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Autore: briciolaFINE93    01/05/2013    2 recensioni
[UsUk+ varie coppie/ I personaggi non sono nazioni]
Un ragazzo americano ricco.
Una giovane di tutto rispetto con un fratello appassionato di fucili.
Un socio russo pronto a tutto.
Una sorella vendicatrice.
Un medico chirurgo francese.
Un avvocato dagli occhi rossi.
Un trio di strambi ladruncoli.
Quattro cuochi di un ristorante multietnico e il suo proprietario.
Uno stalker innamorato.
Tre poveri ragazzi sfruttati e il loro amico.
Un musicista e la sua manager.
Un investigatore privato e il suo biondo assistente.
Un omicidio.
Cinque improbabili testimoni e cinque ragazze segretamente coinvolte nella vicenda.
Questo è il pane quotidiano di Kroszveria.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Non-con, Violenza
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L'arrivo

Nel ristorante più in voga di Kroszveria i clienti gustavano con tranquillità la cena, mentre nella cucina regnava lo scompiglio.
-Su Veneziano, quanto ci metti a tagliare le verdure?- biascicò stufato il cinese facendo saltare in padella la pasta.
-Eccole, eccole!- ribattè serenamente il più piccolo del gruppo posandole sul piatto. Il tedesco intanto tagliava la carne e montava la panna per il dolce -Serve più burro!-
-Ve~ te lo porto io Ludwig-
-No! Tu prepara il resto, me lo può portare benissimo Kiku-
-Ehm, io?-
Yao fece sbattere il mestolo di metallo contro il muro attirando l'attenzione di tutti -Dopo andrò a lamentarmi con Javier! In quattro in una cucina di un ristorante in cui mangiano tantissime persone, siamo schiavi!-
L'italiano sembrava non capire -Ma non ti eri già lamentato con lui?-
-No perchè aveva avuto paura- rispose a bassa voce il giapponese.
-Aiyaa! Non era paura, solo non volevo perdere il mio prezioso lavoro!-
-Allora non lamentarti e continua a cucinare- tagliò corto il biondo tornando ad occuparsi del suo dolce. Il silenzio calò improvvisamente, solo il pentolame si permetteva di fare rumore. Quando all'improvviso qualcuno bussò alle porte della cucina.
-Ve~ saranno Antonio, Bella e Romano?- domandò il ramato guardando il tedesco avvicinarsi all'uscio. Lo aprì e un fattorino gli diede un mazzo di fiori da consegnare ad un certo Wang Yao, e scappò via.
-Allora?- chiesero curiosi i tre cuochi. Il biondo chiuse la porta con una vena di isterismo e passò malamente il mazzo al ragazzo.
-Cosa? Perchè gli hai regalato delle rose e a me no?- chiese il minore facendo gli occhioni da cucciolo.
-Non gliele ho regalate io!-
Il cinese lesse il biglietto dopo aver constato che sì, erano le stesse rose che da una settimana e mezza gli mandava una persona sconosciuta.
"Alla rosa cinese più bella del mondo, con affetto Io" c'era scritto.
-Chi te le ha mandate?- chiese con cautela il giapponese. Lui non rispose non sapendo veramente chi fosse la persona romantica che lo stava "corteggiando", e si limitò ad una alzata di spalle.
=~=~=~=~=~=
 
