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Autore: TurboLisbeth    03/05/2013    2 recensioni
Un pericoloso quanto scaltro assassino, una delirante e malvagia Setta di Confratelli, un’ audace giovane donna, un uomo tanto ingenuo quanto onesto che si ritrovano invischiati in un’appassionante storia dall’intreccio mozzafiato.
Il ritmo della storia è serrato, nuovo, frutto della mente (perversa se volete) di due giovani autrici.
Cosa vi riserverà la storia? Aprite la pagina … il racconto vi attende!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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15.Trasferta:andata e ritorno

Nessuno resterà impunito


Nessuno restera impunito


[Firas]

Mi aggiro, ancora furioso, all’interno della base operativa mentre tutti i colleghi mi scansano nel vano tentativo che mi raspi le corna da solo, ma non ci sono santi che tengano, Micol mi ha fatto imbestialire.

Perché? Ha ucciso Sofia, barbaramente tra l’altro, e poi viene candidamente a confessarmi la cosa.

Ripenso a ieri, quando mi ha fatto rapporto.

*****

- Capo, è successa una cosa … a Roma …

- Che è successo, per l’amor di Dio?- sbotto, il mio pensiero va subito a Micol, in piena indagine sullo Scheletro e sulla Confraternita. Che cosa sarà successo a quell’impulsiva?

- E’ morta una giovane donna, capo …

Sbianco e comincio ad annaspare, non posso perdere anche Micol, tutti ma non lei.

- Capo, tranquillizzati, il nostro agente sul campo è ancora vivo e vegeto. È morta un’altra docente universitaria, Sofia Ascenzi, ex fidanzata del tutor …

- Di Micol, lo so – gli dico aggiungendo mentalmente ‘nonché suo attuale partner sessuale, se non peggio’ – ora vai, lasciami solo.

Corro al telefono sicuro non appena la porta si chiude, ma non faccio in tempo a fare un biz che si mette a squillare lui.

È Micol.

- Ciao zio, volevo parlarti, è tanto che non ci sentiamo … - mi dice mesta lei. Che cosa è successo? Mi sto preoccupando. È in compagnia, lo so, altrimenti non avrebbe usato la frase in codice per dirmi che deve farmi rapporto. E già che ci siamo, è strano che faccia rapporto, poiché detesta questi formalismi in mezzo alle indagini, ritenendoli inutile e pericolosa burocrazia.

- Troppo tardi, so già che l’ex del professorino è deceduta. È stato lo Scheletro? –

Vado diritto al sodo, lasciandola perplessa, data la pausa interminabile che si è presa prima di dirmi sommessamente: - Non chiamarlo professorino. E comunque non è stato chi pensi tu.

- E’ stato Riccardo?

- No.

- Parla, non farti tirare fuori le parole con le tenaglie.

- Sofia faceva parte della Confraternita e …

- Accidenti, avremmo potuto interrogarla e ottenere delle informazioni sui suoi Confratelli. Se solo l’avessimo catturata viva … Ma cosa le è successo? La Confraternita sospettava fosse compromessa? Sospetta della tua presenza a Roma? Dannazione Micol, rispondimi.

- Non è stata la Confraternita a uccidere Sofia. Sono stata io.

- Micol, deve esserci un’interferenza nella linea, perché devo aver capito male.

- No, hai capito benissimo. Io ho ammazzato Sofia … lentamente, godendomi la sua morte, attimo per attimo.

- COSA HAI FATTOOOOOOOOOOO?!?!?!? E soprattutto PERCHE’ ?!?!?!?

- Ha quasi ucciso Riccardo

-  Non me ne frega un cazzo di Riccardo. TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO?!?!?!? – le dico urlando a squarciagola – Hai tagliato l’unico collegamento con quelli che hanno ammazzato MIO FIGLIO!!!!!!!!!!!

- No, non ho tagliato l’ultimo collegamento con quelli che hanno ammazzato Rabi, ho tagliato colei che l’ha ucciso!

Le sue ultime parole ci impiegano qualche minuto ad arrivare al mio cervello sconvolto.

- Che cosa hai detto?

- Sofia ha sintetizzato il veleno che ha ucciso Rabi. Io ho ucciso lei.

