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Autore: CrazyFantasyWriter    04/05/2013    2 recensioni
Sono Kate, Kate Huster, ho diciotto anni, non sono particolarmente bella e non ho avuto una vita facile e ricca di sorprese, ma quello che mi è successo il giorno del mio sedicesimo comlpleanno ha dell'incredibile. Ti dico solo che ero alla stazione di Londra con i miei volumi della saga di Harry Potter. Vuoi sapere cosa mi è successo? Inzia a leggere, questa storia fa per te!
(Questa è la mia seconda ff e la scrivo in parallelo con "Il settimo anno" spero sarete clementi!)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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2Il nostro primo incontro

Iniziai a camminare nel corridoio del treno cercando un posto vuoto. Riconobbi molti ragazzi di cui avevo letto nei libri e continuando a camminare arrivai allo scompartimento degli studenti che speravo di più di incontrare: Harry, Ron ed Hermione.

Consapevole del fatto che volevano stare soli, chiesi:

“Posso farvi compagnia?”

“Certo, vieni pure!” mi rispose Hermione cordiale e io mi sedetti affianco ad Harry.

“Io sono Hermione Granger” si presentò, ignara che io conoscessi ogni singola persona presente su quel treno.

“Kate Huster” sorrisi porgendole la mano.

“Lui è Ronald Weasley e lui Harry Potter” continuò Hermione presentandomi i ragazzi.

“Ciao!” salutai ricevendo appena un cenno da entrambi.

“Non sei una Grifondoro vero?” mi chiese Hermione dopo un po' di silenzio.

“No,voi si, da quanto vedo” risposi osservando le loro divise.

“Già, a quale Casa appartieni?”

“Oh a nessuna” risposi semplicemente.

“Come scusa? Dovresti avere la nostra età, o sbaglio...”

“Ho compiuto sedici anni oggi e sono babbana di nascita, ho poteri magici, ma la mia lettera e arrivata solo ora, quindi sono partita nella speranza che Silente mi prenda lo stesso a scuola” mi inventai sperando che Hermione mi credesse.

“Anche io sono babbana di nascita” confessò la ragazza, “Non preoccuparti, ti ambienterai subito, Hogwarts è fantastica!”

“Si, è davvero bello vivere al castello” si inserì Harry.

“A parte per i compiti, quelli sono noiosissimi!” mi disse Ron facendoci ridere, era proprio simpatico come me l'ero immaginato.

“E i professori?” chiesi intuendo già la risposta.

“Abbiamo cambiato professore di Difesa Contro le Atri Oscure ogni anno, quest'anno sarà lo stesso” disse Hermione.

“Speriamo solo sia un buon professore” risposi incoraggiante.

“Oh... dev'essere una brava persona, si chiama Horace Lumacorno” disse Harry.

“Lo conosci?” chiesi voltandomi verso di lui.

“No no... Era solo un ipotesi” rispose lui evasivo, “Comunque gli altri non sono male, a parte Piton, ovviamente”

Gli altri due sorrisero.

“Lui è davvero terribile, rappresenta i Serpeverde ed è stato un Mangiamorte” disse Ron a bassa voce.

“Ronald devi spiegarle chi sono i Mangiamorte, come fa a saperlo?” lo riprese Hermione, “Scusalo Kate, è un po'...” ma non finì la frase facendo ridere sia me che Harry.

“Allora, cos'è un Mangiamorte?” chiesi.

“Bhe... la domanda non è cosa, ma chi. I Mangiamorte sono i seguaci del mago oscuro più potente di tutti i tempi, lavorano e uccidono per lui”

“Già...” commentò amaramente Harry prendendo il suo fedele mantello “Io vado a vedere una cosa”

“Ma...” disse Ron confuso.

“Riguarda il nostro incontro a Diagon Alley” disse il ragazzo uscendo dallo scompartimento.

“Non dirmi che pensa ancora che...” disse Hermione rivolta al rosso.

Lui annuì pensieroso.

