Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Rakyr il Solitario    20/11/2007    2 recensioni
Da quel momento si conoscono tutti i principi ed i segreti di questa arcana scienza al massimo, permettendo loro di potere eseguire una trasmutazione senza bisogno di disegnare un cerchio alchemico.
Alcuni di questi sono i fratelli Edward ed Alphonse Elric, oltre alla loro insegnante Izumi, che infransero quell'odiato tabù per riportare in vita le persone a loro più care.
Esistono però anche persone che hanno queste conoscenze in mente fin dalla loro nascita, questi geni dell'alchimia di cui è difficile conoscere il numero esatto sono sparpagliati par tutto il mondo ed è attorno ad alcuni di loro che la storia di cui vado a narrare parla.
Siate pronti a tutto, perché il loro viaggio si perde per le mistiche nebbie dell'incredibile.
Genere: Malinconico, Dark, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
12: Ciò per cui combattere

“Guardandomi, volendomi
posso sentire il tuo sottomettermi”
Evanescence - Haunted

Non poteva crederci. No, non voleva crederci.
Quel ragazzino l’aveva costretta ad andarsene, a fuggire…come era potuto accadere?
E poi, la sua frase…come aveva potuto dirgli che si sarebbero rincontrati?
Si fermò, dopo aver corso per un bel pezzo di strada, il confine della cittadine era ormai prossimo.
Voltandosi indietro, cercò di convincersi che tutto ciò che aveva passato nelle ultime ore fosse qualcosa da lasciarsi alle spalle, come gran parte del suo passato.
Quel ragazzo, il suo interesse per lui dovevano svanire. Eppure, ripensandoci, non riusciva a dimenticare quegli occhi smeraldini, quell’espressione fiera, quelle mani…
Scosse la testa, rendendosi conto che un pericolo maggiore di suo fratello stava annidandosi nel suo cuore. Dette un nome a quel pericolo, qualcosa che non credeva potesse essere. Cerco di capire se fosse solo curiosità, ma non lo era. Interesse, ma non lo era. Poi sorrise, un po’ stupita di averci pensato. Tutti questi appartavano alla categoria dei “sentimenti” e lei non aveva più sentimenti.
Da quel lontano giorno di un anno fa.

Le sue gambe erano stanche…e il suo cervello continuava a pensarci.
Povero sciocco…pensava forse che lei lo avrebbe lasciato in vita? Seppure non aveva visto il suo vero volto, non poteva certo lasciarlo in vita. Non dopo la loro battaglia fulminea…
Eppure era un vero peccato.
Quella maestria nei movimenti, nei particolari di ogni trasmutazione, quell’anima forte e quell’alchimia. Quell’alchimia diversa da qualsiasi altra avesse visto finora. Soprattutto quel fulmine…perché non colpirla, dal momento che per lui era davvero facile ucciderla?
Si fermò, pensierosa…vide una bancarella di frutta, vi si fermò davanti.
Osservò la merce in vendita, tutta frutta di un colore brillante e di un’ottima qualità.
La sua attenzione fu attirata da una stupenda mela rossa. Rossa…l’ammaliava quel colore, la ipnotizzava. Stava quasi per cedere alla tentazione di rubarla e scappare via. Poi, scocciata, ci ripensò.
Non aveva nessuna intenzione di cedere alla tentazione di un furto facile e incorrere, di nuovo, in un inseguimento che l’avrebbe portata ad uccidere qualcuno. Non ne aveva voglia.
L’unica persone che voleva uccidere, adesso, era solo lui. Arden.
Ormai priva di stimoli per rendere la giornata interessante, allungò una mano verso la sacca, prese in mano qualche moneta. Stava per pagare quella mela, quando qualcuno la esortò dal farlo.
-Gliela offro io, signorina…- Feren si voltò verso quella voce, così familiare.
Davanti a lei un bel ragazzo, alto, dagli occhi azzurrini e i capelli rossastri. Un’espressione gentile, dipinta sul volto. Eppure…il cuore di Feren si fermò, il suo occhio nero si spalancò a dismisura.
Il suo sentimento di quel momento si poteva racchiudere tutto in un parola: odio.
-A…Arden…?-
Un sorriso, dolcissimo. Feren guardò il fratello pagare la mela al fruttivendolo, lo vide che la prendeva per mano. Al di fuori sembrava l’avesse fatto con dolcezza…in realtà la sua morsa era stretta e dura.
Feren non sentiva dolore, ma solo rabbia. E voglia di uccidere.
Arden la portò in un luogo isolato, dove non c’era nessuno, lasciò la sua mano e la guardò ridendo. Ma stavolta il suo sorriso era cattivo, ironico. I suoi occhi divennero quelli di un pazzo, come tanti anni prima.
-Ciao sorellina…sono tornato…-