-Ti prego Vash non mi uccidere!- lo supplicò l'americano mettendosi in ginocchio. Lo svizzero caricò la piccola pistola che aveva precedentemente estratto dalla tasca dei pantaloni.
-Tu hai segnato per sempre mia sorella!- imprecò questi ignorandolo. Il biondo tentò di fare del sarcasmo -Andiamo, non l'ho mica stuprata... eheh-
-Non dirlo nemmeno per scherzo!-
Dalla porta della stanza davanti a loro uscì un giovane uomo biondo, con begli occhi azzurri e una leggera barbetta incolta.
-Vi prego signori, non fate tutto questo rumore, i pazienti più anziani riposano-
-Hello Francis!- esclamò l'americano alzando una mano in segno di saluto.
-Ciao Alfred- sospirò il francese -Vash, tua sorella sta benissimo non ti preoccupare-
-Posso vederla?- domandò avanzando per poi fermarsi e voltarsi verso Alfred -Tu vedi di starle alla larga e di pagare per l'operazione!- se ne andò.
-Ma se è la mia assistente- mormorò l'americano.
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-Forse lei non ha capito, il mio Roddie non è di certo un musicista che si esibisce per una miseria del genere!- ribattè piccata  la ragazza sistemandosi una ciocca di capelli castani.
"Ma più di così non posso offrire!"
Si trattenne dal gettare a terra il cellulare, certo se ne sarebbe potuta comprare uno nuovo e magari più bello, ma se l'avessero contattata proprio in quel momento?
Stava per rispondergli in modo indisponente quando le apparse sullo schermo un'altra chiamata. Sorrise fortunata.
-Bene, io rifiuto l'offerta!-
Premette il tasto per rispondere al numero che conosceva bene: ristorante "Al classico esotico". Nome buffo certo, ma con un proprietario che non scherza.
-Pronto, Javier?- cantilenò felice.
"Ciao Elizabeta, come state?"
-Oh noi benissimo, come vanno gli affari lì?- lo sentì borbottare un momento.
"Bene, ma quei quattro cuochi mi stanno facendo impazzire!"
Si mise a ridere spostando leggermente il telefonino -Stai tranquillo, l'importante è che la loro cucina sia apprezzata, e sono veramente bravissimi!-
"Hai ragione"
-Ovviamente-
"Veniamo al punto, domani alle 21.00 ho dei certi clienti e per evitare che si ubriachino come la volta scorsa e facciano casino vorrei che Roderich suonasse al ristorante"
Ci riflettè un minuto, in effetti l'ultima volta che la combricola si era ritrovata lì (e lei era presente) avevano fin bruciacchiato i capelli ad un cliente.
-Quindi c'è anche Alfred?-
"Sfortunatamente sì, quindi che ne dici?"
-Paghi il solito?- cantilenò già pronta ad accettare.
"Certo"
-Allora siamo d'accordo, a domani!- salutò serena. L'altro chiuse la chiamata con un piccolo ciao.
Sentì una mano poggiarsi delicatamente sulla sua spalla -Chi era?-
Sorrise girandosi e guardandolo negli occhi violacei -Caro Roderich, domani ti esibirai da Javier!-
-Ci sarà anche colui che non voglio nominare?- chiese alterando un poco il tono di voce. Lei annuì poco convinta, forse era meglio non dirglielo.
-Perfetto- ribattè sarcasticamente l'austriaco tornando a sedersi davanti al pianoforte.
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L'inglese pagò il tassista che ripartì a tutta velocità rischiando di far cadere il canadese che lentamente stava lentamente trascinando fuori le due valigie da viaggio. Diedero un'ultima occhiata al foglietto in cui c'era scritto l'indirizzo della ragazza e constatarono che sì, erano nel posto giusto via Rozzis numero 24.
-Ecco fatto, Matthew hai preso le valigie, vero?- domandò il più grande girandosi. Assunse un'espressione stupita quando notò che dietro di lui non c'era nessuno e si girò più e più volte in cerca del ragazzo -Dove sei Matthew?-
Una mano gli toccò la spalla sinistra e quasi gli venne un colpo quando lo vide lì vicino a lui -Ma dov'eri? Ti sembra il momento di giocare?-
-In realtà io sono sempre stato qui- ribattè stanco il collaboratore sospirando come al solito e pensando che Arthur era sì un grande osservatore, ma spesso era più cieco di una talpa, o questo almeno succedeva solo con lui stranamente.
Chiarita la questione, ovvero dopo essersi scambiati un'occhiata eloquente, si decisero a bussare alla porta bianca con sfumature rosee a causa del sole che stava tramontando proprio in quel momento.
Il rumore di una chiave che gira nella toppa li convinse a sistemarsi un po' per fare una bella figura davanti alla "cliente" -Arrivo subito-
Una ragazza dai corti capelli biondi apparve davanti a loro sovrastandoli di qualche centimetro entrambi -Siete voi Arthur Kirkland e Matthew Williams?- chiese asciugandosi con un fazzolettino gli angoli degli occhi azzurri estremamente dolci.
I due arrossirono leggermente facendo cadere per un secondo gli occhi sulla camicia della ragazza che aveva perso un bottone in chissà qualche modo, anche se loro un'idea ce l'avevano -Sì! Siamo noi, molto piacere- rispose per entrambi l'investigatore.
-Entrate pure, io sono Katyusha Braginski- esordì facendo segno loro di accomodarsi -Mia sorella Natalia in questo momento non c'è, mi spiace-
-Non si preoccupi signorina, avremo modo di conoscerla molto presto- ribattè educatamente lui -A proposito, condoglianze- le strinse la mano e lo stesso fece l'assistente mormorando a bassa voce qualcosa di simile a "mi spiace molto".
-Grazie- disse a voce appena udibile lei trattenendo a stento le lacrime -Vedete, mio fratello era un grande uomo, noi- fece una piccola pausa -Avevamo solo lui-
-Stia tranquilla signorina noi troveremo colui che ha ucciso suo fratello, domani andremo subito a metterci d'accordo con la polizia della città e inizieremo le indagini. Quindi le chiedo di farci la cortesia di venire domani da noi, niente di che, dobbiamo solo farle delle domande-
-Certamente, sarò felice di aiutarvi nel nome di Ivan-
I due ragazzi si guardarono annuendosi a vicenda. Chissà cosa sarebbe toccato loro fare per risolvere anche questo caso.



Hello guys!
Minna no hero, America dazo AHAHA!

Ops ho sbagliato xD
Uhm... lo so che avrei dovuto aggiornare prima ma... ecco... non mi andava l'internet del cavolo che ho io e quindi solo oggi sono riuscita nell'ardua impresa di postare il capitolo (¬.¬)
Comunque... sono successe un po' di cose! 1 sono apparsi i mie quattro cuochi preferiti con tanto di proprietario del locale che ovviamente è Cuba *^*
Poi Elizabeta e Roderich, Vash e quel figo del chirurgo da cui io non andrei mai xD
Ma soprattutto sono arrivati a Kroszveria Iggy e Mattie!!! *balla come le hawaiiane (?)*
Uhm... e qualcuno ci prova con Cina... ma chi sarà mai? xD

Grazie mille a voi che recensite e a quelli che comunque leggeranno il capitolo, vi voglio bene!

Abbraccio da panda,
Erika ^^









 
 
 

   
 
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