Capitolo
4:
Decido
di alzarmi per andare a prendere un bicchiere d’acqua, ma
proprio mentre scendo
le scale, per andare al piano di sotto sento un rumore proveniente
dalla cucina
…
-Mamma ho paura non continuare per favore!-
Mi supplica Hope.
-Ti proteggo io sorellina! –
Afferma con
grande coraggio Liam, a quella frase mi scappa una piccola risata.
-Non vi preoccupate, lasciate che continui
…
- Sì mi ero fatta proprio prendere dalla storia!
-
Allora, come stavo dicendo…”
*
Punto
di vista Giovanna (ragazza)
“Afferro
il primo oggetto che mi capita tra le mani, un telecomando, non si sa
mai.
Spalanco
la porta della cucina con un coraggio che non so dove ho trovato, sono
solita
aver paura dei ladri.
E’
tutto buio, così mi avvicino verso l’interruttore
e accendo la luce.
Qualcuno
mi copre la bocca, non sono in grado di urlare, apro gli
occhi…
Niall.
-
Shh,
non urlare o sveglierai anche gli
altri.
– Mi
dice il ragazzo.
-
Sm
tglss l mn dll bcc prlr!
– Cerco di parlare, con ancora la sua mano
davanti alla bocca.
-
Cosa?!-
Chiede Niall provando a capirmi.
A
quel
punto scocciata gli indico la sua mano, il ragazzo capendo la toglie
immediatamente.
-Finalmente! Cosa ci fai tu qui alle 2.30
del mattino?- Esclamo.
-Potrei chiederti la stessa cosa …
- Puntualizza il
biondo.
-
Mi sono svegliata e avevo sete…-
-Mi
sono svegliato e avevo fame…-
Mi
soffermo un attimo a guardarlo negl’occhi, non ci avevo fatto
caso prima d’ora,
ma sono perfetti, probabilmente mi sono incantata, perché
lui mi sta guardando
con aria interrogativa.
-Ehm,
sì, ok…-
Mi
riprendo- Che ne dici di berci un tea,
magari con qualche biscotto?- Propongo.
-
Hai avuto un’ottima idea, Giovanna
…-
Stava prolungando quella a come se mi stesse incitando a dirgli il mio
cognome.
-
Luis, Giovanna Luis-
Gli
rispondo aggiungendo:
-A differenza tua ho letto la lista con i
vostri nomi prima di partire, HORAN.-
Il
ragazzo non rispondendo alla mia ultima frase, puntualizza:
-Sbaglio o il tuo non è un cognome
italiano-
-Non sbagli … - Inizio, mentre
metto
all’interno della teiera l’acqua. – I
miei sono brasiliani, ma io sono nata e cresciuta in Italia-
-
Quindi tu parli il brasiliano?
– Chiede
interessato, o almeno sembra.
-
Portoghese- Lo correggo,
l’ho sempre
fatto , è un
errore comune – Comunque
sì lo parlo. – Affermo fiera,
mi è sempre piaciuto parlare più di una lingua,
ecco perché sono al
linguistico.
Ormai
il tea è pronto e noi stiamo parlando, seduti sul divano, di
me ormai da tempo.
-
Invece
tu sei inglese 100% ?
– Chiedo interessata per cambiare
discorso, non amo essere per troppo al centro dell’attenzione.
-
No
io sono Irlandese.-
Mi conferma, anche lui fiero.
-
Ho
sempre amato l’Irlanda, un giorno vorrei
visitarla …
- A
queste parole gli occhi di Niall si illuminano.
-
Vivo
qui da qualche anno ma sono
di Mullingar. – Sorridiamo.
-
Posso
farti una domanda abbastanza stupida?-
Chiedo con enorme imbarazzo.
-
Certo!-
-
Tu
sei capace a ballare il “tradizionale
ballo irlandese” ? – chiedo
incuriosita.
-
Ovviamente!
– Ora sono i miei di occhi ad illuminarsi,
ho sempre avuto un debole per quella danza.
-
…Un
giorno me lo potresti
insegnare? – La
mia voce è molto speranzosa (?).
-
Dimmi
quando vuoi e te lo insegno.-
Mi risponde. Entusiasta mi avvicino a lui
e lo abbraccio, brividi.
Solo
dopo mi rendo conto del
mio gesto. Così mi staccò da lui.
Momenti
imbarazzanti …
Intanto
ripensando all’Irlanda,
mi viene in mente quella volta in cui avrò avuto
più o meno tredici anni, ed
era il 25 aprile, mi ricordo bene la data perché era la
Festa della Liberazione
italiana.
Comunque,
eravamo nella piazza
della mia piccola città e stavo facendo un giro con gli
amici, uno di loro ci
aveva fatto notare che c’era un concerto, conoscevamo il
gruppo, quindi avevamo
deciso di fermarci per ascoltarli.
Il
gruppo oltre suonare canzoni
per la festa, erano “specializzati” in musica Folk
Irlandese, decidiamo di
ballare tutti insieme, e io avrei voluto aver imparato il ballo
tradizionale
per quell’occasione…
Grazie
quei ricordi mi esce una
piccola risata.
-
Cosa
è successo?
– Chiede incuriosito Niall.
-
Ricordi
–
Rispondo e poi inizio a raccontare l’episodio al ragazzo.
-
AHAHAH,
se ci fossi stato te l’avrei
insegnata in quel preciso momento.
– afferma.
-Mi
sarebbe piaciuto, bene ora
direi di andare a dormire, aspetta, che ore sono?
– Chiedo.
-
Le 5.30 tra poco si sveglieranno tutti
per andare a scuola.- Mi fa notare Niall.
-
Bene significa che andrò a farmi
una
doccia rinfrescante.- Avviso.
Detto
questo mi avvicino al ragazzo e gli lascio un leggero bacio sulla
guancia prima
di salire le scale.
-
Ah,
Giovi
– Mi blocca.
-
Dimmi.
– Rispondo
-
Grazie
per il tea, la compagnia e buon
giorno.
– Mi
sorride, gli sorrido a mia volta e anche lui ripete il mio stesso gesto
lasciandomi un dolce bacio sulla guancia. Brividi.
-
“Starò
sentendo semplicemente freddo”
mi convinco.
Salgo
le scale e mi dirigo
verso la stanza di Louis, in cui abbiamo, mi correggo, ha dormito Gaia.
-
Dove
sei stata?-
Faccio un salto di un metro dallo
spavento, evidentemente si è accorta della mia assenza Gaia.
-
Di
sotto a bere il tea.-
Rispondo indifferente.
-
Tu
non me la racconti tutta.-
Mi dice.
-
…
Io vado a fare una doccia ne parliamo
dopo magari, che ne dici?-
-
Puoi
evitarmi, ma non per sempre!- Mi
urla, mentre entro nel bagno.
Perché
non le ho detto che ero con Niall,
insomma non è successo nulla, perché lo voglio
tenere nascosto?
“Chi
capisce le ragazze è bravo”, dubito che ci sia
qualcuno che lo sappia fare, non
mi capisco personalmente, come potrebbe farlo qualcun altro?!
#SPAZIOAUTRICE
Salvee,
Grazie ancora per seguire la mia Fan Fiction, sto
“imparando” a
fare i capitoli più lunghi, spero vi piaccia il contenuto,
mi raccomando fatela
leggere a zii, nipoti,fratelli,sorelle,cugini, nonni (?) chi
più ne ha più ne
metta, e recensite mi piace sapere qual è il vostro parere, se avete qualche critica
fatela pure, così
posso sapere come migliorarla.
Vi
adoro :*