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Autore: kithiara    20/11/2007    4 recensioni
Sogni... anzi no... incubi.
Tremendi incubi, a dire il vero.
Tutte le notti uguali.
Una grande esplosione, il cielo illuminato a giorno, l'aria che diventa tutt'ad un tratto incandescente e poi... il silenzio.
Questa one-shot è il seguito ideale della mia precedente "Solo un uomo" ed è incentrata sui sentimenti di Claire.
Leggete e lasciate un commentino se vi va!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa one-shot vuole essere un po' il seguito della mia precedente "Solo un uomo", perchè mi pareva giusto raccontare le cose

Questa one-shot vuole essere un po' il seguito della mia precedente "Solo un uomo", perchè mi pareva giusto raccontare le cose anche dal punto di vista di Claire, in fondo anche lei prova dei sentimenti...soprattutto per Peter! O almeno così mi piace pensare.


La dedico in particolar modo alle ragazze che hanno recensito, più precisamente mojojojo, la scrittrice, inochan, lettore e Whatsername per ringraziarle e salutarle. ^__^


Ed ora buona lettura, aspetto le vostre opinioni, belle o brutte che siano!

Grazie.

Chiara



And then a hero comes along

With the strength to carry on

And you cast your fears aside

And you know you can survive

So when you feel like hope is gone

Look inside you and be strong

And you'll finally see the truth

That a hero lies in you


(Hero - Maraiah Carey)



Solo una cheerleader


Sogni...anzi no...incubi.

Tremendi incubi, a dire il vero.

Tutte le notti uguali.

Una grande esplosione, il cielo illuminato a giorno, l'aria che diventa tutt'ad un tratto incandescente e poi...il silenzio.

Dura solo un attimo però, poi le urla della gente riempiono l'aria immota, il pianto dei bambini si unisce a quello dei feriti...tutt'intorno è polvere, fuoco, fumo nero e denso.

Tutto è distruzione, macerie, disperazione...


E in mezzo a quell'apocalisse, lui.

Un'espressione triste sul volto tirato e pallido, i dolci occhi verdi immensi e lucidi di pianto...la sta fissando.

Sulle sue labbra si va formando una parola...Mi dispiace.


Un groppo le sale alla gola alla vista del suo struggimento.

Vorrebbe corrergli incontro, abbracciarlo forte...ma non può.

Le sue gambe sono incollate all'asfalto, non c'è verso di riuscire a muoverle.

Vorrebbe urlare, ma la voce le muore in gola, soffocata dal fumo e da un senso di colpa che d'improvviso le opprime il petto.

E' tutta colpa sua!


La verità la colpisce, diretta e crudele, mentre il dolore la stordisce come una stilettata al cuore...

Quell'inferno è scoppiato a causa sua, del suo egoismo.

Il mondo è ormai perduto per lo stupido capriccio di una ragazzina.

Ma lei non voleva!

Non voleva fare del male a nessuno.

Soprattutto, non voleva fare del male a lui.


Lacrime amare iniziano a solcarle il viso accaldato.

Perchè? Perchè è dovuto succedere tutto questo?

Lei l'ha fatto solo per amore...quindi non poteva essere sbagliato!

Le immagini che le passano davanti agli occhi però, la smentiscono.

Lui contava su di lei...e lei l'ha tradito.

Non è riuscita a fermarlo.


Perchè non mi hai aiutato, Claire?

Non ne aveva avuto il coraggio!

Come avrebbe potuto sparargli così, a sangue freddo?

L'immagine di lui che la supplica di ucciderlo, la fa svegliare di soprassalto...notte dopo notte.


Più che un incubo, una proiezione delle sue paure o peggio...una premonizione.

Mentre brividi di paura le percorrono il corpo e forti singhozzi la scuotono nel profondo, ranicchiata sotto le coperte ripensa al suo viso.

Il solo focalizzarlo nella mente le porta un po' di pace.


Ricorda la sensazione di calore che l'ha pervasa quando per la prima volta ha incrociato il suo sguardo e come il suo sorriso abbia illuminato i profondi occhi verdi.

