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Autore: xzaynsmeches    05/05/2013    2 recensioni
E se Harry frequentasse l'Università?
E se fosse pazzamente innamorato del suo professore?
E se il suo professore fosse proprio Louis?
(attention: Larry on stage)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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‘..Ed è per questo che per questo che per descrivere le forme usava la tecnica del classicismo’
Harry aveva annuito per l’ennesima volta, fingendo d’aver capito. Non che fosse particolarmente stupido, certo che no, in passato era anche stato una specie di ‘alunno modello', definizione che ormai si era lasciato alle spalle. Il suo problema, se così poteva chiamarlo, era la vicinanza di Louis. Come poteva anche solo seguire il discorso finchè sentiva la gamba destra di Louis sfiorare la sua sotto il tavolo? E come ignorare le loro braccia che quasi si carezzavano? O, peggio ancora, il suo alito ad un palmo appena dal suo viso e dal suo collo? Quel profumo di fragola e la sua voce bassa gli facevano provare dei brividi che gli attraversavano tutto il corpo.
‘Quello che voglio dire è’ i suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Louis, che si era fatta più vicina.
‘Devi soltanto trovare l’ispirazione, il tuo modello di perfezione. Perchè è questo, quello che facevano gli antichi greci, narravano di perfezione ed equilibrio. Un oggetto, un sentimento, una persona … Non ha importanza: deve rispecchiare la perfezione nella tua mente.’


************


  ‘Perfezione.. Perfezione..’ Harry si ritrovava disteso a pancia in su nel suo letto, ripetendo a bassa voce quella parola ossessivamente, quasi fosse un mantra. Chiunque l’avrebbe preso per pazzo, ne era sicuro. Continuava a pensare a Louis, che dopo quella conversazione aveva controllato l’ora sul suo costosissimo orologio, rigorosamente l’ultimo modello uscito di rolex, e si era congedato con un
‘Se non ti dispiace avrei degli impegni ora, a domani, ragazzino’.
Ecco, era quella la perfezione: le attenzioni che gli riservava Louis, il suo alito caldo sul collo, i suoi occhi azzurri puntati nei suoi verdi, le sue labbra che si muovevano ritmicamente a scandire ogni parola, il suo passo veloce verso l’uscita, i jeans stretti a fasciargli perfettamente le gambe, i polpastrelli a sfiorargli appena le cosce, le ciglia che si alzavano ed abbassavano lentamente. Eccolo, il suo modello di perfezione.
 

********


‘La tua traccia, ragazzino’ il sorriso malizioso con cui Louis pronunciò quella frase, il giorno dopo a lezione, rischiò di mandarlo in extasi. Era chiaro, voleva farlo impazzire, completamente pazzo, fuori di testa. Così si ritrovò ad osservare il suo professore, o meglio, il suo didietro, mentre si spostava tra i banchi per finire di consegnare le tracce. Avrebbe continuato a fissarlo per le seguenti tre ore, come d’abitudine, se non gli fosse balenato per la mente che avrebbe fatto sicuramente l’ennesima figuraccia consegnando, di nuovo, il foglio bianco. Louis avrebbe pensato che le sue ripetizioni erano state inutili, uno spreco di tempo, e, chissà, magari le avrebbe sospese, arrendendosi al fatto di dover lasciare le vacanze un mese prima per far recuperare ad Harry la sua materia. No, non doveva assolutamente andare così.

Dopo tre ore Harry si ritrovava le dita doloranti, la penna quasi finita e sei facciate di tema sul classicismo greco. Era soddisfatto di sè stesso. Si, decisamente soddisfatto. Così, con un vago accenno di sorriso sulle labbra e i fogli in mano, si era avvicinato alla cattedra consegnando il suo lavoro e pronunciando un ‘Arrivederci’.

Mentre chiudeva la porta dietro le sue spalle giurò di sentire un ‘Spero che tu non mi deluda, ragazzino’ pronunciato dal suo professore.
 


******************



-Soltanto due minuti e sei  secondi di ritardo, complimenti Harry, un nuovo record! Stai migliorando!- Fu questo l’ultimo pensiero di Harry prima di bussare ed entrare nell’aula preceduto dall’ ‘avanti’ scocciato di Louis. Sarebbe stato sicuramente felice di vederlo, dopo i due giorni passati in ‘astinenza’ da lui, la sua droga preferita, se non fosse stato per il suo cipiglio annoiato e la sua voce che trasudava furore.
‘Che succede?’ aveva chiesto allora Harry ad un certo … Josh Devin? Si, doveva essere quello il nome del ragazzo silenzioso che era seduto più vicino al suo banco, dopo aver preso posto.
‘I temi. A quanto pare sono stati uno schifo’

-Uno schifo? Ho lavorato tre ore a quel tema, come può essere? Si starà sicuramente riferendo a me, di nuovo! E ad..-

