Piccola precisazione prima della lettura. Visto che i due attori si troveranno anche a recitare delle battute durante questo capitolo (oltre che a parlare normalmente tra di loro) ho preferito mettere le battute del copione di Marlowe in corsivo; il resto è normalmente in stampatello. Grazie. Buona lettura =)
Lo zampino di
Andrew
-Nate! Stana! Potete fermarvi un
secondo? Devo parlarvi. In privato- aggiunge Andrew quando nota che Seamus e Jon si attardano sul set con aria curiosa. Ma i due attori
principali non sono da meno: anche le loro facce tradiscono una certa sorpresa
mista a curiosità.
Quando tutti se ne sono andati,
Marlowe estrae dalla sua borsa un plico di fogli; li controlla un’ultima volta
e ne consegna una parte a Nathan e una parte a Stana che si scambiano occhiate
perplesse.
-Sono i nuovi copioni?- chiede la
donna mordendosi il labbro inferiore. Marlowe nota che Nate cerca di guardare
ovunque tranne quel gesto sensuale di Stana.
-Diciamo di sì. È una bozza di
quello che potrebbe accadere. Visto che eravate entrambi così ansiosi di
conoscere le vostre sorti….ops, pardon! Le sorti dei
vostri personaggi. Ho pensato di darvi un anticipo.
Stana alza gli occhi su Nate
sentendosi avvampare non appena vede che l’uomo la sta fissando in modo non
propriamente professionale.
-Ma…ho un piccolo favore da
chiedervi per compensare questa mia gentilezza- continua lo scrittore. -Vorrei
che lo leggeste insieme, recitandolo per così dire. Da soli. Non mi importa
dove, scegliete voi.
-Intendi dire che…noi dobbiamo
provare la parte?
-Sì, per vedere come potrebbe
venire. Se non vi suona bene me lo dite e farò qualche modifica. Almeno sarete
entrambi contenti! Oh, non fate i timidi, so che vi piacerà!
Marlowe si gira sui tacchi e se ne
va lasciando i due attori a scrutare senza aprire bocca il nuovo copione. Il
destino di Castle e Beckett è in quelle pagine così
come il loro.
-Allora…da me o da te?- chiede Nate
rompendo per primo quel silenzio imbarazzante.
-Da me o da te cosa?- risponde la
donna allarmata.
-Per la prova! Andiamo nel tuo
camerino o nel mio?
-Oh, beh…scegli tu!
-Allora facciamo da me, se per te
va bene.
-Perfetto! Mi sistemo e arrivo da
te fra…15 minuti? Può andare?
-Ok, ti aspetto.
***
L’aria all’interno del camerino
assegnato a Nathan Fillion è piuttosto calda; il sole
batte sulle due finestre per tutto l’arco della giornata e anche con l’aria
condizionata accesa quel posto è molto più simile ad un forno che ad un
camerino.
-Vuoi qualcosa da bere? Mi rendo
conto che qui fa un po’ caldo…
Stana scuote la testa mentre con lo
sguardo passa in rassegna le pareti di quella stanza. A differenza sua, Nate
non ha “addobbato” il camerino con qualcosa di personale: per lui è solo un
luogo di lavoro, nient’altro.
-Beh, che ne dici di cominciare?
Nate con un gesto elegante della
mano indica a Stana il divanetto dove può sedersi per leggere il copione.
-Ok…ehm…vediamo. Sembra che tutto
riparta esattamente dalla fine dello scorso episodio. Dove stiamo andando?
-Che idiozia!- esclama Nate senza
pensarci. Quando si rende conto che Stana lo sta fissando si accomoda sulla
sedia davanti a lei e le spiega: -Andiamo, Castle è
cotto di lei da una vita! Lei lo sa! Perché deve fare tutte queste storie? E
solo perché un giorno arriva un tizio belloccio che la mette in crisi…non ha
senso!
-Non è senza senso! Voglio dire…lui
ha la fama di essere un casanova, dopotutto. Due matrimoni alle spalle e varie
donne sparse qua e là. È normale che lei si chieda dove stiano andando a
parare!
-Normale? Quest’uomo le sta accanto
da oramai 5 anni, Stana! 5 anni! Come fa una donna a non capire che un uomo ti
muore dietro dopo 5 anni? Come fa ad avere dei dubbi?
-Perché forse tu non sei stato
molto chiaro!- protesta a questo punto la donna. Ma quando si rende conto di
aver sbagliato il pronome arrossisce fino alla punta dei capelli. -Castle…intendevo dire che Castle
non è mai stato molto chiaro sui…suoi progetti.
Nate aggrotta la fronte. Non crede
sul serio che Stana si sia confusa, anzi. Crede che quelle parole e quella
improvvisa frustrazione siano rivolte a lui. Ma come è possibile? Anche lui
come Castle le è stato vicino per 5 anni aspettando
un gesto di Stana che gli facesse capire che potevano essere più che amici. Ora
è lei a lamentarsi del fatto che lui non ha mai fatto un passo?