Feren guardò quel volto inumano con rabbia. Ma nel suo cuore si fece largo un sentimento ancora più insopportabile, che non credeva più di avere.
Paura…una paura tremenda. Feren non credeva che una persona potesse avere così tanta paura di un'altra persona.
-Che cosa vuoi, Arden…?- la sua falsa voce seria venne tradita dalla sincerità del suo corpo, che tremava.
-Oh, Feren…hai ancora paura di me? E pensare che io ti amo così tanto…- un passo verso la sorella.
-Non ti avvicinare a me!- Feren arretrò di un passo.
No, quella non era paura. Era terrore, terrore allo stato puro.
Il suo cuore non avrebbe retto ad uno sforzo come quello che stava sopportando, lei sapeva di non poter competere con Arden. Lui era…un genio, lui era troppo più bravo di lei.
Seppure la battaglia di poco prima ancora la scuotesse, lei…
-Non ti farò del male, sorellina…
-Non voglio che ti avvicini…io ti odio!- la voce di Feren si fece alta, distorta.
-Ma via, sorellina…lo sai che io…-
-Tu mi hai ucciso, Arden! Perché vuoi ancora infierire su di me? Non ti basta aver fatto del male alla mamma?-
Arden divenne serio e si fermò. Non fece più alcun passo verso la sorella, così terrorizzata, non infierì con il terrore psicologico di cui era capace. Era irritato…
-Quella donna mi voleva impedire di amarti…non voleva che ci amassimo…-
-Sei un bastardo, Arden! Io non ho mai chiesto di amarmi…non ho mai voluto amarti. Tu sei mio fratello!-
Arden sorrise, sempre più irritato. E cominciò di nuovo ad avanzare verso la sorella -Sbagliato. Io e te non siamo fratelli. Semmai fratellastri, Feren…-
Quella voce bloccò la retrocessione della ragazza…era proprio come quella di quel giorno. La voce di un pazzo che non sa di esser tale. L’essere peggiore di tutti.
Lei non poteva crederci…il suo odio era cresciuto, la sua forza aumentata, la sua alchimia arrivata a livelli tali da farla conoscere in tutto il paese. Ma ancora lei non riusciva a smettere di aver paura di Arden.
La sua paura così insistente e per lei insensata la portò a formulare pensieri insensati, a pensare a cose che, in altri casi, non si sarebbe mai sognata di pensare.
Pensò a quel giorno, al suo dolore. Alle sue azioni, a ciò che era. Al combattimento del giorno prima, a quel ragazzo. Al fatto che, in quel momento, avrebbe voluto che lui fosse lì, accanto a lei.

Intanto, molto vicino a quel luogo, qualcuno correva. Qualcuno che aveva una sgradevole sensazione dentro al cuore, una sensazione di pericolo imminente.
Aveva lasciato tutti a bocca aperta, scappando senza dare spiegazioni a nessuno. E infatti nemmeno lui sapeva perché stava correndo, dove stesse andando. Ma sentiva di doverlo fare, o qualcosa si sarebbe rotto.
Quella ragazza…che fosse stata lei ad essere in pericolo?
Non riusciva a dare un nome a quella sensazione sgradevole, a quella strana rabbia crescente che sentiva dentro.
Sentiva che, se fosse stata davvero in pericolo, qualunque cosa si fosse mezzo in mezzo fra loro due…sarebbe dovuto sparire. Dopotutto…il loro combattimento non era ancora finito.
Nessuno poteva permettersi di uccidere o di fare del male a quella ragazza.
Non l’avrebbe mai permesso. Almeno non prima che il loro combattimento fosse davvero concluso

