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Autore: golden memories    01/05/2013    0 recensioni
jo ragazza introversa da i capelli rossi è costretta a partire dalla zia . La sua vita che fino a quel momento era stata piana di dolori e di sofferenze cambierà con un'incontro magico con un ragazzo...
storia scritta da Giulia e Ilaria ideata da Giulia. Buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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                                                       capitolo 2.

Tra striduli e spruzzi di fumo il treno si fermò alla stazione di Hollyshire, Jo guardò fuori dal finestrino:
  Hollyshire era una contea piccola e umile con case basse di stampo ottocentesco per le strade bambini
e mamma camminavano con cesti di frutta sotto braccio ed ecco zia Marge seduta su una panchina
della stazione con la sua solita aria imbronciata, accanto a lei c’era un uomo dei capelli grigio scuro
vestito di tutto punto –E’ vostro zio?- Chiese Jo a James puntando il dito sul vetro, quando ebbe tirato i
bagagli annui, Josephine premette il dito più in là –Quella è mia zia invece, accanto al vostro- Una volta
scesi dal treno James si allontanò con lo zio e Josephine rimase con la zia che la guardava torva per la
poca eleganza della nipote –Sistema quei capelli, Josephine- La ragazza arrossì un poco sistemandosi i
ciuffi rossi ribelli –Mi siete mancata anche voi, zia- James nel suo angolino trattenne a stento una risata
–Incamminiamoci- Esordì la zia dopo aver attentamente studiato James che ridacchiava. Il signor Ghot
fece una goffa corsetta verso Marge chiamandola -Le piacerebbe andare insieme in carrozza?- Con aria
 altezzosa lei disse –Va bene, ma mi sentite più a mio agio se andassimo con la mia- Il Signore annui e
tutti si avviarono verso il cocchiere. Per tutto il viaggio Jo e James si guardarono furtivi cercando di non
incrociare gli sguardi degli zii, dopo parecchi imbarazzanti minuti di viaggio arrivarono alla villa di zia
Marge, una volta fuori Josephine  prese un gran respiro di aria fresca per poi portarsi le mani al cuore:
 era uno spettacolo mozzafiato il panorama più bello mai visto da Jo che era abituata alla città, James se
ne accorse e le batte una mano sulla spalla –Non credi che sia bellissimo?- Le chiese –Si!- Poi scosse il
capo e tornò seria –Ma sarebbe più opportuno che mi deste del voi- Detto questo si avvicinò alla villa
con i bagagli in mano. La villa era un enorme costruzione a due piani sui colori del marroncino e rosato
con un ampio portone di vetro al primo piano che dava sul salotto a mattonelle di marmo bianco, due
scale esterne invece collegavano il giardino con un corridoio del piano di sopra delle imponenti finestre
si intravedevano varie camere arredate diversamente –Quale sarà la mia?- Chiese Jo indicando in alto   
 –Tutto  a suo tempo non essere frettolosa mia piccola Josephine- Le rispose continuando a camminare
verso le scale esterne –Jo solo Jo- Borbottò la ragazza fino al primo scalino una volta lì la zia chiamò a
gran voce –Kate e Margaret venite presto- Due donnine minute vestite di tutto punto da cameriere si
precipitarono dalla Signora –Si Signora?- Chiesero a capo chino –Portate le valigie e la mia nipote nella
sua stanza e qualcuna la aiuti a vestirsi per il tè- Margaret accompagno la ragazza in una stanza, che
sarebbe stata sua per i restanti due mesi , con tale fretta da non lasciarle il tempo di guardarsi intorno –
C’è un vestito che piacerebbe indossare in particolare?- Chiese la domestica da dietro il separè dove Jo
si toglieva il vestito del viaggio –Qual è il tuo colore preferito Margaret?-
-Il giallo signorina-
Bene allora metterò quello giallo- Disse facendo capolino con un sorriso mentre la cameriera la porgeva
il raggiante vestito giallo di seta una volta stretti i lacci del corsetto si sedé davanti allo specchio per
farsi sistemare i capelli in una acconciatura intrecciata, semplice ma raffinata. Si guardò allo specchio i
capelli rossi creavano un bel contrasto con il vestito giallo, gli occhi color nocciola brillavano come due
pietre preziose sul viso candido. In salotto la zia si complimentò per l’abito grazioso e Jo lanciò un
sorriso a Margaret che scomparve in un angolo della stanza –Sarebbe bello avere dei bei fiori a tavola,
lasciate che li vada a prendere- Disse Josephine avvicinandosi verso l’ampio giardino. Una volta fuori,
 mentre si chinava per prendere dei fiori colorati, Jo alzò lo sguardo e vide James seduto sul muretto,
che separava i giardini, che la guardava creare composizioni floreali con il suo solito sorriso malizioso   
 –Perché mi fissate?- Chiese raccogliendo una margherita –Perché siete buffa-
-E’ per via del vestito vero? Volevo far felice la domestica- I due scoppiarono a ridere,James scese dal
muretto con un fiore rosa in mano e avvicinandosi a Jo glielo intreccio tra i capelli, Jo arrissi a tal punto
che le guance diventarono dello stesso colore dei capelli. James se ne accorse e le chiese cortesemente
se il giorno dopo le sarebbe piaciuto andare a passeggiare lungo il fiume –Perché c’è un fiume?- Chiese
lei incuriosita guardandosi intorno –Si l’ho scoperto l’estate scorsa ma ci vuole un po’ per arrivarci-
-Si mi piacerebbe venire-
-E’ un luogo incantevole potremmo anche fare un picnic-
-Sarebbe magnifico- Rispose sorridendo. La giovane si congedò con un inchino e tornò dalla zia con un
adorabile mazzo di fiori e il fiore rosa dai capelli che la zia fissò per un attimo prima di chiedere
–Ci hai messo tanto a raccogliere questi fiori-
-Ho incontrato quel giovane James, abbiamo parlato un po’-
-Non mi piace che lo chiami già “James” preferirei che lo chiamassi Signorino Ghot, e che vi siete detti?-
Jo stava cercando le parole per spiegare alla zia del picnic ma dopo qualche minuto di silenzio che
incuriosì la Signora, Jo decise di non dirle niente per il momento –Niente di particolare zia abbiamo solo chiacchierato-
 