- Noi facciamo i conti. E presto, anche. Capito, Micol?

- Lo so, lo so …

 

****

Se ripenso a questa telefonata, ancora mi ribolle il sangue nelle vene, anche se ora dovrei calmarmi per organizzare al meglio il mio viaggio in Italia, perché io devo andare in Italia. Micol non mi ha raccontato tutto, perché altrimenti farmi una telefonata del genere in pubblico? Ve lo dico io perché, perché in questo modo mi sarei dovuto autolimitare per non mandare ulteriormente tutto a puttane.

Oltretutto, mentre Micol sganciava la bomba, ho avuto la sensazione che mi nascondesse qualcosa, ma cosa?

 

 

 

 

[Micol]

Quando Firas è arrivato da me, in Italia, nel bel mezzo del campo neutro che avevamo scelto insieme per incontrarci, ho capito subito che covava ancora una fredda e sorda collera contro di me, probabilmente perché l’ho privato della possibilità di vendicarsi di Sofia per Rabi e forse un po’ perché mi sono esposta.

Mi ha visto in mezzo alla folla, si è avvicinato, mi ha guardato negli occhi con i suoi occhi scuri pieni di collera e mi ha dato un sonoro ceffone, stampandomi tutte e cinque le sue dita sulla mia guancia.

- Ora dimmi cos’altro è successo, sciagurata!

- Lui mi ha visto!

- Riccardo?

- No, lo Scheletro.

Altro ceffone.

- Lui che ha detto, dopo aver saputo?

- Lo Scheletro? Niente, che doveva dire, si è goduto lo spettacolo.

- Non dicevo lui lo Scheletro, dicevo lui Riccardo, perché immagino tu glielo abbia detto.

- Ha capito. Lui.

 

[Firas]

Colpito e affondato, ma non voglio dargliela vinta.

- Tu non mi freghi con questo trucchetto psicologico da due soldi. Ciò che hai fatto è gravissimo e …

 

[Micol]

Ha continuato a farmi la predica per un tempo lunghissimo, ma alla fine mi ha permesso di rimanere a Roma e di seguire ancora l’indagine.

Forse ha capito che se non mi avesse lasciato fare, sarei rimasta lo stesso.

- Voglio continuare l’indagine.

- Lo so. Te lo permetto solo perché voglio tutti quei dannati bastardi della Confraternita e li voglio vivi, hai capito, Micol? VIVI. E poi sei arrivata abbastanza avanti.

- Va bene, vuoi sapere quello che ho scoperto su di lei?

- Spara!

- Era stata promossa, di nuova quella runa, ora a coprirle il fianco destro, il tatuaggio era abbastanza fresco e lo portava ancora coperto. Poi era in partenza, in casa sua c’erano parecchi scatoloni, una guida del Touring di Ginevra, con qualche cartina del luogo. In più, ho scoperto che nemmeno venti giorni fa è morto Michel Herbault, giovane e promettente capo ricercatore al CERN. Ti dice niente?

- Era della Confraternità?

- Non ho la conferma, ma era giovane, brillante ambizioso e geniale, un individuo ideale per loro, e poi ricordi, dove è sparita la Volpe due mesi fa? A Ginevra si perdono le sue traccie…

- Perché ucciderlo allora? E poi com’è morto?

- Infarto, ti dice niente? Perché secondo me ormai lo Scheletro si è rotto di loro, non lo sanno gestire, ci hanno provato e lui ora li distruggerà.

- Ti fidi di un assassino?

- Mi fido del mio istinto, che mi dice che lui adesso preferirebbe uccidere i Ministri piuttosto che me, diciamo che non credo di essere una sua priorità.

Siamo rimasti a parlare ancora un po’, prima di fare un giretto a Roma, tanto per fare un po’ la commedia del giro turistico di un uomo nella città estera dove studia la nipote.

- Shapirit, accompagnami all’ambasciata, non torno a casa, devo fare qualche indagine e la farò da qui.