-Beh, la storia delle sue molte
donne è tutta una scusa, dai! Da quando ha capito di essere cotto di lei, non è
più uscito con nessuna se non perché era lei ad allontanarlo…vedi con Polish…volevo dire Demming.
“Cazzo!” pensa Nate quando si rende
conto di essersi lasciato sfuggire il nome di Polish.
Stana balbetta qualcosa di
incomprensibile cercando di riprendere la calma dopo la gaffe di Nate:
possibile che lui fosse geloso e lei non se ne fosse accorta? No! Andiamo, lui
è Nathan Fillion! Perché dovrebbe essere geloso di
lei.
-Senti…questa discussione non serve
a nulla. Perché non leggiamo il copione e basta? In fondo a noi interessa solo
che Nate e Stana restino insieme…cazzo, Castle e
Beckett restino insieme.
Questa volta a Stana scappa un
sorriso ma tenta di trattenersi mordendosi il labbro inferiore.
-Non fare…non fare così, ti prego.
Il tono supplichevole di Nate fa
avvampare la donna che subito si schiarisce la voce e si getta sul copione.
-Allora…siamo da te nel loft e io
ti chiedo di nuovo “dove stiamo andando?”
-Ok…a questo punto io mi giro e ti guardo perplesso senza dire nulla di
intelligente a quanto pare. Beh, tipico del mio personaggio direi.
Stana si mette a ridere e per un
istante Nate si bea di questa musica che risuona nella stanza.
-Castle, tu…io…dove stiamo andando?
-Kate, lo sai quello che provo per te! Forse non sempre ho riesco ad
esprimerlo a parole. Ma ogni mio sguardo rivolto a te è come una dichiarazione
d’amore eterno, come quegli always che ci diciamo
ogni volta che abbiamo bisogno di sostegno. Tutti attorno a noi sanno quello
che provo per te, anche se non lo dico ad alta voce. Forse sei solo tu a non
essertene ancora accorta, a questo punto!
Nate si muove a disagio sulla
propria sedia. Non gli piace questo Castle, per
niente. È così…così…dannatamente uguale a lui, maledizione! Se solo anche lui,
Nate, potesse trovare il coraggio di trasformare quegli sguardi in parole più
eloquenti forse Stana non sarebbe solo una sua collega, ma qualcosa di più. D’altra
parte, se c’è una cosa che gli è sempre stata chiara fin da ragazzo è che una
donna sa sempre quello che un uomo prova per lei: anche se lui non dice nulla,
una donna non può non rendersi conto di avere un ascendente su un uomo! Possibile
che solo Stana sia priva di quel superpotere femminile!
L’uomo deve sforzarsi di riprendere
il controllo dei propri pensieri per non mancare la battuta di Stana.
-No. So che mi ami, non sono cieca. Il punto è che ancora non so cosa
vuoi da me. Sono solo la storia del momento, la tua conquista del giorno o sono
qualcosa di più serio? Adoro alzarmi ogni mattina e incontrare i tuoi occhi.
Sapere che ti vedrò rende migliore la mia giornata. Rido insieme a te, parliamo
per ore…è tutto quello che ho sempre desiderato in un uomo. Ma…non mi basta
più. Voglio delle certezze, degli obiettivi nella mia vita. Non voglio perdere
tempo con qualcuno che non vede un futuro con me anche quando il nostro lavoro insieme
sarà terminato.
Stana termina la sua battuta con un
nodo in gola. Non è richiesto dal copione ed in effetti ha ben poco a che fare
con Kate. È Stana quella che sta soffrendo in questo momento, perché le parole
di Kate potrebbero benissimo essere le sue. Anche Nate sembra colpito da quanto
appena letto dall’attrice perché deve schiarirsi la voce prima di cominciare.
-Stana…volevo dire…Kate, scusami!-
Nate arrossisce vistosamente anche se una reazione di questo tipo non è da lui.
Si muove sempre più nervosamente sulla sedia prima di riprendere: -Kate…non puoi sul serio pensare questo. Da
quanto ci conosciamo? 5 anni? Beh, da quanto credi sia innamorato di te? Sono
più o meno 5 anni. Sai quanto sia stato difficile per me lavorare accanto a te
ogni singolo giorno e tenermi tutto dentro? Ho passo ore accanto a te…ore! Ti
ho visto ridere e piangere per la tua famiglia, per i tuoi amici, per uomini
che erano troppo sbagliati per te! Ma per te ero sempre e solo il tuo partner
lavorativo! E perché? Perché tu non eri mai pronta…prima c’era Demming- e questa volta Nate si assicura di pronunciare
correttamente quel nome –poi Josh, poi il muro…
Questo copione non piace a Nate e
glielo si legge in faccia. Castle sta dicendo troppe
cose…vere! Troppe cose che Nate vorrebbe disperatamente tirare fuori ma non ci
riesce.
