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Autore: WishfulThinking    20/11/2007    3 recensioni
Forse non è destino, forse il fato non ci vuole insieme…ma forse neanche separati. Forse non è per noi, o non è per me, non so…per un po’ ho creduto, ho sperato con tutta me stessa che potesse esistere un noi…e non ero più soltanto io, non ero più sola. O così credevo.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo rimase impietrito al sentire il suo nome Dillo, ancora, principessa

Il ragazzo rimase impietrito al sentire il suo nome. Dillo, ancora, principessa, implorò senza parlare.

Mentre lui se ne stava lì, immobile nel freddo solo per guardarla, Ino si affrettò ad aprirgli la porta, prendendolo per mano e portandolo all’interno del locale: “Sei congelato!” cominciò preoccupata “Ma come ti è saltato in testa di uscire così, senza una giacca, di notte…”. La ragazza continuava la sua predica mentre lui scrollava le spalle: “Sto bene” si limitò a dire.

Lei smise di colpo di parlare e lo fissò. Lui ricambiò lo sguardo e, dopo una settimana, persero tempo a guardarsi negli occhi.

Ino fu la prima a rompere il contatto: “Perché sei qui?” gli chiese sbrigativa, e si rese conto che l’intonazione era più dura di quanto avesse voluto.

Shikamaru aprì la bocca diverse volte, senza che ne uscisse suono.

Poi sorrise.

“Ciao” disse semplicemente.

Ino si lasciò andare a un breve riso “Ciao” rispose con un sorrisetto divertito.

“Sei bellissima”.

Il sorriso le morì sulle labbra. Tra le tante cose che Ino avrebbe immaginato, questa decisamente non se l’aspettava.

“Tu sei bellissima e io sono un idiota” continuò lui, con una calma irreale.

La ragazza si ricompose immediatamente: “Shikamaru, ti proibisco di dire  certe cose! Di tutto ciò che puoi essere, un idiota è l’ultima…”

Questo le era familiare. Il battibeccare continuo e la pace tacita che ne seguiva, l’intesa che nasceva dai loro diverbi e la passione che rilasciavano, attraverso quelle parole. Questo sapeva gestirlo.

Ma Shikamaru le tappò la bocca: “Vuoi stare un po’ zitta?”. Eppure il suo tono non era aspro.

Mentre gli occhi della ragazza si infuocavano, i suoi si facevano più dolci: “Non mi devi dimostrare nulla, Ino. Disse semplicemente “So che non sei solo bellissima, ma anche intelligente, sensibile…Lo so, l’ho sempre saputo. Ero solo troppo stupido per ammetterlo. E ora…ora lo so che se oltrepasso questa linea non si può tornare indietro, ma…forse, solo…non avevo mai calcolato l’ipotesi che potesse essere così giusto, non volerlo fare”.

Poi, lentamente, come in un sogno, la ragazza sentì le mani di lui sfiorare le sue guance, per scorrere dolcemente sul mento e sulla nuca, finché le sue sensazioni non furono assorbite dalla sua bocca, dove quella di lui si era posata. Un bacio a fior di labbra, poi due, tre, e ancora fino a perderne il conto, gentili eppure imploranti, protesi verso qualcosa di più.

Fu allora, proprio quando la tenerezza stava per cedere il posto alla passione, che Ino si ribellò: “Shikamaru! Come hai potuto?” urlò allontanandosi dal ragazzo.

“Cosa?” Shikamaru pareva contrariato “Io…” tentò di giustificarsi. Aveva pensato, sperato… follemente, ora lo capiva, che lei potesse ricambiare i suoi sentimenti, ma ora... “Ino, mi dispiace, io credevo…” tentò di riparare. Idiota, idiota, idiota, hai rovinato tutto.

“Non lo capisci?” chiese Ino mentre gli occhi le luccicavano pericolosamente “Non è a me che devi chiedere scusa, Shikamaru, ma a lei. Non puoi venire qui e pretendere con me… Dio” si mise le mani tra i capelli “io stavo per baciarti, e l’avrei fatto con tutta l’anima, ma lei…Non è giusto, sarebbe stata lei a soffrire, terribilmente. So come ci si sente” finì in un sussurro allontanandosi ancora di più, e voltandogli le spalle.

E allora lui, per la seconda volta quella sera, fece qualcosa che Ino non si sarebbe mai aspettata: rise. Rise come non rideva da tanto tempo, di un riso spensierato, liberatorio: “Ino, tu…Hai pensato che fosse la mia ragazza?” chiese ancora accennando a un sorriso.

La mossa non le piacque affatto: “Non ridere!” gli ordinò riavvicinandosi e prendendo a sbattere le mani contro il petto di lui “Non ridere ho detto!” ripeté mentre l’intensità delle sue parole diminuiva insieme a quella dei suoi colpi. Shikamaru le prese le mani, ma lei si dimenò e corse via, finché non si sentì nuovamente afferrare, abbracciare, da dietro.

