Nessuno resterà impunito
[Firas]
Mi
aggiro, ancora furioso, all’interno della base
operativa mentre tutti i colleghi mi scansano nel vano tentativo che mi
raspi
le corna da solo, ma non ci sono santi che tengano, Micol mi ha fatto
imbestialire.
Perché?
Ha ucciso Sofia, barbaramente tra l’altro,
e poi viene candidamente a confessarmi la cosa.
Ripenso
a ieri, quando mi ha fatto rapporto.
*****
-
Capo, è successa una
cosa … a Roma …
-
Che è successo, per
l’amor di Dio?- sbotto, il mio pensiero va subito a Micol, in
piena indagine
sullo Scheletro e sulla Confraternita. Che cosa sarà
successo a
quell’impulsiva?
-
E’ morta una giovane
donna, capo …
Sbianco
e comincio ad
annaspare, non posso perdere anche Micol, tutti ma non lei.
-
Capo,
tranquillizzati, il nostro agente sul campo è ancora vivo e
vegeto. È morta
un’altra docente universitaria, Sofia Ascenzi, ex fidanzata
del tutor …
-
Di Micol, lo so –
gli dico aggiungendo mentalmente ‘nonché suo
attuale partner sessuale, se non
peggio’ – ora vai, lasciami solo.
Corro
al telefono
sicuro non appena la porta si chiude, ma non faccio in tempo a fare un
biz che
si mette a squillare lui.
È
Micol.
-
Ciao zio, volevo
parlarti, è tanto che non ci sentiamo … - mi dice
mesta lei. Che cosa è
successo? Mi sto preoccupando. È in compagnia, lo so,
altrimenti non avrebbe
usato la frase in codice per dirmi che deve farmi rapporto. E
già che ci siamo,
è strano che faccia rapporto, poiché detesta
questi formalismi in mezzo alle
indagini, ritenendoli inutile e pericolosa burocrazia.
-
Troppo tardi, so già
che l’ex del professorino è deceduta. È
stato lo Scheletro? –
Vado
diritto al sodo,
lasciandola perplessa, data la pausa interminabile che si è
presa prima di
dirmi sommessamente: - Non chiamarlo professorino. E comunque non
è stato chi
pensi tu.
-
E’ stato Riccardo?
-
No.
-
Parla, non farti
tirare fuori le parole con le tenaglie.
-
Sofia faceva parte
della Confraternita e …
-
Accidenti, avremmo
potuto interrogarla e ottenere delle informazioni sui suoi Confratelli.
Se solo
l’avessimo catturata viva … Ma cosa le
è successo? La Confraternita sospettava
fosse compromessa? Sospetta della tua presenza a Roma? Dannazione
Micol,
rispondimi.
-
Non è stata la
Confraternita a uccidere Sofia. Sono stata io.
-
Micol, deve esserci
un’interferenza nella linea, perché devo aver
capito male.
-
No, hai capito
benissimo. Io ho ammazzato Sofia … lentamente, godendomi la
sua morte, attimo
per attimo.
-
COSA HAI
FATTOOOOOOOOOOO?!?!?!? E soprattutto PERCHE’ ?!?!?!?
-
Ha quasi ucciso
Riccardo
- Non me ne frega un cazzo
di Riccardo. TI
RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO?!?!?!? – le dico urlando
a squarciagola –
Hai tagliato l’unico collegamento con quelli che hanno
ammazzato MIO
FIGLIO!!!!!!!!!!!
-
No, non ho tagliato
l’ultimo collegamento con quelli che hanno ammazzato Rabi, ho
tagliato colei
che l’ha ucciso!
Le
sue ultime parole
ci impiegano qualche minuto ad arrivare al mio cervello sconvolto.
-
Che cosa hai detto?
-
Sofia ha
sintetizzato il veleno che ha ucciso Rabi. Io ho ucciso lei.
-
Noi facciamo i
conti. E presto, anche. Capito, Micol?
-
Lo so, lo so …
****
Se
ripenso a questa telefonata, ancora mi ribolle
il sangue nelle vene, anche se ora dovrei calmarmi per organizzare al
meglio il
mio viaggio in Italia, perché io devo andare in Italia.