-E allora perché non hai mai detto niente in tutti questi anni?
-Credi che non ci abbia provato? Il punto è che tu non hai mai voluto
vedere. Tu chiedi la dichiarazione in grande stile, le parole e i gesti
importanti. Ma per me ogni sguardo, ogni parola che ci siamo scambiati, ogni
caffè che abbiamo condiviso era una dichiarazione per te. Pensi che abbia portato
il caffè tutte le mattine ad altre donne nella mia vita? O che io…- Nate a
questo punto si ferma e alza gli occhi su Stana che lo fissa con le lacrime
agli occhi. -Ok, adesso basta. Non posso andare avanti!
L’uomo si alza dalla sedia e si
passa convulsamente una mano tra i capelli mentre cammina avanti e indietro per
la stanza.
-Nate, va…tutto bene?
-No!- urla l’uomo senza pensare con
chi sta parlando. –E’ tutto sbagliato!
-Possiamo sempre parlare con
Andrew…hai sentito cosa ha detto prima.
Nate sembra finalmente riprendersi
dallo stato confusionale in cui la lettura del copione l’aveva mandato.
-No, Stana. Non è per il copione.
Non si tratta di Kate e Rick. Ma di te e me…
La donna si alza dal divano e
incrocia le braccia al petto, quasi con aria indispettita.
-Sentiamo, Nate. Cosa c’è di
sbagliato in noi?- il tono di voce di Stana non lascia adito a dubbi. È furiosa
e Nate lo ha capito bene e sa anche di essere la causa di quella rabbia.
-Non hai capito, Stana!
-Ma certo! Capisci tutto sempre e
solo tu! Dio, Nate! Come ho potuto anche solo pensare che noi potessimo…
Ma Stana non riesce nemmeno a
finire la frase; riprende il suo copione e si dirige verso la porta. Nate però
la trattiene per un braccio e la costringe a voltarsi verso di lui.
-Ecco…è questo di cui ti parlavo!
Siamo come loro, non capisci? Non siamo mai stati chiari, ci siamo sempre
nascosti dietro ad un copione! Abbiamo lasciato che Stana diventasse Kate e che
io diventassi Rick e abbiamo vissuto la loro vita. Ci siamo accontentati di
vivere la loro vita, Stana! O perlomeno io. Non riesco più a farlo, mi
dispiace. Io non sono Rick. Ok…forse sotto certi aspetti lo sono, ma…il punto è…quello
che cerco di dire è…
La donna ora fissa Nate continuando
ad aprire la bocca per cercare di dire qualcosa ma riesce a stento riesce a
guardarlo figuriamoci a parlare!
-Ho lasciato che fosse Rick a dire
a Kate che la ama, ma…avrei dovuto lasciare che fosse Nathan a dirlo a Stana.
Non l’ho fatto. Ho dato per scontato che a te bastasse questo, che potesse
essere sufficiente anche per me, ma non è così. Ho confuso i dubbi di Kate con
i tuoi e …ho sbagliato. Stana- l’uomo muove ancora un passo in avanti verso la
donna afferrandole il viso con entrambe le mani. –Stana. Io ti amo. Io Nathan Fillion ti amo da impazzire sin dal primo giorno in cui ti
ho vista. E so che questo non cambierà perché tu conosci il lato migliore e
peggiore di me…e non te ne sei mai andata, nemmeno quando ti ho ferita in
questi anni. Perciò te lo devo dire ancora e ancora fino a quando non sarò
sicuro che non l’avrai capito per bene. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti…
Stana appoggia le dita della mano
sulla bocca di Nate.
-Shh…-
sussurra dolcemente mentre avvicina il suo volto sorridente a quello dell’uomo.
–Anche io ti amo, Nate.
Stana non ha bisogno di ripetere
queste parole ancora una volta. Nate è su di lei e la bacia con una passione
che non è mai appartenuta nemmeno a Castle. Sorride
contro le sue labbra calde e si lascia avvolgere da quella stretta che ora sa
non le mancherà mai più. Comunque vadano le cose per i Caskett.
Ora sono Nathan e Stana. Solo Nathan e Stana.
***
Fuori dal camerino, Andrew sta con
l’orecchio attaccato alla porta cercando di captare ogni singola parola che
proviene dall’interno.
Dopo qualche minuto si stacca e con
un sorriso sornione si volta verso la moglie, in piedi accanto a lui con
sguardo curioso.
-Beh, allora?
-E’ fatta!- afferma lo scrittore
con aria solenne. -Ora spero solo di non dovergli scrivere un copione anche per
andare a letto insieme!