 

[Firas]

  Non riesco mai a essere in collera con lei più di tanto e prima di entrare nel rifugio, con il benestare del governo israeliano al prolungamento del mio viaggio, l’ho guardata e le ho detto: - Ho capito, shapirit, perché l’hai fatto, ma mi hai fatto incazzare lo stesso. Un richiamo ufficiale non te lo leva nessuno, anche perché non posso e soprattutto non voglio. Devi imparare a tenere a bada la tua impulsività, anche se …

- Non c’è stato niente d’impulsivo. – ha il coraggio di rispondermi lei.

- Lo so, ma ufficialmente è stato un gesto impulsivo di una donna ancora innamorata, chiaro? Anche se ufficiosamente è stato un omicidio premeditato.

Le sto parando il culo, anche se non se lo merita e solo perché a parti invertite lo avrebbe fatto anche lei.

Sembra capire.

- Grazie. Davvero.

- Dieu vous garde, madamoiselle – le sussurro stringendole la mano.

- Lo spero, lo spero – mi risponde sciogliendomi dall’abbraccio.

- Ora andiamo prima che Riccardo vada in escandescenza e Anna mi sgridi per il mio ritardo.

Con un cenno d’assenso del capo, le faccio cenno di aprire la porta, pregando tra me e me, che Dio sia grande e misericordioso e non mi tolga anche lei, come mi ha tolto Rabi.

- Dio, ti prego, fa che lo Scheletro fallisca. Solo questa volta – mi ritrovo a dirmi tra me e me, torno alla realtà per sentir dire dal professorino.

- Era ora!

[Cristiano]

Anna è sparita!

Non ho fatto nemmeno in tempo a capire davvero quello che mi ha detto, che lei è sparita.

La sola certezza che mi porto dietro è che ho ucciso mio figlio.

Con una scusa qualsiasi, mi sono fatto dare da Claudio le chiavi dell’appartamento di Riccardo, ho cercato vecchie foto di lui con sua madre,

per capire, per vedere, per sapere, per realizzare davvero,

quello che ho trovato è anche meglio, mi sono portato via la sua spazzola ancora con qualche capello sopra, il suo spazzolino da denti, un vecchio apparecchio ortodontico e una sua camicia macchiata di sangue, ricordo bene che Riccardo soffriva spesso e volentieri di epistassi … come me, alla sua età.

Mi porto tutto in uno dei nostri laboratori e faccio sostenere un esame del DNA, sperando che qualcuno di questi oggetti possa essere un campione più che sufficiente. Il tecnico del laboratorio non fa domande, sa che non deve farne, a me.

La risposta non si fa attendere, terrore e potere offrono quantomeno il pregio della celerità, e la risposta è inequivocabile, ho ucciso il mio stesso figlio, il mio unico figlio.

Sono ormai giorni che passo ore sotto casa di Anna, aspettando scioccamente che lei ritorni, che lei mi parli, che lei mi dica qualcosa.

Il suo telefono è spento, ha lasciato al suo avvocato, che mi stupisco nel non essere io, di cessare tutti i contratti per la casa, ha prelevato dal suo conto i risparmi di una vita ed è sparita. Non esiste più, ho fatto le mie ricerche, non risulta essere in Francia, non risulta essere in Italia, è sparita, completamente sparita dalla circolazione.

Sto per andarmene quando vedo arrivare la ragazza di Riccardo, quella di cui non so nemmeno il nome, entra in casa di Anna con le sue chiavi e ne esce dopo un’ora.

La tentazione di andare da lei per chiedere spiegazioni è tanta, ma non sono arrivato, dove sono oggi se non avessi sangue freddo.

Prendo il telefono per comporre un numero, il solito numero.

- Voglio la ragazza di … Riccardo. – stavo per dire tuo figlio, ma è davvero difficile da dire adesso che so che non è così. Le bugie le dico per mestiere, ma questa è ora diventata troppo grande per me.

- Perché?

- Questa è la domanda sbagliata, la domanda giusta, qualora fosse una domanda la cosa più giusta da dire, è quando! - Claudio percepisce il mio tono e sembra in difficoltà.

- Ma dobbiamo già occuparci di …

- Li voglio entrambi, quello che vale per uno vale per l’altro, ti do quarantotto ore Claudio. Non mi deludere ancora.

Sembra gelato e riattacca dopo una veloce risposta affermativa.

 Giusto, perché come se non bastasse la bomba sganciatami da Anna, abbiamo appena scoperto che Sofia è stata uccisa.

