bastato un titolo, un vuoto titolo nobiliare che poteva fare la differenza tra la vita e la morte...

“Fa pure come ritieni più giusto, Oscar, ma sappi che da oggi in poi per farmi allontanare da te dovrai solo tirarmi un colpo in testa”

La sentì ridere e la strinse più forte a sé sollevandole il viso con una mano “La tua colpa è quella di essere al di sopra di ogni aspettativa” le disse asciugandole le lacrime con il pollice, le loro labbra vicine tanto da poter sentire il respiro dell'altro sulla pelle.

Ad Oscar mancarono dei battiti, improvvisamente si sentiva bene, al caldo ed al sicuro nell'abbraccio di quell'uomo che una volta era stato per lei un fratello,una presenza silenziosa che adesso stentava a ritrovare in quel petto così saldo e caldo che la reggeva. Andrè che la amava, che aveva un profumo così invitante. La voglia di posare la bocca sulla sua si fece improvvisamente opprimente. Sarebbe bastato un attimo, ma lui distolse il viso guardando altrove e scuotendola per invitarla a fare altrettanto. Le ci volle qualche secondo per realizzare che il colonnello D'Agout stava bussando alla porta

“Comandante, comandante posso entrare?”

“Avanti colonnello” sospirò sciogliendosi a malavoglia da quell'abbraccio

“Tutto bene comandante? Cosa è successo? I soldati non vogliono dirmi nulla”

“Tutto bene colonnello,gliel'ho detto,una zuffa insignificante, è tutto sotto controllo”

Il colonnello guardò dubbioso la sedia sfasciata “E' s..sicuro di star bene?”

“ Ma insomma le dico di si.” Oscar era così inviperita che ad Andrè sembrò vedere il colonnello fare un passo indietro “ Anzi ormai credo che il turno di guardia dei miei uomini sia finito, si sbrighi e faccia dare il cambio. Noi ora andiamo a casa”

E si avviò spedita fuori dal suo ufficio.






Rieccomi con un altro capitolo, un altro flash nella storia direi... Il prossimo capitolo sarà più lungo, questo era ancora di "riscaldamento". Forse l'espediente del guastafeste che bussa è un po' inflazionato, ma come dire...rispetto gli evergreen!!! Ringrazio chi mi ha recensito e chi ha messo questa storia nelle seguite, spero che continuiate!!!

  
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