-Mmmh sarà. Ora vai a coricarti la colazione è alle sette non tardare-
Il mattino seguente Josephine si svegliò alle sei e chiamò la domestica Kate per farsi preparare un
bagno alle erbe, finito il bagno trovò già preparati un vestito di seta azzurra e delle scarpe basse, dalla
finestra che dava sul giardino destro (quello in comune con i Ghot) vide James che si infilava una
camicia bianca. ‘E’ un bel ragazzo’ pensò Jo, infatti il bel fisico era solo una parte della bellezza del
ragazzo perché erano la gentilezza e la simpatia che lo rendevano meraviglioso ‘E quel sorriso, gli occhi
così profondi..- La porta che bussava fece tornare Josephine alla realtà non era appropriato che una
ragazza pensasse così ad un giovane che neanche conosceva –Vostra zia vi aspetta per la colazione-   
-Buongiorno zia- Disse Jo con un inchino elegante una volta entrata nel Salotto da pranzo, la colazione
si teneva su un’enorme tavola da pranzo piana di fiori e prelibatezze che lasciavano appena intravedere
il legno leccato di cui era formato. Mentre la zia mangiava un’enorme tazza di porridge Josephine
cercava le parole per spiegarle del picnic con James –Ricordi il giovane.. Signorino Ghot?- Cominciò
prendendo un biscotto con gocce di cioccolato –Si..-
-Ecco ieri quando l’ho incontrato in giardino.. mi ha chiesto se andavamo insieme a fare un picnic-
-Ma dove?- La ragazza decise di omettere la faccenda del fiume pensando che James non volesse che si
sapesse –Sulle colline non andrei mai troppo lontano zia- La zia la guardò seria e esordì –Va bene
perché mi fido del tuo buon senso-
-Grazie mille zia non vi deluderò- Fece nuovamente un inchino e scappo fuori. James era li che la
aspettava con la camicia bianca alla quella vista a Jo scappò un sorrisetto –Che c’è’- Domandò lui  
–Niente niente andiamo?-
-Si permette?- Chiese James porgendole il braccio, e i due si incamminarono verso i boschi appena
dietro le due ville.

  
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