Micol non mi ha
raccontato tutto, perché altrimenti farmi una telefonata del
genere in
pubblico? Ve lo dico io perché, perché in questo
modo mi sarei dovuto
autolimitare per non mandare ulteriormente tutto a puttane.
Oltretutto,
mentre Micol sganciava la bomba, ho
avuto la sensazione che mi nascondesse qualcosa, ma cosa?
[Micol]
Quando
Firas è arrivato da me, in Italia, nel bel mezzo del campo
neutro che avevamo
scelto insieme per incontrarci, ho capito subito che covava ancora una
fredda e
sorda collera contro di me, probabilmente perché
l’ho privato della possibilità
di vendicarsi di Sofia per Rabi e forse un po’
perché mi sono esposta.
Mi
ha visto in mezzo alla folla, si è avvicinato, mi ha
guardato negli occhi con i
suoi occhi scuri pieni di collera e mi ha dato un sonoro ceffone,
stampandomi
tutte e cinque le sue dita sulla mia guancia.
-
Ora dimmi cos’altro è successo, sciagurata!
-
Lui mi ha visto!
-
Riccardo?
-
No, lo Scheletro.
Altro
ceffone.
-
Lui che ha detto, dopo aver saputo?
-
Lo
Scheletro? Niente, che doveva dire, si è goduto lo
spettacolo.
-
Non dicevo lui lo Scheletro, dicevo lui Riccardo, perché
immagino tu glielo
abbia detto.
-
Ha
capito. Lui.
[Firas]
Colpito
e affondato, ma non voglio dargliela vinta.
-
Tu
non mi freghi con questo trucchetto psicologico da due soldi.
Ciò che hai fatto
è gravissimo e …
[Micol]
Ha
continuato a farmi la predica per un tempo lunghissimo, ma alla fine mi
ha
permesso di rimanere a Roma e di seguire ancora l’indagine.
Forse
ha capito che se non mi avesse lasciato fare, sarei rimasta lo stesso.
-
Voglio continuare l’indagine.
-
Lo
so. Te lo permetto solo perché voglio tutti quei dannati
bastardi della
Confraternita e li voglio vivi, hai
capito, Micol? VIVI. E poi sei
arrivata abbastanza avanti.
-
Va
bene, vuoi sapere quello che ho scoperto su di lei?
-
Spara!
-
Era stata promossa, di nuova quella runa, ora a coprirle il fianco
destro, il
tatuaggio era abbastanza fresco e lo portava ancora coperto. Poi era in
partenza, in casa sua c’erano parecchi scatoloni, una guida
del Touring di
Ginevra, con qualche cartina del luogo. In più, ho scoperto
che nemmeno venti
giorni fa è morto Michel Herbault, giovane e promettente
capo ricercatore al
CERN. Ti dice niente?
-
Era della Confraternità?
-
Non ho la conferma, ma era giovane, brillante ambizioso e geniale, un
individuo
ideale per loro, e poi ricordi, dove è sparita la Volpe due
mesi fa? A Ginevra
si perdono le sue traccie…
-
Perché ucciderlo allora? E poi com’è
morto?
-
Infarto, ti dice niente? Perché secondo me ormai lo
Scheletro si è rotto di
loro, non lo sanno gestire, ci hanno provato e lui ora li
distruggerà.
-
Ti
fidi di un assassino?
-
Mi
fido del mio istinto, che mi dice che lui adesso preferirebbe uccidere
i
Ministri piuttosto che me, diciamo che non credo di essere una sua
priorità.
Siamo
rimasti a parlare ancora un po’, prima di fare un giretto a
Roma, tanto per
fare un po’ la commedia del giro turistico di un uomo nella
città estera dove
studia la nipote.
-
Shapirit, accompagnami all’ambasciata, non torno a casa, devo
fare qualche
indagine e la farò da qui.
[Firas]
Non
riesco mai a essere in collera con lei più di tanto e prima
di entrare nel
rifugio, con il benestare del governo israeliano al prolungamento del
mio
viaggio, l’ho guardata e le ho detto: - Ho capito, shapirit,
perché l’hai
fatto, ma mi hai fatto incazzare lo stesso. Un richiamo ufficiale non
te lo
leva nessuno, anche perché non posso e soprattutto non
voglio. Devi imparare a
tenere a bada la tua impulsività, anche se …
-
Non c’è stato niente d’impulsivo.