Aveva subito pensato che fosse un bel ragazzo (d'altronde gli occhi le funzionavano perfettamente!) e da lì ad eleggerlo a suo eroe personale era bastato poco...sempre che salvarle la vita con un atto di sconsiderato coraggio fosse considerabile come cosa da poco!


Come dimenticare...

Quanta pena aveva provato nel vederlo steso a terra davanti a sè, il corpo accartocciato in una posa scomposta, il suo sangue ovunque...

Poi la sorpresa...rigenerazione!

Anche lui, esattamente come lei...

Un'ondata di sollievo l'aveva invasa e per un attimo allontanata dai pensieri cupi che l'animavano.


Aveva letto lo stupore nei suoi occhi e quando aveva imparato che per lui era la prima volta, aveva tremato per l'audacia di quel giovane sconosciuto, disposto a sacrificare la propria vita per salvare quella di una ragazzina come lei.

Lei che non si considerava per nulla speciale, solo...anormale, solo...una cheerleader.


Non c'era voluto molto per capire che Peter, questo il suo nome, era una persona eccezionale.

Generoso e premuroso con chiunque gli stava vicino, capace di nascondere dietro ad un animo nobile e sensibile, tante piccole insicurezze.

Da quel momento era diventato una presenza fissa nella sua vita.


Un timido sorriso le spunta sulle labbra pensando a lui e stiracchiandosi sotto le coperte mentre il ricordo pauroso del sogno si stempera pian piano, sostituito da un sentimento più dolce e confortevole.

Le piace averlo vicino, la fa stare bene.

Peter sa sempre cosa dire per farla calmare, sa sempre che cosa fare per tirarla su di morale.

E soprattutto, pare sapere fin troppo bene tutto ciò che lei prova...o meglio, quasi tutto.


Per esempio non sa che quando le è accanto, il suo cuore vibra.

La sua risata, il tono vellutato della sua voce, il morbido tocco delle sue mani...tutto di lui la fa sentire viva.

Sentimenti innocenti da adolescente, ma per un motivo che lei fatica ancora ad accettare...sbagliati.

Come può fargli sapere che da quando ha imparato di essere la figlia perduta di Nathan Petrelli, il suo cuore si è come spezzato?

E per quello non c'è cura che tenga, nemmeno la rigenerazione la può aiutare.

Se all'inizio scoprire di avere un legame così profondo con il suo eroe l'aveva in un certo senso emozionata, da quando ha finalmente dato un significato alle sensazioni che la sua vicinanza le procura, si è sentita distrutta.


Perchè la figura di quel padre che l'ha abbandonata, ora torna a farsi così prepotentemente presente nella sua vita?

Per quale scherzo del destino, il suo Peter deve essere il fratello di quel padre perduto e poi ritrovato?

E perchè, nonostante questo, lei non può fare a meno di amarlo?


Quello che la fa soffrire di più però, è sapere che lui non ricambia i suoi sentimenti...

Come fa a saperlo? Non può...non per certo almeno, ma vorrebbe tanto avere, anche solo per un attimo, il potere dell'agente Parkman per potergli leggere la mente, se non il cuore.

Probabilmente la considera solo una ragazzina in cerca di affetto...niente di più.

Se così non fosse, se anche lui l'amasse, non le avrebbe mai chiesto di compiere un gesto così disumano...sparargli!


Gli stessi sentimenti del sogno la investono violentemente e le lacrime iniziano a sgorgare dalle iridi celesti.

Senso di colpa.

Lui che non ha esitato nemmeno un attimo per salvarla da quel mostro senza scrupoli, ora le sta chiedendo aiuto...e lei vorrebbe solo rifiutarglielo.

Perchè non ne ha la forza, perchè non lo vuole perdere.


Putroppo però non c'è scampo, in un modo o nell'altro lui se ne andrà.

Vorrebbe solo avere il tempo di dirgli ciò che prova.

Ma il mondo aspetta loro per salvarsi.

Quindi, ancora una volta con il suo aiuto, guarderà dentro di sè, per far uscire l'eroe che è in lei...e sparerà.

Anche se questo vorrà dire perdere la persona che le è più cara.

Anche se questo vorrà dire perdere il suo cuore.

Anche se questo vorrà dire smettere di essere solo una cheerleader.




FINE







  
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