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Autore: Ayumi Yoshida    01/05/2013    2 recensioni
16 flashfic con due fattori ricorrenti: il pairing e le canzoni ispiratrici.
[Jiraiya/Tsunade - Album "Io canto" di Laura Pausini]
Undicesima flash: “E’ l’allenamento che ho assegnato oggi.” spiegò lui a mo’ di scusa “Ho detto ai miei alunni che devono bac-“
“Tu sei pazzo.”
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Tsunade | Coppie: Jiraya/Tsunade
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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E tu, chissà dove sei, anima fragile
Che mi ascoltavi immobile, ma senza ridere.
E ora tu, chissà dove sei
Avrai trovato amore
O come me, cerchi soltanto d'avventure
Perché non vuoi più piangere

(Anima fragile – Laura Pausini)

 

Guarire

 

“Ma… ne è proprio sicuro?” ripeté Minato incerto. Jiraiya annui con la testa, compassato.

“Certo. Sarà un ottimo allenamento per la squadra. Rassoderà i muscoli e affinerà la tecnica. E’ deciso. Ci vediamo qui tra due ore. Vedete di non tornare senza un bacio.”

Minato esitava ancora, incapace di muoversi e Jiraiya soffocò una risata, cercando di non perdere la sua autorità. Raramente aveva avuto a che fare con ragazzini tanto timidi.

“E’ un allenamento come un altro!” li rassicurò “Rubate un bacio alla ragazza che vi piace e rincontriamoci qui tra due ore. Ora, forza, andate!”

L’uomo incrociò le braccia e si preparò ad oziare pigramente nella foresta, ma la voce di Yuto, il più disinibito dei suoi alunni, lo fermò.

“Che fa, maestro? Non viene anche lei? Il villaggio è dall’altra parte!”

Indicò con un braccio la direzione opposta a quella verso cui lui si stava incamminando, mentre Haru tratteneva a stento una risata coprendosi la bocca con entrambe le mani.

“Oh, no, no!” esclamò Jiraiya in tono sornione “E’ il vostro allenamento…”, ma Yuto ribatté: “Ma lei ha detto ‘per la squadra’ e anche lei ne fa parte!”

“Razza di moccioso..!” sibilò Jiraiya rabbiosamente. Ormai anche Minato sorrideva in silenzio. In futuro avrebbe dovuto fare più attenzione alla scelta delle parole da usare. “E va bene.” si arrese con un sospiro. Per quella volta avevano vinto loro.

 

Camminarono insieme fino al palazzo dell’Hokage, poi il gruppo si divise. Jiraiya immaginò con un sorriso che Minato stesse cercando quella ragazzina dai capelli rossi che non faceva altro che rimbeccarlo, anche Yuto aveva delle ragazzine in simpatia… Soltanto lui continuava ad indugiare, segnando un cerchio sul terreno. Il suo istinto sapeva bene a chi rubare quel bacio, ma la sua parte razionale cercava di nasconderglielo.

“Una promessa è una promessa, e una promessa può salvare una vita” ripeté meccanicamente le parole che il suo maestro gli aveva ripetuto fino alla nausea. Ne andava della sua reputazione.

 

“Dammi un bacio.” esclamò Jiraiya come se stesse chiedendo una porzione di ramen. Tsunade non alzò neppure gli occhi dai documenti che stava compilando per il loro maestro: ne aveva talmente tanti da terminare che non aveva neppure il tempo di starlo a sentire.

“Che cosa hai scommesso, questa volta?” gli chiese in modo lievemente irritato.

“L’onore” replicò lui in tono lacrimevole. Tsunade alzò gli occhi e lo guardò, sorpresa.

“E’ l’allenamento che ho assegnato oggi.” spiegò lui a mo’ di scusa “Ho detto ai miei alunni che devono bac-“

“Tu sei pazzo.” lo interruppe lei lasciando la penna e fissandolo senza l’ombra di un sorriso sul volto “Non crederai che questa scusa sia sufficiente.”

Se ne stava immobile, e lo guardava come se avesse preso le parti sbagliate in una guerra. Improvvisamente nervoso, Jiraiya si morse la lingua cercando di spiegare quella questione ormai più grande di lui: non voleva che Tsunade si facesse un’immagine ancora più sbagliata di lui, gli erano già bastati più di vent’anni per farsi odiare nei modi peggiori. Lei, però, non lo lasciò parlare: lo fulminò con gli occhi e Jiraiya tacque.

“Io non ti bacerò mai!” gli disse con voce vibrante “Non potrei mai baciare un pervertito come te!”

Jiraiya le rivolse nuovamente quell’occhiata che tutti le rivolgevano da quando anche Dan era morto e che lei detestava tanto.

“Maltrattarmi non servirà a niente.” replicò e, in silenzio, uscì dalla stanza, lasciandola da sola. Tsunade sbuffò, cercando di fermare gli occhi che avevano cominciato a lacrimare.