– ha il coraggio di rispondermi lei.
-
Lo
so, ma ufficialmente è stato un gesto impulsivo di una donna
ancora innamorata,
chiaro? Anche se ufficiosamente è stato un omicidio
premeditato.
Le
sto parando il culo, anche se non se lo merita e solo perché
a parti invertite
lo avrebbe fatto anche lei.
Sembra
capire.
-
Grazie. Davvero.
-
Dieu vous garde, madamoiselle – le sussurro stringendole la
mano.
-
Lo
spero, lo spero – mi risponde sciogliendomi
dall’abbraccio.
-
Ora andiamo prima che Riccardo vada in escandescenza e Anna mi sgridi
per il
mio ritardo.
Con
un cenno d’assenso del capo, le faccio cenno di aprire la
porta, pregando tra
me e me, che Dio sia grande e misericordioso e non mi tolga anche lei,
come mi
ha tolto Rabi.
-
Dio, ti prego, fa
che lo Scheletro fallisca. Solo questa volta
– mi ritrovo a dirmi tra me e me, torno alla
realtà per sentir dire dal professorino.
- Era ora!
[Cristiano]
Anna
è sparita!
Non
ho fatto nemmeno in tempo a capire davvero quello che mi ha detto, che
lei è sparita.
La
sola certezza che mi porto dietro è che ho ucciso mio
figlio.
Con
una scusa qualsiasi, mi sono fatto dare da Claudio le chiavi
dell’appartamento di Riccardo, ho cercato vecchie foto di lui
con sua madre,
per
capire, per vedere, per sapere, per realizzare davvero,
quello
che ho trovato è anche meglio, mi sono portato via la sua
spazzola
ancora con qualche capello sopra, il suo spazzolino da denti, un
vecchio
apparecchio ortodontico e una sua camicia macchiata di sangue, ricordo
bene che
Riccardo soffriva spesso e volentieri di epistassi … come
me, alla sua età.
Mi
porto tutto in uno dei nostri laboratori e faccio sostenere un esame
del
DNA, sperando che qualcuno di questi oggetti possa essere un campione
più che
sufficiente. Il tecnico del laboratorio non fa domande, sa che non deve
farne,
a me.
La
risposta non si fa attendere, terrore e potere offrono quantomeno il
pregio della celerità, e la risposta è
inequivocabile, ho ucciso il mio stesso
figlio, il mio unico figlio.
Sono
ormai giorni che passo ore sotto casa di Anna, aspettando scioccamente
che lei ritorni, che lei mi parli, che lei mi dica qualcosa.
Il
suo telefono è spento, ha lasciato al suo avvocato, che mi
stupisco nel
non essere io, di cessare tutti i contratti per la casa, ha prelevato
dal suo
conto i risparmi di una vita ed è sparita. Non esiste
più, ho fatto le mie ricerche,
non risulta essere in Francia, non risulta essere in Italia,
è sparita,
completamente sparita dalla circolazione.
Sto
per andarmene quando vedo arrivare la ragazza di Riccardo, quella di
cui non so nemmeno il nome, entra in casa di Anna con le sue chiavi e
ne esce
dopo un’ora.
La
tentazione di andare da lei per chiedere spiegazioni è
tanta, ma non
sono arrivato, dove sono oggi se non avessi sangue freddo.
Prendo
il telefono per comporre un numero, il solito numero.
-
Voglio la ragazza di … Riccardo. – stavo per dire
tuo figlio, ma è
davvero difficile da dire adesso che so che non è
così. Le bugie le dico per
mestiere, ma questa è ora diventata troppo grande per me.
-
Perché?
-
Questa è la domanda sbagliata, la domanda giusta, qualora
fosse una domanda
la cosa più giusta da dire, è quando! - Claudio
percepisce il mio tono e sembra
in difficoltà.
-
Ma dobbiamo già occuparci di …
-
Li voglio entrambi, quello che vale per uno vale per l’altro,
ti do quarantotto
ore Claudio. Non mi deludere ancora.
Sembra
gelato e riattacca dopo una veloce risposta affermativa.
Giusto, perché
come se non bastasse
la bomba sganciatami da Anna, abbiamo appena scoperto che Sofia
è stata uccisa.
