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Autore: Loveroflife    03/05/2013    1 recensioni
Lei, Marika, 19 anni appena compiuti, ammessa alla facoltà di medicina da poche settimane, ha un solo sogno: diventare medico pediatra, i bambini sono la sua passione.
Lui, Victor, 21 anni, studente di storia dell'arte, bocciato un po' di volte, è nella facoltà da un anno. Ha due scopi nella vita: diventare un pittore e un chitarrista famoso.
Cosa li unisce? Lei è la cugina del suo migliore amico. Cosa li ha divisi? L'indecisione.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando la musica ti colpisce al cuore...'
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''Allora, mi dici chi e' questa tizia?'' Victor e Michele stavano tornando a casa insieme, e abitando vicini facevano quel breve pezzo di strada a piedi, da casa di Franco fino alla propria.
''Chi?''
''Quella con cui ti stai frequentando.''
''Ma io non mi sto vedendo con nessuna, e' solo un'ipotesi. Cioè, lei non crolla sotto il mio fascino.''
''Dai, dimmi chi e'! Non lo dico a nessuno!''
''Veronica. Cioe', ci sto parlando da giorni e lei non molla!''
''Michele, parlarci significa non chiederle se e' vergine o che tagli di reggiseno porti. Devi essere simpatico e dolce, non volgare.''
''Non sono mai volgare. Le ho chiesto di prendere una birra e mi ha detto che sto correndo troppo!''
''Cavoli, una che veramente ti tiene testa!''
''Già. Ma tranquillo, prima o poi crollerà sul serio e mi supplichera' di portarla a letto.''
''Porco. Sei un porco.'' Ridendo ancora tornarono a casa di Michele, dove si concessero una birra e una sigaretta in pace.

In un pomeriggio di shopping natalizio, si ritrovarono Veronica e Marika in giro per il centro commerciale, gia' alle prese con i regali per parenti e amici.
''Che prendi a Victor?'' Veronica stava mordicchiando un panino al volo, mentre ancora giravano tra i negozi.
''Non so. Ho visto un libro sulla storia del suo gruppo preferito. O forse qualche cd, e' fissato con la musica.''
''Gia', fai bene.''
''Che hai?'' Marika se ne accorse all'istante.
''Niente.''
''Non mentire, non con me.''
''Pensavo che un anno fa, in questo preciso momento stavo comprando i miei regali per lui... '' Una lacrima le usci' appena dagli occhi.
''Ehy, non piangere. E' stato uno stronzo, non ti meritava, ti ha trattato male e tu giustamente l'hai mandato a fanculo.''
''Non è solo questo. Grazie a lui non riesco piu' ad aprirmi con gli altri! Ho paura!''
''Tu non sei paurosa, ti conosco! Tu sei quella che guidava le rivolte al liceo, sei quella che faceva gli scioperi nella scuola, quella che allestiva un'occupazione, non devi aver paura di soffrire di nuovo, non tutti sono bastardi come quello li!''
''Ho conosciuto uno... E' bellissimo, mi fa ridere, e' un po' fuori dalle righe pero' a modo suo e' dolce. E io l'ho rifiutato come una cogliona.''
''E' Michele, vero?''
''C-come lo sai?'' Veronica divenne bordeaux, come volevasi dimostrare.
''Me ne sono accorta dall'altra sera al pub, quando Erika parlava di come tu te lo potresti fare.''
''Non so nascondere le mie emozioni, porca miseria.''
''Non le devi nascondere, specie con noi. Ti dico solo di non rifiutarlo, e' un ragazzo molto simpatico, potrebbe farti sentire davvero meglio.''
''Lo so. Il fatto e' che ho paura. Paura di soffrire, di nuovo.''
''Lo so, è dura, ma ce la faremo. Adesso andiamo, ci mancano i regali a tuo fratello e a mia cugina.'' Marika l'abbraccio', sorridendo appena.
Aveva il suo regalo pronto per Victor, ma quello non poteva dirlo.


