Giochi di Ruolo > Altro
Segui la storia  |       
Autore: Book boy    04/05/2013    1 recensioni
[Dust]
Nel 1938 una spedizione nazista trovò nel artico una navicella spaziale aliena con tanto di equipaggio ancora vivo. Subito gli scienziati di Hitler iniziarono a studiare la tecnologia aliena e scoprirono che le navicelle funzionavano con il Virill, oppure chiamato VK un minerale alieno che si trovava anche sulla terra. Così iniziò una guerra tra le principali superpotenze del mondo. Mentre in Europa la Russia combatte contro la Germania nazista, sul "fronte orientale" ovvero il fronte del Pacifico, alcuni giacimenti di VK si trovano in alcuni atolli e isolette in mano all'impero giapponese. Utilizzando i camminatori da battaglia di ultima generazione, gli Stati uniti d'America invadono i possedimenti giapponesi nel tentativo di impossessarsi dei preziosi giacimenti. La guerra vista da un soldato americano ed uno giapponese attraverso i loro punti di vista "avversari".
Genere: Angst, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Yum vide il buio, fino a quando un fascio di luce lontana si avvicinò al suo viso e allora... si risvegliò. Si trovò al’interno di un ospedale da campo giapponese delle retrovie. Un’ infermiera gli stava medicando una delle tante ferite alla gamba, bendandogliela dopo averle spalmato sopra un unguento speciale per placare il dolore. Yum si lasciò sfuggire un esclamazione di dolore che non riuscì a trattenere e l’infermiera si accorse che era sveglio –Per fortuna ti sei svegliato!- Poi rivolgendosi ad un ufficiale medico dell’esercito gli disse –Dottor Minh, il paziente si è svegliato!- Il dottore alzò lo sguardo verso Yum e sorrise soddisfatto dirigendosi al suo capezzale –Ben svegliato, soldato Yum-oh. Ti trovi all’ospedale da campo Ghink-la, due chilometri dietro al fronte.-  Yum lo guardò perplesso poi sembrò ricordarsi qualcosa e chiese –Siamo riusciti a respingere gli statunitensi?-
-Sì, ma…- Il medico sospirò ed aggiunse -…abbiamo perso molti uomini, valorosi e coraggiosi-  Yum fu molto dispiaciuto –Ora riposati, ti sei svegliato ed è un buon segno, ma non significa che tu sia fuori pericolo.-  Il giovane annuì ed affondò la testa nel guanciale.
 
John Si risvegliò all’interno di una gabbia. Era una gabbia di paletti di bambù molto resistenti e solidi. Appena svegliato non si accorse di dove si trovava realmente, ma dopo pochi secondi fece mente locale ed improvvisamente capì: era stato catturato. Si trovava in un ambiente buio, probabilmente una grotta oppure un tunnel sotterraneo, dove l’unica illuminazione che emanava una luce fioca, era una lampada ad olio a occhio e croce di fine ‘800. Non era certo un’illuminazione moderna, con neon al VK. Di fatti l’impero giapponese era un paese ancora antico, che non aveva sfruttato totalmente l’energia di questo strano minerale alieno, se non negli armamenti, come i camminatori. Ogni esercito ne disponeva. John si guardò intorno e vide un soldato avvicinarsi a lui, era un muso giallo. Lo osservò per molto tempo, con una faccia schifata –Vaffanculo, dannato muso giallo!- Gli gridò di rimando il giovane americano e poi gli sputò in viso. Il giapponese prese una canna e iniziò a bastonarlo, senza pietà da bestia qual era, come pensava John –E’ tutto qui quello che sai fare?! Bastardo!- Il giapponese alzò nuovamente la canna, pronto a colpirlo di nuovo, ma fu fermato da un ordine che proveniva da dietro di lui. Il soldato appoggiò la canna alla parete, fece una smorfia di nervosismo e si allontanò. L’uomo che aveva dato l’ordine era un ufficiale, dato che portava un’uniforme più bella, pulita, con bottoni e stivali neri e lucidi. Avvicinò il viso a quello di John e disse -Bene… bene, tu saresti uno degli americani che attaccano il mio Impero… però, devo dire che siete davvero forti- Un paio di soldati dietro di lui ridacchiarono. John osservava schifato i lineamenti del viso del comandante giapponese, tipici degli uomini orientali. –Ora faremo