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Autore: ArmoniaDiVento    01/05/2013    1 recensioni
-Cosa? Mi stai dicendo che tu saresti un cavaliere?
-Ma certo, mia cara, uno dei più nobili e galanti in circolazione!
-Beh, di solito i cavalieri ammaliano le principesse, quindi...
-È vero, cara la mia principessa. Ma io sono un cavaliere occupato perché, ecco... io la mia dama l'ho già trovata.

"Diario di un'ipotetica amante" vuole raccontare in sedici fasi la storia impossibile di Melissa, studentessa universitaria dai sogni proibiti, la testa tra le nuvole e il sorriso nascosto.
Non si tratta di una storia scritta in forma di diario, nonostante il titolo... scoprirete poi perché! Buona lettura! **
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Diaro di un’ipotetica amante
ArmoniaDiVento


 


 




FASE I: L’INCONTRO
 


«Libertà azzurrina»

 

 
 

Il sole splende in città, questa mattina mi sono svegliata presto.
Inizia così il mio primo giorno di lezioni nella nuova università, tra una tazza di caffè fumante e una leggera giacca indossata in tutta fretta.
La prima lezione comincia così, di martedì pomeriggio, in un corridoio del terzo piano che dà su un cortile interno gremito di studenti chiacchierini e io, la mia fedele borsa a tracolla e l’mp3 nelle orecchie, mi accingo a entrare nell’aula 315, dove si terrà il corso di didattica che non vedo l’ora di frequentare.
Mi siedo cauta vicino a un banco sulla destra e aspetto. Sono in anticipo, la piccola aula è vuota e fredda; solo due file di banchi mi separano dalla cattedra dell’insegnante, dal videoproiettore e dalla lavagna.

Poi entrano loro.
Chiassosi, sciamanti, si abbracciano, ridono ed è tutto un risuonare di “Come stai?” e di “Che bello rivederti!”. Mi specchio un po’ nei loro sorrisi allegri, loro che si conoscono già dallo scorso semestre e che si sono ritrovati, sembrano non fare caso a me.
Infine entra l’insegnante. Elegante, gentile, ci dà il benvenuto e ci parla un po’ di sé, spiega gli obiettivi del corso, la meta che ci accomuna: tutti vogliamo diventare insegnanti, educare giovani ragazzi ed aiutarli a crescere, così abbiamo deciso di frequentare questo corso preparatorio con un esame finale destinato a testare le nostre competenze didattiche.

L’insegnante saluta sorridendo le facce già viste, poi si dedica a noi nuovi: siamo soltanto in tre, un ragazzo dall’aria timida, una ragazza mora anche lei in disparte, ed io.
Come inizio promette bene– penso io sollevata, mentre l’insegnante proietta delle diapositive illustrando i contenuti del corso.
La lezione procede abbastanza tranquillamente, se non fosse per quelle risatine sconnesse e il continuo baccano dovuto alle battute idiote del gruppetto dei “vecchi”, in fondo alla classe, capitanato da un ragazzo che beh, mi ritrovo a pensare, somiglia un po’ a Harry Potter: capelli neri e disordinati, occhiali molto demodé, semi-tondi...  Gli manca solo la cicatrice, potrei rimediare io! – penso acida, mentre getto un’occhiata scocciata al suo indirizzo, dopo l’ennesimo scoppio di risate inopportune.

Ma quanti anni avrà?– mi ritrovo a chiedermi, mentre infastidita cerco di riprendere il filo della lezione. E non è certo semplice: il buffoncello continua a commentare ogni singola parola dell’insegnante con battute sempre più infantili e fuori luogo, mentre il gruppetto di ragazze che lo attornia chioccia come una covata di gallinelle! Robe da matti... comunque, da una stima veloce gli affibbio suppergiù la mia età, 22 anni, anno più, anno meno... Non crescono mai – sbotto tra me e me.
 
La mia stima verso il genere maschile nell’ultimo periodo è colata a picco.
Dopo varie storie finite male e altre finite ancora prima di cominciare, ho deciso di darci un taglio con gli uomini: sono in una fase di libertà azzurrina, così rispondo ormai alle innumerevoli domandine spiacevoli di parenti e conoscenti, del genere “Ma il ragazzo? Ma esci con qualcuno?”
A volte penso che la gente non faccia altro che pensare alla situazione sentimentale di chi gli circonda, sono allibita...
 
E il sosia di Harry Potter mi lancia un’occhiata. La ricambio altezzosa.
La voce squillante dell’insegnante interrompe i miei pensieri.
-Bene, ora che Daniele ci ha fatti ridere abbastanza, torniamo a concentrarci sugli obiettivi, per favore!
Ride mentre ci riporta all’ordine. Io sbuffo.
 
Daniele.
Si chiama Daniele.
Mmm.
Di certo "Harry" sarebbe stato più originale.















NdADV: Ciao a tutti, e benvenuti nella mia prima Original!
Non voglio anticiparvi nulla sulla trama, che è già bella delineata nella mia testa; è una storia dalla trama abbastanza semplice, scritta semplicemente per la voglia di farlo e per la mia passione per la scrittura. Inoltre, per me questo è un momento particolare, e così le parole sono venute fuori da sole, così come le idee...
Ah, volevo specificare che non si tratterà di una storia scritta in forma di diario, nonostante il titolo! Scoprirete poi perché... ;)
Ogni commento o consiglio è ben accetto! Spero che vi appassionerete alla storia e che vi divertirete ;)
A prestissimo con il prossimo capitolo e la seconda fase, un abbraccio!
ArmoniaDivento


  
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