Il viaggio proseguì e ben presto ci ritrovammo fra ampie distese di erba verde.

“Sarai di sicuro ammessa, Silente non si farà problemi” mi disse Hermione ad un certo punto.

“Lo spero, o dovrò tornare a Londra” dissi rattristandomi.

“Perchè ti spiace così tanto tornare a casa, in fondo starai con la tua famiglia” disse Ron.

“I miei sono divorziati, non è molto...”

“Divor che?” chiese Ron facendomi sorridere.

“Nel mondo dei babbani due sposi possono annullare il proprio matrimonio divorziando” spiegò Hermione con aria saccente.

“Ah...” disse Ron non del tutto convinto.

“Io vivo con mio padre e diciamo che... non ho un ottimo rapporto con mia madre” dissi chiudendo il discorso.

* * *

Il treno era arrivato, ormai era buio e io ritardai un po' ad aspettare che tutti uscissero per non dare dell'occhio.

Ripercorsi i corridoi, non c'era più nessuno. Harry non era più tornato, probabilmente era andato da Malfoy, così decisi di cercarlo nello scompartimento dei Serpeverde.

Non vidi nessuno, così procedetti a carponi cercando ti tastare l'aria in modo da trovare il ragazzo sotto il mantello dell'invisibilità. Dopo qualche minuto, in cui mi sono davvero sentita un idiota, trovai qualcosa, che non potevo vedere, sotto le mie mani. Indecisa, afferrai qualcosa di leggero, sottile, quasi impalpabile, scoprii Harry e vidi che era petrificato.

“Non posso fare niente” dissi sapendo che lui poteva udirmi e vedermi, ma non rispondermi, “Non preoccuparti, tra un po' sarai libero” dissi guardando la porta in attesa che Luna Lovegood arrivasse con i suoi strambi occhiali colorati. Poi scostai lo sguardo sul volto del ragazzo e vidi che era tutto sporco di sangue, così, un po' schifata da tutto quel liquido rosso, presi un fazzoletto e gli sfregai leggermente la zona vicina al naso.

“Harry” disse una voce soave alle mie spalle, mi voltai e vidi Luna.

“E' stato petrificato, credo” dissi tutto d'un fiato.

“Non sei riuscita a spezzare l'incantesimo?” chiese lei avvicinandosi.

“Non proprio...” dissi imbarazzata.

“Non preoccuparti. Finitem!” disse levando la bacchetta.

Harry si riprese.

“Luna! Grazie”

“Figurati, devi ringraziare...”

“Kate” dissi.

“Bhe, è lei che ti ha pulito il viso dal sangue”

“Era il massimo che potevo fare, mi spiace ma...”

“Lo so” disse lui alzandosi, “Andiamo al castello adesso, è tardissimo”

Usciti dal treno arrivammo al cancello della scuola e lo oltrepassammo.

“Vuoi che ti dia una sistemata al naso?” chiese Luna, “Dev'essere rotto”

“Ne hai mai aggiustato uno?” chiese Harry intimorito.

“No, ma parecchie dita dei piedi si, che differenza può esserci”

Io stavo per scoppiare a ridere, ma cercai di trattenermi e vidi la ragazza che con un incantesimo aggiustava il naso dell'amico.

“Scusatemi, io vada avanti, devo parlare con il preside” dissi mentre li precedevo ed entravo nel castello.

Entrai nella Sala Grande, era come l'avevo sempre immaginata, ampia e luminosa, con un soffitto che rispecchiava il cielo che c'era all'esterno. Attraversai la zona dei quattro lunghi tavoli e mi avvicinai al tavolo degli insegnanti.

Intimorita dissi:

“Professor Silente,mi spiace moltissimo interrompere la cena ma devo parlarle urgentemente”

“Si, seguimi nel mio ufficio” disse l'uomo alzandosi da tavola e dirigendomi verso il suo ufficio.