Claudio pochi giorni fa è andato a casa sua, per confermarle alcuni dettagli circa la sua partenza, ha trovato la casa vuota, un’urna sul suo letto sfatto. Dopo avermi informato, ha portato l’urna al nostro laboratorio, dove abbiamo esaminato quanto c’era di esaminabile, e oltre al cip di localizzazione abbiamo trovato alcuni denti con ancora la radice e abbiamo fatto l’esame del DNA.

Sofia Ascenzi è morta, devo dire che non sono dispiaciuto per la sua dipartita, non mi è mai piaciuta; troppo instabile mentalmente, troppo incline alla violenza, e alle perversioni, troppo vicina alla pazzia, incapace di contenersi, sarebbe morta presto, questo l’ho sempre sospettato, ma non immaginavo così presto, ora dovrò trovare qualcun altro per il posto vacante in Svizzera, dannazione!! 

Lo Scheletro ci deve qualche spiegazione.

Gli ho commissionato omicidi bastevoli per una casa sul lago di Como e lui mi ripaga eliminando un membro della Confraternita? E non un membro qualsiasi poi, ma Sofia, quella che si è portato a letto fino al giorno prima!! Lo trovo inaccettabile e molto molto frustrante, questa non gliela perdono molto facilmente.

Avendo poi il dubbio, più che legittimo visto il soggetto, che fosse in qualche modo coinvolto anche nella morte di Michel, adesso mi darà le dovute spiegazioni.

Uno dei Ministri più promettenti nella nostra elite, non troppo spietato, solo smisuratamente avido di potere ma preparato e dannatamente intelligente, sarebbe stato il mio successore, se avessi dovuto lasciare la Confraternita a qualcuno l’avrebbe avuta Michel, Claudio per quanto ci speri, è troppo corrotto e spietato per guidare una realtà come la nostra, non conosce pietà, non conosce la pazienza, non conosce empatia, e questo farebbe si che tempo sei mesi, sarebbe a capo di un esercito di cadaveri.

Ci abbiamo messo un po’ a recuperare il suo cadavere, diciamo che abbiamo dovuto fare un’esumazione di emergenza ma alla fine abbiamo scoperto che Michel è stato ucciso con il veleno di Sofia, e quella stupida non sarebbe mai riuscita a fregare Michel, siccome non è sul mercato, c’è solo una persona che ha il nostro veleno, per nostra stessa concessione.

Ora appare chiaro perché lo Scheletro mi deve delle spiegazioni?!

La morte di Riccardo e il dolore di Anna mi hanno forse distratto, ma adesso è il tempo di regolare i conti.

Questo dannato assassino si sta rivelando una spina nel fianco più che un utile collaboratore, la verità è che avremmo dovuto addomesticare la Volpe e farci bastare lei, ma Claudio ha insistito per assoldare anche lui, portando a sostegno della sua tesi varie ragioni, tutte all’apparenza valide, quindi ora dobbiamo fare i conti anche con lui.

Non avrei mai dovuto cedere a Claudio.

Frustrato e più arrabbiato di quando sono arrivato, lascio la via della casa di Anna e mi ritrovo senza nemmeno sapere come al cimitero, davanti alla tomba di Riccardo.

- Mi dispiace! Non sapevo … ho perso anche tua madre … se solo sapesse … ci sarebbe voluto così poco …

Un discorso senza senso, fatto davanti ad una tomba, inutile e penoso, sto davvero perdendo colpi!

Lascio un crisantemo sulla nuda terra, sperando che mio figlio trovi in cielo quella pace che non ha trovato in terra.

 

 

 

 

 

  


 



 

 


Una confessione dobbiamo farvelo, siamo in dirittura d'arrivo, Micol confessa al suo capo le sue azioni, Firas ne prende atto, Cristiano si sta arrabbiando, forse far arrabbiare il Principe può essere pericoloso, cosa avrà in mente? Riuscirà nel suo intento? 

La macchina è in azione, impossibile fermarla ora.


Sempre grazie a chi ci legge e continua a seguirci.


Vi ricordo il link al nostro gruppo... per spoiler, foto, e noi due autrici... Otherwise-good's Corner

  
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