Claudio
pochi giorni fa è andato a casa sua, per confermarle alcuni
dettagli circa la sua partenza, ha trovato la casa vuota,
un’urna sul suo letto
sfatto. Dopo avermi informato, ha portato l’urna al nostro
laboratorio, dove
abbiamo esaminato quanto c’era di esaminabile, e oltre al cip
di localizzazione
abbiamo trovato alcuni denti con ancora la radice e abbiamo fatto
l’esame del
DNA.
Sofia
Ascenzi è morta, devo dire che non sono dispiaciuto per la
sua
dipartita, non mi è mai piaciuta; troppo instabile
mentalmente, troppo incline
alla violenza, e alle perversioni, troppo vicina alla pazzia, incapace
di
contenersi, sarebbe morta presto, questo l’ho sempre
sospettato, ma non
immaginavo così presto, ora dovrò trovare qualcun
altro per il posto vacante in
Svizzera, dannazione!!
Lo
Scheletro ci deve qualche spiegazione.
Gli
ho commissionato omicidi bastevoli per una casa sul lago di Como e lui
mi ripaga eliminando un membro della Confraternita? E non un membro
qualsiasi
poi, ma Sofia, quella che si è portato a letto fino al
giorno prima!! Lo trovo
inaccettabile e molto molto frustrante, questa non gliela perdono molto
facilmente.
Avendo
poi il dubbio, più che legittimo visto il soggetto, che
fosse in
qualche modo coinvolto anche nella morte di Michel, adesso mi
darà le dovute
spiegazioni.
Uno
dei Ministri più promettenti nella nostra elite, non troppo
spietato,
solo smisuratamente avido di potere ma preparato e dannatamente
intelligente,
sarebbe stato il mio successore, se avessi dovuto lasciare la
Confraternita a
qualcuno l’avrebbe avuta Michel, Claudio per quanto ci speri,
è troppo corrotto
e spietato per guidare una realtà come la nostra, non
conosce pietà, non
conosce la pazienza, non conosce empatia, e questo farebbe si che tempo
sei
mesi, sarebbe a capo di un esercito di cadaveri.
Ci
abbiamo messo un po’ a recuperare il suo cadavere, diciamo
che abbiamo
dovuto fare un’esumazione di emergenza ma alla fine abbiamo
scoperto che Michel
è stato ucciso con il veleno di Sofia, e quella stupida non
sarebbe mai
riuscita a fregare Michel, siccome non è sul mercato,
c’è solo una persona che
ha il nostro veleno, per nostra stessa concessione.
Ora
appare chiaro perché lo Scheletro mi deve delle spiegazioni?!
La
morte di Riccardo e il dolore di Anna mi hanno forse distratto, ma
adesso è il tempo di regolare i conti.
Questo
dannato assassino si sta rivelando una spina nel fianco più
che un
utile collaboratore, la verità è che avremmo
dovuto addomesticare la Volpe e
farci bastare lei, ma Claudio ha insistito per assoldare anche lui,
portando a
sostegno della sua tesi varie ragioni, tutte all’apparenza
valide, quindi ora
dobbiamo fare i conti anche con lui.
Non
avrei mai dovuto cedere a Claudio.
Frustrato
e più arrabbiato di quando sono arrivato, lascio la via
della
casa di Anna e mi ritrovo senza nemmeno sapere come al cimitero,
davanti alla
tomba di Riccardo.
-
Mi dispiace! Non sapevo … ho perso anche tua madre
… se solo sapesse … ci
sarebbe voluto così poco …
Un
discorso senza senso, fatto davanti ad una tomba, inutile e penoso, sto
davvero perdendo colpi!
Lascio
un crisantemo sulla nuda terra, sperando che mio figlio trovi in
cielo quella pace che non ha trovato in terra.
Una confessione dobbiamo farvelo, siamo in dirittura d'arrivo, Micol confessa al suo capo le sue azioni, Firas ne prende atto, Cristiano si sta arrabbiando, forse far arrabbiare il Principe può essere pericoloso, cosa avrà in mente? Riuscirà nel suo intento?
La macchina è in azione, impossibile fermarla ora.
Sempre grazie a chi ci legge e continua a seguirci.
Vi ricordo il link al nostro
gruppo... per spoiler, foto, e noi due autrici... Otherwise-good's Corner