-Arden, smettila…-
-Sorellina, andiamo…non ti ricorda niente questa scena…?-
Feren era bloccata ad un muro, mani e caviglia strette in una morsa di ferro. Le sue mani non potevano compiere trasmutazioni e la sua paura le stava annebbiando il cervello. Non poteva crederci…non si era nemmeno accorta che suo fratello le avesse fatto ciò.
-Come diavolo puoi aver…- la voce di Feren era flebile, un sussurro.
Non poteva credere alla sua sensazione orribile, alla sua stupidità in quel momento. Come poteva non rendersi conto che, se fosse morta adesso, tutto sarebbe stato inutile?
Lei credeva di esser diventata forte…eppure non era migliorata neanche un po’, non era riuscita a tenere a bada la sua paura. Come aveva pensato di poter tenere a bada suo fratello?
Sentiva di voler piangere…sentiva di volersi sfogare…ma non ne aveva la forza.
Era del tutto inutile opporsi, a questo punto. Pensava che non ci fosse ormai nient’altro da fare.
-Sorellina…non capisco perché continui ad opporti al tuo destino. Per quanto tu possa scappare, io ti ritroverò sempre…- un sorriso cattivo, che fece salire in Feren una rabbia tremenda.
-Non sono io quella che è scappata quella notte…quello sei stato tu. Sono io quella che ti ha cercato, per tutto questo tempo…- Feren non si accorse che la sua rabbia, ormai, aveva toccato un limite talmente alto che la sua paura se n’era andata.
-Ma guarda…hai smesso di tremare…- Arden si avvicinò alla sorella, le carezzò il volto -Ma lo sai che sei diventata bellissima Feren…? Quasi mi dispiace di aver distrutto la tua luce, di averti abbuiato la metà del mondo…-
-Ah si…? Allora perché non me la restituisci, quella luce…?-
-Non posso, sorellina…hai già trovato un sostituto…no?- Arden sollevò il ciuffo che le copriva l’occhio. Feren si stupì: come diavolo aveva fatto ad accorgersene? Sentì un bacio sopra la palpebra, una sensazione di disgusto si impadronì di lei. Si, non aveva dubbi…la rabbia era più forte della paura. Ed in quel momento non riusciva più ad aver paura di lui.
-Mi fai schifo…-
-Ma guarda…come siamo cattivi…- le pizzicò un braccio, in modo violento -Non si parla così al proprio fidanzato…-
-Fidanzato? Tu non sei altro che un…mostro…- Feren, come in passato, sputò in faccia al fratello.
Questi non sembrò accettare la ripetizione di quel gesto e, prendendole una ciocca di capelli fra le mani, la tirò verso di se.
-Ascoltami bene, sciocca…ti ho risparmiato la visione della morte di quella donna solo perché ti amavo. Non farmi rimpiangere la mia scelta…-
-Chi se ne frega. Non capisco come tu abbia potuto tenermi in vita. Dopotutto lo sai a cosa miro, no…?-
-Tze…non voglio di nuovo costringerti ad accettare il mio amore, Feren…-
-Non avresti mai il coraggio di farlo…- la sua voce tremò, per un istante.
Sapeva benissimo che lo avrebbe fatto comunque…e aveva paura. Ma non voleva che la paura le impedisse di trattarlo come meritava -Sei solo un patetico vigliacco…ed io ti odio…-
-Adesso basta, sorellina…adesso basta…-

Arden, con furia, tappò la bocca di Feren con un bacio. Ma le morse un labbro, mentre lo faceva, e la bocca di entrambi si riempì di sangue.
Arden si leccò il labbro…estasiato da quel sapore che lui adorava.
Di nuovo un bacio chiuse la bocca di quella ragazzina ormai completamente in suo potere…Feren sentì la lingua del fratello violarla, per la seconda volta, sapeva cosa sarebbe successo.
Le sue mani si strinsero in pugni, impotenti.
La mano di Arden si poggiò sui seni di Feren, cresciuti rispetto al passato, la sua violenza nel carezzarli le fece male. Arden apprezzò il mugolio di dolore che fuoriuscì dalla bocca della sorella.
Intanto, con dolcezza però, allungò la mano verso il ventre della ragazza, coperto da quella sua tuta. Cercò di aprirla, di arrivare al fiore della ragazza. Feren chiuse gli occhi, non voleva vedere niente. Quella volta no.
-Fermati, bastardo…!- uno schiocco di dita, un fulmine che fece allontanare Arden dalla ragazza -Non lo sai che le fanciulle non si toccano nemmeno con un fiore…?-
Il volto di Arden si aprì in un sorriso ironico e sorpreso -Ma guarda guarda chi si rivede…-
Il ragazzo rese lo stesso sguardo, cattivo per giunta -Come dire…è un dispiacere rivederti…-
-Rakyr..?- la ragazza guardò Rakyr guardarla, salutarla con un cenno del capo.
-Feren…anche tu qui?- si voltò di nuovo verso Arden, incitandolo con un cenno allo scontro -Non ti permetterò di farla franca. Abbiamo un conto in sospeso, noi due…-
Arden sorrise, sorpreso -Sei così ansioso di morire?- la sua voce era seria, troppo seria per far finta di non sentirla.
Ma Rakyr non aveva paura di Arden -Potrei chiederti la stessa cosa…-

Ringrazio Romance e Onee-chan, grazie per le gentili recensioni!!!!!
Romance, amore mio, ti Amooo!!!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Rakyr il Solitario