Era tutto programmato, doveva fargli una sorpresa, visto che si avvicinava Natale.
Victor era placidamente sdraiato sul letto, a fumare e a strimpellare la chitarra. Marika gli era seduta di fronte, con il volume di anatomia vicino e con un'idea birichina nella mente.
''Vado un secondo in bagno, ora torno.''
''Vai pure.''
Marika si chiuse subito dentro. Si tolse le scarpe da tennis, il jeans, il maglione pesante e le calze. Aveva già indossato preventivamente il reggiseno con il perizoma in coordinato, un completino niente male, pieno di pizzo e fiocchetti vari. Non era volgare, era sexy. Da sopra indosso la camicia da notte piena di tulle e frange, sempre coordinata all'intimo, che aveva nascosto nella sua tracolla. Uno spruzzo di profumo al cioccolato, una sistemata al trucco e piano piano usci' dal bagno.
''Che palle, non mi viene questo assolo, oh porca putt...'' Victor sbianco' a vederla sull'uscio della porta cosi, con quel completino e con quel sorriso.
''Ti piace?'' Gli chiese, avvicinandosi piano e gattonando sul letto.
''M-molto..moltissimo.'' Indugio' troppo sulla scollatura e sulle gambe, lei se ne accorse e lo spinse sul letto violentemente.
''Adesso togli questa chitarra, voglio giocare con te. Tu vuoi?'' Ironica, era ovvio che volesse.
''Certo. Tutto quello che vuoi.''
Gli tolse piano la maglietta, toccando i pettorali e gli addominali, non eccessivi ma delineati da qualche anno di calcetto e di palestra.
Si chino' piano a baciargli il petto, scendendo verso la cintura dei pantaloni, che slaccio' con una calma eccitante e dolorosa, per Victor. Sbottono' piano i pantaloni, indugiando troppo vicino ai boxer. Tolti i jeans, Victor rimase solamente in mutande. Torno' a baciarlo piano, delicatamente e sempre con la solita delicatezza, si avvicino' piano al membro di Victor, massaggiandolo con vigore mischiato alla timidezza.
''N-non ti fermare, ti prego.''
Dopo parecchi minuti, Victor venne, con gli occhi socchiusi e il sorriso che troneggiava sulle sue labbra.
''Porca miseria, sei stata fantastica!'' Victor ribalto' le posizioni, sfilandole subito le mutande per quanto era preso dalla foga.
''Adesso devo ringraziarti. E so come fare.''
La sua mano sapeva dove toccare e come, e dopo pochi minuti lei era gia pronta.

Si alzo' di scatto, prendendo un quadratino argentato dal comodino di fianco al letto.
''Victor aspetta, io ecco...'' Non poteva tirarsi indietro.
''Vuoi fare l'amore con me, Mari?
''Si.''
''Fidati di me, faccio piano.'' Ed entro' piano, sempre più giu', sempre piu' lentamente, fino a strappargli il respiro con un gemito di dolore.
''Lo so che fa male, t-tranquilla, adesso passa.'' Tra un gemito e l'altro Victor la stava consolando e tranquillizzarlo.
''Vai avanti, continua. Non preoccuparti.''
Victor venne dopo alcune spinte più forti ed usci' delicatamente da Marika.
Lei si sentiva davvero donna, amata, anche se leggermente dolorante.
Victor la prese tra le sue braccia e la coccolo' per qualche minuto.
''Scusa se ti ho fatto male, la prossima volta non ti faro' sentire niente, giuro.''
''Non fa niente, sto bene.''
''Sono contento che io sia stato il primo. Cioe', non avrei voluto che qualcun'altro l'avesse fatto al posto mio.''
''Sono contenta anche io.'' Dopo un lunghissimo bacio, Victor le accarezzo' i capelli e la guardo' cosi intensamente da farla sciogliere.
''Ti amo Mari.'' Furono le uniche parole che proferì.
Marika resto' pietrificata, sentendosi percorsa da brividi eterni, ma fu felice.
''Ti amo anche io, Vic.'' Lo abbraccio' con forza, e li si addormento', su quel petto dal quale sentiva il cuore, che batteva forte, all'unisono con il suo.
E Marika, per la prima volta, fu davvero felice.


 


Buona sera! ( O buonanotte? ) Lo so, è tardissimo ma una mia amica mi ha chiesto espressamente il capitolo e io non potevo deluderla. Importantissime novità, spero davvero che vi piaccia. Grazie a chi segue e a chi recensisce. Un bacione a tutti e buonanotte! M.

  
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