Arrivati alla grandissima statua in pietra, di cui avevo letto nei libri, Silente disse la parola d'ordine, l'entrata si aprì e noi entrammo.

“Allora, come mai non indossi la divisa? A quale Casa appartieni?” chiese il preside sedendosi alla scrivania.

“E' proprio questo il punto, non appartengo a questa scuola” dissi temendo la reazione dell'uomo.

“A quale scuola appartieni? Non conosco altre scuole di mangia in Granbretagna” disse lui calmo.

“Sonounababbana” dissi velocemente.

Silente fece una cosa inaspettata, sorrise.

“E' impossibile”

“Non è impossibile, non ho poteri magici. Ero a King's Cross tra il binario nove e dieci, mi sono appoggiata alla barriera che separa i due binari e mi sono ritrovata davanti all'espresso per Hogwarts”

“Visto? Non puoi essere una babbana, altrimenti la barriera ti avrebbe fermata e non avresti potuto vedere il castello”

“Già, i libri ne parlavano...” bisbigliai pensierosa.

“I libri?”chiese Silente.

“Chi ha detto libri?” chiesi sperando non mi avesse sentita.

“Non sono stupido, tu hai detto: i libri ne parlavano”

Non sapevo cosa dire, ero stata una scema, ora non mi restava altro che raccontare la verità.

Raccontai a Silente tutta la storia della mia fuga da casa e cercai di fargli capire che io sapevo tutto quello che era successo e che sarebbe successo grazie ai libri.

“Puoi farmi vedere questi libri? Tranne gli ultimi due, sarebbe rischioso sapere cosa accadrà in futuro” disse saggiamente l'uomo.

Io aprii la tracolla e gli porsi i primi cinque libri della saga, lui li sfogliò uno per uno e dopo un lungo silenzio disse:

“E' strabiliante. Non avevo mai visto una cosa del genere. Non so cosa sia successo e come sia possibile, ma tu sei qui e sai tutto del nostro mondo. Qualcun' altro sa dei libri?”

“No”

“Hai conosciuto qualcuno sul treno...”

“Si, ho conosciuto Harry Potter e suoi due amici”

“Mi solleva molto che tu abbia fatto amicizia con loro, sono affidabili, ma questo lo saprai già”

Io annuii.

“Ti chiedo solo una cosa, se vuoi con loro potrai parlare dei libri, al momento giusto, ma non dovrai mai far vedere a nessuno gli ultimi due libri”

“Sissignore”

“Per quanto riguarda i tuoi poteri... Non hai una bacchetta, provvederò subito io. Da domani frequenterai le lezioni regolarmente e apparterrai al sesto anno dei Grifondoro”

Io sorrisi entusiasta.

“Vedo che ti fa molto piacere!” esclamò il preside.

“Bhe, i libri raccontano le vicende di Harry, credo che standogli vicino mi sentirei più a mio agio sapendo ciò che succederà”

“Si, lo credo anch'io. Allora domani troverai la bacchetta nel tuo dormitorio, ora va' nella Sala Grande, troverai la signorina Granger, è molto disponibile, fatti accompagnare da lei nella Sala Comune dei Grifondoro, nel dormitorio ci sarà una divisa nuova e un letto per te”

“Grazie mille preside”

“Di niente. Ah... comunicherò alla signorina Granger di aiutarti nello studio facendoti apprendere le basi della magia”

“Posso riprendere i libri?” chiesi.

“Certo, sono tuoi” disse il preside porgendomi i tomi.

“Grazie ancora, arrivederci”

“Arrivederci”



Nota:
Finalmente posto il secondo capitolo. Non avevo intenzione di continuare, ma la recensione positiva di Vashappenin__ mi ha fatto cambiare idea. Probabilmente non aggiornerò rapidamente perchè sto scrivendo un altra ff Il settimo anno, che spero leggerete, ma penso di riuscire a mettere uno-due capitoli alla settimana, dipende dalla scuola! Grazie a tutti quelli che almeno provano a leggere la mia storia.
A presto!

  
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