Aveva capito che Jiraiya in realtà non era soltanto lo stupido che dimostrava di essere quando l’aveva fatta sorridere per la prima volta dopo la morte di suo fratello, quando l’aveva stretta tra le braccia senza dire nulla il giorno del funerale di Dan. L’aveva capito, ma non poteva accettarlo. Sentiva ancora le braccia di Dan solleticarle la schiena. La ferita nel suo petto era ancora troppo fresca.

 

La squadra di Jiraiya era riunita al completo seduta in cerchio sotto le fronde di un grande albero ai bordi della foresta.  Jiraiya guardò uno ad uno i suoi alunni: dei tre, soltanto Yuto non aveva l’aria abbacchiata. Minato aveva un grosso cerotto sulla guancia sinistra.

“Allora,” chiese con un sospiro “come è andata?”

Minato lo guardò dispiaciuto. “Io non sono riuscito ad avere un bacio. Quando l’ho chiesto ad Uzumaki,” arrossì un pochino “si è arrabbiata tantissimo e mi ha dato un pugno. Però poi mi ha dato un cerotto, è stata gentile.” aggiunse con un mezzo sorriso. Jiraiya immaginò perfettamente la scena e gli scappò un sospiro.

“Temo che questo metodo proprio non funzioni.” esalò ripensando a ciò che gli era successo. Non  funzionava affatto.

“E tu, Haru?”

Il ragazzino cincischiò, tutto rosso: “Io non sapevo che ragazzina… Insomma… Non ho saputo decidere e non ho fatto nulla…”

Abbassò gli occhi tristemente.

“Non preoccuparti, era la prima volta e può capitare di essere nervosi. La prossima volta andrà meglio.” lo consolò Jiraiya. Haru rialzò la testa, fiducioso.

“E tu, Yuto?” chiese infine. L’aveva tenuto per ultimo perché si vedeva lontano un miglio che era stato l’unico ad avere successo e sentirselo rinfacciare non lo consolava di certo.

“Tutto ok!” esclamò infatti il ragazzino con un sorrisone “Sono andato da Yumi-chan e-“

“E lei, maestro?” lo interruppe Haru guardandolo pieno di curiosità. All’improvviso, tutti erano concentrati su di lui.

“Per lei deve essere stato facile, vero, maestro? Con la sua fidanzata…”

La mia fidanzata?

“Tsunade-san!” replicò Yuto come se fosse la cosa più ovvia del mondo “Sarà stato semplice come bere un bicchier d’acqua!”

Jiraiya sbuffò senza irritazione.

“Invece, il vostro maestro ha fallito.” tagliò corto. “La mia fidanzata - come dite voi - ha ancora una ferita da guarire.”

Minato lo fissò con i suoi occhi azzurri e penetranti e Jiraiya si rese conto che aveva capito perfettamente di cosa stesse parlando. A volta quel ragazzino gli sembrava mille volte più grande dell’età che dimostrava.  Yuto e Haru sembravano piuttosto colpiti: lo ammiravano molto, e quello doveva essere stata una bella delusione.

“Beh, perché mi guardate in quel modo?” esclamò sorridendo di nuovo “Un ninja che si rispetti deve sapere accettare la sconfitta se da essa impara qualcosa in più. Da oggi cosa abbiamo imparato? Che dobbiamo stare alla larga dalle ragazze. Siete d’accordo?”

Si sollevò un coro di approvazione piuttosto sollevato. Mentre se ne tornava a casa a passi lenti, Jiraiya pensò che forse sarebbe stato meglio rinunciare a Tsunade: era diventata un’altra persona da quando aveva perso i suoi cari, dura e incapace di ridere. Non era più lei.

Non riusciva a guarire.

 

 

Note: Salve! ^^

Spero che questo capitolo sia leggibile, non come il precedente che, suppongo, non sia stato molto gradito. Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. ^^ Nel comtempo, ringrazio di tutto cuore la cara Nejisfan per aver avuto la gentilezza di dedicare una parola ad ogni singolo capitolo. Ti ringrazio per le splendide parole! *______* 
Ho aspettato un po’ per pubblicare questo capitolo, perché l’argomento che tratta è sempre il solito, ma alla fine mi sono convinta, perché mi piaceva l’idea di far intervenire anche la squadra di Jiraiya. Spero che Minato e gli altri due ragazzini possano comparire anche in un altro capitolo, magari non in una situazione così tragica. XD 
Sto anche lavorando ad uno spin off di questa vicenda su Minato e Kushina, e spero davvero di finirlo presto. ^^ 
Ritornando alla raccolta, siamo a quota undici, evviva! E’ moltissimo tempo che mi fa compagnia, ma scrivere di Jiraiya e Tsunade da sempre quel qualcosa che scrivere degli altri personaggi non da.

Alla prossima ^^

Next song -> Non me lo so spiegare (argh!)

   
 
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