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Autore: Ca7    04/05/2013    1 recensioni
<< Non so a quanti di voi sia capitato di incontrare una persona e sentire sin da subito una certa sintonia. Beh, a me è accaduto con Jennifer. Quando l’ho conosciuta, ho come avuto la sensazione che avremmo legato facilmente, non so spiegarvelo bene. La nostra amicizia è cresciuta con il passare del tempo, è diventata un’amicizia importante, ma la cosa che mi ha stupito è stata quella di realizzare quanto lei fosse diventata una presenza fondamentale nella mia vita. E quando tieni tanto a una persona, speri che abbia solo il meglio. >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Due settimane dopo

 
<< Dottoressa DeLuca?>>, un uomo e una donna andarono – frettolosamente - in contro a Micky, non appena la videro uscire dall’ascensore.
<< Dottoressa, buongiorno. Si ricorda di noi?>>
<< Pete e Margaret Wilson. Certo che sì! Come potrei dimenticarmi proprio di voi?>>, strinse la mano a entrambi.
<< Ci fa piacere!>>, rispose l’uomo.
<< Come state? La piccola Frankie?>>
<< Oh, beh … insomma. Purtroppo è un brutto periodo.>>
<< Che succede? Ditemi.>>, Micky guardò entrambi preoccupata, << E’ per caso incinta Magaret e qualcosa non va?>>
<< No, no. Non sono incinta. Io e Pete, fisicamente stiamo bene.>>
<< Si tratta di nostra figlia.>>, intervenne Pete Wilson, << Frankie… lei…la nostra bambina sta per morire.>>, confessò a fatica stringendo la mano della moglie nella sua.
Fu come un fulmine a ciel sereno per Micky, sbiancò in un attimo.
<< Oddio! Mi… mi dispiace. Che cos’ha?>>
<< Leucemia. Le è stata diagnosticata due anni fa.>>, rispose Pete Wilson, << C’eravamo trasferiti da pochi mesi in Germania, quando è successo. Frankie ha iniziato la chemioterapia e inizialmente sembrava funzionare, ma poi il dottore che la seguiva, attraverso le analisi aveva riscontrato che si trattava di leucemia nella forma linfoblastica acuta. In questo caso…>>, andando avanti con la spiegazione gli venne un groppo in gola.
<< Le cellule tumorali crescono in maniera più rapida.>>, proseguì Micky a malincuore.
<< Abbiamo tentato ogni tipo di cura.>>, l’uomo riprese a parlare, << Stupidamente abbiamo anche pensato che in un ospedale diverso, magari migliore, avrebbe potuto guarire. Siamo qui per questo…>>
<< Ma non è altro che una sofferenza continua per lei, per noi. E’ straziante, dottoressa.>>, aggiunse Margaret Wilson.
<< Io non so cosa dire, oltre che mi dispiace davvero. Sapete… ho sempre nutrito un particolare affetto per la piccola Frankie, sarà perché è stata la prima bambina che ho fatto nascere. Tutto questo è ingiusto.>>, disse guardandoli negli occhi, << Mi piacerebbe conoscerla, se per voi va bene.>>
<< Certamente!>>, rispose Margaret Wilson.
Si recarono al quinto piano dell’ospedale, presso il reparto di Oncologia Pediatrica. Nella stanza 230 si trovava la piccola Frankie Wilson. Colorava su di un album le sagome disegnate di “Hanna Montana”.
<< Tesoro? C’è una persona che vorrebbe conoscerti.>> , le disse la madre non appena entrarono.
Frankie distolse lo sguardo dal disegno e li guardò. Micky fece qualche passo in più e si sedette sul bordo del letto.
<< Ciao Frankie. Sono la dottoressa DeLuca. Ma tu puoi chiamarmi Micky.>>
<< Ciao dottoressa Micky!>>, le sorrise, << Sei la dottoressa che ha aiutato la mia mamma a farmi nascere?>>
<< E’ molto sveglia. La sa lunga su molte cose.>>, sussurrò Pete Wilson.
<< Beh, sì. Sono proprio io.>>
<< Fico!>>, disse Frankie entusiasta.
<< Allora, cosa stai colorando?>>
<< Hanna Montana. Però lei in realtà non si chiama così. E’ Miley Cyrus. E quando recita diventa Hanna Montana. Tu la conosci?>>
Micky rimase stupita dall’attenta spiegazione della bambina.
<< Sì, la conosco. E’ la tua cantante preferita?>>.
Frankie rispose di sì con la testa mentre riprendeva a colorare.
<< Sai dottoressa Micky, il mese scorso papà e mamma mi hanno portato a un suo concerto. E’ stato bellissimo.>>
<< Sono contenta che tu ti sia divertita. Posso aiutarti?>>
La bambina prese la matita color giallo e la diede a Micky.
<< Ha i capelli biondi.>>, le disse sorridendo.
Circa mezz’ora dopo, il pediatra oncologo che seguiva il caso, il dottor Kent, bussò alla porta.
<< Signori Wilson? Scusate, dovrei parlarvi un momento.>>
Pete e Margaret uscirono dalla stanza, seguiti da Micky.
<< Dottoressa DeLuca! Lei che ci fa qui?>>, chiese piuttosto sorpreso.
<< Conosco i signori Wilson. Margaret è stata una mia paziente e ho saputo della figlia…>>
<< Capisco!>>, il dottor Kent si schiarì la voce, << Ho visto i risultati delle ultime analisi. Purtroppo non hanno un esito positivo: non c’è più nulla da fare.>>
<< Quanto le resta?>>, Micky capì il momento delicato e si prese la briga di porre la domanda che un genitore in una situazione del genere, non vorrebbe mai fare.
<< Una settimana e qualche giorno… al massimo.>>, il dottor Kent, dal canto suo, rispose con le parole che un genitore in una situazione del genere, non vorrebbe mai sentire.
Pete e la moglie si strinsero in un abbraccio, i loro occhi si riempirono di lacrime. Questa era la sentenza definitiva.
  
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