 “Non sai quanto sono stata male…” Ino ora singhiozzava apertamente “Pensavo di averti perso” diceva tra i singulti “Ti ho sempre dato per scontato, ho sempre pensato che ci saresti stato, sempre e comunque, che mi avresti sostenuta e tenuta tra le braccia…” terminò coprendosi il viso con le mani.

“Ino” la chiamò lui. Lei continuò a piangere, rifiutando di guardarlo.

“Ino” ripeté più dolcemente “Lo sto facendo” finì sottovoce.

“Ho sentito la terra mancarmi sotto i piedi” fece lei guardando le proprie lacrime bagnare il pavimento “Mi sono sentita persa, abbandonata…e lo so che è una cosa egoista, ma io…”

“Ino” Shikamaru ripeté per la terza volta il nome di lei scostandole una ciocca di capelli dal volto arrossato “non c’è mai stata nessun’altra” le mormorò all’orecchio suggellando la frase con un bacio, dietro l’orecchio; “sempre tu” un altro bacio, sul collo; “solo tu…”.

E col silenzio della ragazza lui si fece più audace, sentendola respirare affannosamente attraverso le spalle che ancora gli erano voltate.

Poi, quando Ino decise di lasciarsi andare al piacere della resa, di colpo le braccia di Shikamaru non c’erano più, il suo respiro caldo svanito d’un tratto.

Ino si voltò incerta: “Shika?”

Lui era lì, non era un sogno, era lì per davvero, con gli occhi brillanti e un fiore in mano: “Mi perdoni adesso?” le chiese col cuore in quel sussurro.

Ino abbandonò ogni restrizione gettandosi tra le sue braccia: “Non c’è stato un secondo, nemmeno un istante in cui ti abbia ritenuto colpevole” disse perdendo le ultime parole in un bacio pieno di passione.

Poi non si dissero più niente: c’erano stati diciotto anni di parole tra loro, ed era venuto il momento di sentire.

 

Sentire le braccia di lui attorno alla vita, poi seguire le mani vagare per la sua schiena, stringendola e fuggendo sempre più in là, lungo i fianchi e le cosce, poi di nuovo su verso la sua nuca, e i suoi capelli, e le guance, e le mani…

 

Sentire il respiro di lei caldo e affannato sul volto, e respirare la stessa aria, e sentirne le lacrime bagnate sulle guance, e il respiro tenero sul collo, e…

 

 

“Ino!”

 

 

 

Author’s note: Eccomi qua! Ci siamo signori: momento cruciale. Spero di essere stata all’altezza delle vostre aspettative anche in questo capitolo, nodo focale della fanfiction!

 

Ah, le recensioni: non mi scordo, tranquilli!

Queen_of_sharingan: Mi sono divertita un sacco a scrivere quel flashback: credo davvero che il passato comune sia una delle cose rappresentative del legame tra Shika ed Ino. Per questo da una parte fanno una fatica enorme a riconoscere di essere innamorati, e paradossalmente agiscono in base a questa nuova coscienza in pochi minuti. In fondo per loro è naturale. Poi i bambini sono sempre fenomenali nella loro semplicità, e hanno una capacità innata di arrivare al cuore delle questioni senza pudori di sorta: a tre anni Shikamaru non ha problemi a offrire un fiore ad Ino per avere la sua amicizia; ma se si parla dello stesso Shikamaru qualche anno più tardi…Allo stesso tempo mi sono figurata che in realtà bastasse quello, bastasse la coscienza del pensiero di essere innamorato di Ino a farlo agire di conseguenza, semplicemente perché è logico, e lui è Shikamaru! E spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

 

Final Alex: Ehi, ma allora ci sono i maschi! , grazie mille, commenti come il tuo fanno davvero piacere…E spero di riuscire a sostenere il passo!

 

 

Wildherat: Le tue recensioni sono sempre accuratissime! Sì, Ino appare ai più parecchio effimera, e a mio parere solo perché è bella, e lo sa. Questo però non esclude il fatto che possa essere una persona profonda, come credo fortemente che sia. Basta guardare al suo rapporto coi compagni di squadra, o con Sakura per capirlo. E personalmente la trovo fantastica. Ovviamente in questa fanfiction è rappresentata in un momento di profonda incertezza, perché fino ad ora le è sembrato che tutto ciò che aveva di sicuro le fosse venuto d’un tratto a mancare, e questo, si sa, destabilizza chiunque. Ma è un personaggio estremamente forte, che sa essere (dote rara) leggera e profonda ad un tempo. E…spero che il bacio finale non ti sia sembrato troppo cliché! ;P

 

  
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