un gioco con un paio di voi americani- Poi ordinò qualcosa in giapponese ai due soldati dietro di lui che annuirono ed aprirono la gabbia, legarono le mani a John e lo portarono fuori di peso. Lo trascinarono in vari cunicoli di questa grotta sotterranea e l’americano poté notare che i soldati avversari non se la passavano molto bene. Di certo gli americani li stavano bersagliando ben bene. Subito John temette una vendetta, una decapitazione oppure una fucilazione davanti all’esercito che osservava la scena divertito, per alzare il morale fiaccato della truppa. Non sapeva precisamente quale e quando sarebbe stata la sua fine, ma aveva uno strano presentimento che gli scivolava lungo la schiena: forse quel momento era arrivato. Deglutì a fatica, sentendo come una pallina che gli impediva di mandare giù la saliva. Fu portato in un cunicolo abbastanza grande da farci stare una quindicina di persone che erano lì come spettatori del macabro spettacolo che tra poco probabilmente sarebbe stato messo in atto. Legati a dei ceppi stavano altri due soldati americani che si dimenavano nel tentativo di liberarsi. Anche John fu legato ad un ceppo e un soldato nemico subito gli mollò un destro nello stomaco.  Lo statunitense sputò a terra un fiotto di sangue e alzò lo sguardo verso l’ufficiale che parlava ai suoi uomini gesticolando come un matto, continuando a parlare in giapponese.  Poi alzò un pugno in direzione del cielo, lasciò passare qualche istante e mollò un sinistro che avrebbe spaccato un mattone di una casa, sulla mandibola di John, che urlò per il dolore. Gli altri due soldati suoi commilitoni catturati iniziarono ad imprecare e ad insultare i giapponesi che se la spassavano divertiti, ridendo e prendendo in giro gli uomini legati ai ceppi. John si aspettava che gli tagliassero la gola, oppure che lo bruciassero vivo, o qualcosa del genere, ma invece per ora stavano solamente parlando fra loro, forse architettando un modo brutale e divertente di uccidere quei soldati. Un soldato prese da un tavolo lì vicino un grosso machete, che si usava per tagliare le fronde e la vegetazione della giungla, e lo appoggiò alla gola di uno dei soldati americani, quest’ultimo pregava in silenzio, piagnucolando come un ragazzino, che altro non era dato che quasi sicuramente non aveva nemmeno passato i vent’anni d’età. Il giapponese alzò il machete e con un colpo deciso recise di netto la testa al soldato, che sprizzò sangue da ogni parte. I musi gialli esultarono mentre gli altri due americani osservavano esterrefatti il macabro spettacolo che si era appena compiuto. Come diavolo sarebbe andata a finire quella faccenda?
Yum si risvegliò poche ore dopo, scoprendo che vi erano ben due prigionieri americani nel campo, dato che uno era già stato ucciso. Proprio in quel momento stavano per giustiziare gli altri due. Dato che si sentiva meglio, volle andare a dare un’occhiata all’esecuzione. Si alzò a fatica dal capezzale, si mise sopra le spalle scoperte la camicia e si diresse verso la grotta dove venivano tenuti i prigionieri. Fece qualche passo all’interno ed iniziò a sentire l’eco delle urla e delle esclamazioni di giubilo dei suoi compagni. Sorrise. Arrivò nel cunicolo dove avevano appena giustiziato uno dei prigionieri e vi trovò tre americani. Due erano legati e cercavano di liberarsi dimenandosi, il terzo era stato sgozzato e il suo sangue aveva formato una pozza sul pavimento di terra. Uno dei due soldati ancora vivi attirò particolarmente l’attenzione di Yum: era ferito ad una spalla… era lui, il soldato che voleva ucciderlo, il caporale che stava a fianco del soldato-ragazzino di poco meno di vent’anni. Diamine, come era sopravvissuto? Bè, non gli importava, tanto lo avrebbero sgozzato o magari peggio lo avrebbero impalato. Invece l’ufficiale giapponese voleva fare qualcos’altro, qualcosa di forse ancora più sadico e logorante per la mente di un soldato: la roulette russa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Book boy