I pensieri pieni d’angoscia di Harry furono interrotti, quando sentì Louis pronunciare il suo nome.
-E’ la fine- pensò il riccio, chiudendo gli occhi.
‘Già, proprio Harry, perché non prendete esempio da lui? Ha fatto sei facciate di poesia! Maledetti adolescenti ignoranti, ma che sono venuto a fare io qui…’
Uno sbuffo di Louis, due, tre…Harry aveva smesso di contarli,era piombato nel suo universo, con Louis nudi ovunque che gli ripetevano ‘Ottimo lavoro, Harry. Meriti un premio, che ne dici?’
Si riscosse solamente quando si accorse che tutti stavano andando a recuperare i loro elaborati alla cattedra e, come al solito, lui era rimasto l’ultimo.

Ragazzino, se mi avessi detto fin da subito che nascondevi questo talento ti avrei iscritto a tutti i corsi migliori di scrittura!’ questa affermazione e il sorriso sfacciato di Louis mandarono il più piccolo direttamente in paradiso, con biglietto di sola andata. Così Harry sorrise timidamente e fece per tornare al suo posto con una A+.
–Impossibile- continuava a pensare il riccio.
‘Ah, mi piacerebbe molto conoscere il tuo modello. Da come ne parli, sembra essere davvero bello..’ un sorriso malizioso e un occhiolino, e subito dopo le guance di Harry che si arrossavano fino a renderlo quasi ridicolo. Allora se ne era accorto, Louis si era accorto che in tutte e sei le facciate del suo tema il riccio non aveva fatto altro che parlare di lui, del suo modello di perfezione.
Le seguenti due ore non erano state altro che un guardare ossessivamente la figura del suo professore e monitorare ogni suo movimento. Quando la campanella suonò Harry realizzò di non aver prestato attenzione nemmeno a una delle sue spiegazioni, di nuovo. Così si alzò lentamente e si diresse con aria stanca verso l’uscita.
‘Le  mie lezioni ti mettono noia, per caso, Harry Styles?’
‘Cosa? No, no, io..’ la risata di Louis lo interruppe.
‘Capisco. Beh, ci vediamo oggi pomeriggio alle tre e mezza nella biblioteca, sei d’accordo?’
‘Oh, certo, si si’ –Perché non riesci ad andare oltre ai monosillabi quando parli con lui, Harry?! Che idiota- pensò il riccio.
‘Ah, e… sii puntuale. Cercherò di esserlo anch’io, questa volta.’
 
*******

Lo stomaco di Harry era tutto un garbuglio, per questo il suo pranzo era stato solo un misero caffè. Come doveva comportarsi adesso? Le sue preoccupazioni svanirono alle tre e trentadue minuti, quando, entrando in biblioteca, trovò Louis appoggiato a una vecchia sedia nell’angolo, e il suo unico pensiero fu 'quanto è bello'. Si era cambiato, e ora portava dei pantaloni blu fin troppo stretti, che sembravano  costare più del suo piccolo appartamento, una camicia bianca a fiorellini azzurri e delle toms bianche. Se non fosse stato il suo professore si sarebbe avventato su di lui senza scrupoli.
‘B-buongiorno’ fu la prima parola di Harry, quasi sussurrata.
‘Oh, ciao ragazzino, finalmente!’
‘Scusi, ero rimasto bloccato nel traffico’
‘Del tu, dammi del tu! Comunque non importa. Volevo fissare con te le prossime ripetizioni, così ti terrai libero dagli impegni’
‘Si, d’accordo’
............

‘Bene, perciò ci vediamo tra due giorni, Giovedì, ed anche il giorno dopo, Venerdì, senza doverci vedere per il resto della settimana’
‘P-perfetto, va bene’ –basta balbettare ,Harry- eccola, la sua coscienza.
‘Sempre alle tre e mezza, sempre qui. Ora devo proprio andare, ciao, ragazzino

L’ora precedente era passata fin troppo veloce, tra la voce calda di Louis e i castelli per aria di Harry, che era miracolosamente riuscito ad ascoltare qualche frase, tra un sorriso e l’altro del suo professore. Così, alla fine, gli aveva ricordato i prossimi due appuntamenti e se n’era andato, lasciando un’ incolmabile senso di vuoto in Harry.
-Altri due giorni senza di lui, ce la devo fare- fu questo il pensiero del riccio prima di addormentarsi, quella notte, sognando Louis e i loro baci bollenti.


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ello pippol! :)
ecco il terzo capitolo, scusate del ritardo, ma ho avuto da fare con la scuola! dal prossimo capitolo le cose tra harry e louis si faranno più...interessanti, promesso :)
ringrazio la recensione allo scorso capitolo e le 14 seguite, dnjksf siete degli amori! a presto, spero
baci xx

  
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